36 min

La paura di non piacere contro una scomoda verità scientifica - Luca Mercalli - Ep. 017 RIPROVA

    • Fiction

un conto è mettere d'accordo la comunità scientifica, un altro è mettere d'accordo la gente della strada. Quella di facebook, quella che incontri alle grigliate, quella che senti parlare in fila al supermercato.



Fuori dal contesto accademico, dove vivo io, non c'è un linguaggio comune, non c'è il tempo per fidarsi dei dati e qualsiasi cosa si dica viene infilata in una visione del mondo personale, non condivisa, o quando va bene... stereotipata. Inoltre, questa società "della strada" è oggetto costante delle attenzioni della politica, che usa ogni polarizzazione per generare consenso.



L'altro giorno ho conosciuto una persona nuova, e c'è stato questo piccolo ma significativo scollamento tra l'affascinante mondo della fantapolitica. e ...



Avendo no-vax in famiglia e vari "scettici" tra i miei più cari amici, ho intuito la piega del discorso e mentre cercavo di evitarmi un possibile monologo sul riscaldamento globale che non esiste; ho avuto un pensiero familiare: devo dare corda, o anche io sarò trattato come un nemico. Devo evitare apertamente di parlare delle mie idee e dei dati a supporto delle mie idee perchè cambierebbero la direzione del discorso, da monologo assistito diventerebbe subito un "sei uno di loro, sei uno di quelli che non vogliono capire", o peggio un semplice "ti dimostrerò con le cose che ho letto su internet che ci stanno togliendo la libertà un centimetro alla volta".



Ecco cosa mi ha dato fastido, primo che anche io "leggo su internet", ma soprattutto che la mia storica paura di non piacere a qualcuno è intervenuta, obbligandomi a pensare: "Come posso trovare un modo pacifico di convincere questa persona a valutare altre ipotesi? Chi altro ci ha già provato prima di me?"



il tema del riscaldamento globale fa una paura del diavolo. Personalmente, sono ancora indeciso se mi faccia più paura la forza devastante della natura o la stupidità disumana dell'essere umano.



Ci sono persone che però non hanno questo dubbio, anzi, hanno una certezza incredibile: la natura è peggio. Va quindi addomesticata, plasmata, umanizzata. e non tollerano chi o cosa voglia fargli cambiare idea.



La natura fa così paura che l'idea che esista un gruppo di persone superpotenti che hanno tempo da perdere cercando di governare l'umanità... risulta preferibile al pensiero che l'industrializzazione abbia prodotto effetti collaterali dai quali il mondo non torna indietro.



Il mondo, vogliono capirlo con la loro testa, ma sono anche troppo indaffarate per dedicare più di 20 minuti la sera nel comporre un'idea di come va il mondo, e soprattutto non amano mettere in discussione quello che si è verificato quella volta in cui si sono fatti un'idea. Anche io sono così.



La prima volta che ho sentito parlare Luca è stato nella sua comparsa in un documentario del 2010 che ho visto al cinema. Si chiamava il Suolo Minacciato, oggi per fortuna si trova gratuitamente su youtube. Luca aveva un cravattino rosso, qualche chilo in più e 44 anni.



Ecco dopo aver visto quel documentario ho iniziato a preoccuparmi, ma più che pensare di votare 5 stelle (all'epoca mi sembrava un progetto sensato) non ho fatto nulla.



Ho continuato a viaggiare, lavorare, ho fatto famiglia, insomma ho continuato a sporcare il mondo. Qualche volta ho evitato l'ascensore, altre volte sono andato a piedi. Ma in sostanza è più quello che rubo al pianeta rispetto a quello che rendo.



Oggi, ho provato a fare una cosa buona per i miei amici complottisti, ho fatto l'avvocato del diavolo intervistando la stessa persona che tanti anni fa mi ha convinto di una cosa semplicissima alla quale non avevo mai pensato. La terra è importante, non solo perchè è casa nostra, anche e soprattutto perchè è fragile.



Ti presento una persona che di nome conoscerai già, ma che a me, un giorno piacerebbe poter chiamare amico. Luca Mercalli:



Sountrack: Pixabay - Comamedia - Airportman (Across the Flatlands) + Lea

un conto è mettere d'accordo la comunità scientifica, un altro è mettere d'accordo la gente della strada. Quella di facebook, quella che incontri alle grigliate, quella che senti parlare in fila al supermercato.



Fuori dal contesto accademico, dove vivo io, non c'è un linguaggio comune, non c'è il tempo per fidarsi dei dati e qualsiasi cosa si dica viene infilata in una visione del mondo personale, non condivisa, o quando va bene... stereotipata. Inoltre, questa società "della strada" è oggetto costante delle attenzioni della politica, che usa ogni polarizzazione per generare consenso.



L'altro giorno ho conosciuto una persona nuova, e c'è stato questo piccolo ma significativo scollamento tra l'affascinante mondo della fantapolitica. e ...



Avendo no-vax in famiglia e vari "scettici" tra i miei più cari amici, ho intuito la piega del discorso e mentre cercavo di evitarmi un possibile monologo sul riscaldamento globale che non esiste; ho avuto un pensiero familiare: devo dare corda, o anche io sarò trattato come un nemico. Devo evitare apertamente di parlare delle mie idee e dei dati a supporto delle mie idee perchè cambierebbero la direzione del discorso, da monologo assistito diventerebbe subito un "sei uno di loro, sei uno di quelli che non vogliono capire", o peggio un semplice "ti dimostrerò con le cose che ho letto su internet che ci stanno togliendo la libertà un centimetro alla volta".



Ecco cosa mi ha dato fastido, primo che anche io "leggo su internet", ma soprattutto che la mia storica paura di non piacere a qualcuno è intervenuta, obbligandomi a pensare: "Come posso trovare un modo pacifico di convincere questa persona a valutare altre ipotesi? Chi altro ci ha già provato prima di me?"



il tema del riscaldamento globale fa una paura del diavolo. Personalmente, sono ancora indeciso se mi faccia più paura la forza devastante della natura o la stupidità disumana dell'essere umano.



Ci sono persone che però non hanno questo dubbio, anzi, hanno una certezza incredibile: la natura è peggio. Va quindi addomesticata, plasmata, umanizzata. e non tollerano chi o cosa voglia fargli cambiare idea.



La natura fa così paura che l'idea che esista un gruppo di persone superpotenti che hanno tempo da perdere cercando di governare l'umanità... risulta preferibile al pensiero che l'industrializzazione abbia prodotto effetti collaterali dai quali il mondo non torna indietro.



Il mondo, vogliono capirlo con la loro testa, ma sono anche troppo indaffarate per dedicare più di 20 minuti la sera nel comporre un'idea di come va il mondo, e soprattutto non amano mettere in discussione quello che si è verificato quella volta in cui si sono fatti un'idea. Anche io sono così.



La prima volta che ho sentito parlare Luca è stato nella sua comparsa in un documentario del 2010 che ho visto al cinema. Si chiamava il Suolo Minacciato, oggi per fortuna si trova gratuitamente su youtube. Luca aveva un cravattino rosso, qualche chilo in più e 44 anni.



Ecco dopo aver visto quel documentario ho iniziato a preoccuparmi, ma più che pensare di votare 5 stelle (all'epoca mi sembrava un progetto sensato) non ho fatto nulla.



Ho continuato a viaggiare, lavorare, ho fatto famiglia, insomma ho continuato a sporcare il mondo. Qualche volta ho evitato l'ascensore, altre volte sono andato a piedi. Ma in sostanza è più quello che rubo al pianeta rispetto a quello che rendo.



Oggi, ho provato a fare una cosa buona per i miei amici complottisti, ho fatto l'avvocato del diavolo intervistando la stessa persona che tanti anni fa mi ha convinto di una cosa semplicissima alla quale non avevo mai pensato. La terra è importante, non solo perchè è casa nostra, anche e soprattutto perchè è fragile.



Ti presento una persona che di nome conoscerai già, ma che a me, un giorno piacerebbe poter chiamare amico. Luca Mercalli:



Sountrack: Pixabay - Comamedia - Airportman (Across the Flatlands) + Lea

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