17 min

La Strage di Bataclan | Gli Occhi della Storia Gli Occhi della Storia

    • Society & Culture

A cura di Daniele Biacchessi

Questa è una storia dolorosa e commovente. È la storia di una ragazza di 28 anni, andata via dall'Italia, arrivata a Parigi per studiare e poi uccisa il 13 novembre 2015 durante l'attacco terroristico nel tempio del rock, il Bataclan. Questa è la storia di Valeria Solesin, studentessa, colpita a morte mentre ascoltava musica insieme ad altre 130 persone. 350 feriti.

È il 2015. Valeria Solesin, sta svolgendo un dottorato in demografia all'Idem (l'istituto di Demografia), dell'Università della Sorbona Parigi 1. Ha 28 anni, viene da Venezia. È in Francia dal 2011. Un volto solare, sempre attenta ai più deboli, ai bisognosi. Fa volontariato attivo con Emergency. Viene già definita dagli amici come "uno dei cervelli in fuga dall'Italia". Dopo aver conseguito la laurea a Trento con una tesi sulle madri lavoratrici, si trasferisce a Parigi per il dottorato in demografia. Nell'ateneo francese si occupa di temi legati alla famiglia e ai bambini, oltre alla comparazione sociologica tra sistema francese e italiano. Il 13 novembre 2015 si trova al Bataclan dove è in cartellone il concerto dei Eagles of Death Metal. Si trova lì con il fidanzato, Andrea Ravagnani, la sorella di questi, Chiara, entrambi trentini, e il fidanzato di quest'ultima, il veronese Stefano Peretti. Deve essere una serata di divertimento e passione, ma non andrà così.

Dall'inizio del 2015 la Francia viene colpita da numerosi attentati terroristici di matrice islamica, compiuti da affiliati o sostenitori di Al-Qaida e dello Stato Islamico. Tra il 7 e il 9 gennaio vengono attaccati gli uffici del giornale satirico Charlie Hebdo, a Parigi, e il supermercato kosher Hyper Cacher, a Porte de Vincennes. Negli assalti, compiuti dai fratelli Kouachi e da Amedy Coulibaly, rimangono uccise diciassette persone.
Da quel momento inizia una catena di attentati su larga scala.
Il 3 febbraio 2015 tre militari vengono accoltellati a Nizza da Moussa Coulibaly, cittadino francese di origine africana.
Il 19 aprile una donna, Aurélie Châtelain, viene assassinata dallo studente algerino Sid Ahmed Ahlam, durante attacchi a due chiese di Villejuif, a Parigi, e alla Basilica del Sacro Cuore.
Il 26 giugno, a Saint-Quentin-Fallavier, nel sud-ovest del Paese, il trentacinquenne di origini marocchine Yasmin Salhi uccide e decapita il proprio datore di lavoro, poi si fa un selfie con la testa mozzata della vittima ed invia la fotografia a un numero canadese tramite WhatsApp; in seguito, tenta di distruggere una fabbrica di gas con un furgone imbottito di bombole esplosive.
Il 13 luglio quattro giovani di età compresa tra i 16 e i 23 anni, tra cui un ex-militare, progettano l'assalto contro l'installazione militare di Fort Béar di Port-Vendres, nei Pirenei Orientali.
Il 21 agosto, su un treno ad alta velocità proveniente da Amsterdam e diretto a Parigi, tre militari americani in borghese ed un cittadino britannico, tutti in vacanza, bloccano un terrorista, il ventiseienne Ayoub El Khazzani, mentre sta per aprire il fuoco con un kalashnikov. Nel tentativo di immobilizzarlo, tre persone rimangono ferite.
Infine, il 29 ottobre viene scongiurato un altro attentato contro alcuni soldati della Marina Francese a Tolone, nel dipartimento di Var. Questo è il clima che precede l'attacco contro la discoteca Bataclan a Parigi


È una lunga notte quella che inizia alle 21,20 del 13 novembre 2015. La prima esplosione avviene davanti al ristorante Events nei pressi dell'ingresso D dello Stade de France, in zona Saint-Denis, venti minuti dopo l'inizio della partita amichevole fra le nazionali di calcio di Francia e Germania. Per non aggravare la tensione, la partita prosegue; a causa dell'esplosione vi fu un morto, Manuel Dias, più l'attentatore, identificato col nome di battaglia di Ukashah Al-Iraqi.
Cinque minuti dopo, alle 21,25, la scena si sposta nei pressi dei due ristoranti Le Carillon, su Rue Alibert e Le Petit Cambodge, su Rue Bichat. Quattro te

A cura di Daniele Biacchessi

Questa è una storia dolorosa e commovente. È la storia di una ragazza di 28 anni, andata via dall'Italia, arrivata a Parigi per studiare e poi uccisa il 13 novembre 2015 durante l'attacco terroristico nel tempio del rock, il Bataclan. Questa è la storia di Valeria Solesin, studentessa, colpita a morte mentre ascoltava musica insieme ad altre 130 persone. 350 feriti.

È il 2015. Valeria Solesin, sta svolgendo un dottorato in demografia all'Idem (l'istituto di Demografia), dell'Università della Sorbona Parigi 1. Ha 28 anni, viene da Venezia. È in Francia dal 2011. Un volto solare, sempre attenta ai più deboli, ai bisognosi. Fa volontariato attivo con Emergency. Viene già definita dagli amici come "uno dei cervelli in fuga dall'Italia". Dopo aver conseguito la laurea a Trento con una tesi sulle madri lavoratrici, si trasferisce a Parigi per il dottorato in demografia. Nell'ateneo francese si occupa di temi legati alla famiglia e ai bambini, oltre alla comparazione sociologica tra sistema francese e italiano. Il 13 novembre 2015 si trova al Bataclan dove è in cartellone il concerto dei Eagles of Death Metal. Si trova lì con il fidanzato, Andrea Ravagnani, la sorella di questi, Chiara, entrambi trentini, e il fidanzato di quest'ultima, il veronese Stefano Peretti. Deve essere una serata di divertimento e passione, ma non andrà così.

Dall'inizio del 2015 la Francia viene colpita da numerosi attentati terroristici di matrice islamica, compiuti da affiliati o sostenitori di Al-Qaida e dello Stato Islamico. Tra il 7 e il 9 gennaio vengono attaccati gli uffici del giornale satirico Charlie Hebdo, a Parigi, e il supermercato kosher Hyper Cacher, a Porte de Vincennes. Negli assalti, compiuti dai fratelli Kouachi e da Amedy Coulibaly, rimangono uccise diciassette persone.
Da quel momento inizia una catena di attentati su larga scala.
Il 3 febbraio 2015 tre militari vengono accoltellati a Nizza da Moussa Coulibaly, cittadino francese di origine africana.
Il 19 aprile una donna, Aurélie Châtelain, viene assassinata dallo studente algerino Sid Ahmed Ahlam, durante attacchi a due chiese di Villejuif, a Parigi, e alla Basilica del Sacro Cuore.
Il 26 giugno, a Saint-Quentin-Fallavier, nel sud-ovest del Paese, il trentacinquenne di origini marocchine Yasmin Salhi uccide e decapita il proprio datore di lavoro, poi si fa un selfie con la testa mozzata della vittima ed invia la fotografia a un numero canadese tramite WhatsApp; in seguito, tenta di distruggere una fabbrica di gas con un furgone imbottito di bombole esplosive.
Il 13 luglio quattro giovani di età compresa tra i 16 e i 23 anni, tra cui un ex-militare, progettano l'assalto contro l'installazione militare di Fort Béar di Port-Vendres, nei Pirenei Orientali.
Il 21 agosto, su un treno ad alta velocità proveniente da Amsterdam e diretto a Parigi, tre militari americani in borghese ed un cittadino britannico, tutti in vacanza, bloccano un terrorista, il ventiseienne Ayoub El Khazzani, mentre sta per aprire il fuoco con un kalashnikov. Nel tentativo di immobilizzarlo, tre persone rimangono ferite.
Infine, il 29 ottobre viene scongiurato un altro attentato contro alcuni soldati della Marina Francese a Tolone, nel dipartimento di Var. Questo è il clima che precede l'attacco contro la discoteca Bataclan a Parigi


È una lunga notte quella che inizia alle 21,20 del 13 novembre 2015. La prima esplosione avviene davanti al ristorante Events nei pressi dell'ingresso D dello Stade de France, in zona Saint-Denis, venti minuti dopo l'inizio della partita amichevole fra le nazionali di calcio di Francia e Germania. Per non aggravare la tensione, la partita prosegue; a causa dell'esplosione vi fu un morto, Manuel Dias, più l'attentatore, identificato col nome di battaglia di Ukashah Al-Iraqi.
Cinque minuti dopo, alle 21,25, la scena si sposta nei pressi dei due ristoranti Le Carillon, su Rue Alibert e Le Petit Cambodge, su Rue Bichat. Quattro te

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