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Il Commento e il Vangelo del giorno

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno Monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

    • Religion & Spirituality

Il Commento e il Vangelo del giorno

    [Ven 19] Commento: Come può?

    [Ven 19] Commento: Come può?

    Per chi non comprende, alla luce della fede, i significati reconditi dell'invito di Cristo a mangiare la sua carne e bere il suo sangue, gli interrogativi diventano pressanti ed ogni spiegazione risulterebbe inutile, paradossale e scandalosa. Gesù però, dinanzi alle discussioni dei soliti Giudei nella sinagoga di Cafàrnao, non intende minimizzare affatto il suo messaggio, anzi lo rende ancora più incalzante: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno». Non c'è più scampo ad equivoci: è questione di vita o di morte; la vita del mondo, la vita di ogni uomo è ormai indissolubilmente legata a quel cibo divino. E non solo la vita presente, ma anche la nostra eternità e la nostra risurrezione dipendono ancora da quell'intima comunione che Cristo vuole stabilire con ognuno di noi. "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui". Dimorare in Dio, essere certi che Cristo vive in noi, deve dunque diventare la suprema aspirazione dell'uomo; il Signore Gesù paragona la comunione che intende stabilire con noi con quella di cui egli stesso gode con il Padre celeste. Si tratta quindi di una comunione piena, di vita, di amore, di condivisione intima e totale. Credo che questo contrasti notevolmente con le nostre comunioni spesso episodiche e fugaci. Anche il nostro linguaggio ci tradisce: noi siamo soliti dire che facciamo la comunione e raramente osiamo esprimere l'impegno cristiano di stare in piena comunione con Cristo in modo stabile, continuo, crescente. Dobbiamo ammettere che siamo ben lungi da quanto Cristo ci propone in campo eucaristico: la dottrina che l'evangelista Giovanni ci va offrendo in questi giorni ci rende sempre più consapevoli di come e quanto sia stata svilita nei suoi valori essenziale e vitali. Forse proprio in questa mutilazione dottrinale e pratica troviamo la spiegazione delle numerose e prolungate assenze di tanti cristiani dalle nostre Messe. Non siamo ancora riusciti a far comprendere l'intimo legame che Gesù voleva stabilire con la vita di ciascuno di noi. È ancora, per nostra colpa, assente dal mondo, dalle nostre vicende, dalle nostre storie... è ancora troppo chiuso nei tabernacoli o relegato nei cieli lontani!

    • 2 min
    [Ven 19] Vangelo: At 9, 1-20; Sal.116; Gv 6, 52-59.

    [Ven 19] Vangelo: At 9, 1-20; Sal.116; Gv 6, 52-59.

    In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
    Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
    Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
    Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
    Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.

    • 1 min
    [Gio 18] Commento: Chi crede ha la vita eterna.

    [Gio 18] Commento: Chi crede ha la vita eterna.

    Anche il bambino, appena capace di esprimersi e muoversi in modo autonomo, tenta di scrollarsi dalla mano della mamma per iniziare da solo le sue piccole grandi imprese. Essere liberi ed autonomi fa parte delle conquiste importanti della vita. Tutto ciò vale solo relativamente. Gesù infatti ci ammonisce: "Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre". La forza misteriosa, con cui il Padre ci attira a sé e al suo Figlio unigenito, è l'amore dello Spirito Santo. Ci viene così rivelato che il cristiano e chiamato a vivere nella comunione della Trinità. Siamo poi paternamente ammoniti che le imprese dello spirito, quelle che ci conducono a Dio, non possono essere realizzate con le sole energie umane. La scoperta o riscoperta della paternità divina ci conduce a Cristo, la conoscenza di Cristo, alimentata dall'Amore, ci unisce poi al Padre. La fede in Cristo e la conoscenza della sua opera di salvezza ci rendono certi di poter aspirare alla vita eterna. Le verità rivelate, che Gesù ribadisce per noi, danno nuovo vigore alla nostra fede, le sue verità ci nutrono, ma la via privilegiata per sentire realmente Dio con noi, è il pane di vita. Gesù vuole toccare il nostro cuore, la nostra mente, la nostra anima, ma vuole coinvolgerci direttamente in tutta la nostra realtà umana, sia fisica che spirituale. Dobbiamo mangiare il suo corpo, perché la sua carne divina si fonda con la nostra e il suo sangue fluisca nelle nostre vene. Così possiamo riacquistare la nostra somiglianza con Dio, anzi, la possiamo vedere ulteriormente esaltata. Le nostre persone, anima e corpo, diventano tempio sacro in cui abita la divinità, perché assimilati a Cristo, alla sua persona umano divina. Gesù lega la vita del mondo al nutrimento celeste che ha voluto lasciarci come garanzia della sua presenza, come fonte di vita vera. Dovremmo concludere che se episodi di morte e di violenza ancora ci opprimono dipende dall'assenza di Cristo, decretata da noi, e dal mancato nutrimento del suo pane. L'alternativa che si pone è di fondamentale importanza: o la vita con Lui o la morte in tutte le sue funeste manifestazioni. Una scelta che già avremmo dovuto fare da secoli!

    • 2 min
    [Gio 18] Vangelo: At 8, 26-40; Sal.65; Gv 6, 44-51.

    [Gio 18] Vangelo: At 8, 26-40; Sal.65; Gv 6, 44-51.

    In quel tempo, disse Gesù alla folla:
    «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
    Sta scritto nei profeti: "E tutti saranno istruiti da Dio". Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
    Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
    Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

    • 58 sec
    [Mer 17] Commento: Perseguitata ma sempre viva…

    [Mer 17] Commento: Perseguitata ma sempre viva…

    Gli Atti degli Apostoli nel brano odierno, con tratti molto sintetici, ma quanto mai efficaci, ci descrivono la situazione della Chiesa di Gerusalemme a pochi anni dalla risurrezione del Signore. Pare che Luca, autore degli Atti, voglia dirci: ecco come si sta puntualmente realizzando la profezia del Signore Gesù, quando ci disse: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”. Così l’evangelista: “Scoppiò una violenta persecuzione”, “tutti furono dispersi”, “seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui”, “Saulo - il futuro Apostolo delle genti, già testimone della lapidazione del primo martire - infuriava contro la Chiesa”. Sembrerebbe una cronaca dei nostri giorni! Cambiano i termini, cambiano le persone e i tempi, ma rimane sempre vero che la Chiesa, sin dalle sue origini è stata immersa nell’odio e nella sofferenza, pur essendo di natura divina e godendo di una Luce e di una forza speciale. Infatti gli Apostoli, risparmiati temporaneamente dalla persecuzione, continuano il loro annuncio del Vangelo. Né il carcere né le minacce, né le percosse possono fermarli. “Non possiamo tacere”, diranno. Leggiamo ancora negli Atti: ”Li fecero fustigare e ordinarono loro di non continuare a parlare nel nome di Gesù; quindi li rimisero in libertà. Ma essi se ne andarono dal sinedrio lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù”. Filippo predica, scaccia i demoni ed attrae con la Parola e con i miracoli. L’annuncio pasquale è irrefrenabile e si espande e si realizza nella Chiesa nascente. È l’esempio vivo di una Chiesa indomita, che non si arrende mai, che anzi trae sempre una vitalità nuova dalle esperienze che nella sofferenza, la immedèsimano alla passione e alla croce di Cristo Gesù. È la forza della fede di tutti coloro che credono in Cristo e comprendo il significato misterioso e reale della comunione con la sua persona. La stessa Eucaristia diventa vitale quando il credente impara ad immergersi in Cristo, ad affermare il suo primato e a donarsi totalmente a Lui. È una vera e propria fusione vitale, è simbiosi piena nell’amore!

    • 2 min
    [Mer 17] Vangelo: At 8, 1-8; Sal.65; Gv 6, 35-40.

    [Mer 17] Vangelo: At 8, 1-8; Sal.65; Gv 6, 35-40.

    In quel tempo, disse Gesù alla folla:
    «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.
    Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
    E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno».

    • 53 sec

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