11 min

ONU Ridicola: la Cina nel consiglio dei diritti umani Politica - BastaBugie.it

    • Politics

TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6110

ONU RIDICOLA: LA CINA NEL CONSIGLIO DEI DIRITTI UMANI di Luca Della Torre
In Italia la stampa di sinistra liberal o radicale, si attarda, con gretto livore ad innescare in prima pagina processi mediatici nei confronti dei governi regionali di centrodestra presunti responsabili della grave crisi sanitaria seguita alla pandemia del Covid-19, con l'evidente fine di puntellare l'agenda dell'inetto governo Conte. Se invece puntiamo l'attenzione sui principali massmedia ed organi di informazione esteri, sia conservatori che liberal - New York Times, Daily Mail, The Guardian - ci rendiamo conto che ben altre sono le preoccupanti questioni di politica internazionale al centro dell'agenda delle cancellerie dei principali Stati del pianeta. La complessa crisi politico-economica internazionale generatasi come in un effetto domino a seguito della pandemia del Coronavirus - di cui è responsabile la Repubblica popolare cinese - ha scoperchiato il vaso di Pandora sulle gravi responsabilità dell'ONU nella mancata tutela dei diritti dell'uomo a livello planetario.
In questi giorni le Nazioni Unite si sono rese responsabili di un gravissimo attacco ai diritti fondamentali dell'uomo, sanciti a livello declaratorio proprio nella Dichiarazione Universale del 1949 e resi oggetto di tutela giurisdizionale nei Patti internazionali del 1966, due tra i più vincolanti trattati dell'ONU. La settimana scorsa infatti le Nazioni Unite hanno deliberato di inserire la Repubblica popolare cinese nel Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite (UNHRC, con sede a Ginevra) la principale agenzia ONU che ha il compito di vigilare ed intervenire sulla promozione e salvaguardia dei diritti dell'uomo sanciti nella Dichiarazione Universale del 1949. Si tratta di una deliberazione che ha immediatamente sollevato scandalizzate proteste da parte della comunità civile internazionale in quanto il criminale regime totalitario comunista cinese attraverso la nomina del proprio delegato Jiang Duan, sarà in grado di deliberare le nomine degli osservatori esperti dell'ONU - giuristi, avvocati, magistrati, diplomatici - che hanno l'incarico di vagliare le denunce di violazioni ai diritti civili, politici, di libertà religiosa, di pensiero, di stampa ed associazione politica. Così come sarà in grado di deliberare sull'invio delle missioni speciali in caso di violazioni dei diritti dell'uomo.

UNA STRATEGIA MIRATA
In realtà si tratta di una nomina solo apparentemente inspiegabile: la Cina comunista da anni si prodiga in ambito diplomatico attraverso una strategia a tela di ragno che - attraverso l'elargizione di enormi risorse finanziarie - mira ad avvolgere e inglobare, le istituzioni internazionali. Il fatto paradossale è che proprio secondo i report annuali delle stesse agenzie del'ONU. Il Partito Comunista Cinese è ritenuto uno dei maggiori responsabili nella violazione dei diritti umani e della libertà religiosa nel mondo intero. Il Partito Comunista Cinese attraverso le strutture di governo perseguita tutti i gruppi religiosi in quanto potenziali movimenti di pensiero non omologabili alla dittatura del pensiero unico marxista. Tra questi in primis i cattolici che manifestano obbedienza alla Santa Sede di Roma e non intendono essere sottoposti al processo di "sinizzazione della fede", ma anche i buddisti, i tibetani e i musulmani uiguri, i membri del Falung Gong; perseguita, incarcera e sopprime fisicamente centinaia di migliaia di cittadini cinesi, studenti, intellettuali che criticano il dettato politico arbitrario del Partito; sopprime sistematicamente la libertà di informazione attraverso la censura sui mass-media; schiaccia la libertà di pensiero a Hong Kong violando gli accordi internazionali a suo tempo sottoscritti con il Regno Unito all'atto della cessione dell'ex colonia a...

TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6110

ONU RIDICOLA: LA CINA NEL CONSIGLIO DEI DIRITTI UMANI di Luca Della Torre
In Italia la stampa di sinistra liberal o radicale, si attarda, con gretto livore ad innescare in prima pagina processi mediatici nei confronti dei governi regionali di centrodestra presunti responsabili della grave crisi sanitaria seguita alla pandemia del Covid-19, con l'evidente fine di puntellare l'agenda dell'inetto governo Conte. Se invece puntiamo l'attenzione sui principali massmedia ed organi di informazione esteri, sia conservatori che liberal - New York Times, Daily Mail, The Guardian - ci rendiamo conto che ben altre sono le preoccupanti questioni di politica internazionale al centro dell'agenda delle cancellerie dei principali Stati del pianeta. La complessa crisi politico-economica internazionale generatasi come in un effetto domino a seguito della pandemia del Coronavirus - di cui è responsabile la Repubblica popolare cinese - ha scoperchiato il vaso di Pandora sulle gravi responsabilità dell'ONU nella mancata tutela dei diritti dell'uomo a livello planetario.
In questi giorni le Nazioni Unite si sono rese responsabili di un gravissimo attacco ai diritti fondamentali dell'uomo, sanciti a livello declaratorio proprio nella Dichiarazione Universale del 1949 e resi oggetto di tutela giurisdizionale nei Patti internazionali del 1966, due tra i più vincolanti trattati dell'ONU. La settimana scorsa infatti le Nazioni Unite hanno deliberato di inserire la Repubblica popolare cinese nel Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite (UNHRC, con sede a Ginevra) la principale agenzia ONU che ha il compito di vigilare ed intervenire sulla promozione e salvaguardia dei diritti dell'uomo sanciti nella Dichiarazione Universale del 1949. Si tratta di una deliberazione che ha immediatamente sollevato scandalizzate proteste da parte della comunità civile internazionale in quanto il criminale regime totalitario comunista cinese attraverso la nomina del proprio delegato Jiang Duan, sarà in grado di deliberare le nomine degli osservatori esperti dell'ONU - giuristi, avvocati, magistrati, diplomatici - che hanno l'incarico di vagliare le denunce di violazioni ai diritti civili, politici, di libertà religiosa, di pensiero, di stampa ed associazione politica. Così come sarà in grado di deliberare sull'invio delle missioni speciali in caso di violazioni dei diritti dell'uomo.

UNA STRATEGIA MIRATA
In realtà si tratta di una nomina solo apparentemente inspiegabile: la Cina comunista da anni si prodiga in ambito diplomatico attraverso una strategia a tela di ragno che - attraverso l'elargizione di enormi risorse finanziarie - mira ad avvolgere e inglobare, le istituzioni internazionali. Il fatto paradossale è che proprio secondo i report annuali delle stesse agenzie del'ONU. Il Partito Comunista Cinese è ritenuto uno dei maggiori responsabili nella violazione dei diritti umani e della libertà religiosa nel mondo intero. Il Partito Comunista Cinese attraverso le strutture di governo perseguita tutti i gruppi religiosi in quanto potenziali movimenti di pensiero non omologabili alla dittatura del pensiero unico marxista. Tra questi in primis i cattolici che manifestano obbedienza alla Santa Sede di Roma e non intendono essere sottoposti al processo di "sinizzazione della fede", ma anche i buddisti, i tibetani e i musulmani uiguri, i membri del Falung Gong; perseguita, incarcera e sopprime fisicamente centinaia di migliaia di cittadini cinesi, studenti, intellettuali che criticano il dettato politico arbitrario del Partito; sopprime sistematicamente la libertà di informazione attraverso la censura sui mass-media; schiaccia la libertà di pensiero a Hong Kong violando gli accordi internazionali a suo tempo sottoscritti con il Regno Unito all'atto della cessione dell'ex colonia a...

11 min