1 hr 39 min

Grafene, il materiale da 1 miliardo di euro - Vincenzo Palermo BrainForum Podcast

    • Science

https://www.brainforum.it/appuntamento/grafene-il-materiale-da-un-miliardo-di-euro/

Chi, o cosa, ha più influenzato il corso della Storia? Sono stati più importanti Napoleone e Giulio Cesare, oppure i primi artigiani che impararono a manipolare i metalli e sfruttare l’energia immagazzinata nei minerali?

Come il nostro passato, anche il nostro futuro dipende dalle proprietà dei materiali che usiamo, e da come saremo abili di controllarle.

Vincenzo Palermo, intervistato da Viviana Kasam, parlerà al pubblico del grafene, un cristallo dello spessore di un singolo atomo, composto da atomi di carbonio disposti in un reticolo esagonale. Si tratta del composto più sottile in natura (centomila volte più sottile di un capello umano), il più resistente mai scoperto (20 volte più dell’acciaio), il più leggero (un metro quadro pesa circa a 0,77 milligrammi) e flessibile, impermeabile alle molecole ed elettricamente e termicamente molto conduttivo. Grazie alla sua combinazione unica di proprietà tutte eccezionali, il grafene è indicato come un materiale rivoluzionario, alla base di innovazioni tecnologiche profonde, le cosiddette “disruptive technologies”, nei settori più diversi.

Fin dai rivoluzionari esperimenti di Andre Geim e Kostya Novoselov che portarono alla sua scoperta, premiati con il Nobel per la fisica nel 2010, il grafene ha innescato un’esplosione di attività scientifica e si candida ad avere un impatto profondo in molteplicità di settori: elettronica, medicina, aerospaziale, automotive, immagazzinamento di energia, dissalazione di acqua, rivestimenti e vernici, tecnologie solari, comunicazioni. Applicazioni potenziali basate su grafene comprendono: nuove tecnologie mediche, tra cui il sequenziamento rapido del DNA, la somministrazione di farmaci mirati, la rigenerazione dei tessuti e impianti bionici come le retine artificiali; supercondensatori ultra-efficienti e leggeri, mille volte più veloce di batterie standard; touchscreen leggeri, flessibili e infrangibili per cellulari, tablet e la cosiddetta “tecnologia indomabile”.


Partendo dalla preistoria, un racconto affascinante attraverso legionari romani, cavalieri medioevali, rivoluzione industriale e computer, per arrivare al prossimo futuro, ai nuovi materiali a base di carbonio – quali i nanotubi o il grafene – dimostrando come, a volte, un atomo in più o in meno può cambiare il mondo.

Vincenzo Palermo è responsabile delle attività sui materiali avanzati dell’istituto ISOF presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Bologna.

Autore di più di 120 articoli su riviste internazionali, ha coordinato numerosi progetti europei ed è uno dei nove fondatori del progetto “Graphene Flagship”, il più recente e più grande progetto strategico di ricerca lanciato dalla comunità europea, vincitore del FET Flagship Award, un finanziamento di un miliardo di euro in dieci anni.

Nel 2015 ha pubblicato La versione di Albert (Hoepli) e nel 2016 Newton, la mela e Dio (Newton). Dal 2014 scrive per la rubrica Storie di Scienza di SAPERE, la più longeva rivista italiana di divulgazione scientifica.

https://www.brainforum.it/appuntamento/grafene-il-materiale-da-un-miliardo-di-euro/

Chi, o cosa, ha più influenzato il corso della Storia? Sono stati più importanti Napoleone e Giulio Cesare, oppure i primi artigiani che impararono a manipolare i metalli e sfruttare l’energia immagazzinata nei minerali?

Come il nostro passato, anche il nostro futuro dipende dalle proprietà dei materiali che usiamo, e da come saremo abili di controllarle.

Vincenzo Palermo, intervistato da Viviana Kasam, parlerà al pubblico del grafene, un cristallo dello spessore di un singolo atomo, composto da atomi di carbonio disposti in un reticolo esagonale. Si tratta del composto più sottile in natura (centomila volte più sottile di un capello umano), il più resistente mai scoperto (20 volte più dell’acciaio), il più leggero (un metro quadro pesa circa a 0,77 milligrammi) e flessibile, impermeabile alle molecole ed elettricamente e termicamente molto conduttivo. Grazie alla sua combinazione unica di proprietà tutte eccezionali, il grafene è indicato come un materiale rivoluzionario, alla base di innovazioni tecnologiche profonde, le cosiddette “disruptive technologies”, nei settori più diversi.

Fin dai rivoluzionari esperimenti di Andre Geim e Kostya Novoselov che portarono alla sua scoperta, premiati con il Nobel per la fisica nel 2010, il grafene ha innescato un’esplosione di attività scientifica e si candida ad avere un impatto profondo in molteplicità di settori: elettronica, medicina, aerospaziale, automotive, immagazzinamento di energia, dissalazione di acqua, rivestimenti e vernici, tecnologie solari, comunicazioni. Applicazioni potenziali basate su grafene comprendono: nuove tecnologie mediche, tra cui il sequenziamento rapido del DNA, la somministrazione di farmaci mirati, la rigenerazione dei tessuti e impianti bionici come le retine artificiali; supercondensatori ultra-efficienti e leggeri, mille volte più veloce di batterie standard; touchscreen leggeri, flessibili e infrangibili per cellulari, tablet e la cosiddetta “tecnologia indomabile”.


Partendo dalla preistoria, un racconto affascinante attraverso legionari romani, cavalieri medioevali, rivoluzione industriale e computer, per arrivare al prossimo futuro, ai nuovi materiali a base di carbonio – quali i nanotubi o il grafene – dimostrando come, a volte, un atomo in più o in meno può cambiare il mondo.

Vincenzo Palermo è responsabile delle attività sui materiali avanzati dell’istituto ISOF presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Bologna.

Autore di più di 120 articoli su riviste internazionali, ha coordinato numerosi progetti europei ed è uno dei nove fondatori del progetto “Graphene Flagship”, il più recente e più grande progetto strategico di ricerca lanciato dalla comunità europea, vincitore del FET Flagship Award, un finanziamento di un miliardo di euro in dieci anni.

Nel 2015 ha pubblicato La versione di Albert (Hoepli) e nel 2016 Newton, la mela e Dio (Newton). Dal 2014 scrive per la rubrica Storie di Scienza di SAPERE, la più longeva rivista italiana di divulgazione scientifica.

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