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Puntata 0 - Pillole di LSD Pillole di LSD (Life Style Design)

    • Self-Improvement

“L’IMPORTANZA DEL L.S.D.”

Eccoci arrivati. Siamo qui. Probabilmente non ci aspettavate ma noi siamo arrivati lo stesso. E come tutte le cose che arrivano vi lasciamo due scelte. Provare o non provare. Pillole di LSD è un format che ha voglia di parlare un pò di come viviamo, dei nostri stile di vita e della bellezza insita nel poter disegnare i nostri stili di vita, un pò come uno stilista, che fonde colori, profumi, forme e sembianze… per dare vita ad una sua creazione unica. E cosa è la nostra vita se non un cocktail di tutto ciò: dei colori con cui ci vestiamo ed arrediamo la nostra giornata, dei profumi con cui ci ipnotizziamo e nei quali cerchiamo conforto o stimolo. E perché no dei valori, desideri ed ideali a cui lasciamo il compito di indicarci la via verso la nostra felicità. E proprio su questo punto a noi piacerebbe soffermarci. Quante volte vi capita di farvi la domanda “Che cosa è per me la felicità?” Cosa o chi mi rende davvero felice?”
Una domanda banale direte voi, ma che molto spesso nonostante sia banale non viene accompagnata da una risposta soddisfacente…Eh no…proprio no.

Prendete me per esempio: per anni sono passato da una idea all’altra di felicità, prevalentemente basandomi sulla “via negativa. Cioè su ciò che “non volevo”. In tal modo pensavo di facilitarmi la vita. Se non voglio essere un prete basta che vada in tutte le direzioni opposte no? O se non mi piacciono le cose troppo serie basta che mi trasformi in un giullare, uno cerca sempre di divertirsi. Oppure ancora se mi piacciono i soldi e penso che diano la felicità tanto vale che trovi un qualsiasi modo per farli e sarò felice…Facile no? E invece no.
Direi proprio che ragionando in questa maniera ho preso alcune fra le più grandi cantonate che potessi prendere. Era come se il mio stile di vita fosse un ombra dietro la quale mi nascondevo, perché in realtà non avevo tanta voglia di uscire allo scoperto.
E il bello era che questa ombra era disegnata da altri. Da amici che mi dicevano quale fosse il posto più bello per andare a mangiare, la professione più pagata che potessi fare, la donna più bella che potessi incontrare o avere la casa più lussuosa in cui potessi abitare. Ed ero talmente ipnotizzato da queste sirene, che alla domanda “ Che cosa mi rende felice?” Rispondevo usando le parole degli altri.

Ho realizzato a poco a poco che siamo tutti cintura nera di vita altrui, quando si tratta di “disegnare” le vite degli altri, ma non altrettanto efficaci quando siamo chiamati a disegnare la nostra.
Poi ho cominciato a capire che un buon criterio per scegliere un consiglio è osservare come si comporta chi te lo da. Il comportamento di una persona dice molte più cose di quello di cui parla. Perché è molto frequente trovare persone che descrivono stili di vita che portano alla felicità….ma che non hanno mai provato. Io mi sono trovato a realizzare un bel pò di quelle cose che la maggior parte delle persone che frequentavo mi invidiavano e pensavano portassero alla felicità. Avevo disegnato uno stile per la mia vita che per chi guardava il palcoscenico era incredibilmente accattivante. Tanto che nel momento in cui ne parlavo notavo che era più felice chi mi ascoltava di me che ne parlavo!

Per cui ho cominciato a lavorare all’indietro, risalendo pian piano il fiume di fesserie che mi ero raccontato e che avevo ascoltato in giro: i vari modelli e stili che pian piano avevo esplorato e che per un certo periodo mi avevano rappresentato. Il risultato? Ho trovato molte più cose di quante in realtà ne cercassi. Ho rivalutato cose come silenzio, tempo e perfino solitudine. Cose che neanche per un minuto avrei considerato nella mia versione precedente. Ho scoperto il dualismo insito in certe affermazioni, un dualismo figlio del dosaggio e della misura in ciò che si fa. Ho cominciato a dare importanza alla valuta chiamata tempo, più che a quella chiamata denaro. Perché in fondo so

“L’IMPORTANZA DEL L.S.D.”

Eccoci arrivati. Siamo qui. Probabilmente non ci aspettavate ma noi siamo arrivati lo stesso. E come tutte le cose che arrivano vi lasciamo due scelte. Provare o non provare. Pillole di LSD è un format che ha voglia di parlare un pò di come viviamo, dei nostri stile di vita e della bellezza insita nel poter disegnare i nostri stili di vita, un pò come uno stilista, che fonde colori, profumi, forme e sembianze… per dare vita ad una sua creazione unica. E cosa è la nostra vita se non un cocktail di tutto ciò: dei colori con cui ci vestiamo ed arrediamo la nostra giornata, dei profumi con cui ci ipnotizziamo e nei quali cerchiamo conforto o stimolo. E perché no dei valori, desideri ed ideali a cui lasciamo il compito di indicarci la via verso la nostra felicità. E proprio su questo punto a noi piacerebbe soffermarci. Quante volte vi capita di farvi la domanda “Che cosa è per me la felicità?” Cosa o chi mi rende davvero felice?”
Una domanda banale direte voi, ma che molto spesso nonostante sia banale non viene accompagnata da una risposta soddisfacente…Eh no…proprio no.

Prendete me per esempio: per anni sono passato da una idea all’altra di felicità, prevalentemente basandomi sulla “via negativa. Cioè su ciò che “non volevo”. In tal modo pensavo di facilitarmi la vita. Se non voglio essere un prete basta che vada in tutte le direzioni opposte no? O se non mi piacciono le cose troppo serie basta che mi trasformi in un giullare, uno cerca sempre di divertirsi. Oppure ancora se mi piacciono i soldi e penso che diano la felicità tanto vale che trovi un qualsiasi modo per farli e sarò felice…Facile no? E invece no.
Direi proprio che ragionando in questa maniera ho preso alcune fra le più grandi cantonate che potessi prendere. Era come se il mio stile di vita fosse un ombra dietro la quale mi nascondevo, perché in realtà non avevo tanta voglia di uscire allo scoperto.
E il bello era che questa ombra era disegnata da altri. Da amici che mi dicevano quale fosse il posto più bello per andare a mangiare, la professione più pagata che potessi fare, la donna più bella che potessi incontrare o avere la casa più lussuosa in cui potessi abitare. Ed ero talmente ipnotizzato da queste sirene, che alla domanda “ Che cosa mi rende felice?” Rispondevo usando le parole degli altri.

Ho realizzato a poco a poco che siamo tutti cintura nera di vita altrui, quando si tratta di “disegnare” le vite degli altri, ma non altrettanto efficaci quando siamo chiamati a disegnare la nostra.
Poi ho cominciato a capire che un buon criterio per scegliere un consiglio è osservare come si comporta chi te lo da. Il comportamento di una persona dice molte più cose di quello di cui parla. Perché è molto frequente trovare persone che descrivono stili di vita che portano alla felicità….ma che non hanno mai provato. Io mi sono trovato a realizzare un bel pò di quelle cose che la maggior parte delle persone che frequentavo mi invidiavano e pensavano portassero alla felicità. Avevo disegnato uno stile per la mia vita che per chi guardava il palcoscenico era incredibilmente accattivante. Tanto che nel momento in cui ne parlavo notavo che era più felice chi mi ascoltava di me che ne parlavo!

Per cui ho cominciato a lavorare all’indietro, risalendo pian piano il fiume di fesserie che mi ero raccontato e che avevo ascoltato in giro: i vari modelli e stili che pian piano avevo esplorato e che per un certo periodo mi avevano rappresentato. Il risultato? Ho trovato molte più cose di quante in realtà ne cercassi. Ho rivalutato cose come silenzio, tempo e perfino solitudine. Cose che neanche per un minuto avrei considerato nella mia versione precedente. Ho scoperto il dualismo insito in certe affermazioni, un dualismo figlio del dosaggio e della misura in ciò che si fa. Ho cominciato a dare importanza alla valuta chiamata tempo, più che a quella chiamata denaro. Perché in fondo so

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