Rock star‪!‬ Bologna, dicono di lei

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"E poi ci troveremo come le star
A bere del whisky al Roxy Bar".
State già cantando eh? Ma è un’altra la rock star che ha abitato in questa casa nel 1700. Si chiamava Carlo Broschi ed è passato alla storia con il suo nome d’arte: Farinelli, il più famoso cantante lirico castrato di tutti i tempi. Visse tra questa casa e una villa di campagna poco fuori città oggi, purtroppo, abbattuta, che ospitò fra gli altri un giovanissimo Mozart. Fu acclamato e onorato nelle corti di tutto il mondo e ci vorranno altri duecento anni perché idoli come lui, di nome Dalla, Guccini, Vasco, calchino di nuovo le vie e i palchi di questa città…
"Farà gran piacere a ogni appassionato di musica l’apprendere che il castrato Farinelli vive ancora e gode di buona salute e di tutte le sue facoltà. Ho avuto il piacere di passare la giornata con Farinelli nella sua casa di campagna, posta un miglio fuori Bologna. Farinelli ha abbandonato il canto da un pezzo ma si diverte ancora sul suo clavicembalo e sulla viola; ha molti clavicembali costruiti in diversi paesi ed egli gli chiama col nome dei più grandi pittori italiani secondo l’importanza che ognuno d’essi occupa nel suo pensiero".
Charles Burney, Viaggio musicale in Italia, 1770
©Elleboro editore - Lorenzo Notte

"E poi ci troveremo come le star
A bere del whisky al Roxy Bar".
State già cantando eh? Ma è un’altra la rock star che ha abitato in questa casa nel 1700. Si chiamava Carlo Broschi ed è passato alla storia con il suo nome d’arte: Farinelli, il più famoso cantante lirico castrato di tutti i tempi. Visse tra questa casa e una villa di campagna poco fuori città oggi, purtroppo, abbattuta, che ospitò fra gli altri un giovanissimo Mozart. Fu acclamato e onorato nelle corti di tutto il mondo e ci vorranno altri duecento anni perché idoli come lui, di nome Dalla, Guccini, Vasco, calchino di nuovo le vie e i palchi di questa città…
"Farà gran piacere a ogni appassionato di musica l’apprendere che il castrato Farinelli vive ancora e gode di buona salute e di tutte le sue facoltà. Ho avuto il piacere di passare la giornata con Farinelli nella sua casa di campagna, posta un miglio fuori Bologna. Farinelli ha abbandonato il canto da un pezzo ma si diverte ancora sul suo clavicembalo e sulla viola; ha molti clavicembali costruiti in diversi paesi ed egli gli chiama col nome dei più grandi pittori italiani secondo l’importanza che ognuno d’essi occupa nel suo pensiero".
Charles Burney, Viaggio musicale in Italia, 1770
©Elleboro editore - Lorenzo Notte