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Digital Roadmaps for Ambitious Brands è il Podcast dedicato a Imprenditori e Manager che attraverso il digitale vogliono liberare tutto il potenziale del proprio brand nel mondo.

Claudio Tonti e Nicola Bonora, rispettivamente Head of Strategy, Products, R&D e Digital e UX Strategy di Websolute, gruppo di agenzie Digital italiano, discutono di marketing, e- commerce e digitale in modo strategico, per fare business e crescere, insieme a altri ospiti esperti.

S2 Digital Roadmaps - by Websolute Websolute Podcast

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Digital Roadmaps for Ambitious Brands è il Podcast dedicato a Imprenditori e Manager che attraverso il digitale vogliono liberare tutto il potenziale del proprio brand nel mondo.

Claudio Tonti e Nicola Bonora, rispettivamente Head of Strategy, Products, R&D e Digital e UX Strategy di Websolute, gruppo di agenzie Digital italiano, discutono di marketing, e- commerce e digitale in modo strategico, per fare business e crescere, insieme a altri ospiti esperti.

    S2 - E21 La fine della fotografia (come la conosciamo)

    S2 - E21 La fine della fotografia (come la conosciamo)

    Benvenuti a Digital Roadmaps for Ambitious Brands, il podcast dedicato a imprenditori e manager che si chiedono come usare il marketing, l'e-commerce e il digitale in modo strategico per liberare tutto il potenziale del proprio brand nel mondo.  

     

    Nella ventunesima puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, dibattono sull'impatto delle tecnologie generative basate sull'intelligenza artificiale nella fotografia.  

     

    Durante la storia dei media, abbiamo assistito all'emergere di nuove ere che hanno sostituito ciò che è venuto prima. Ad esempio, si pensava che la fotografia avrebbe reso obsoleta la pittura verista, ma col tempo si è capito che le due forme d'arte possono coesistere.   

     

    Oggi, con l'avvento delle tecnologie generative basate sull'intelligenza artificiale, la fotografia tradizionale è nuovamente messa in discussione, ma è fondamentale analizzare questa trasformazione nel dettaglio.  

     

    Ogni evoluzione tecnologica ha portato vantaggi come costi inferiori, maggiore quantità e velocità di esecuzione. Ad esempio, la fotografia digitale ha consentito di visualizzare immediatamente i risultati degli scatti e di maneggiare le immagini in modo rapido e flessibile, aumentando l'efficienza operativa nel settore.  

     

    Oggi ci troviamo di fronte a un'altra rivoluzione, potenzialmente di portata ancora maggiore.   

     

    L'intelligenza artificiale generativa “Midjourney”, sta rivoluzionando il settore fotografico. Nonostante sia ancora una realtà giovane, Midjourney ha già avuto un impatto significativo.  

     

    Viviamo in un'epoca in cui l'intelligenza artificiale può generare immagini realistiche basate su prompt verbali. Questa capacità di immaginare scenari ci permette di ottenere fotografie virtuali perfette. È sorprendente come un'immagine generata da Midjourney, come il famoso ritratto di Monna Lisa che interagisce con Leonardo, possa sembrare così reale. Tuttavia, l'immagine generata richiede la stessa creatività e abilità di visualizzazione di una scena come farebbe un fotografo tradizionale.  

     

    Con Midjourney, ciò che serve è un'idea o un concetto che vogliamo visualizzare, e poi l'intelligenza artificiale si occupa di creare un'immagine realistica basata su quella visione. È possibile fare riferimento a stili artistici come Picasso, o manga giapponesi, poiché la piattaforma ha familiarità con tutti questi stili grazie al vasto repertorio di immagini che ha assimilato. Questo permette di generare immagini che seguono uno stile specifico, come se fossero state scattate con una determinata macchina fotografica o dipinte in uno stile particolare  

     

    Tuttavia, è importante considerare anche le possibili implicazioni di questa tecnologia. La facilità con cui l'intelligenza artificiale può generare immagini realistiche potrebbe portare a problemi di autenticità.   

     

    Questi strumenti possono essere un valido supporto al business, possono generare valore, aumentare l'efficienza e migliorare la qualità. Quindi non possiamo esimerci dallo studiarli, testarli, utilizzarli e introdurli in tutti quei casi in cui producono più valore di quello che consumano, che alla fine è una regola molto semplice: se qualcosa viene fatto meglio, costa meno ed è più veloce, perché continuare a fare le cose come prima? Non c'è motivo.  

     

    Magari continueremo a fare fotografie digitali oppure con la pellicola perché ci piace, così come può piacere ascoltare un disco in vinile per le sue imperfezioni. L'intelligenza artificiale, di per sé, non distrugge le caratteristiche di quelle cose, ma aggiunge un elemento che diventerà predominante in determinati contesti, come nel caso del business.  

     

    Se questa puntata ti è piaciuta, lasciaci un commento o scrivici a podcast@websolute.it.  

    Ti aspettiamo!

    • 36 min
    S2 - E20 A.I everything?

    S2 - E20 A.I everything?

    Benvenuti a "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", un podcast dedicato a imprenditori e manager che vogliono utilizzare il marketing, l'e-commerce e il digitale in modo strategico per massimizzare il potenziale del proprio brand nel mondo.



    Nella ventesima puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, ospitano Andrea Ciulu, Head of AI di Arkage e Pasquale Boriello, CEO di Arkage, insieme cercano comprendere se l’AI è veramente everything oppure no.

    Durante l'episodio, si è discusso dell'impatto dell'intelligenza artificiale (AI) su tutti gli aspetti della vita e della sua potenziale autonomia. Sebbene sembri probabile che l'AI si diffonda in molti settori, non è ancora chiaro fino a che punto potrà arrivare. È importante essere cauti nel dichiarare che l'AI possa coprire completamente l'intera attività umana; solo il tempo ci dirà se ciò sarà possibile.



    La velocità di sviluppo dell'AI è una differenza principale rispetto al passato, e gli esperti stanno ancora cercando di comprenderne appieno l'entità. La velocità di adozione è un fattore cruciale, come dimostrato dal fatto che Instagram ha impiegato due anni per raggiungere 100 milioni di utenti, mentre ChatGPT ci è riuscito in soli due mesi. Gli esperti affermano che è difficile stabilire con precisione quanto siano intelligenti questi sistemi, poiché superano tutti i test. Alcuni esperti ritengono che esista una possibilità del 10% che l'AI possa avere un impatto negativo sulla specie umana.



    La preoccupazione principale riguarda la natura intrinseca di questi modelli, che non si stancano mai nel perseguire gli obiettivi loro assegnati.

    L'aspetto fenomenale dell'AI è che rappresenta una rivoluzione che parte dal basso, con un'adozione intuitiva che non richiede spiegazioni. Le persone iniziano a sperimentare questa tecnologia con un investimento non troppo elevato e, attraverso la sperimentazione, scoprono nuove possibilità.



    Dal punto di vista umano e sociale, l'AI rappresenta un amplificatore delle capacità cognitive, come il pensiero e la creatività. Questo potrebbe portare a un futuro in cui ogni individuo avrà assistenti intelligenti per aiutarlo in ogni attività. Dal punto di vista dell'industria, ogni azienda potrebbe avere un esercito di collaboratori in grado di svolgere una vasta gamma di compiti.



    Tuttavia, ci sono implicazioni da considerare. Cosa succederà alla struttura economica della società se le aziende adottano in massa l'AI per aumentare l'efficienza e ridurre i costi? Ci potrebbe essere un impatto significativo sul lavoro umano e sulla distribuzione delle risorse. Alcune aziende hanno già moltiplicato la produttività grazie all'IA, come dimostrato dalle grandi aziende tecnologiche come Amazon e Apple. Ci saranno disparità, poiché alcune aziende sperimenteranno un aumento della produttività grazie all'IA, mentre altre potrebbero non adottarla e sembreranno appartenere a mondi diversi.



    Le macchine, tramite il linguaggio di programmazione, possono essere istruite a eseguire una serie di azioni, ma rimane ancora incerto ciò che realmente producono. L'empatia rappresenta un'abilità umana fondamentale, che l'intelligenza artificiale (AI) attualmente non possiede né comprende appieno. Tuttavia, in un contesto di autoapprendimento come il reinforced learning, l'AI potrebbe sviluppare velocemente un sentimento di amore se viene stimolata positivamente e rinforza la sua capacità di provare empatia verso qualcuno.



    È imprescindibile comunicare i vantaggi e gli obiettivi di queste tecnologie a coloro che non sono familiari con il tema. Questo impegno richiede tempo e dedizione, ma è di vitale importanza per il progresso dell'industria e della società nel loro complesso.



    Se ti è piaciuta questa puntata, lasciaci un commento o scrivici a podcast@websolute.it.

    • 46 min
    S2 - E19 Conquistare il mercato: come ricucire le vendite Offline e Online

    S2 - E19 Conquistare il mercato: come ricucire le vendite Offline e Online

    Benvenuti a Digital Roadmaps for Ambitious Brands, il podcast dedicato a imprenditori e manager che si chiedono come usare il marketing, l'e-commerce e il digitale in modo strategico per liberare tutto il potenziale del proprio brand nel mondo.  

    Nella diciannovesima puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, cercano di rispondere alla domanda: è possibile ricucire le vendite offline e online?  

     

    Siamo consapevoli dell'importanza di instaurare relazioni significative con i nostri clienti poichè ci consentono di perseguire diversi obiettivi.  

    In primo luogo, mantenere una comunicazione costante e persuadere i nostri clienti ad acquistare nuovi prodotti nel tempo, senza dover investire ingenti risorse in campagne pubblicitarie anonime. Questo è possibile grazie alla conoscenza approfondita che abbiamo già del cliente, poiché ha già effettuato un acquisto presso di noi.  

    In secondo luogo, è importante interagire con i clienti, chiedendo loro recensioni sui prodotti o servizi che hanno acquistato. Le informazioni che possiamo ottenere da queste operazioni sono di valore inestimabile: ci aiutano a perfezionare le offerte di prodotti, servizi e distribuzione.  

    Queste relazioni ci permettono di ottenere dati di prima parte, ossia dati specifici che possediamo e che possiamo utilizzare attraverso diverse piattaforme, consentendoci di individuare utenti simili a quelli che hanno già effettuato un acquisto presso il nostro shop.  

    Nel 2023, non possiamo più permetterci di non conoscere i nomi dei nostri clienti finali o di non coinvolgerli nel nostro brand. Non possiamo non sapere chi sono, o almeno una parte di loro. Non possiamo non avere una strategia o un progetto in corso. Non abbiamo una soluzione definitiva, ma è necessario avere in mente almeno un percorso che ci porti in questa direzione.  



    Tra le ragioni che abbiamo menzionato in precedenza:  



     1) Continuare a comunicare con coloro che già riconoscono il nostro marchio e che abbiamo faticosamente conquistato attraverso tutti gli investimenti di marketing che abbiamo effettuato. Non possiamo più ignorare l'importanza di ripagare la loro attenzione. 

    2) Avere la possibilità di raccogliere informazioni chiedendo loro feedback e opinioni. Questi insights sono di valore inestimabile.  

    3) Ottenere dati di prima parte per migliorare notevolmente le nostre performance pubblicitarie. Utilizzando questi dati, possiamo superare le limitazioni delle piattaforme online che ci consentono solo di raggiungere utenti generici simili a quelli che abbiamo già.  

     

    La capacità di segmentare il pubblico e utilizzare dati di prima parte ci offre opportunità senza precedenti nel panorama del marketing digitale. È tempo di abbracciare questa direzione e sfruttare appieno le potenzialità che essa ci offre.  

     

    Se la puntata ti è piaciuta, lasciaci un commento oppure scrivici a podcast@websolute.it.  

     

    Ti aspettiamo! 

    • 38 min
    S2 - E18 Cos’è un sito nell’era GPT?

    S2 - E18 Cos’è un sito nell’era GPT?

    Benvenuti a Digital Roadmaps for Ambitious Brands, il Podcast dedicato a imprenditori e manager che vogliono sfruttare strategicamente il marketing, l'e-commerce e il digitale per massimizzare il potenziale del proprio brand nel mondo.



    Nella diciottesima puntata della seconda stagione di "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D, e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, esplorano i progressi che l'intelligenza artificiale sta portando ai siti web.

    La domanda "Cos'è un sito web?" diventa cruciale e di fondamentale importanza.



    È essenziale comprendere come i siti vengono generati e quale approccio adottare per sfruttare appieno le nuove tecnologie disponibili.



    L'intelligenza artificiale può essere impiegata in molteplici contesti per migliorare l'interazione con i visitatori, ad esempio, fornendo supporto ai clienti o rispondendo alle domande dei potenziali clienti.



    Le nuove tecnologie consentono di addestrare parti del servizio clienti autonomamente grazie all'apprendimento automatico, migliorando la comprensione del contesto e creando un tono di conversazione naturale. Piattaforme come Zendesk stanno già integrando questa funzionalità nei loro sistemi, offrendo un'esperienza di supporto clienti pertinente ed empatica.



    Tuttavia, non è possibile pensare che il resto del sito possa rimanere immutato. Le nuove tecnologie stanno cambiando le aspettative degli utenti, che ora desiderano risposte rapide e precise. È quindi fondamentale considerare come i siti web debbano evolversi per soddisfare tali aspettative.



    La progettazione dell'interfaccia di un sito web deve tener conto della semplicità d'uso per l'utente. La maggior parte delle persone preferisce fare clic su un pulsante anziché digitare una richiesta in una casella di testo. Tuttavia, ci sono situazioni in cui la ricerca tramite filtri o l'uso del linguaggio naturale può risultare più efficace nel trovare ciò che si sta cercando.



    Le intelligenze artificiali come GPT possono aiutare nella creazione di un'interfaccia personalizzata capace di comprendere le esigenze dell'utente e offrire una selezione di prodotti o informazioni di qualità. L'obiettivo è fornire rapidamente una piccola quantità di risultati rilevanti per l'utente.



    È importante offrire all'utente la possibilità sia di fare clic su un pulsante sia di formulare una richiesta verbale o scritta per una ricerca più specifica. In questo modo, si può creare un'interfaccia che fornisca una selezione di prodotti, informazioni e domande pertinenti, inclusa l'assistenza di consulenza personalizzata.



    L'utilizzo di un'interfaccia conversazionale per fornire informazioni sui prodotti e migliorare l'esperienza d'acquisto diventa sempre più importante. È cruciale consentire all'utente di eseguire le tre azioni principali: fare clic, porre domande e ottenere risposte, in modo naturale su qualsiasi canale, al fine di rendere l'interazione più fluida. Le aziende dovranno adottare coraggiosamente questi nuovi modelli di interfacce, nonostante la dipendenza dal contesto e il rischio di hackeraggi e manipolazioni.

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    • 38 min
    S2 - E17 La realtà aumentata nel settore turistico e culturale

    S2 - E17 La realtà aumentata nel settore turistico e culturale

    Benvenuti a Digital Roadmaps for Ambitious Brands, il Podcast dedicato a imprenditori e manager che si chiedono come usare il marketing, l'e-commerce e il digitale in modo strategico per liberare tutto il potenziale del proprio brand nel mondo.  

    Nella diciassettesima puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, parlano della rivoluzione che la realtà aumentata sta portando nel settore turistico e culturale. 

    L'esperienza turistica tradizionale sta subendo una rivoluzione grazie alla realtà aumentata. Questa tecnologia permette di aggiungere strati digitali al mondo fisico, consentendo ai visitatori di approfondire le loro conoscenze e ottenere informazioni dettagliate sui luoghi che visitano. Ad esempio, è possibile ricostruire il Colosseo come appariva 2000 anni fa. 

    Tuttavia, la realtà aumentata non può sostituire completamente l'esperienza fisica, ma può offrire un valore aggiunto se supportata da contenuti di alta qualità.  

    Oggi dobbiamo dare un significato diverso alla parola "aumentata", poiché la tecnologia si è evoluta e i modelli di linguaggio come ChatGPT ci consentono di conversare con intelligenze artificiali a un livello sofisticato e complesso. Ciò fa pensare che esistano nuovi scenari abilitati dalla tecnologia che fino a ieri non potevamo neppure immaginare. Ad esempio, visitare un luogo con una guida che utilizza la realtà aumentata è un'esperienza più completa rispetto all'utilizzo di una semplice audioguida. 

    Il concetto di self-service sta lasciando il posto a quello di servizio assistito, dove qualcuno mi guida e adatta l'esperienza alle mie preferenze e ai miei feedback. Questo era più difficile da realizzare in passato, ma oggi è possibile creare un amico digitale che sia al servizio di tutti. Ciò apre molte opportunità in diversi settori, come il turismo, dove la realtà aumentata può essere utilizzata come supporto per un'esperienza culturale e turistica più coinvolgente. 

    Il concetto di turismo esperienziale sta diventando sempre più importante. È fondamentale che i diversi aspetti dell'esperienza si completino a vicenda invece di competere. La realtà aumentata può integrare la parte esperienziale, ma deve essere vista come una compensazione, non una sostituzione. Il digitale dovrebbe essere visto come un compagno che ti sta accanto e ti aiuta a vivere un'esperienza personalizzata. 

    Oggi, ciò che si cerca è integrare i contenuti tradizionali con quelli digitali in modo da creare un'esperienza più coinvolgente.  

    Si tratta di migliorare la qualità dell'esperienza. In questo nuovo concetto di realtà aumentata, non si tratta solo di aggiungere contenuti digitali al mondo fisico, ma di avere un dialogo con un'entità esperta del luogo o dell'arte, in grado di comprendere il livello culturale, di interesse e linguistico dell'utente.  

    L'uso di immagini e 3D può arricchire la conversazione e rendere l'esperienza più completa anche a livello emotivo. 

    L'obiettivo è quello di rendere l'esperienza il più efficiente e gratificante possibile, utilizzando la conoscenza specifica che il modello ha già incorporato. Inoltre, è possibile aggiungere alla tecnologia anche una personalità per rendere l'esperienza ancora più coinvolgente. 

    Tuttavia, le storie continuano ad avere un ruolo fondamentale nell'identità e nella relazione delle persone con i luoghi e le aziende. L'intelligenza artificiale diventa sempre più centrale e può cambiare completamente l'approccio al digitale e al business, ma è importante allenarla nella giusta direzione per cogliere le opportunità e risolvere i problemi.  

    Nelle prossime puntate vedremo come l'intelligenza artificiale può trasformare il marketing e gli obiettivi del business. 

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    • 37 min
    S2 - E16 Il Salone del Mobile e il Digitale

    S2 - E16 Il Salone del Mobile e il Digitale

    Benvenuti a Digital Roadmaps for Ambitious Brands, il Podcast dedicato a imprenditori e manager che si chiedono come usare il marketing, l'e-commerce e il digitale in modo strategico per liberare tutto il potenziale del proprio brand nel mondo.



    Nella sedicesima puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, parlano dell’evento appena concluso del Salone del Mobile e delle innovazioni digitali adottate dalle aziende presenti.



    Questa è la seconda edizione del salone post pandemia, e dopo due anni ci si chiede cosa sia rimasto e cosa sia cambiato all'interno delle aziende, dopo la chiusura forzata e le difficoltà del periodo passato.



    Claudio, che ha partecipato alla fiera, ammette di non aver notato grandi cambiamenti sul fronte della permeabilità digitale. Nonostante gli investimenti incredibili in questa direzione, sembra che l'uso del digitale nell'evento sia stato ancora limitato. I partecipanti sembrano aver ritrovato la gioia del contatto fisico e delle relazioni interpersonali, senza aver fatto grandi innovazioni sul fronte digitale. Alcune aziende hanno fatto investimenti importanti che hanno impattato i loro budget marketing per mesi, ma apparentemente senza grandi risultati operativi.



    Il racconto social media del Salone è migliorato molto in termini di qualità e quantità. Si è sviluppato uno storytelling sui social media degli stand, dei marchi e degli eventi del fuorisalone, che è stato molto utile per chi non ha potuto partecipare di persona. Tuttavia, non tutte le aziende hanno sfruttato al massimo questo potenziale, creando una mancanza di continuità nella narrazione e nella presenza digitale.



    Il Salone del Mobile è il nostro palco scenico naturale, che può diventare un luogo in cui accadono e si creano contenuti specifici. La maggior parte delle aziende si limita a far passare i visitatori da uno stand all'altro senza chiedere alcunché, mentre solo una piccola percentuale fa una registrazione ad hoc, profilando un QR code all'ingresso e rispettando correttamente il GDPR. È fondamentale creare una storia e dare un senso alla presenza del marchio a questa esposizione.



    Purtroppo, da quello che emerge da chi ha partecipato all’evento, come racconta Claudio, lui stesso non ha ricevuto alcune comunicazioni da parte delle aziende e durante i giorni del salone, ad eccezione di una comunicazione generica e non personalizzata.



    L’attenzione al follow-up sembra sia limitata e che usino il digitale in modo tradizionale, senza sfruttarne il potenziale. È possibile che questo dipenda dalla mancanza di energia e di budget, ma anche da una carenza culturale nell'adozione di strumenti come CRM e profilazione dei contenuti.



    Con il digitale, possiamo essere presenti, raccontare storie e sapere l’opinione degli addetti al settore che partecipano. L'ascolto dell'opinione è l'atto più grande di considerazione, in quanto dimostriamo di interessarci veramente dell’opinione sulla marca.



    La mancanza di follow-up può essere vista come un'opportunità per migliorare e creare nuove strategie, osservando i trend del settore e lavorando per acquisire nuovi contatti e lead.



    Se la puntata ti è piaciuta, lasciaci un commento oppure scrivici a podcast@websolute.it.



    Ti aspettiamo!

    • 35 min

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