17 min

Scalandrê – Marco Zanella Discorsi Fotografici

    • Visual Arts

Scalandrê – espressione dialettale romagnola che significa “fuori stagione, fuori fase” riferita a persone, animali o piante – è il titolo del primo libro di Marco Zanella, un progetto triennale su Cotignola, piccolo centro del Nord Italia di tradizione agricola.







Un’indagine su quella che è stata spesso definita la fine della civiltà rurale, a cavallo tra il mondo prima e quello dopo la pandemia; una realtà messa a dura prova dall’avanzare della nuova era digitale e dal confronto con un senso del tempo alienante: il ritmo naturale delle stagioni, delle feste e dei riti, che ha sempre scandito la vita di una comunità in contatto osmotico con la terra, rischia ora di essere stravolto e perso. In questo piccolo cosmo, la vita non sembra correre contro il tempo, ma su un binario parallelo, senza conflitti. Le immagini di Marco Zanella testimoniano l’impegno di una comunità a preservare antiche tradizioni e memorie collettive da un cambiamento accelerato.







Ne parliamo con l’autore in questa nuova puntata del podcast!















L’intervista







Marco Zanella è nato a Parma nel 1984. Si avvicina alla fotografia nel 2005, dopo che uno zio prematuramente scomparso gli regala le sue macchine fotografiche. Per alcuni anni studia fotografia a Milano e collabora con l’artista e amico Matteo Ferretti, anch’egli di Parma. Nel 2012 si stabilisce nello studio Cesura e diventa assistente di Alex Majoli, dove si forma come fotografo e stampatore fine-art.







Dal 2012 Marco viaggia spesso nel Sud Italia dove documenta le sue esperienze e i suoi incontri, alla ricerca di una visione personale di questo territorio. Lavora principalmente in Basilicata, Calabria e Sicilia.







Allo stesso tempo documenta la sua vita personale in Emila-Romagna, e il suo tempo allo Studio Majoli e a Cesura, in un diario visivo senza fine.







Nel 2018, grazie al fotografo e amico Daniele Casadio, si è avvicinato alla comunità del comune di Cotignola e al festival “Nell’ Arena delle balle di Paglia”; attualmente sta lavorando alla documentazione della vita quotidiana del paese, commissionata dal comune.







Leggi gli articoli del nostro Magazine: https://magazine.discorsifotografici.itSeguici su Facebook: https://www.facebook.com/discorsifotograficiSeguici su Instagram: https://www.instagram.com/discorsifotografici/Scrivici a: info@discorsifotografici.it

Scalandrê – espressione dialettale romagnola che significa “fuori stagione, fuori fase” riferita a persone, animali o piante – è il titolo del primo libro di Marco Zanella, un progetto triennale su Cotignola, piccolo centro del Nord Italia di tradizione agricola.







Un’indagine su quella che è stata spesso definita la fine della civiltà rurale, a cavallo tra il mondo prima e quello dopo la pandemia; una realtà messa a dura prova dall’avanzare della nuova era digitale e dal confronto con un senso del tempo alienante: il ritmo naturale delle stagioni, delle feste e dei riti, che ha sempre scandito la vita di una comunità in contatto osmotico con la terra, rischia ora di essere stravolto e perso. In questo piccolo cosmo, la vita non sembra correre contro il tempo, ma su un binario parallelo, senza conflitti. Le immagini di Marco Zanella testimoniano l’impegno di una comunità a preservare antiche tradizioni e memorie collettive da un cambiamento accelerato.







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L’intervista







Marco Zanella è nato a Parma nel 1984. Si avvicina alla fotografia nel 2005, dopo che uno zio prematuramente scomparso gli regala le sue macchine fotografiche. Per alcuni anni studia fotografia a Milano e collabora con l’artista e amico Matteo Ferretti, anch’egli di Parma. Nel 2012 si stabilisce nello studio Cesura e diventa assistente di Alex Majoli, dove si forma come fotografo e stampatore fine-art.







Dal 2012 Marco viaggia spesso nel Sud Italia dove documenta le sue esperienze e i suoi incontri, alla ricerca di una visione personale di questo territorio. Lavora principalmente in Basilicata, Calabria e Sicilia.







Allo stesso tempo documenta la sua vita personale in Emila-Romagna, e il suo tempo allo Studio Majoli e a Cesura, in un diario visivo senza fine.







Nel 2018, grazie al fotografo e amico Daniele Casadio, si è avvicinato alla comunità del comune di Cotignola e al festival “Nell’ Arena delle balle di Paglia”; attualmente sta lavorando alla documentazione della vita quotidiana del paese, commissionata dal comune.







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