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Se oggi cambia il catechismo sulla pena di morte, domani potrà cambiare quello sulla omosessualit‪à‬ Riccardo Cascioli - BastaBugie.it

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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5285

SE OGGI CAMBIA IL CATECHISMO SULLA PENA DI MORTE, DOMANI POTRA' CAMBIARE QUELLO SULLA OMOSESSUALITA' di Riccardo Cascioli

Bisognerebbe cambiare il catechismo, diceva qualche mese fa padre James Martin, noto difensore della causa Lgbt nella Chiesa, perché la condanna dell'omosessualità spinge al suicidio tanti giovani Lgbt. L'idea che nelle saune frequentate dalla comunità Lgbt si possano trovare copie stropicciate del Catechismo della Chiesa cattolica è indubbiamente suggestiva, ma francamente poco probabile. Però la sortita di padre Martin, nominato dal Papa nell'aprile 2017 consultore della Segreteria per la Comunicazione e chiamato come relatore al prossimo Incontro mondiale delle famiglie a Dublino, non è certo estemporanea. Come abbiamo già avuto modo di documentare le grandi manovre della lobby gay nella Chiesa per l'assalto al Catechismo sono in corso già da tempo, e vale la pena notare che tale assalto è fiancheggiato anche dal quotidiano dei vescovi italiani Avvenire.
Basta questo per capire quale conseguenze possa avere la decisione di papa Francesco di cambiare l'articolo del Catechismo sulla pena di morte. L'irreformabilità della dottrina, l'impossibilità di catechismi che si contraddicono sono stati finora il baluardo perché la Chiesa, annunciatrice di ciò che è eterno, non abdicasse all'effimero, alla mentalità mondana. Ora questo baluardo è stato abbattuto. «La dottrina della Chiesa può cambiare», annuncia festoso il New Ways Ministry, sito americano che raccoglie le istanze degli Lgbt nella Chiesa. Ed è la grande notizia per cui la lobby gay nella Chiesa sta lavorando da tempo.
Non c'è dubbio che il cambiamento del Catechismo sulla pena di morte darà un grande impulso alla lobby gay nella Chiesa, ed è proprio New Ways Ministry a spiegarne i motivi. Ne riassumo i principali: primo, si tratta di un «chiaro, esplicito esempio contemporaneo di un cambiamento nella dottrina della Chiesa, e anche di come può essere fatto: con un cambiamento del catechismo da parte del Papa». Secondo, per arrivare al cambiamento sono stati necessari decenni di discussioni e dibattiti teologici. Questo vuol dire che gli attuali dibattiti ecclesiali in chiave Lgbt hanno una grande possibilità di arrivare al medesimo risultato. Ovvia l'indicazione: intensificare il dibattito teologico ed ecclesiale. Terzo, la violazione della dignità umana è l'argomento alla base della condanna della pena di morte; è lo stesso argomento fondamentale su cui si basano le rivendicazioni Lgbt. E ancora, questione molto importante: la lettera di spiegazione che accompagnava la decisione del Papa riguardo al cambiamento del Catechismo, «spiega che una delle ragioni per il cambiamento della dottrina è il nuovo contesto sociale che ha una nuova comprensione del senso della punizione». Ma nella società oggi è ancora più forte il cambiamento di atteggiamento rispetto all'omosessualità, e quindi allo stesso modo ci si può aspettare un cambiamento del Catechismo laddove considera gli atti omosessuali intrinsecamente disordinati.
Dunque oggi la vera domanda è se papa Francesco sia in totale sintonia con i sostenitori della causa Lgbt così come lo è con la Comunità di sant'Egidio che da tanti anni ha fatto della battaglia contro la pena di morte una sua ragione d'essere. Diversi pronunciamenti molto chiari sul matrimonio e sull'ideologia gender farebbero pensare di no, ma allo stesso tempo certi gesti, certe battute e tante nomine suscitano molti dubbi al proposito.
A maggior ragione dunque l'Incontro mondiale delle famiglie di Dublino sarà un test decisivo per capire l'orientamento in materia. Come abbiamo già avuto modo di dire, a un tale incontro non è concepibile la presenza di padre James Martin come relatore né sarebbe accettabile la parata...

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SE OGGI CAMBIA IL CATECHISMO SULLA PENA DI MORTE, DOMANI POTRA' CAMBIARE QUELLO SULLA OMOSESSUALITA' di Riccardo Cascioli

Bisognerebbe cambiare il catechismo, diceva qualche mese fa padre James Martin, noto difensore della causa Lgbt nella Chiesa, perché la condanna dell'omosessualità spinge al suicidio tanti giovani Lgbt. L'idea che nelle saune frequentate dalla comunità Lgbt si possano trovare copie stropicciate del Catechismo della Chiesa cattolica è indubbiamente suggestiva, ma francamente poco probabile. Però la sortita di padre Martin, nominato dal Papa nell'aprile 2017 consultore della Segreteria per la Comunicazione e chiamato come relatore al prossimo Incontro mondiale delle famiglie a Dublino, non è certo estemporanea. Come abbiamo già avuto modo di documentare le grandi manovre della lobby gay nella Chiesa per l'assalto al Catechismo sono in corso già da tempo, e vale la pena notare che tale assalto è fiancheggiato anche dal quotidiano dei vescovi italiani Avvenire.
Basta questo per capire quale conseguenze possa avere la decisione di papa Francesco di cambiare l'articolo del Catechismo sulla pena di morte. L'irreformabilità della dottrina, l'impossibilità di catechismi che si contraddicono sono stati finora il baluardo perché la Chiesa, annunciatrice di ciò che è eterno, non abdicasse all'effimero, alla mentalità mondana. Ora questo baluardo è stato abbattuto. «La dottrina della Chiesa può cambiare», annuncia festoso il New Ways Ministry, sito americano che raccoglie le istanze degli Lgbt nella Chiesa. Ed è la grande notizia per cui la lobby gay nella Chiesa sta lavorando da tempo.
Non c'è dubbio che il cambiamento del Catechismo sulla pena di morte darà un grande impulso alla lobby gay nella Chiesa, ed è proprio New Ways Ministry a spiegarne i motivi. Ne riassumo i principali: primo, si tratta di un «chiaro, esplicito esempio contemporaneo di un cambiamento nella dottrina della Chiesa, e anche di come può essere fatto: con un cambiamento del catechismo da parte del Papa». Secondo, per arrivare al cambiamento sono stati necessari decenni di discussioni e dibattiti teologici. Questo vuol dire che gli attuali dibattiti ecclesiali in chiave Lgbt hanno una grande possibilità di arrivare al medesimo risultato. Ovvia l'indicazione: intensificare il dibattito teologico ed ecclesiale. Terzo, la violazione della dignità umana è l'argomento alla base della condanna della pena di morte; è lo stesso argomento fondamentale su cui si basano le rivendicazioni Lgbt. E ancora, questione molto importante: la lettera di spiegazione che accompagnava la decisione del Papa riguardo al cambiamento del Catechismo, «spiega che una delle ragioni per il cambiamento della dottrina è il nuovo contesto sociale che ha una nuova comprensione del senso della punizione». Ma nella società oggi è ancora più forte il cambiamento di atteggiamento rispetto all'omosessualità, e quindi allo stesso modo ci si può aspettare un cambiamento del Catechismo laddove considera gli atti omosessuali intrinsecamente disordinati.
Dunque oggi la vera domanda è se papa Francesco sia in totale sintonia con i sostenitori della causa Lgbt così come lo è con la Comunità di sant'Egidio che da tanti anni ha fatto della battaglia contro la pena di morte una sua ragione d'essere. Diversi pronunciamenti molto chiari sul matrimonio e sull'ideologia gender farebbero pensare di no, ma allo stesso tempo certi gesti, certe battute e tante nomine suscitano molti dubbi al proposito.
A maggior ragione dunque l'Incontro mondiale delle famiglie di Dublino sarà un test decisivo per capire l'orientamento in materia. Come abbiamo già avuto modo di dire, a un tale incontro non è concepibile la presenza di padre James Martin come relatore né sarebbe accettabile la parata...

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