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Sfida al Sinodo: una nuova serie di Dubia Riccardo Cascioli - BastaBugie.it

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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7553

SFIDA AL SINODO: UNA NUOVA SERIE DI DUBIA di Riccardo Cascioli
Cari cattolici, in occasione del Sinodo (e non solo) «alti Prelati» fanno dichiarazioni gravemente contrarie alla fede cattolica che non sono mai corrette da chi dovrebbe. Per questo abbiamo posto delle domande precise a papa Francesco, secondo la tradizione della Chiesa, a cui però non risponde. Quindi le rendiamo pubbliche, perché non siate disorientati dalla confusione regnante e non cadiate in errore. È questa la sostanza della Lettera ai fedeli laici sottoscritta da cinque cardinali - Raymond Leo Burke, Walter Brandmüller, Robert Sarah, Joseph Zen Ze-kiun, Juan Sandoval Íñiguez -, resa pubblica oggi, 2 ottobre, in tutto il mondo e accompagnata dalla pubblicazione dei cinque Dubia sottoposti a papa Francesco, che la Nuova Bussola Quotidiana pubblica in esclusiva per l'Italia (insieme a Settimo Cielo, il blog di Sandro Magister).
I "Dubia" sono domande formali poste al Papa e alla Congregazione per la Dottrina della Fede per chiedere chiarificazioni circa particolari temi concernenti la dottrina o la pratica. Come si ricorderà a papa Francesco già nel 2016 furono sottoposti cinque Dubia dopo la pubblicazione dell'Esortazione post-sinodale Amoris Laetitia: anche in quell'occasione c'era la firma dei cardinali Burke e Brandmüller, a cui si aggiungevano I cardinali Carlo Caffarra e Joachim Mesner, nel frattempo deceduti. Da allora papa Francesco non ha mai risposto direttamente ai Dubia, solo risposte indirette che si ricavano dai suoi atteggiamenti.

IL PAPA FINGE DI RISPONDERE
Ora il copione sembra ripetersi, però con due importanti novità: anzitutto si allarga il numero dei cardinali che mettono la firma sotto ai Dubia (ora c'è un rappresentante per ogni continente). E da ricordare che i cardinali firmatari avrebbero dovuto essere sei, perché molto attivo nel processo per arrivare alla formulazione dei Dubia è stato il cardinale australiano George Pell, morto improvvisamente l'11 gennaio scorso.
In secondo luogo questa volta abbiamo due versioni dei Dubia: la prima porta la data del 10 luglio. A questa papa Francesco ha risposto addirittura il giorno seguente, ma non nella forma canonica, che è quella di risposta a domanda, ma sotto forma di una lettera che però - come è nel suo stile - sfugge al nocciolo della questione.
Così i cinque cardinali hanno riformulato i Dubia in modo che il Papa potesse rispondere semplicemente con un "sì" o un "no". In questo modo riformulati sono stati di nuovo inviati a papa Francesco il 21 agosto. Da allora è calato il silenzio.
Solo sul contenuto dei quesiti, però. Ora infatti si comprende meglio perché in questi ultimi tempi il cardinale Burke sia stato fatto oggetto di frecciate polemiche sia da parte del Papa - nella conferenza stampa di ritorno dalla Mongolia - sia da parte del neo-prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede Victor Manuel Fernández, nell'intervista al National Catholic Register. È forse un segno del nervosismo che questa iniziativa genera e che ora piomba su un Sinodo che sta sollevando molte polemiche sia sui contenuti sia sulle modalità di svolgimento e comunicazione.
Infatti i cinque Dubia vanno al cuore degli argomenti che saranno trattati nel Sinodo o sono comunque fondamentali per comprendere cosa c'è in ballo nell'assemblea sinodale (peraltro un contributo importante sarà anche il Convegno "La Babele Sinodale" che la Bussola organizza a Roma il 3 ottobre).
Il fatto che siano resi pubblici alla vigilia del Sinodo è significativo della preoccupazione di ampi settori della Chiesa per quanto sta avvenendo e per le dichiarazioni di chi guiderà il Sinodo.

I CINQUE DUBIA
Ecco in sintesi le questioni poste dai cinque cardinali:
1. Il...

TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7553

SFIDA AL SINODO: UNA NUOVA SERIE DI DUBIA di Riccardo Cascioli
Cari cattolici, in occasione del Sinodo (e non solo) «alti Prelati» fanno dichiarazioni gravemente contrarie alla fede cattolica che non sono mai corrette da chi dovrebbe. Per questo abbiamo posto delle domande precise a papa Francesco, secondo la tradizione della Chiesa, a cui però non risponde. Quindi le rendiamo pubbliche, perché non siate disorientati dalla confusione regnante e non cadiate in errore. È questa la sostanza della Lettera ai fedeli laici sottoscritta da cinque cardinali - Raymond Leo Burke, Walter Brandmüller, Robert Sarah, Joseph Zen Ze-kiun, Juan Sandoval Íñiguez -, resa pubblica oggi, 2 ottobre, in tutto il mondo e accompagnata dalla pubblicazione dei cinque Dubia sottoposti a papa Francesco, che la Nuova Bussola Quotidiana pubblica in esclusiva per l'Italia (insieme a Settimo Cielo, il blog di Sandro Magister).
I "Dubia" sono domande formali poste al Papa e alla Congregazione per la Dottrina della Fede per chiedere chiarificazioni circa particolari temi concernenti la dottrina o la pratica. Come si ricorderà a papa Francesco già nel 2016 furono sottoposti cinque Dubia dopo la pubblicazione dell'Esortazione post-sinodale Amoris Laetitia: anche in quell'occasione c'era la firma dei cardinali Burke e Brandmüller, a cui si aggiungevano I cardinali Carlo Caffarra e Joachim Mesner, nel frattempo deceduti. Da allora papa Francesco non ha mai risposto direttamente ai Dubia, solo risposte indirette che si ricavano dai suoi atteggiamenti.

IL PAPA FINGE DI RISPONDERE
Ora il copione sembra ripetersi, però con due importanti novità: anzitutto si allarga il numero dei cardinali che mettono la firma sotto ai Dubia (ora c'è un rappresentante per ogni continente). E da ricordare che i cardinali firmatari avrebbero dovuto essere sei, perché molto attivo nel processo per arrivare alla formulazione dei Dubia è stato il cardinale australiano George Pell, morto improvvisamente l'11 gennaio scorso.
In secondo luogo questa volta abbiamo due versioni dei Dubia: la prima porta la data del 10 luglio. A questa papa Francesco ha risposto addirittura il giorno seguente, ma non nella forma canonica, che è quella di risposta a domanda, ma sotto forma di una lettera che però - come è nel suo stile - sfugge al nocciolo della questione.
Così i cinque cardinali hanno riformulato i Dubia in modo che il Papa potesse rispondere semplicemente con un "sì" o un "no". In questo modo riformulati sono stati di nuovo inviati a papa Francesco il 21 agosto. Da allora è calato il silenzio.
Solo sul contenuto dei quesiti, però. Ora infatti si comprende meglio perché in questi ultimi tempi il cardinale Burke sia stato fatto oggetto di frecciate polemiche sia da parte del Papa - nella conferenza stampa di ritorno dalla Mongolia - sia da parte del neo-prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede Victor Manuel Fernández, nell'intervista al National Catholic Register. È forse un segno del nervosismo che questa iniziativa genera e che ora piomba su un Sinodo che sta sollevando molte polemiche sia sui contenuti sia sulle modalità di svolgimento e comunicazione.
Infatti i cinque Dubia vanno al cuore degli argomenti che saranno trattati nel Sinodo o sono comunque fondamentali per comprendere cosa c'è in ballo nell'assemblea sinodale (peraltro un contributo importante sarà anche il Convegno "La Babele Sinodale" che la Bussola organizza a Roma il 3 ottobre).
Il fatto che siano resi pubblici alla vigilia del Sinodo è significativo della preoccupazione di ampi settori della Chiesa per quanto sta avvenendo e per le dichiarazioni di chi guiderà il Sinodo.

I CINQUE DUBIA
Ecco in sintesi le questioni poste dai cinque cardinali:
1. Il...

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