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Mancano pochi giorni alla pubblicazione del regolamento tecnico della nuova Formula del 2021. Se saranno confermate le forme del modello di monoposto del futuro andato in galleria del vento, assisteremo ad un ritorno, seppur in modo non esasperato, dell'effetto suolo. Sono passati quasi quarant'anni dalla sua abolizione, eppure ora viene riproposto come elemento centrale per l'aerodinamica delle future Formula 1, che dovranno essere molto meno sensibili ai disturbi aerodinamici che complicano i sorpassi. Analizziamo passato, presente e futuro di questa soluzione aerodinamica che da decine di anni viene, in qualche modo, sempre 'evocata' in Formula 1.

Nel 1950 nasce il campionato mondiale piloti e solo otto anni più tardi, nel 1958, prende il via quello riservato ai costruttori. Da quel momento la Formula 1, almeno per quello che riguarda l’attenzione degli appassionati, si sdoppia. Aspetti umani e tecnici danno origine ad un confronto destinato a perpetuarsi fino ai nostri giorni. Un dissidio alla base della definizione del nuovo regolamento tecnico che andrà in vigore nel 2021 e che si propone di mettere in maggiore evidenza il talento del pilota. Un intervento ritenuto indispensabile per assicurare il successo mediatico di una Formula 1 “accecata” almeno secondo Liberty Media dalla innovazione tecnologica.
Il talento sarà compatibile con sistemi così complessi? Quanto può essere realistico ritornare ad una Formula 1 capace di abdicare alle procedure per accogliere sentimenti umani e assorbirne le debolezze?

Le condizioni meteo del fine settimana del Gran Premio del Giappone hanno obbligato a comprimere l'evento in due giorni di pista. Uno scenario che appare sempre più fattibile nell'ottica di un futuro calendario a 25 gare. E che il tifone Hagibis ha imposto di mettere subito in pratica, senza che emergessero particolari problemi. E senza che questo impedisse alla Mercedes di vincere il suo sesto titolo costruttori consecutivo, in attesa di quello piloti.

Il direttore Mauro Coppini commenta i temi principali del Gran premio del giappone appena trascorso. La Ferrari in gran forma uscita con le ossa rotte nonostante l’aiuto di una terna arbitrale mai cosi comprensiva nei confronti delle rosse pronta a chiudere un occhio sulla falsa partenza di Sebastian Vettel. Un Charles Leclerc dal talento certo, ma dagli incerti comportamenti in pista. Scarsa autorevolezza del muretto o il pilota monegasco ha sbagliato squadra?

Il direttore di formulapassion.it Mauro Coppini si rivolge agli ascoltatori proponendo un quesito. "Quale Formula Uno preferite?" Le evoluzioni tecniche e regolamentari, in questi 70 anni, sono state molteplici, forse quelle di un tempo erano più comprensibili per il pubblico? Se volete potete interagire nella pagina di formulapassion.it dedicata a questa nuova puntata di Start.

Il futuro della Formula 1 ha una data ben precisa: anno 2021. Il nuovo regolamento tecnico, che verrà reso noto entro fine mese di ottobre, cambierà per sempre il volto della massima Formula. Eppure, a poche settimane da questa scadenza, stiamo assistendo a ripensamenti e tentennamenti sui princìpi di questo regolamento, sia da parte della Federazione Internazionale e dei team di Formula 1. Ci si sta accorgendo, forse, che il presente non è poi così male. Ed il futuro che si è disegnato non sarà quello che ci si aspettava.