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Trailer Mi fido di lei. Episodio 2: Piccolo giudice Mi fido di lei - Le parole di Giovanni Falcone

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Il primo incontro tra Marcelle Padovani e Giovanni Falcone avviene a Palermo, alla fine del 1983, in piena guerra di mafia. Il magistrato è poco noto in Italia, ma in Sicilia conduce giàinchieste innovative e «pericolose». Padovani ne ha l’immagine di un uomo senza paura pur se consapevole dei rischi, che si affaccia alla finestra al mattino per controllare la via di casa e passa la giornata, fino a sera, solitario in un ufficio del Palazzo di Giustizia protetto da due porte blindate e da telecamere che è egli stesso a comandare. I magistrati che lo hanno preceduto sono caduti tutti in pochi anni sotto i colpi di Cosa Nostra, come i poliziotti che lo affiancavano nelle indagini: Falcone è rimasto l’unico oquasi a portare avanti un nuovo metodo di lotta alla mafia in cui a Palermo nessuno sembra credere. Da questo incontro, che getta le basi della fiducia reciproca, nasce il titolo del primo articolo consacrato da Padovani a Falcone: «Le petit juge et la mafia», un piccolo giudice che sfida un grande nemico. Del clima di accerchiamento e tensione, in una Palermo sconvolta dall’assedio dei Corleonesi, è testimone il fotografo Franco Zecchin, dalla fine degli anni Settanta fino ai primi Novanta compagno e collaboratore di Letizia Battaglia, con la quale ha documentato la mattanza palermitana scrivendo la storia del fotogiornalismo

Il primo incontro tra Marcelle Padovani e Giovanni Falcone avviene a Palermo, alla fine del 1983, in piena guerra di mafia. Il magistrato è poco noto in Italia, ma in Sicilia conduce giàinchieste innovative e «pericolose». Padovani ne ha l’immagine di un uomo senza paura pur se consapevole dei rischi, che si affaccia alla finestra al mattino per controllare la via di casa e passa la giornata, fino a sera, solitario in un ufficio del Palazzo di Giustizia protetto da due porte blindate e da telecamere che è egli stesso a comandare. I magistrati che lo hanno preceduto sono caduti tutti in pochi anni sotto i colpi di Cosa Nostra, come i poliziotti che lo affiancavano nelle indagini: Falcone è rimasto l’unico oquasi a portare avanti un nuovo metodo di lotta alla mafia in cui a Palermo nessuno sembra credere. Da questo incontro, che getta le basi della fiducia reciproca, nasce il titolo del primo articolo consacrato da Padovani a Falcone: «Le petit juge et la mafia», un piccolo giudice che sfida un grande nemico. Del clima di accerchiamento e tensione, in una Palermo sconvolta dall’assedio dei Corleonesi, è testimone il fotografo Franco Zecchin, dalla fine degli anni Settanta fino ai primi Novanta compagno e collaboratore di Letizia Battaglia, con la quale ha documentato la mattanza palermitana scrivendo la storia del fotogiornalismo

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