Triplice Esecuzione In Piazzale Dateo Milano Noir

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Piazzale Dateo, è l’alba del 1999. Proprio nella notte di Capodanno, una dopo l’altra, cadono tre vittime, falciate da alcuni colpi sparati da due armi da fuoco impugnate però dallo stesso assassino. Il primo a morire è un brasiliano di ventinove anni, che viene colpito nella stessa strada in cui era solito prostituirsi. A pochi metri di distanza il killer punta poi la pistola verso un operaio e invalido civile che ha assistito alla scena. La pistola però s’inceppa e l’uomo tenta di scappare. L’assassino prende allora la sua seconda pistola e con estrema freddezza gli spara un colpo alla testa. L’ultima vittima è un immigrato cingalese, anche lui scomodo testimone a cui perciò tocca la stessa sorte. Muore sotto cinque pallottole. Il killer sale poi su un Porsche 900 scura e fugge via. Non verrà mai arrestato.
La caccia alla spider parte già quella notte, si controllano tutti i proprietari di simili vetture non proprio comunissime in città. Si analizzano anche i bossoli usati per uccidere e sono proprio questi che svelano un curioso dettaglio: hanno un difetto rarissimo che secondo gli esperti appartiene solo a un blocco da 50 mila pezzi di calibro 9 particolari, distribuiti alle forze dell’ordine. Che dunque il killer si nasconda tra qualche agente? La verità purtroppo non si saprà mai.
Tra le altre varie plausibili piste si paventa la possibilità di un’azione maturata nel mondo del racket della prostituzione o ancora si pensa a un’azione di follia per seminare terrore durante la festa di Capodanno. A distanza di così tanti anni, però, la triplice esecuzione avvenuta in piazzale Dateo resta ancora senza colpevoli.

Piazzale Dateo, è l’alba del 1999. Proprio nella notte di Capodanno, una dopo l’altra, cadono tre vittime, falciate da alcuni colpi sparati da due armi da fuoco impugnate però dallo stesso assassino. Il primo a morire è un brasiliano di ventinove anni, che viene colpito nella stessa strada in cui era solito prostituirsi. A pochi metri di distanza il killer punta poi la pistola verso un operaio e invalido civile che ha assistito alla scena. La pistola però s’inceppa e l’uomo tenta di scappare. L’assassino prende allora la sua seconda pistola e con estrema freddezza gli spara un colpo alla testa. L’ultima vittima è un immigrato cingalese, anche lui scomodo testimone a cui perciò tocca la stessa sorte. Muore sotto cinque pallottole. Il killer sale poi su un Porsche 900 scura e fugge via. Non verrà mai arrestato.
La caccia alla spider parte già quella notte, si controllano tutti i proprietari di simili vetture non proprio comunissime in città. Si analizzano anche i bossoli usati per uccidere e sono proprio questi che svelano un curioso dettaglio: hanno un difetto rarissimo che secondo gli esperti appartiene solo a un blocco da 50 mila pezzi di calibro 9 particolari, distribuiti alle forze dell’ordine. Che dunque il killer si nasconda tra qualche agente? La verità purtroppo non si saprà mai.
Tra le altre varie plausibili piste si paventa la possibilità di un’azione maturata nel mondo del racket della prostituzione o ancora si pensa a un’azione di follia per seminare terrore durante la festa di Capodanno. A distanza di così tanti anni, però, la triplice esecuzione avvenuta in piazzale Dateo resta ancora senza colpevoli.