
178 episodes

What's Up Tuscany L'Arno.it
-
- Society & Culture
Ogni venerdì il podcast dell'Arno vi racconta la nostra regione una storia alla volta, andando oltre le prime pagine, più in profondità. Forse non saranno le notizie più importanti ma quelle che ci aiutano a vedere la realtà attraverso una lente diversa, parlando con persone che possano aiutarci a capire meglio cosa renda questo territorio unico.
Uno sguardo sulla Toscana dedicato a chi ci vive, a chi vive lontano e a tutti quelli che amano questa straordinaria, contraddittoria regione.
Condotto da Luca Bocci e disponibile ogni venerdì alle 12
-
Buonconvento, il borgo più bello della Toscana? - Ep. 178
Dopo aver passato quasi tre anni a raccontarvi la mia splendida Toscana, alcuni si potrebbero domandare come faccia a trovare sempre argomenti interessanti, settimana dopo settimana. Il processo, purtroppo, è parecchio più complicato di come vorrei e, talvolta, scivola nella follia pura. Questa settimana, per esempio, avevo programmato di parlarvi dei luoghi preferiti di Giacomo Puccini ma, chissà perché, chissà per come, ho gettato via gli appunti e mi sono messo a guardare la cartina, sperando di ricordarmi un posto poco conosciuto da raccontarvi. Guarda e riguarda, un nome ha attirato la mia attenzione, tanto strano quanto beneaugurante. In quella cittadina nella campagna a circa 30 chilometri da Siena ci ero stato anni fa e l'avevo trovata parecchio carina ma non mi sarei mai immaginato nascondesse così tante storie intriganti. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà a Buonconvento, il paese che molti considerano tra i più belli d'Italia, per raccontarvi tutto quel che c'è da sapere su questa cittadina tanto strana quanto affascinante.
Se ascolterete l'episodio intero scoprirete come, per qualche settimana, questa cittadina ebbe tutti i riflettori addosso, dopo la morte misteriosa di un imperatore e come, secoli fa, Giovanni Boccaccio rese immortale lo scherzo da prete di un servo tanto dissoluto quanto spregiudicato nei confronti del poeta Cecco Angiolieri. Poi vi racconterò i segreti del palazzo del Podestà e della piccola torre dell'orologio che sembra la copia in ottavo di quella che domina su Piazza del Campo a Siena. Passeggiando nelle stradine acciottolate, vi spiegherò poi perché questa cittadina medievale sia così piena di edifici Liberty e la storia di due famosi eretici della famiglia più importante di Buonconvento. Nel capitolo seguente vi accompagnerò all'interno dello splendido museo che ospita alcuni dei più grandi capolavori dell'arte sacra italiana e di come un fienile seicentesco proprio fuori dalle mura sia stato trasformato in una capsula del tempo dedicata ai mezzadri di una volta. Se, invece, siete appassionati del lato oscuro della vita, vi porterò in una splendida villa su una collina sopra la Cassia: è proprio qui che, secondo molti abitanti, il fantasma del primo proprietario vagherebbe ancora di notte.
Negli ultimi capitoli, invece, vi racconterò di una piccola pasticceria in un paese vicino che, dal 1959, è diventata una fermata obbligata per gli amanti dei dolci. Visto che la Regina Elisabetta II si faceva mandare spesso alcuni dei loro biscotti, si sono costruiti un seguito non indifferente oltremanica ma alcune delle loro creazioni sono così straordinarie che vale la pena di farsi qualche ora di macchina per mangiarle appena sfornate. Nella sezione dedicata ai consigli di viaggio, invece, vi descriverò una gita fuori porta davvero unica tra la Val d'Orcia e la Val d'Arbia con delle locomotive storiche, un incredibile resort costruito ristrutturando un piccolo villaggio abbandonato e, almeno per quanto mi riguarda, uno dei migliori ristoranti in Toscana. Se il nome, "Il Conte Matto" è certo strano, il cibo che servono è straordinario, a partire da alcuni pecorini buonissimi. Questa parte della Toscana non è certo la più popolare ma ha davvero tante cose da offrire. Tenetela in considerazione la prossima volta che pensate di venirci a trovare: non ve ne pentirete di sicuro.
Email: podcast@larno.it
Facebook: https://www.facebook.com/larno.it
Twitter: @arno_it / @WhatsupTuscany
I LINK ALLE FONTI
https://www.tuscanypeople.com/buonconvento-di-nome-e-di-fatto/
https://www.finestresullarte.info/viaggi/buonconvento-luogo-felice-crete-senesi
https://www.tuscanysweetlife.com/province/provincia-siena/buonconvento/
https://siviaggia.it/borghi/borgo-buonconvento-toscana/217877/
https://www.ledolcezzedinanni.com/
https://www.pieveasalti.it/
https://www.trenonatura.terresiena.itbr... -
Radicofani e Ghino di Tacco, il Robin Hood toscano - Ep. 177
Una delle cose migliori che si possono fare in Toscana è prendere la propria vettura ed esplorare senza una meta precisa le stradine dell'interno. Male che vi vada tornerete a casa avendo visitato villaggi deliziosi, panorami spettacolari e, magari, avrete trovato un posto dove si mangia alla grande senza spendere una fortuna. Talvolta, però, la Dea Bendata vi fornisce un assist niente male. Capitai in questo piccolo villaggio ai piedi del Monte Amiata assolutamente per caso, mentre gironzolavo con la mia motocicletta nella terra del Brunello. Quando vidi là in alto, in cima ad una collina, una imponente e solitaria torre, la curiosità fu troppa e dovetti andare a dare un'occhiata. Si trattò di una deviazione decisamente fortunata, visto che mi permise di conoscere meglio questa parte della Toscana ed imparare tante cose di un personaggio tra i più singolari di questa terra.
Se il suo nome fu reso popolare negli anni '80 da Bettino Craxi, che lo usava come pseudonimo per firmare i suoi editoriali più caustici, si tratta di un tipo davvero unico. Un nobile decaduto, quando suo padre fu condannato a morte dal governo di Siena se la legò al dito e diventò uno dei briganti più temuti di sempre. Aveva però un buon cuore, tanto da non derubare mai i poveri e da dare spesso e volentieri parte del bottino a chi aveva bisogno. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà a Radicofani per raccontarvi tutto quel che c'è da sapere su Ghino di Tacco, il Robin Hood toscano e la cittadina che non l'ha mai dimenticato.
Se ascolterete l'intero episodio scoprirete come la sua vicenda non fu che uno dei tanti episodi incresciosi della sanguinosa lotta tra Guelfi e Ghibellini, come la gente di Radicofani s'innamorò di questo brigante gentiluomo e di come un gesto di generosità del tutto casuale fu sufficiente a garantire a Ghino di Tacco il perdono per i suoi crimini. L'ex brigante diventò per tre anni la guardia del corpo di Papa Bonifacio VIII, salvandolo dal tentativo di rapimento dei potenti Colonna. Dopo la sua storia e leggenda, vi porterò nella fortezza che rubò proprio allo Stato della Chiesa e che ora ospita un interessante museo che include una catapulta medievale funzionante. Se dall'alto della torre si godono viste splendide della Val d'Orcia e della Valdichiana, due delle vallate più belle di questa regione, la cittadina di Radicofani ha molto altro da offrire. Questa fermata quasi obbligatoria sulla Via Francigena è davvero una piccola perla medievale, con un paio di piccole splendide chiese ed una antica stazione di posta che i Medici hanno trasformato in un piccolo palazzo. Se, invece, siete interessati alla parte oscura e misteriosa della vita, dovete assolutamente fermarvi e vedere il Bosco Isabella, un giardino romantico costruito a fine Ottocento che è allo stesso tempo molto affascinante e legato ai misteriosi riti della Massoneria italiana.
Sebbene abbia poco più di mille abitanti, Radicofani è un villaggio molto vivo, dove si organizzano diverse feste durante l'anno. Se a giugno si può scoprire tutto dei mestieri antichi che resero questa cittadina prospera, l'evento più sentito si tiene l'8 settembre, giusto in tempo per la vendemmia. Per celebrare la Madonna delle Vigne, a Radicofani si tiene uno strano palio che vede giovani energumeri correre per le stradine del centro portando sulle spalle un pesante barile. Questa parte della Valdichiana sta diventando sempre più popolare con i turisti stranieri. D'altro canto, come dargli torto? La campagna è splendida, si mangia alla grande, si trova vero Brunello a prezzi non esosi godendosi pure un po' di pace e tranquillità. La prossima volta che pensate di venirci a trovare in Toscana, prendete in considerazione Radicofani e la Valdichiana. Ve ne innamorerete di sicuro.
Email: podcast@larno.it
Facebook: https://www.facebook.com/larno.it
Twitter: @arno_it / @WhatsupTuscany
I LINK ALLE FONTIbr... -
Firenze, Ponte Vecchio e la guerra dell’oro - Ep. 176
Quando nel febbraio 2021 abbiamo iniziato questo piccolo podcast, la nostra ferma intenzione era di raccontarvi tutto delle parti meno conosciute della Toscana, quelle che non troverete di sicuro sulla copertina delle guide turistiche. Anche se cerchiamo di rimanere fedeli alla nostra missione originale, vorremmo aiutare ogni visitatore ad approfittare di tutto quello che la nostra regione può offrire. Guardate, per esempio, uno dei monumenti più famosi di questa terra, un ponte che è allo stesso tempo molto strano e molto conosciuto. Sono sicuro che tra i milioni di turisti che, ogni anno, affollano questo storico ponte, sono pochissimi quelli che hanno la minima idea della sua incredibile storia e delle mille curiosità che nasconde. Se è vero che il ponte è davvero molto antico, quanti sanno che ci vollero secoli e diversi tentativi prima di capire come fare in modo che resistesse alle devastanti piene dell'Arno? Sapevate che, una volta, questo ponte era molto più vivace di ora ma allo stesso tempo confusionario e piuttosto puzzolente? Ci sarebbe voluto il capriccio di un granduca per trasformarlo nel salotto di oggi e renderlo una delle strade dello shopping più famose d'Europa. Questo posto è pieno di curiosità, aneddoti e dettagli che sfuggiranno a moltissimi turisti. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi riporta a Firenze per raccontarvi tutto quel che c'è da sapere sull'incredibile Ponte Vecchio, un monumento tanto famoso quanto bizzarro.
Se ascolterete l'intero episodio vi racconterò della sua storia complicata e di come, fin dai tempi dei Romani, i ponti costruiti qui durassero pochi anni prima di essere travolti da una delle troppe alluvioni che l'Arno riserva a questa terra. Ci sarebbe voluto un allievo di Giotto per capire come progettare una struttura in grado di resistere alle piene più devastanti e garantirgli per sempre un posto nel cuore dei fiorentini. All'inizio del Cinquecento il ponte era un posto molto popolare ma piuttosto volgare, con tanto casino, una locanda piuttosto malfamata e parecchi negozi puzzolenti, tanto da offendere il potente Granduca Ferdinando I. Fu un suo editto a far cacciare le macellerie ed i pescivendoli, aprendo le porte solo ad orafi e gioiellieri. Ora il rapporto tra Ponte Vecchio ed i preziosi è così forte da essere diventato quasi simbiotico. Se questo ha mantenuto il monumento vivo e vegeto, ha creato anche qualche problema. Nel settembre 2022, quando una casa di moda fiorentina decise di aprire un negozio per vendere delle costose borsette ricoperte d'oro, si è scatenata una vera e propria guerra che finirà presto in tribunale. I fiorentini sono molto seri quando si tratta di difendere le loro tradizionali strade dello shopping, anche se qualche critico dice che questo sta trasformando il centro storico in un museo a cielo aperto.
Negli ultimi capitoli vi dirò poi le tante curiosità su questo famoso monumento, dalla pazzesca ragione per la quale non è del tutto diritto alla strana meridiana che è nascosta sul ponte fino alla vera ragione dietro ai tanti lucchetti che si trovano vicino al busto di Benvenuto Cellini. Se siete a Firenze con la vostra amata, vi dirò dove potrete scattare un selfie memorabile ma anche il miglior modo di godervi Ponte Vecchio da una prospettiva del tutto nuova. Infine vi racconterò di un ristorante incredibilmente esclusivo che apre di tanto in tanto e vi potrebbe permettere di cenare letteralmente sopra il ponte. Questa esperienza è tanto particolare quando all'insegna del lusso estremo, a partire dal prezzo: più di 6.000 euro a coppia. Se siete disposti a pagare questo salasso, potrete gustare un menu davvero assurdo, ricoperto di oro zecchino. Se il panorama è grandioso, non avrete bisogno di fare un mutuo per godervi questo posto straordinario. Ultimamente è diventato una specie di inno al consumismo ma è anche il cuore e l'anima di questa città. La prossima volta che passate da Firenze, fategli una -
San Miniato, la città dei due imperatori - Ep. 175
Torniamo a parlare della nostra splendida Toscana dopo la seconda settimana di pausa in quasi tre anni, cosa della quale ci scusiamo. Sfortunatamente, stavolta, avevamo una ottima scusa, visto che il mio piccolo angolo di mondo è stato sconvolto dalle inondazioni della settimana scorsa. Se, ringraziando il Cielo, io e la mia famiglia stiamo bene, abbiamo dovuto pulire parecchie cose ed aiutare amici e parenti, che sono stati meno fortunati. Per dimenticare la distruzione che ci circonda, ho pensato di parlarvi di una cittadina non lontana da casa mia che è diventata famosa per una ragione piuttosto singolare. Come succede spesso in Toscana, nel Medioevo era una fortezza importante ed una tappa quasi obbligata sulla Via Francigena, la strada che portava i pellegrini a Roma dal Nord Europa. Cosa la rende davvero unica è che, a diversi secoli di distanza, due imperatori che hanno fatto la storia europea vi hanno lasciato un segno indelebile. Il posto è allo stesso tempo splendido e pieno di tante piccole stranezze, il che spiega perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà a San Miniato, la città dei due imperatori, per raccontarvi cosa la rende unica al mondo.
Se ascolterete l'intero episodio imparerete come fu Federico II di Svevia a fare in modo che la strada dei pellegrini passasse di qui, ordinando la costruzione della possente torre che ancora oggi è il simbolo della città. Vi racconterò, poi, come Napoleone Buonaparte sia venuto qui almeno due volte per incontrare alcuni parenti e come fu proprio uno di loro a fornirgli la chiave che gli permise di cambiare per sempre la storia del Vecchio Continente. Continueremo poi esplorando l'enorme palazzo che segue il tracciato delle antiche mura, esplorando le tante, curiose perle di saggezza che si trovano sulla sua facciata. Daremo anche un'occhiata alla misteriosa cattedrale, le cui nicchie di ceramica replicano la forma delle due costellazioni che, secondo gli astrologi, avrebbero protetto San Miniato e il piccolo rettangolo di marmo a forma di labirinto che testimoniava la presenza dei potenti cavalieri Templari. Continueremo il nostro giro nel centro storico osservando l'antico crocifisso che, secondo la gente del posto, era in grado di proteggere dalle inondazioni e i micidiali vicoli carbonai, strade dietro alle mura che, in caso di assalto, potevano trasformarsi in una muraglia di fuoco.
Nell'ultimo capitolo vi accompagnerò a visitare un piccolo museo aperto da pochi anni dedicato alle vite dei toscani durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, vi darò qualche consiglio sulla famosa mostra mercato dedicata al famoso tartufo bianco per poi finire con i nostri soliti consigli sui migliori posti dove trovare cibo eccellente senza andare in bancarotta. Stavolta sono davvero strani, visto che si va dal bancone del mercato centrale al retrobottega di una storica macelleria fino ad un piccolo negozio che nasconde una cornucopia di sapori. Consiglio spassionato: non lasciate San Miniato senza aver provato le loro patatine al tartufo, anche solo per vantarvene con gli amici. Non sarà così famosa come Firenze o Siena ma basta qualche ora per capire come questa cittadina offra un'infinità di cose da vedere e fare. La prossima volta che pensate di venirci a trovare, considerate almeno una gita a San Miniato: non ve ne pentirete di sicuro.
Email: podcast@larno.it
Facebook: https://www.facebook.com/larno.it
Twitter: @arno_it / @WhatsupTuscany
I LINK ALLE FONTI
https://www.discoversanminiato.it/storia/la-torre-di-federico-ii-a-san-miniato/
https://www.discoversanminiato.it/cosa-vedere/
https://limes.cfs.unipi.it/sanminiatopalazzoseminario/
https://bonespirit.provincia.lucca.it/it/divulgativa/563/i-buonaparte-a-san-miniato.html
https://viaggichemangi.com/food-and-wine/dove-mangiare/dove-mangiare-san-miniato/
BACKGROUND MUSIC
Pipe Choir - Bom Bom Breakthrough (Instrumental)
Romos... -
Castagnaccio, il sapore dell'autunno toscano - Ep. 174
Ora che le piogge insistenti ed il freddo è finalmente arrivato, anche il più ostinato amante dell'estate dovrà ammettere che l'autunno è arrivato. Questo periodo dell'anno è piuttosto strano in Toscana, dove quasi tutti vanno pazzi per il mare e per la spiaggia. Anche se ci vorrà ancora parecchio prima di tornare a lamentarsi del troppo caldo e dei nugoli di zanzare, la natura ci offre una serie di regali molto gustosi che ci potranno aiutare ad affrontare al meglio le lunghe serate invernali. In passato, quando ampi tratti della nostra regione erano perseguitati dalla carestia e dalla povertà più nera, la gente era costretta ad ingegnarsi al meglio per poter sfruttare quello che trovavano vicino. Uno dei prodotti più straordinari, le castagne, erano considerate il "pane dei poveri", visto che permettevano a chi non aveva molti soldi in tasca di sopravvivere agli inverni più duri.
Visto che la farina di grano costava troppo, la gente delle montagne imparò ad essiccarle e trasformarle in farina, da poter usare in mille modi. Una delle ricette che si inventarono è talmente straordinaria da esser diventata, almeno per noi toscani, il vero simbolo di questo periodo dell'anno. Non è una torta difficile da fare, ha pochi ingredienti, non è troppo dolce e, almeno una volta, era così economica che tutti se la potevano permettere. Le cose, come avrà potuto notare chi si è azzardato a comprare una caldarrosta in piazza, sono cambiate parecchio ma la torta povera per eccellenza è ancora popolarissima in Toscana. Si trova in molte varianti, ha mille nomi ma è forse il dolce più popolare di questa terra. Ecco perché questa settimana, What's Up Tuscany vi racconterà tutto quel che c'è da sapere sull'incredibile castagnaccio, il sapore più genuino dell'autunno toscano.
Se ascolterete l'intero episodio vi narrerò della sua storia curiosa, di come la ricetta si sia evoluta col tempo, diventando sempre più raffinata mentre diventava più popolare nel nord d'Italia e come sia quasi del tutto scomparsa durante gli anni del boom economico. Ora che le castagne sono tornate di moda, la gente sta riscoprendo le tante ricette tradizionali che ne fanno uso. I dolci di farina di castagne si trovano un po' ovunque in Toscana ma se guardate in Garfagnana e in Lunigiana si sono inventati qualcosa di davvero speciale. I loro necci sono così buoni che fanno concorrenza ai famosi cannoli siciliani, con il loro ripieno a base di ricotta.
Negli ultimi due capitoli del podcast vi fornirò due opzioni. Se non poteve venirci a trovare in autunno o in inverno, vi spiegherò passo passo come cucinare un ottimo castagnaccio che vi farà compagnia davanti al camino nelle notti invernali. Se, invece, siete da queste parti o avete già prenotato un viaggio prima di Marzo, vi elencherò sei posti a giro per la Toscana dove potrete trovare un castagnaccio straordinario. Qualunque sia la vostra scelta, questa torta tanto semplice quanto gustosa è davvero unica. Per noi toscani è impossibile pensare all'autunno senza che ci venga voglia di mangiarne una fetta. Se la proverete anche una volta sola, sono sicuro che la penserete come noi.
Email: podcast@larno.it
Facebook: https://www.facebook.com/larno.it
Twitter: @arno_it / @WhatsupTuscany
I LINK ALLE FONTI
https://it.wikipedia.org/wiki/Castagnaccio
https://www.ciaotoscana.it/cucina-toscana/castagnaccio-la-ricetta-originale-toscana/
https://www.visittuscany.com/it/ricette/La-Torta-di-Neccio-o-Castagnaccio-di-Stazzema/
https://www.lacucinaitaliana.it/gallery/castagnaccio-toscana-dove-mangiarlo-buono/
https://www.discovertuscany.com/it/mangiare-e-bere-in-toscana/le-castagne-in-toscana.html
BACKGROUND MUSIC
Pipe Choir - Bom Bom Breakthrough (Instrumental)
Wayne John Bradley - Summercycle (Instrumental)
Erio - Monolith
Cityfires - Blood Problems (Instrumental)
Incompetech - Leopard Print Elevator
Wayne John Bradley - Blues... -
Lucignano, il paese dell’albero d’oro - Ep. 173
Fin da quando, più di due anni e mezzo fa, abbiamo iniziato a raccontarvi la Toscana con questo podcast, ci siamo imposti una missione: dimostrarvi che anche gli angoli meno conosciuti di questa terra sono in grado di offrire bellezze davvero incredibili. La cosa avrà fatto sorridere qualcuno di voi, magari pensare che sia la solita spacconata del solito toscano sciovinista che pensa di trovarsi ancora al centro della civiltà occidentale. Il fatto è che questa terra è davvero diversa dalle altre ed in grado di sorprenderti in mille modi imprevedibili. Anche se siete dei viaggiatori esperti, gente che annusa una trappola per turisti a chilometri di distanza, è probabilissimo che vi perderete alcune delle bellezze più straordinarie di questa terra. Guardate, per esempio, alla Valdichiana: gran parte dei turisti gravitano inevitabilmente verso le città più grandi e conosciute, da Cortona a Pienza fino a Montalcino. Pochi di loro perderanno più di un minuto a guardare un antico castello che, per molti, è famoso solo per dare il nome ad una stazione di servizio sull'Autostrada del Sole. La cittadina è piuttosto piccola e, almeno da lontano, non sembra niente di speciale. Certo, se camminate nelle stradine del centro vi sembrerà di tornare al Medioevo ma è una cosa che si vive in cento altri paesini in Toscana. Eppure è proprio qui, nascosto in un piccolo museo, che si trova uno dei tesori più straordinari di questa terra. Questo antico castello dalla strana forma ellittica, che si trovò per secoli ad essere conteso dalle grandi potenze dell'Italia Centrale, era così ricco da poter commissionare uno dei capolavori dell'oreficeria italiana. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà nell'affascinante paese di Lucignano per raccontarvi tutto quel che c'è da sapere sul suo straordinario Albero d'Oro, un reliquiario alto quasi tre metri che ha davvero dell'incredibile.
Se ascolterete l'intera puntata, vi spiegherò qualcosa delle sue origini, del suo significato e di come fu talmente costoso che ci vollero 120 anni e la morte di una devota nobildonna perché fosse finalmente completato. Vi racconterò poi di come gli abitanti di Lucignano gli fossero devoti non solo per il significato religioso ma soprattutto perché si pensava che scambiarsi le promesse di matrimonio ai suoi piedi avrebbe portato fortuna e prosperità alla nuova coppia. Vi parlerò poi di come, nel 1914, una banda di ambiziosi criminali riuscì a fare a pezzi l'enorme opera d'arte e farla letteralmente sparire. Ci sarebbero voluti decenni per recuperare buona parte dei pezzi rubati ma, nel 1933, l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze fu costretto a ricostruire alcune parti scomparse pur di poterlo ricostruire. Pochi giorni fa, è poi successo un mezzo miracolo: dopo 109 anni dal furto una serie di ornamenti scomparsi è stato ritrovato proprio a Lucignano, dando il via al nuovo restauro del capolavoro. Questa cittadina è davvero particolare ed il modo migliore di capirla è camminare nelle stradine del centro, alcune delle quali nascondono storie davvero curiose. L'antica placca che si trova in cima ad una scalinata, poi, vi lascerà di stucco, come la spiegazione di quelle strane parole. Nell'ultima parte, poi, vi accompagnerò a conoscere alcune delle feste più caratteristiche di questo piccolo paese, dall'esplosione di colori della Maggiolata fino alla nostalgica Festa del Ceppo che, poco prima di Natale, riporta in vita la Toscana di una volta. Prima di lasciarvi, poi, spazio a qualche consiglio di viaggio: da un paio di affascinanti locande che potranno trasformare il vostro weekend lungo in un vero e proprio evento a due eccellenti ristoranti dove potrete gustare le specialità di questa terra senza dover chiedere un prestito in banca. Non sarà di sicuro la parte più popolare della Toscana ma, se gliene darete la possibilità, lascerete un pezzo del vostro cuore in Valdichiana.
Email: podcast@larno.it
Facebook:...