Ex Caffè la Meneghina dal 1791 Caffè Storici del Veneto

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L’ex Caffè della Meneghina, oggi trasformato in un elegante ristorantino take away, era un punto di ritrovo della Carboneria del Risorgimento. Dal 1990, immobile e arredi sono stati assoggettati al vincolo di tutela monumentale. L’Antica Offelleria della Meneghina fu aperta nel 1791 in Contra’ Cavour a Vicenza, proprio di fronte a Piazza dei Signori e all’edificio simbolo della città, la Basilica progettata da Andrea Palladio. In questo locale, sotto la dominazione del governo austriaco, si tramanda si riunissero i membri della Carboneria che, in caso di pericolo potevano fuggire attraverso una botola posta sotto il bancone che conduceva a una cantina oggi murata. In una lettera uno dei congiurati scriveva che Tutto la discussione ci faceva dimenticare, senonchè il buon padrone vigilava per noi e quando sentiva suonare nel silenzio della strada, ancor lontano, il passo della ronda, fischiava il segnale convenuto e noi spegnevamo la luce, che in quelle ore era una complice pericolosa. Tra gli estimatori del locale si annoverano Giuseppe Garibaldi, che in una lettera elogiò l’alta qualità dei prodotti della casa, e lo scrittore Guido Piovene.
© Editoriale Programma - Maria Beatrice Autizi

L’ex Caffè della Meneghina, oggi trasformato in un elegante ristorantino take away, era un punto di ritrovo della Carboneria del Risorgimento. Dal 1990, immobile e arredi sono stati assoggettati al vincolo di tutela monumentale. L’Antica Offelleria della Meneghina fu aperta nel 1791 in Contra’ Cavour a Vicenza, proprio di fronte a Piazza dei Signori e all’edificio simbolo della città, la Basilica progettata da Andrea Palladio. In questo locale, sotto la dominazione del governo austriaco, si tramanda si riunissero i membri della Carboneria che, in caso di pericolo potevano fuggire attraverso una botola posta sotto il bancone che conduceva a una cantina oggi murata. In una lettera uno dei congiurati scriveva che Tutto la discussione ci faceva dimenticare, senonchè il buon padrone vigilava per noi e quando sentiva suonare nel silenzio della strada, ancor lontano, il passo della ronda, fischiava il segnale convenuto e noi spegnevamo la luce, che in quelle ore era una complice pericolosa. Tra gli estimatori del locale si annoverano Giuseppe Garibaldi, che in una lettera elogiò l’alta qualità dei prodotti della casa, e lo scrittore Guido Piovene.
© Editoriale Programma - Maria Beatrice Autizi