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Gli errori clamorosi e le cose che nessuno dice sulla pandemia del 2020/2021

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Gli errori clamorosi e le cose che nessuno dice sulla pandemia del 2020/2021

    Con le autopsie vengono alla luce i danni del "vaccino" anticovid al cuore

    Con le autopsie vengono alla luce i danni del "vaccino" anticovid al cuore

    VIDEO: La verità sui medici vaccinati ➜ www.youtube.com/watch?v=sSqLG9Wft88&list=PLolpIV2TSebVtj34zS7A0AabuQ9cf1Uxp

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7244

    CON LE AUTOPSIE VENGONO ALLA LUCE I DANNI DEL ''VACCINO'' ANTICOVID AL CUORE
    L'Università di Heidelberg (Germania) conferma dati alla mano che le miocarditi sono state causate dalla vaccinazione e non dal virus (VIDEO: La verità sui medici vaccinati)
    di Paolo Bellavite
    È ormai certo che la miocardite può essere una complicanza potenzialmente letale dopo la vaccinazione anti-SARS-CoV-2 basata su mRNA ("Pfizer" e "Moderna"). Altrettanto certo è che la miocardite si può presentare anche come conseguenza dell'infezione da parte di vari virus tra cui anche SARS-CoV-2. Pertanto l'argomento è materia di dibattito tra vaccinisti e anti-vaccinisti. Pochi hanno la capacità e l'onestà di esaminare la questione dal punto di vista bioetico e scientifico ed effettuare una valutazione rischi/benefici nell'interesse della singola persona e priva di condizionamenti politici o di categoria.
    Cominciando dall'aspetto bioetico, è fondamentale considerare che la miocardite virale è un evento che può colpire una persona, la quale diviene vittima di un "difetto" della natura come nel caso di tutte le malattie che affliggono il genere umano (anche se sulla origine del SARS-CoV-2 come si sa pesa più di un sospetto che prodotto di una manipolazione). La miocardite post-vaccinale è conseguenza prevedibile e prevista di un prodotto artificiale e iniettato volontariamente, la cui frequenza di complicazioni gravi e mortali è bassa rispetto al totale delle somministrazioni, ma non certo trascurabile per la persona che ne è colpita. Ovviamente, il problema etico diviene ben più grave se si pone la questione del consenso informato, ma non è questo per oggi il punto.
    Gli aspetti scientifici della questione sono importanti sia per effettuare un bilancio tra rischi e benefici in fase di consiglio pre-vaccinale, sia per la corretta diagnosi dei casi gravi e mortali in vista di una richiesta di indennizzo come previsto dalla legge. È pur vero che la conoscenza precisa degli eventi avversi dei "vaccini", dei loro meccanismi e della possibilità di identificazione precoce dovrebbe far parte della attività sistematica di informazione della popolazione, proprio in vista del consenso ad un atto medico, cardine della medicina sin dai tempi di Ippocrate e mai negato se non nei peggiori regimi della Storia.

    L'AUTOPSIA SU 25 PERSONE MORTE ENTRO 20 GIORNI DALLA VACCINAZIONE
    Finora mancava una descrizione basata sull'autopsia delle caratteristiche istologiche dettagliate della miocardite indotta da vaccino, ma la lacuna è stata colmata da un articolo di Constantin Schwab e collaboratori, dell'Università di Heidelberg, pubblicato dalla rivista Clinical Research in Cardiology il 27 Novembre scorso. Sono state eseguite autopsie su 25 persone morte inaspettatamente ed entro 20 giorni dalla vaccinazione anti-SARS-CoV-2 con mRNA. In quattro pazienti gli autori hanno identificato segni istologici di miocardite acuta, con un'infiltrazione linfocitica T miocardica interstiziale a chiazze, prevalentemente del sottogruppo CD4 positivo, associata a lieve danno alle cellule cardiache (miociti). Secondo gli autori, i risultati dell'autopsia indicano che la morte è avvenuta per insufficienza cardiaca aritmogena acuta, vale a dire il cuore ha cominciato a battere in modo talmente irregolare che la circolazione del sangue si è rapidamente fermata. Ciò succede perché l'infiammazione va a "toccare" il delicato sistema fatto da speciali cellule cardiache capaci di conduzione elettrica dello stimolo...

    • 9 min
    Disabile per colpa del vaccino: risarcimento a un ragazzo di 16 anni

    Disabile per colpa del vaccino: risarcimento a un ragazzo di 16 anni

    VIDEO: La quarta acca ➜ https://www.youtube.com/watch?v=8pfvRKKgCZM&list=PLolpIV2TSebVtj34zS7A0AabuQ9cf1Uxp

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7097

    DISABILE PER COLPA DEL VACCINO: RISARCIMENTO A UN RAGAZZO DI 16 ANNI di Claudio Romiti
    Mentre imperversa la propaganda per la quarta dose di un vaccino ampiamente scaduto, di quando in quando emergono fatti ben poco rassicuranti sull'efficacia e sui rischi del medesimo vaccino a mRNA. Come riportato da un lancio dell'agenzia AdnKronos, un ragazzo pisano di 16 anni, uno sportivo in buona salute, dopo essersi sottoposto ad un'unica dose del vaccino Moderna, ha sviluppato una grave forma di trombocitemia autoimmune, riportando una menomazione permanente dell'integrità psicofisica.
    A questa sconvolgente conclusione, dopo un lungo iter, è giunto il Dipartimento militare di Medicina legale di La Spezia, il quale ha riconosciuto senza ombra di dubbio un nesso causale tra la vaccinazione e la succitata patologia invalidante. Dunque, lo sfortunato giovane riceverà un risarcimento dallo Stato per i danni subiti dal vaccino anti-Covid, ai sensi della legge 210/92.
    Secondo quanto riporta AdnKronos,la vicenda è stata resa nota dal Codacons, che ha assistito legalmente il ragazzo. A tale proposito l'associazione dei consumatori ha tenuto a sottolineare la adesione incondizionata alla campagna vaccinale, pur battendosi affinché tutti i cittadini danneggiati nella medesima campagna vaccinale vengano adeguatamente indennizzati.
    Ma al di là della meritoria iniziativa portata avanti dal Codacons, ciò che è capitato al sedicenne pisano, così come a molte altre persone in buona salute, non deve essere attribuito al solito destino cinico e baro. Qui ci troviamo di fronte ad un clamoroso esempio di danno collaterale, se così vogliamo definirlo, che si poteva tranquillamente evitare semplicemente considerando che i rischi di contrarre il Covid-19 in forma grave per un ragazzo sano, così come un buon numero di studi tenderebbero a dimostrare, sarebbero addirittura assai minori rispetto a quelli legati alla somministrazione dei citati vaccini a mRNa, alias terapie geniche.
    Rischi, occorre anche sottolineare, che nel lungo termine non sono stati ovviamente indagati, sebbene da tempo alcuni studiosi ne parlano con una certa preoccupazione. Sta di fatto che, nell'ossessione di smaltire l'inusitata montagna di vaccini acquistati a prezzi proibitivi (19,50 euro per il Pfizer e 25,50 per il Moderna) e tutti tarati su un virus, quello di Wuhan, completamente mutato, si continua ad esporre la popolazione sana a tutta una serie di reazioni avverse, senza apportare alcuna reale protezione nei confronti di un agente patogeno sempre meno aggressivo anche nei riguardi della componente più fragile della società.
    In tal senso, i sacrosanti indennizzi che tutte le vittime da vaccino dovranno necessariamente ricevere non potranno mai compensare i danni sociali, psicologici economici ed erariali causati da un regime sanitario che, per costringere tutti a vaccinarsi, quindi anche lo sfortunato ragazzo pisano, ha imposto un abominevole lasciapassare sanitario di stampo stalinista.
    L'aver di fatto imposto un obbligo vaccinale surrettizio, pena la sostanziale impossibilità a circolare liberamente, rappresenta un vulnus democratico e costituzionale che non potrà mai essere sanato con un semplice risarcimento. Non si doveva semplicemente arrivare a tanto.

    Nota di BastaBugie: Andrea Zambrano nell'articolo seguente dal titolo "Ossessione quarta dose, ma in intensiva sono soprattutto vaccinati" spiega perché l'emergenza non esiste e che il vaccino non protegge dalle conseguenze gravi. Ma si insiste con una campagna che ormai non ha più alcun senso.br...

    • 11 min
    Il terrore da Covid minaccia il tour de France

    Il terrore da Covid minaccia il tour de France

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7057

    IL TERRORE DA COVID MINACCIA IL TOUR DE FRANCE di Claudio Romiti
    Mancano appena una decina di giorni all'avvio del Tour de France, la corsa ciclistica a tappe più importante al mondo, e per gli organizzatori, le squadre partecipanti e gli appassionati di questo popolare sport l'attesa sarà sovrastata da una grande angoscia virale. Il timore è che possa ripetersi anche durante la Grande Boucle, causando colossali perdite economiche, ciò che è accaduto all'appena concluso Giro di Svizzera, dove la semplice positività al tampone ha costretto al ritiro ben 4 compagini al completo, più altri atleti sparsi, per un totale di una sessantina di corridori su 153 partenti, più di un terzo. Tra gli sfortunati anche il russo Alexander Vlasov, il quale al momento del ritiro forzato comandava la classifica. Dunque, laddove non erano bastate le sanzioni a fermare questo forte passista-scalatore, ci ha pensato san tampone a mandarlo a casa.
    Inoltre, è quasi pleonastico segnalarlo, tutti gli atleti in oggetto sono risultati asintomatici. Ma tant'è: dal momento che lo sport mondiale sembra aver adottato la demenziale linea cinese del Covid zero, e data la grande circolazione di un virus depotenziato ma divenuto endemico da tempo, da qui in avanti le più importanti competizioni saranno sempre più condizionate da codesta insensata caccia all'untore. Condizionate in modo assolutamente autodistruttivo, così come accaduto durante le recenti Olimpiadi invernali, dove alcuni importanti atleti hanno dovuto gettare alle ortiche quattro anni di sacrifici a causa di una banale positività. Positività al tampone di soggetti asintomatici che sia l'Organizzazione mondiale della Sanità e sia il Centro europeo per la prevenzione e il controllo della malattie hanno spesso criticato, anche a causa di un abuso nel sistema di amplificazione, il cosiddetto Pcr, il quale se portato sopra i 24 cicli darebbe luogo a molti falsi positivi.
    Ovviamente da noi, dove pare dominare ancora incontrastato il cosiddetto giornale unico del virus, nessun organo di stampa esprime qualche dubbio o qualche perplessità in merito a questa ennesima follia virale che sta letteralmente falcidiando gli sport più amati dal pubblico. Spulciando qua e là tra i nostri giornali su ciò che è avvenuto nella competizione sopra citata, il tono generale è abbastanza in linea con quanto titola l'Ansa, la principale agenzia di stampa italiana: "Giro di Svizzera: il Covid disegna la classifica, Vlasov fuori".
    Quindi sarebbe tutta colpa del Covid, e non della sesquipedale idiozia dei tamponi agli asintomatici, che pure nello sport mondiale, i cui atleti non fanno certo parte per età e per condizioni fisiche della componente più fragile della popolazione, sta producendo di gran lunga più danni del coronavirus.
    Eppure, prima che il Sars-Cov-2, insieme alla sua pestilenziale narrazione, facesse la sua irruzione nelle nostre avanzate società, non era raro assistere alla performance di atleti di livello che, colpiti da influenza o da altre analoghe malattie, pur debilitati decidevano di scendere in campo o in pista. Atleti febbricitanti e, dunque, anche contagiosi ma sulla cui scelta a competere nessuno si sarebbe sognato di scandalizzarsi. Oggi, invece, accade il contrario: ragazzoni in buonissima salute, del tutto asintomatici ma rei di risultare positivi ad un tampone spesso impreciso, la cui eventuale mancata esclusione dalla relativa competizione, qualora per avventura venisse ragionevolmente consentita, questa si che scandalizzerebbe chi ancora pensa di avere a che fare con una malattia più letale della peste nera. La qual cosa dovrebbe farci riflettere.

    Nota di BastaBugie: Paolo Gulisano nell'articolo seguente dal titolo "Vaccino agli infanti, via libera. Un rischio inutile" parla della FDA americana che ha dato...

    • 11 min
    Vaccini e problemi cardiaci, aumento del 25% tra i giovani in Israele

    Vaccini e problemi cardiaci, aumento del 25% tra i giovani in Israele

    VIDEO: Dieci vaccini ➜ https://www.youtube.com/watch?v=xiTByMgsNgE&list=PLolpIV2TSebVSarVSJS-Gy5hJo3_40bhI

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7036

    VACCINI E PROBLEMI CARDIACI: AUMENTO DEL 25% TRA I GIOVANI IN ISRAELE di Carlo Toto
    Dopo tante ipotesi e teorie sulla possibile correlazione tra patologie cardiache e somministrazione di vaccini, spunta un dato pubblicato sulla rivista Scientific Reports da Christopher Sun e Retsef Levi del Massachusetts Institute of Technology e da Eli Jafe del Servizio di medicina di emergenza di Israele a Tel Aviv. Per il virologo Francesco Broccolo, dell'Università di Milano Bicocca, la novità di questo studio è nel fatto che "si basa su dati del mondo reale, non estrapolati dai trial".
    La ricerca si è strutturata sulle chiamate giunte alle strutture di pronto soccorso di Israele in seguito a casi di arresto cardiaco e sindrome coronarica acuta, registrate a ritmo settimanale e le cui relative diagnosi sono state in seguito verificate. Le segnalazioni considerate nella ricerca comprendono tre periodi: il primo, precedente la pandemia di Covid-19, comprende il 2019 fino a febbraio 2020, il secondo corrisponde al periodo della pandemia nel quale non erano ancora disponibili i vaccini (marzo-dicembre 2020) e il terzo va da gennaio a maggio 2021, quando in Israele erano state somministrate le prime e le seconde dosi dei vaccini anti Covid-19 a Rna messaggero (mRna).
    È emerso che in quest'ultimo periodo, rispetto ai precedenti, le chiamate al pronto soccorso da parte di persone di età compresa fra 16 e 39 anni per problemi cardiovascolari sono aumentate del 25% rispetto ai due periodi precedenti. Alla luce di questa situazione, secondo gli autori della ricerca la sorveglianza è d'obbligo e dovrebbe considerare le chiamate alle strutture di pronto soccorso accanto ad altri dati sanitari e indagare le possibili cause. "I dati riportati in questa ricerca sono in accordo con quanto finora si è osservato in Germania e in Scozia, come rilevano gli autori del lavoro - osserva Broccolo - È un risultato che dovrebbe sollevare l'attenzione da parte dei medici e dei soggetti vaccinati sui segni clinici riportati nella popolazione della fascia d'età compresa fra 16 e 39 anni".

    NOVAVAX, LUCI E OMBRE
    Ombre anche per il vaccino "Novavax". dopo la segnalazione da parte dell'Agenzia americana Food and drug administration (Fda), lo scorso venerdì del maggior rischio di infiammazione cardiaca in seguito alla somministrazione del vaccino anti Covid, sviluppato dalla farmaceutica statunitense. Come segnala La Verità, "su richiesta della stessa Fda, un comitato indipendente valuterà i dati degli studi clinici e formulerà le sue raccomandazioni. Come aveva fatto anche per gli altri tre vaccini poi autorizzati, due a mRna (Pfizer e Moderna) e quello di J&J, con virus modificato e attenuato, l'Agenzia ha reso pubblico un lungo documento di analisi anche per il vaccino di Novavax".
    Già approvato in 40 Paesi, tra cui - ovviamente - l'Italia, doveva convincere gli indecisi perché è a base proteica, usa cioè una tecnologia più consolidata. "Pur avendo valutato il vaccino efficace - al 90,4 per cento e al 78,6 per cento negli over 65 - nel prevenire le forme gravi di Covid, l'Fda ha espresso preoccupazione per i sei casi di infiammazione cardiaca, note come miocardite e pericardite, su circa 40 mila persone che avevano assunto il vaccino Novavax durante due studi cardine. A impensierire l'Agenzia è il fatto che le miocarditi hanno interessato, entro 20 giorni dalla somministrazione del vaccino proteico a base di proteina Spike, giovani uomini (16-28 anni), noti per essere a più alto rischio di infiammazione del cuore anche per i vaccini a mRna".
    br...

    • 13 min
    Tachipirina e vigile attesa per tutti... tranne per Draghi

    Tachipirina e vigile attesa per tutti... tranne per Draghi

    VIDEO: Prima e dopo il Covid 19 ➜ https://rumble.com/embed/vz2o09/?pub=bxxt8

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6987

    TACHIPIRINA E VIGILE ATTESA PER TUTTI... TRANNE PER DRAGHI di Andrea Zambrano
    Se non è una nemesi poco ci manca. Di sicuro è la prova che Mario Draghi non ci ha capito molto nemmeno lui sul covid e sul vaccino. O forse ce l'ha raccontata. Come le cronache riportano, il premier è positivo al covid ed ha dovuto rinunciare ad un importante viaggio istituzionale in Africa. Se è positivo, significa che è contagioso, eppure Draghi è tri-vaccinato e "greenpassato". Ma non era stato lui a pronunciare quella frase ormai scolpita nella sabbia che erigeva un muro invalicabile tra il cittadino con pass e quello senza pass perché non vaccinato? Ricordate?
    Era il 22 luglio scorso e Draghi presentava alla stampa lo strumento di discriminazione che ancora oggi ci trasciniamo: «Il Green pass è una misura con la quale i cittadini possono continuare a svolgere attività con la garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose». Una frase, questa, che il tempo si è incaricato di smentire abbondantemente vista l'impennata di contagi anche tra persone bi e trivaccinate (assieme a quella altrettanto cult e smentita: "non ti vaccini, ti ammali, muori").
    Ma era luglio e tante cose si potevano far bere al popolo che accettò senza colpo ferire la panzana sul pass-ferma-contagi a prezzo di uno, due, tre e ora quattro inoculi per poter tornare alla vita.
    Oggi Draghi - ci fanno sapere - è positivo, dunque è contagioso e dunque come la mettiamo? Ma non doveva avere la garanzia di non essere contagioso grazie al pass? Invece, se ad un certo punto ha fatto un tampone significa che qualche rapporto con qualcuno, nei giorni prima di scoprire di essere positivo, l'ha intrattenuto. E quindi come la mettiamo con la garanzia di non essere contagioso? Il pass non era sufficientemente garante? La mettiamo che era una panzana data in pasto ai media per convincere l'italiano che il green pass ci avrebbe tenuto al riparo da contagi, virus e malattie varie. Una promessa di elisir di lunga vita che si è svelata invece come una merce taroccata qualsiasi.

    LA FREGATURA DI DRAGHI
    Nel frattempo, però, mentre Draghi faceva credere agli italiani che il Green pass ci avrebbe tenuti al riparo dalla trasmissione del virus, i contagi sono aumentati durante l'inverno per poi scendere adesso che siamo in primavera. Indipendentemente dalla carta verde che non ha smesso però di discriminare i cittadini creando tra di loro un solco sempre più profondo.
    È un corto circuito quello che vediamo all'opera con la positività di Mario Draghi. Un corto circuito che svela le menzogne clamorose con le quali sono stati gestiti i due anni di pandemia.
    Non sappiamo cosa stia facendo il premier nella sua di Città della Pieve mentre è alle prese con un virus dal quale gli auguriamo pronta guarigione. Però qualcuno ha pensato bene di consigliarlo sulla terapia da fare.
    Il dottor Fabrizio Pregliasco, che ancora molti media considerano un genio nonostante frasi al limite del delirio, tipo quella pronunciata nel pieno della prima ondata sui rapporti sessuali con la mascherina oppure la cravatta come ricettacolo di virus, intervistato per l'ennesima volta, ha consigliato al premier di assumere due antinfiammatori nonostante sia asintomatico. A parte la diagnosi a distanza che Pregliasco ha fatto e che evidentemente ci sono medici che possono fare e medici - vedi quelli di Ippocrateorg - che non possono fare, ma, oibò... questa è davvero bella.
    «Gli consiglio degli antinfiammatori come l'Asprina per far sì che ci sia un controllo della risposta immunitaria», ha detto a un Giorno da pecora.
    Per due anni il ministro della Salute...

    • 8 min
    Dalla Cina all'Italia, ecco il controllo totale della popolazione con i crediti sociali

    Dalla Cina all'Italia, ecco il controllo totale della popolazione con i crediti sociali

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6967

    DALLA CINA ALL'ITALIA, ECCO IL CONTROLLO TOTALE DELLA POPOLAZIONE CON I CREDITI SOCIALI di Stefano Magni
    Il modello cinese può introdursi sottovoce, con un volto sorridente. In Italia sta arrivando sotto forma di "giochi" a punti, per ora solo volontari, applicati su scala locale, nei comuni rossi dell'Emilia Romagna.
    In Italia, a dire il vero, il modello cinese è arrivato con la firma dei protocolli politici della Nuova Via della Seta. Si è palesato concretamente per la prima volta nel 2020, con gli specialisti e il materiale medico dalla Cina, ma soprattutto con il lockdown, metodo sanitario e securitario tipico dei discendenti di Mao, che nel nostro Paese è stato introdotto (e poi imitato da tutto il resto d'Europa) come unico sistema possibile per stroncare la circolazione del virus. Che in realtà, però, circola ancora oggi.

    UN SUGGERIMENTO CINESE
    Il Green Pass è nato anch'esso da un suggerimento cinese, teoricamente per permettere alla gente di riprendere a viaggiare. Sotto il regime di Pechino tutti sono già sotto controllo, quindi il lasciapassare è solo un'integrazione della schedatura pressoché completa di cui il governo dispone su ognuno dei suoi cittadini. In Italia, così come in Francia e nei Paesi europei che non lo hanno usato solo come passaporto vaccinale internazionale, il Green Pass ha assunto la forma di uno strumento di controllo etico del comportamento del cittadino. È infatti solo parzialmente rappresentativo del suo stato di salute (il Green Pass per il guarito, o per l'attualmente negativo al test Covid-19), nella maggior parte dei casi è il certificato di un comportamento virtuoso (l'essersi vaccinato). Quindi già il Green Pass, così come è stato usato in Italia e in pochi altri Paesi occidentali, è diventato una versione ridotta del sistema cinese (ancora in fase sperimentale nel Paese d'origine) dei crediti sociali.
    Quel sistema, insomma, in cui ad ogni cittadino viene attribuito un punteggio e, a seconda di quel che fa o non fa, perde o guadagna punti, e più ne perde più la sua libertà di acquistare o fare cose, viene limitata dallo Stato. Un cittadino cinese con pochi punti non può, ad esempio, prendere un mezzo pubblico a lunga percorrenza, né iscrivere i figli a scuole prestigiose e, sotto una certa soglia, neppure lavorare o uscire dal proprio centro urbano.

    ESITI TUTT'ALTRO CHE DIVERTENTI
    Adesso, questo "gioco" a punti, che in Cina può avere esiti tutt'altro che divertenti, sta sbarcando nelle città dell'Emilia Romagna. A Fidenza, le case popolari dell'Acer, hanno introdotto un nuovo regolamento condominiale che funziona, all'incirca, come quello cinese. Chi non rispetta le regole perde punti. Chi invece le rispetta per tre anni di fila guadagna 5 punti, chi si attiva per riparare un danno, chi "partecipa alle iniziative per imparare a vivere bene insieme", guadagna punti extra. Chi perde tutti i punti, perde la casa: "quando i punti finiscono, decade il diritto di alloggio".
    A Bologna, con il sindaco Matteo Lepore e soprattutto l'assessore all'Agenda Digitale Massimo Bugani (del Movimento 5 Stelle, il più "cinese" dei partiti italiani), verrà introdotto lo smart citizen wallet, termine inglese (portafogli del cittadino intelligente) che forse cela quel che è realmente: un sistema di crediti sociali, fatto e finito. La differenza fondamentale è che si tratta di una app che si può installare solo volontariamente e inoltre conferisce premi, non penalità. Ma prepara culturalmente e politicamente i cittadini bolognesi a ragionare alla cinese: i "big data" raccolti nel Web permetteranno al Comune di valutare il comportamento etico del cittadino. Il Comune saprà, dunque, se hai preso multe, se hai preferito i mezzi pubblici all'automobile, se hai risparmiato energia in casa tua, se hai fatto...

    • 5 min

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