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scrivo racconti, racconto pensieri, penso cose.

ilforestiero shin

    • Arts

scrivo racconti, racconto pensieri, penso cose.

    Mamma Roma.sh.xp

    Mamma Roma.sh.xp

    Questo testo inizia da una canzone casuale nella playlist,Mamma Roma Addio di Cranio Randagio.

    Inizia con una citazione di Remo Remotti e dalla voglia di registrare qualcosa forzandomi a fare qualcosa di più sperimentale, il bisogno di cercare di imitare l'accento romano, che vabbé... è andato un po' maluccio. Ma se fa dai, pe ride!

    A parte gli scherzi, ringrazio dal cuore Cranio per avermi cresciuto e ringrazio i romani, i napoletani ed i salentini che non vorranno uccidermi.

    • 6 min
    El Colibrì.sh

    El Colibrì.sh

    Breve storia sul Colibrì, attenzione: nell'ultima parte vi è la traduzione del racconto.
    Questa storia è un misto tra racconti e canzoni popolari dell'america latina, questa volta non è tutta farina del mio sacco. Ho deciso di raccontare questa storia, seppur poco interessante da un punto di vista di stimoli, perché nell'ultimo periodo mi sono innamorato di molte canzoni spagnole dell'america centrale che posseggono una storia ed una lingua (compresi gli accenti diversi dalla penisola iberica) che a me trasmettono Avventura, Battaglie e Rivoluzione, così come una voglia enorme di cambiare il mondo.
    È la voce degli avventurieri, dei rivoluzionari e di coloro che conoscono la morte.

    • 14 min
    senza luna.sh

    senza luna.sh

    Voglio ricominciare (di nuovo).

    La spontaneità sciocca e pigra mi ha portato a dover tenere parole d'istanti, senza alterarle, lasciandole di getto, come una bozza.

    Ciò che vorrei rappresentare è lo stato d'animo d'aver perso me stesso, per davvero; la consapevolezza di non essere chi avevo desiderato essere: realizzare d'esser diventato la copia buffa, zoppa e goffa d'un forestiero che un tempo sognava di luoghi e mondi senza croni è troni, fatti di benevolenza e puri.

    La sensazione di non essere vivo, non essere affranto per non sentire l'acqua della pioggia o il grido di un bozzolo trasformatosi in farfalla. L'aver perso la voglia di cambiare il mondo, di aver perso interesse nell'essere sensibile per me stesso, di essere autentico in un mondo di maschere. 

    L'indifferenza nei confronti del mondo che ho creato, l'indifferenza di fronte alla distruzione, come se si fosse capaci di esserne abituati.

    Io ormai non sento più nulla e spero di poter cambiare, di poter sopravvivere e ricominciare a vivere sul serio, smettere di essere la copia di un adulto uscito male e tornare a vivere la mia infanzia ancor di più. Voglio gioire ed essere felice se vedo un bambino che salta nella pozzanghera, poter piangere davanti ad un albero in fumo e dover agire se nessuno ne prende le redini.

    In fondo ho ancora tanti sogni, peccato che siano solo modi per risvegliarmi da questo sonno surreale, per scacciare queste nubi che mi offuscano e poter ricamminare in pineta colmo di emozioni sincere e pure.

    Voglio che luna mi torni a parlare, torni a farmi luccicare gli occhi con quella neve secca a terra e un libro tra le mie mani.

    • 11 min

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