Black Box Chora
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- Economia
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La finanza è un universo complesso, regolato da flussi che scorrono ovunque e da algoritmi indecifrabili. La finanza è il liquido in cui siamo immersi, senza saperlo. Questa serie racconta i meccanismi della finanza globale per entrare nel cuore del dispositivo: nella sua scatola nera.
"Black Box" è un podcast di Chora News prodotto da Chora Media e sponsorizzato da Docebo.
Scritto da Guido Brera con I Diavoli
La cura editoriale è di Francesca Milano
La sigla e il sound design sono di Luca Micheli
L’editing audio è di Emanuele Moscatelli
Il producer è Alex Peverengo
Musiche addizionali su licenza di Universal Music Publishing Ricordi Srl e di Machiavelli Music
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Ep.69 - J.H. Simons, il matematico che conquistò i mercati
Lo scorso 10 maggio è morto James Harris Simons, una leggenda dell’alta finanza, il “re dei quanti” come lo chiamavano, il matematico che – dopo aver lasciato l’università – aveva sbancato i mercati. Nel 1982 fonda a New York la Renaissance Technologies, destinata a diventare uno dei maggiori hedge fund a livello mondiale. «Forbes» scriveva che JHS era «probabilmente il miglior investitore del mondo». Simons deve il suo successo all’applicazione di modelli matematici e algoritmi informatici alle fluttuazioni finanziarie. Ha fatto profitti strabilianti e ne è uscito quasi sempre vincitore. Quasi…
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Ep.68 - Il bunker: il sogno dell’Occidente
Viviamo gli anni dell’apocalisse permanente, un’età segnata da virus e guerre, da minacce nucleari ed emergenza climatica. Se il pericolo è ovunque, allora è inevitabile cercare protezione in spazi chiusi e impenetrabili: come il North Star Missile Silo, uno dei più sicuri rifugi mai realizzati dall’uomo. Ubicato in Kansas, il North Star è stato concepito per resistere a un’esplosione atomica e a ogni tipo di catastrofe. Insomma, un’icona della Guerra fredda tornata di moda. Nel 2021, in tempi di pandemia, il silo è stato messo in vendita a privati per uso abitativo, al prezzo base di circa 900mila dollari. Lo spazio inattaccabile è il sogno inconfessabile dell’Occidente. Benvenuti nel bunker.
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Ep.67 - La guerra civile americana
Mentre nei cinema si proietta Civil War del regista britannico Alex Garland, gli Stati Uniti sembrano un Paese segnato da conflitti non ricomponibili. Se i mercati restituiscono l’immagine del migliore dei mondi possibili, nella realtà dilaga l’emergenza Fentanyl, aumenta l’impoverimento della classe media e monta la bolla dei debiti studenteschi. Intanto, gli investimenti si indirizzano prevalentemente verso i titoli della Difesa e dell’industria bellica o verso beni-rifugio come l’oro e i bitcoin. La guerra è un sempre un ottimo business nella nazione in cui la distanza tra american dream e american nightmare è più marcata che mai.
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Ep.66 - La strage del Rana Plaza
Sono le 8.45 del 24 aprile 2013. Il Rana Plaza, un edificio commerciale di otto piani, sede di diverse attività tra cui alcune fabbriche tessili, e ubicato a Savar, vicino Dacca, in Bangladesh, si accartoccia su se stesso per cedimento strutturale. Il bilancio è di 1.134 morti e 2.515 feriti. La strage è una tragedia annunciata e – al tempo stesso – è la diretta conseguenza di un modello di produzione dal devastante impatto sociale e ambientale. Lo chiamano “fast fashion” e garantisce una sistematica produzione di capi d’abbigliamento a prezzi accessibilissimi grazie a uno spietato sfruttamento del lavoro, all’assenza di condizioni di sicurezza, e all’uso massiccio di fibre sintetiche derivate da prodotti petrolchimici. A distanza di più di dieci anni, la catastrofe del Rana Plaza rimane uno dei più angoscianti rimossi delle società occidentali.
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Ep.65 - Il futuro dei boschi (e il nostro)
Da più di un secolo, l’uomo interviene sull’arco alpino per modificarne il paesaggio e alterarne gli equilibri. Le devastazioni della Prima guerra mondiale e la successiva ricostruzione a base di una monocultura di abeti rossi hanno compromesso la tenuta dell’ecosistema. Cento anni più tardi, gli eventi atmosferici estremi provocati dal cambiamento climatico e l’azione infestante del coleottero chiamato “bostrico tipografo” ci costringono a misurare gli effetti rovinosi di un modello economico che ha cancellato la biodiversità dei boschi esponendo le montagne a mille pericoli.
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Ep.64 - Il flagello dei boschi
Una catastrofe si sta abbattendo sui boschi in vaste aree del Trentino-Alto Adige, del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia. Il suo nome scientifico è Ips typographus, ma è meglio conosciuto come “bostrico dell’abete rosso”, perché l’abete rosso è la sua vittima preferita. È un coleottero grande pochi millimetri e si nutre di legno. Di solito attacca piante indebolite, o già morte, ma se l’infestazione è importante, colpisce anche le piante sane. Oggi, grandi macchie di alberi secchi ingrigiscono i boschi alpini. È un vero e proprio flagello, imputabile all’alterazione degli equilibri naturali, alla distruzione di un ecosistema, all’alternanza di fenomeni climatici estremi e a un modello di sviluppo dagli effetti rovinosi.
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Customer Reviews
Interessante
Un dei miei preferiti come Podcast, molto interessante, Guido Brera è bravissimo a raccontare, Lo consiglio!
“Apocalypse Now”
Colonna sonora e voce narrante perfette (5 stelle) per la visione fin troppo apocalittica (2 stelle) di questo podcast.
Come “aprire” gli occhi
… sui problemi del Mondo, passando attraverso l’economia. Nascono riflessioni molto intriganti!