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I cinque motivi per cui la stella cometa non era un astro comune Cristianesimo - BastaBugie.it

    • Religione e spiritualità

TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6877

I CINQUE MOTIVI PER CUI LA STELLA COMETA NON ERA UN ASTRO COMUNE di Corrado Gnerre
Spesso si sente questa obiezione: è possibile credere alla Stella Cometa? Forse non fu altro che una delle tante comete che ciclicamente si rendevano e si rendono visibili.
In realtà un'obiezione di questo tipo non regge se si parte da un dato di fede. Infatti, se Dio si è fatto uomo, perché non potrebbe essere stato possibile una stella straordinaria? È più straordinario una Stella che accompagnava prodigiosamente chi si recava a Betlemme oppure un Dio che diventa veramente uomo?
Inoltre chiediamoci: Dio è Dio o no? Se Dio è Dio, allora Dio ha potenza su tutto, anche sul firmamento. San Tommaso d'Aquino lo afferma chiaramente nella Summa (I, questione XXV).
Sempre san Tommaso afferma che la nascita di Gesù era conveniente che si manifestasse con prodigi (Summa, I, questione XXXVI). Il Prodigio di tutti i prodigi, infatti, doveva essere accompagnato da altri fenomeni prodigiosi. Certo, non è una certezza, ma è una "convenienza" teologica, ovvero un qualcosa che trova fondamento nella logica e nella coerenza del dato rivelato.
Sempre san Tommaso nella Summa (III, q.XXXVI a.7), dopo aver esposto le opinioni positive e le obiezioni, conclude affermando l'eccezionalità della natura dell'Astro e la sua non classificabilità tra le stelle create.
Scrive: "Rispondo: che quella stella, secondo l'autorità del Crisostomo, non fosse un astro del firmamento, è chiaro per diversi motivi.
Primo, perché nessun'altra stella segue quella stessa direzione. Quella infatti andava da nord a sud: è questa la posizione della Giudea nei confronti della Persia, da cui provenivano i Magi.
Secondo, ciò è evidente dal tempo dell'apparizione. Poiché non appariva soltanto di notte, ma in pieno giorno. Il che non succede alle stelle, e neppure alla luna.
Terzo, perché a momenti spariva. Quando infatti i Magi entrarono a Gerusalemme la stella sparì; e riapparve quando essi si allontanarono da Erode.
Quarto, perché non aveva un movimento continuo, ma si muoveva quando i Magi dovevano camminare e quando invece dovevano fermarsi, si fermava; proprio come avveniva della colonna di nubi nel deserto.
Quinto, perché indicò il parto della Vergine, non stando in alto, ma scendendo in basso. Infatti nel Vangelo si legge che "la stella vista da essi in oriente, li precedeva, finché giunta sul luogo dove era il fanciullo, si fermò." Da ciò risulta che le parole dei Magi 'Vedemmo la sua stella in oriente' non vanno intese nel senso che dall'oriente avessero visto la stella che si trovava in Giudea; ma che la videro in oriente e che li accompagnò fino alla Giudea."
Sant'Agostino d'Ippona scrive nel suo Contra Faustum (lib.II, cap.5) a proposito della Stella: "Non era una di quelle stelle che dall'inizio della creazione seguono il loro corso secondo la legge del Creatore, ma con il nuovo parto della Vergine apparve una nuova stella."

TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6877

I CINQUE MOTIVI PER CUI LA STELLA COMETA NON ERA UN ASTRO COMUNE di Corrado Gnerre
Spesso si sente questa obiezione: è possibile credere alla Stella Cometa? Forse non fu altro che una delle tante comete che ciclicamente si rendevano e si rendono visibili.
In realtà un'obiezione di questo tipo non regge se si parte da un dato di fede. Infatti, se Dio si è fatto uomo, perché non potrebbe essere stato possibile una stella straordinaria? È più straordinario una Stella che accompagnava prodigiosamente chi si recava a Betlemme oppure un Dio che diventa veramente uomo?
Inoltre chiediamoci: Dio è Dio o no? Se Dio è Dio, allora Dio ha potenza su tutto, anche sul firmamento. San Tommaso d'Aquino lo afferma chiaramente nella Summa (I, questione XXV).
Sempre san Tommaso afferma che la nascita di Gesù era conveniente che si manifestasse con prodigi (Summa, I, questione XXXVI). Il Prodigio di tutti i prodigi, infatti, doveva essere accompagnato da altri fenomeni prodigiosi. Certo, non è una certezza, ma è una "convenienza" teologica, ovvero un qualcosa che trova fondamento nella logica e nella coerenza del dato rivelato.
Sempre san Tommaso nella Summa (III, q.XXXVI a.7), dopo aver esposto le opinioni positive e le obiezioni, conclude affermando l'eccezionalità della natura dell'Astro e la sua non classificabilità tra le stelle create.
Scrive: "Rispondo: che quella stella, secondo l'autorità del Crisostomo, non fosse un astro del firmamento, è chiaro per diversi motivi.
Primo, perché nessun'altra stella segue quella stessa direzione. Quella infatti andava da nord a sud: è questa la posizione della Giudea nei confronti della Persia, da cui provenivano i Magi.
Secondo, ciò è evidente dal tempo dell'apparizione. Poiché non appariva soltanto di notte, ma in pieno giorno. Il che non succede alle stelle, e neppure alla luna.
Terzo, perché a momenti spariva. Quando infatti i Magi entrarono a Gerusalemme la stella sparì; e riapparve quando essi si allontanarono da Erode.
Quarto, perché non aveva un movimento continuo, ma si muoveva quando i Magi dovevano camminare e quando invece dovevano fermarsi, si fermava; proprio come avveniva della colonna di nubi nel deserto.
Quinto, perché indicò il parto della Vergine, non stando in alto, ma scendendo in basso. Infatti nel Vangelo si legge che "la stella vista da essi in oriente, li precedeva, finché giunta sul luogo dove era il fanciullo, si fermò." Da ciò risulta che le parole dei Magi 'Vedemmo la sua stella in oriente' non vanno intese nel senso che dall'oriente avessero visto la stella che si trovava in Giudea; ma che la videro in oriente e che li accompagnò fino alla Giudea."
Sant'Agostino d'Ippona scrive nel suo Contra Faustum (lib.II, cap.5) a proposito della Stella: "Non era una di quelle stelle che dall'inizio della creazione seguono il loro corso secondo la legge del Creatore, ma con il nuovo parto della Vergine apparve una nuova stella."

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