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Libro III, Capitolo VIII - La via che porta a Isengard (The Road to Isengard‪)‬ Il Signore degli Anelli: un Audiolibro a cura di Libri Per Passione

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Gandalf e Théoden si rincontrano dunque vincitori sulle mura del Fosso. Tutti gli sguardi dei guerrieri di Rohan, e di Gimli, Legolas e Aragorn sono invece attratti dal mistero inquietante e sinistro della foresta comparsa improvvisamente dal nulla. Ma Gandalf non vuole fornire alcuna spiegazione.

Dopo un breve riposo, il re e i suoi amici partono, per consiglio di Gandalf, verso Isengard. Il loro compito è quello di chiudere definitivamente i conti con Saruman, anche se lo stregone sostiene che non è più un esercito quello che occorre, ma un semplice corteo reale. Nella prima parte del viaggio essi attraversano la misteriosa foresta, e intravedono degli Ent, con profonda emozione di Legolas. Poi il cammino prosegue lungo le praterie di Rohan, a fianco del letto dell'Isen, inspiegabilmente prosciugato. E, dopo una notte di viaggio, finalmente giungono alle porte della valle dello stregone.

Isengard è una valle incassata tra due braccia montuose che convergono a formare un cerchio roccioso impenetrabile; alla loro convergenza, Saruman ha fatto costruire un poderoso cancello che si apre su un breve tunnel. La valle è sempre stata verde e accogliente, un bacino pianeggiante al cui centro si innalza una fantastica torre in pietra nera, opera di impareggiabile potenza: Orthanc. Ma quello che appare agli occhi dei cavalieri è uno spettacolo ben diverso: il cancello è divelto e frantumato, il tunnel sfondato e diroccato, mentre ovunque giacciono frammenti delle mura divelte. Il potere di Saruman è stato travolto. E proprio dalle rovine, fanno capolino le teste ricciute di Merry e Pipino, intenti a consumare un lieto pasto tra stoviglie e botti di birra trafugate dal bottino di Isengard. L'incontro con i vecchi amici della compagnia è ironico e affettuoso, mentre anche Théoden può fare conoscenza degli Hobbit.

Gandalf e Théoden si rincontrano dunque vincitori sulle mura del Fosso. Tutti gli sguardi dei guerrieri di Rohan, e di Gimli, Legolas e Aragorn sono invece attratti dal mistero inquietante e sinistro della foresta comparsa improvvisamente dal nulla. Ma Gandalf non vuole fornire alcuna spiegazione.

Dopo un breve riposo, il re e i suoi amici partono, per consiglio di Gandalf, verso Isengard. Il loro compito è quello di chiudere definitivamente i conti con Saruman, anche se lo stregone sostiene che non è più un esercito quello che occorre, ma un semplice corteo reale. Nella prima parte del viaggio essi attraversano la misteriosa foresta, e intravedono degli Ent, con profonda emozione di Legolas. Poi il cammino prosegue lungo le praterie di Rohan, a fianco del letto dell'Isen, inspiegabilmente prosciugato. E, dopo una notte di viaggio, finalmente giungono alle porte della valle dello stregone.

Isengard è una valle incassata tra due braccia montuose che convergono a formare un cerchio roccioso impenetrabile; alla loro convergenza, Saruman ha fatto costruire un poderoso cancello che si apre su un breve tunnel. La valle è sempre stata verde e accogliente, un bacino pianeggiante al cui centro si innalza una fantastica torre in pietra nera, opera di impareggiabile potenza: Orthanc. Ma quello che appare agli occhi dei cavalieri è uno spettacolo ben diverso: il cancello è divelto e frantumato, il tunnel sfondato e diroccato, mentre ovunque giacciono frammenti delle mura divelte. Il potere di Saruman è stato travolto. E proprio dalle rovine, fanno capolino le teste ricciute di Merry e Pipino, intenti a consumare un lieto pasto tra stoviglie e botti di birra trafugate dal bottino di Isengard. L'incontro con i vecchi amici della compagnia è ironico e affettuoso, mentre anche Théoden può fare conoscenza degli Hobbit.

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