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Libro IV, Capitolo I - Sméagol Domato (The Taming of Sméagol‪)‬ Il Signore degli Anelli: un Audiolibro a cura di Libri Per Passione

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La storia torna su Frodo e Sam. Dopo la loro fuga dall'accampamento, essi vagano da tre giorni lungo le scabrose pendici degli Emyn Muil, i colli che fanno da confine tra l'Anduin e le terre dell'est. Non esistono sentieri e spesso il loro andirivieni li riporta su strade già percorse; stanno inutilmente tentando di uscire da quelle terre desolate e senza vita, ma ostacoli e difficoltà di ogni tipo si frappongono al loro desiderio.

Come se ciò non bastasse, sanno di essere seguiti da Gollum, che si tiene tuttavia nascosto ed evita ogni contatto.

Una notte, dopo aver disceso, non senza rischi spaventosi, una parete di roccia scabrosa con l'aiuto della corda elfica ricevuta in dono a Lórien (corda che, dopo essere servita per la loro discesa, si slega da sola al richiamo di Sam per ricadere tra le sue braccia), essi riescono finalmente a scorgere la malvagia creatura alle loro spalle, intenta a seguirne le tracce nel buio. Si appostano allora e gli tendono un agguato. È così che Gollum cade prigioniero di Frodo e Sam (non senza aver lottato duramente).

Ormai i due non possono più liberarsi di lui: lasciarlo vorrebbe dire esporsi al pericolo di una sua vendetta, e abbandonarlo legato sarebbe come condannarlo a morte. Per la prima volta, Frodo prova un moto di pietà per la miserabile creatura, ricordando anche le parole di Gandalf sulla pietà di Bilbo, e decide allora di sottoporre Gollum ad una prova: lo libererà dalla corda elfica che lo tortura, se egli giurerà fedeltà al Portatore dell'anello. E Gollum giura. Da quel momento si trasforma in un essere amichevole e (fin troppo) servizievole, accettando di fare loro da guida verso la terra nera di Mordor.

La storia torna su Frodo e Sam. Dopo la loro fuga dall'accampamento, essi vagano da tre giorni lungo le scabrose pendici degli Emyn Muil, i colli che fanno da confine tra l'Anduin e le terre dell'est. Non esistono sentieri e spesso il loro andirivieni li riporta su strade già percorse; stanno inutilmente tentando di uscire da quelle terre desolate e senza vita, ma ostacoli e difficoltà di ogni tipo si frappongono al loro desiderio.

Come se ciò non bastasse, sanno di essere seguiti da Gollum, che si tiene tuttavia nascosto ed evita ogni contatto.

Una notte, dopo aver disceso, non senza rischi spaventosi, una parete di roccia scabrosa con l'aiuto della corda elfica ricevuta in dono a Lórien (corda che, dopo essere servita per la loro discesa, si slega da sola al richiamo di Sam per ricadere tra le sue braccia), essi riescono finalmente a scorgere la malvagia creatura alle loro spalle, intenta a seguirne le tracce nel buio. Si appostano allora e gli tendono un agguato. È così che Gollum cade prigioniero di Frodo e Sam (non senza aver lottato duramente).

Ormai i due non possono più liberarsi di lui: lasciarlo vorrebbe dire esporsi al pericolo di una sua vendetta, e abbandonarlo legato sarebbe come condannarlo a morte. Per la prima volta, Frodo prova un moto di pietà per la miserabile creatura, ricordando anche le parole di Gandalf sulla pietà di Bilbo, e decide allora di sottoporre Gollum ad una prova: lo libererà dalla corda elfica che lo tortura, se egli giurerà fedeltà al Portatore dell'anello. E Gollum giura. Da quel momento si trasforma in un essere amichevole e (fin troppo) servizievole, accettando di fare loro da guida verso la terra nera di Mordor.

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