4 ore 37 min

Nullitudine - romanzo di Guido Baldi Giovanni Lanieri

    • Umorismo

Nullitudine di Guido Baldi - regia, lettura e scelte musicali di Giovanni Lanieri              

in esergo:
‘…Come si dice, l’incidente è chiuso.
Il battello dell’amore s’è infranto contro la vita circostante.
Tu ed io siamo pari.
Non vale la pena di citare le offese i dolori e i torti reciproci…’
Vladimir Majakovskij           

Percorri Fanciulla il cammino           
dei tuoi venturi vent’anni.          
Lassù,           
seduto sul ciglio del Tempo           
troverai me in tua attesa.           
Allora,           
eluso ed eliso lo scarto d’età,          
mi leverò,          
ti prenderò per mano         
e insieme affronteremo          
il resto della Vita.

‘Elogio del tempo libero’ - Presentazione di Guido Baldi

Per millenaria convenzione siamo abituati a scandire la durata di una vita attraverso frazioni di tempo più o meno lunghe che sono gli anni, i mesi, le settimane e i giorni; ogni giorno a sua volta è diviso in ventiquattr’ore destinate in parte a soddisfare necessità naturali (sonno, cibo) o sociali (scuola, lavoro) e in parte a riempire quello che viene definito ‘tempo libero’. L’innato istinto di sopravvivenza ci impedisce di eludere le necessità naturali; ma io penso che una società sarebbe tanto più civile quanto meno gravose rendesse le necessità sociali e quanto più ‘tempo libero’ regalasse ai suoi appartenenti. Ho sempre ritenuto che il lavoro, tranne poche fortunate eccezioni, debilita l’uomo, non lo nobilita; non ho mai sentito un metalmeccanico o un impiegato di banca definirsi ‘nobiluomo’. Non sarebbe meglio far lavorare le macchine al posto nostro per avere a disposizione più tempo da dedicare a noi stessi?
Chiusa questa irriverente riflessione vorrei brevemente soffermare l’attenzione sul modo di utilizzare il ‘tempo libero’ che può essere individuale o collettivo (ci si può dilettare facendo un solitario oppure giocando a carte con amici) e attivo o passivo (si può voler praticare uno sport oppure dilettarsi a guadare gli atleti che gareggiano). In ogni caso tutte le scelte che si fanno per riempire il ‘tempo libero’ sono parimenti nobili e nobilitanti, non esiste una graduatoria di nobiltà; l’importante è che tutte siano finalizzate al diletto e non imposte dalla necessità.
Ho scritto queste poche righe di prefazione per puntualizzare che il mio romanzo ‘Nullitudine’ non è dettato da necessità naturali o sociali ma è il frutto del dilettevole utilizzo individuale e attivo del mio ‘tempo libero’. Il fatto che l’amico Giovanni abbia voluto a sua volta dilettarsi nel leggerlo ad alta voce perché possa diventare il diletto collettivo e passivo di chi avrà la curiosità di ascoltarlo mi lusinga e mi onora. Viva il dilettantismo! Viva il ‘Tempo libero’!

Guido Baldi.

Nullitudine di Guido Baldi - regia, lettura e scelte musicali di Giovanni Lanieri              

in esergo:
‘…Come si dice, l’incidente è chiuso.
Il battello dell’amore s’è infranto contro la vita circostante.
Tu ed io siamo pari.
Non vale la pena di citare le offese i dolori e i torti reciproci…’
Vladimir Majakovskij           

Percorri Fanciulla il cammino           
dei tuoi venturi vent’anni.          
Lassù,           
seduto sul ciglio del Tempo           
troverai me in tua attesa.           
Allora,           
eluso ed eliso lo scarto d’età,          
mi leverò,          
ti prenderò per mano         
e insieme affronteremo          
il resto della Vita.

‘Elogio del tempo libero’ - Presentazione di Guido Baldi

Per millenaria convenzione siamo abituati a scandire la durata di una vita attraverso frazioni di tempo più o meno lunghe che sono gli anni, i mesi, le settimane e i giorni; ogni giorno a sua volta è diviso in ventiquattr’ore destinate in parte a soddisfare necessità naturali (sonno, cibo) o sociali (scuola, lavoro) e in parte a riempire quello che viene definito ‘tempo libero’. L’innato istinto di sopravvivenza ci impedisce di eludere le necessità naturali; ma io penso che una società sarebbe tanto più civile quanto meno gravose rendesse le necessità sociali e quanto più ‘tempo libero’ regalasse ai suoi appartenenti. Ho sempre ritenuto che il lavoro, tranne poche fortunate eccezioni, debilita l’uomo, non lo nobilita; non ho mai sentito un metalmeccanico o un impiegato di banca definirsi ‘nobiluomo’. Non sarebbe meglio far lavorare le macchine al posto nostro per avere a disposizione più tempo da dedicare a noi stessi?
Chiusa questa irriverente riflessione vorrei brevemente soffermare l’attenzione sul modo di utilizzare il ‘tempo libero’ che può essere individuale o collettivo (ci si può dilettare facendo un solitario oppure giocando a carte con amici) e attivo o passivo (si può voler praticare uno sport oppure dilettarsi a guadare gli atleti che gareggiano). In ogni caso tutte le scelte che si fanno per riempire il ‘tempo libero’ sono parimenti nobili e nobilitanti, non esiste una graduatoria di nobiltà; l’importante è che tutte siano finalizzate al diletto e non imposte dalla necessità.
Ho scritto queste poche righe di prefazione per puntualizzare che il mio romanzo ‘Nullitudine’ non è dettato da necessità naturali o sociali ma è il frutto del dilettevole utilizzo individuale e attivo del mio ‘tempo libero’. Il fatto che l’amico Giovanni abbia voluto a sua volta dilettarsi nel leggerlo ad alta voce perché possa diventare il diletto collettivo e passivo di chi avrà la curiosità di ascoltarlo mi lusinga e mi onora. Viva il dilettantismo! Viva il ‘Tempo libero’!

Guido Baldi.

4 ore 37 min

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