58 min

S3 E5 | Anidride Carbonica Vino al Vino 50 anni dopo

    • Cultura e società

Era il 1638 quando il chimico belga Jean Baptiste Van Helmont descrisse per la prima volta il comportamento di una certa molecola formata da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno.

CO2: la formula magica con cui battezziamo il nostro speciale viaggio fra tutto quanto è “mosso”. Ciò che un bevitore di cultura anglosassone riassume efficacemente in sparkling e che per noi significa districarci tra tipologie talvolta diversissime. Metodo classico, italiano, charmat, Martinotti, Talento, ancestrale, frizzante, pet-nat, per non parlare di Prosecco, Moscato, Lambrusco, e così via: c’è sempre un pezzetto che resta fuori e crea confusione, specie nella comunicazione generalista.

Bolle che non scoppiano: è invece l’occhiello con cui sottolineiamo il successo dell’intero comparto, che ha visto ampliare in maniera incredibile la sua piattaforma territoriale, varietale e produttiva. Dinamiche commerciali, ma anche e soprattutto psicologiche: anidride carbonica che diventa ossigeno per corpo e anima con la sua capacità di evocare un’idea di convivialità e festa, spensieratezza e lusso prêt-à-porter, perfino ricompensa e consolazione, magari dopo una giornata pesante.

Temi su cui ci confrontiamo ancora una volta con professionisti di prim’ordine, a cominciare dal resident guest della terza stagione, ovvero Giovanni Ascione.
A lui il compito di guidarci nelle vicende umane e imprenditoriali di quei distretti che più di tutti hanno ancorato la propria identità alla vocazione spumantistica. Da pionieri come Giulio Ferrari e la famiglia Lunelli di Trento alle tante declinazioni del Prosecco, passando per l’Inghilterra dei Merret e naturalmente per le grandi maison e i récoltant manipulant della Champagne: ce n’è di che ricordare, visitare, stappare.

E’ un filone per molti versi complementare quello che seguiamo nel racconto di Mauro Mattei, collaboratore “trasversale” di spicco della famiglia Ceretto, in passato impegnato anche al fianco di Enrico Crippa a Piazza Duomo, ristorante tristellato di Alba.
La sua preziosa esperienza sul campo ci permette di ampliare la nostra indagine sulla cucina contemporanea e soprattutto sulla sua capacità di dialogare con il vino nelle diverse forme, da quelli “jolly” (come spesso appaiono appunto le bollicine) ai grandi rossi “importanti”. E per bonus track una succosa anticipazione che la dice lunga su quanto sia attuale la riflessione nell’universo fine dining.

Infine un Ispettore Palma più “frizzante” che mai: se ogni detective che si rispetti ha il suo signature drink, dai whisky di Marlowe ai Calvados di Maigret, figuriamoci un enogastro-detective di fama mondiale come lui, che ci parla del suo rapporto a 360 gradi con i vini del buonumore per antonomasia.


TIPICAMENTE PRESENTA

Vino al vino 50 anni dopo
Un podcast di Paolo De Cristofaro e Antonio Boco

S3 E5
ANIDRIDE CARBONICA
Bolle che non scoppiano

Con l’amichevole partecipazione di Mauro Mattei, Giovanni Ascione e l’Ispettore Palma

Letture e grafica di Tiziana Battista

www.tipicamente.it


CREDITI

Vino al Vino | Alla ricerca dei vini genuini, Mario Soldati - Bompiani (2017)

LETTURE, ASCOLTI, VISIONI

Champagne. Il sacrificio di un terroir, Samuel Cogliati – Possibilia Editore (2015)

CANTINE

Ferrari (Fratelli Lunelli) - Trento

Cà dei Zago – Valdobbiadene (TV)
Col Vetoraz – Valdobbiadene (TV)
Silvano Follador – Santo Stefano (TV)
Valter Miotto – Colbertaldo (TV)
Spagnol – Colbertaldo (TV)
Frozza – Colbertaldo di Vidor (TV)
Nicos Brustolin – Vidor (TV)
Bele Casel – Caerano di San Marco (TV)
Malibran – Susegana (TV)
Malga Ribelle – Farra di Soligo (TV)

Krug - Épernay
Pol Roger – Épernay
Veuve...

Era il 1638 quando il chimico belga Jean Baptiste Van Helmont descrisse per la prima volta il comportamento di una certa molecola formata da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno.

CO2: la formula magica con cui battezziamo il nostro speciale viaggio fra tutto quanto è “mosso”. Ciò che un bevitore di cultura anglosassone riassume efficacemente in sparkling e che per noi significa districarci tra tipologie talvolta diversissime. Metodo classico, italiano, charmat, Martinotti, Talento, ancestrale, frizzante, pet-nat, per non parlare di Prosecco, Moscato, Lambrusco, e così via: c’è sempre un pezzetto che resta fuori e crea confusione, specie nella comunicazione generalista.

Bolle che non scoppiano: è invece l’occhiello con cui sottolineiamo il successo dell’intero comparto, che ha visto ampliare in maniera incredibile la sua piattaforma territoriale, varietale e produttiva. Dinamiche commerciali, ma anche e soprattutto psicologiche: anidride carbonica che diventa ossigeno per corpo e anima con la sua capacità di evocare un’idea di convivialità e festa, spensieratezza e lusso prêt-à-porter, perfino ricompensa e consolazione, magari dopo una giornata pesante.

Temi su cui ci confrontiamo ancora una volta con professionisti di prim’ordine, a cominciare dal resident guest della terza stagione, ovvero Giovanni Ascione.
A lui il compito di guidarci nelle vicende umane e imprenditoriali di quei distretti che più di tutti hanno ancorato la propria identità alla vocazione spumantistica. Da pionieri come Giulio Ferrari e la famiglia Lunelli di Trento alle tante declinazioni del Prosecco, passando per l’Inghilterra dei Merret e naturalmente per le grandi maison e i récoltant manipulant della Champagne: ce n’è di che ricordare, visitare, stappare.

E’ un filone per molti versi complementare quello che seguiamo nel racconto di Mauro Mattei, collaboratore “trasversale” di spicco della famiglia Ceretto, in passato impegnato anche al fianco di Enrico Crippa a Piazza Duomo, ristorante tristellato di Alba.
La sua preziosa esperienza sul campo ci permette di ampliare la nostra indagine sulla cucina contemporanea e soprattutto sulla sua capacità di dialogare con il vino nelle diverse forme, da quelli “jolly” (come spesso appaiono appunto le bollicine) ai grandi rossi “importanti”. E per bonus track una succosa anticipazione che la dice lunga su quanto sia attuale la riflessione nell’universo fine dining.

Infine un Ispettore Palma più “frizzante” che mai: se ogni detective che si rispetti ha il suo signature drink, dai whisky di Marlowe ai Calvados di Maigret, figuriamoci un enogastro-detective di fama mondiale come lui, che ci parla del suo rapporto a 360 gradi con i vini del buonumore per antonomasia.


TIPICAMENTE PRESENTA

Vino al vino 50 anni dopo
Un podcast di Paolo De Cristofaro e Antonio Boco

S3 E5
ANIDRIDE CARBONICA
Bolle che non scoppiano

Con l’amichevole partecipazione di Mauro Mattei, Giovanni Ascione e l’Ispettore Palma

Letture e grafica di Tiziana Battista

www.tipicamente.it


CREDITI

Vino al Vino | Alla ricerca dei vini genuini, Mario Soldati - Bompiani (2017)

LETTURE, ASCOLTI, VISIONI

Champagne. Il sacrificio di un terroir, Samuel Cogliati – Possibilia Editore (2015)

CANTINE

Ferrari (Fratelli Lunelli) - Trento

Cà dei Zago – Valdobbiadene (TV)
Col Vetoraz – Valdobbiadene (TV)
Silvano Follador – Santo Stefano (TV)
Valter Miotto – Colbertaldo (TV)
Spagnol – Colbertaldo (TV)
Frozza – Colbertaldo di Vidor (TV)
Nicos Brustolin – Vidor (TV)
Bele Casel – Caerano di San Marco (TV)
Malibran – Susegana (TV)
Malga Ribelle – Farra di Soligo (TV)

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Veuve...

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