30 min

Sangue di pomodoro Sulle Spalle degli Altri

    • Cultura e società

Di fatica si può anche morire, sembra impossibile nel pieno del terzo millennio, eppure è successo, non più tardi di otto anni fa: si chiamava Paola Clemente, lavorava all’acinellatura dell’uva ad Andria. È stata stroncata dal caldo e dallo sforzo in un assolato giorno di luglio. Una condizione a volte drammatica, quella delle donne, soprattutto italiane, nei campi della Capitanata. Qui si coltiva, si raccoglie e si confeziona il celebre pomodoro.

E se alla raccolta provvedono i maschi, soprattutto africani, sono le donne che lo devono lavare, selezionare e inscatolare. Lo sfruttamento è uno dei pochi campi in cui si realizza la piena parità dei sessi. Incontriamo Bajankey, lui arriva dalla Sierra Leone passando per l’inferno libico. La sua storia è un concentrato dei drammi dell’immigrazione. Ovviamente è scappato in cerca di un lavoro, di un futuro e se, dopo lo sfruttamento inziale, è riuscito a trovare un barlume di speranza, lo deve al lavoro della Flai Cgil che anche qui prova a contrastare fenomeni come il caporalato, la violazione dei diritti, l’assenza di regole.

Ma vi raccontiamo anche le storie di Lucia e Mariella, la prima operaia dell’agroalimentare e quadro della Flai, la seconda una signora romena ancora precaria dopo anni di vita in Italia. Accanto a loro ci sono le donne e gli uomini della Flai, impegnati a far crescere le coscienze e la voglia di riscatto dei lavoratori, in una terra che ricorda ancora la lezione di Giuseppe Di Vittorio, indimenticato segretario generale della Cgil del secondo dopoguerra.

Di fatica si può anche morire, sembra impossibile nel pieno del terzo millennio, eppure è successo, non più tardi di otto anni fa: si chiamava Paola Clemente, lavorava all’acinellatura dell’uva ad Andria. È stata stroncata dal caldo e dallo sforzo in un assolato giorno di luglio. Una condizione a volte drammatica, quella delle donne, soprattutto italiane, nei campi della Capitanata. Qui si coltiva, si raccoglie e si confeziona il celebre pomodoro.

E se alla raccolta provvedono i maschi, soprattutto africani, sono le donne che lo devono lavare, selezionare e inscatolare. Lo sfruttamento è uno dei pochi campi in cui si realizza la piena parità dei sessi. Incontriamo Bajankey, lui arriva dalla Sierra Leone passando per l’inferno libico. La sua storia è un concentrato dei drammi dell’immigrazione. Ovviamente è scappato in cerca di un lavoro, di un futuro e se, dopo lo sfruttamento inziale, è riuscito a trovare un barlume di speranza, lo deve al lavoro della Flai Cgil che anche qui prova a contrastare fenomeni come il caporalato, la violazione dei diritti, l’assenza di regole.

Ma vi raccontiamo anche le storie di Lucia e Mariella, la prima operaia dell’agroalimentare e quadro della Flai, la seconda una signora romena ancora precaria dopo anni di vita in Italia. Accanto a loro ci sono le donne e gli uomini della Flai, impegnati a far crescere le coscienze e la voglia di riscatto dei lavoratori, in una terra che ricorda ancora la lezione di Giuseppe Di Vittorio, indimenticato segretario generale della Cgil del secondo dopoguerra.

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