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Se il LAVORO ti fa star MALE, prova a fare COSI'- Parte I La Voce del Daimon

    • Imprenditorialità

Se il lavoro ti fa star male, allora chiaramente questo è un sintomo che devi cambiare qualcosa. Certo, ma che cosa?

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✍️ Trascrizione ✍️
Avere un lavoro che ci piace è sicuramente uno dei modi migliori per realizzare noi stessi, le nostre potenzialità, e dare un senso maggiore alla nostra vita.
Molto spesso, però, succede che il lavoro sia, nel migliore dei casi solo un impegno, nel peggiore dei casi, invece, una vera e propria sofferenza che non ci crea solo stress, ma, anzi, è proprio la causa principale del nostro malessere.
A volte, invece, soffriamo ad andare al lavoro perché non abbiamo (più) le giuste motivazioni che ci spingono, vuoi magari per una mancata promozione, vuoi per i valori dell'azienda per cui lavoriamo vuoi per una serie di delusioni e disillusioni in generale.
INTRO
In generale, i lavoratori di oggi si sentono molto più insicuri e sotto pressione rispetto a 15 20 anni fa e, in questo contesto, quindi, i risultati della ricerca della Gallup vengono un po’ contestualizzati.
E, per vedere come questo sia vero, basta guardarci in casa a quello che dicono i nostri familiari, basta guardare la nostra cerchia di amici per vedere quante di loro sono in realtà soddisfatti del loro lavoro e, forse, ancora più vicino, basta guardare dentro di noi per renderci conto di come ci rapportiamo con il lavoro.
Quindi, diciamo che, se il lavoro ti fa star male di sicuro non sei da solo e, anzi, sono la maggior parte delle persone, ed è un fenomeno così diffuso che c'è anche un nome per questa situazione che è la “sindrome di burnout” o, in italiano, stress lavoro-correlato.
E, essendo un fenomeno così diffuso, l’OMS ah addirittura classificato il burnout come una “forma di stress lavorativo che non sia in grado di gestire con successo”.
Il brutto e che questo disagio essendo così tanto profondo non si limita solamente alla sfera professionale ma si allarga anche a quella personale, ed ecco che così diventiamo più stressati, irascibili e insoddisfatti al di fuori del nostro lavoro e quindi se il lavoro ci fa star male non stiamo male solo 8 ore al giorno e solo in ufficio ma stiamo male ventiquattr'ore su 24 anche a casa e fuori dal lavoro.
Stare male per il lavoro è una sensazione che non è limitata solamente ad alcuni lavori o lavoratori ma è un sintomo che attraversa tutte le età e tutti i lavori.
Certo, poi, in un mercato lavorativo come il nostro in cui è richiesta una formazione di livello altissimo, spesso i lavori che si finiscono a fare non sono assolutamente in linea con ciò per cui abbiamo studiato. Le scuole, ad esempio, sono piene di personale scolastico di qualunque tipo che, in realtà, aveva studiato per fare tutt'altro.
Ed è anche questa disparità tra i nostri talenti, le nostre passioni e le nostre tendenze e il lavoro che facciamo che ci crea disagio e ci fa stare male.
E questo malessere è una cosa così pervasiva che potremmo anche soffrire dei seguenti sintomi (E io ci sono stati i momenti in cui ho avuto tutti questi insieme):
Insonnia, Calo della produttività, Mancanza di concentrazione, depressione, mal di stomaco…
In alcuni casi la soluzione arriva “da fuori” e veniamo licenziati (come era stato il mio caso) , ma non è certo detto che il licenziamento sia sempre la soluzione ai nostri problemi lavorativi.
Ecco quindi quali sono i modi che potremmo utilizzare per “uscire” da una condizione lavorativa...

Se il lavoro ti fa star male, allora chiaramente questo è un sintomo che devi cambiare qualcosa. Certo, ma che cosa?

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Avere un lavoro che ci piace è sicuramente uno dei modi migliori per realizzare noi stessi, le nostre potenzialità, e dare un senso maggiore alla nostra vita.
Molto spesso, però, succede che il lavoro sia, nel migliore dei casi solo un impegno, nel peggiore dei casi, invece, una vera e propria sofferenza che non ci crea solo stress, ma, anzi, è proprio la causa principale del nostro malessere.
A volte, invece, soffriamo ad andare al lavoro perché non abbiamo (più) le giuste motivazioni che ci spingono, vuoi magari per una mancata promozione, vuoi per i valori dell'azienda per cui lavoriamo vuoi per una serie di delusioni e disillusioni in generale.
INTRO
In generale, i lavoratori di oggi si sentono molto più insicuri e sotto pressione rispetto a 15 20 anni fa e, in questo contesto, quindi, i risultati della ricerca della Gallup vengono un po’ contestualizzati.
E, per vedere come questo sia vero, basta guardarci in casa a quello che dicono i nostri familiari, basta guardare la nostra cerchia di amici per vedere quante di loro sono in realtà soddisfatti del loro lavoro e, forse, ancora più vicino, basta guardare dentro di noi per renderci conto di come ci rapportiamo con il lavoro.
Quindi, diciamo che, se il lavoro ti fa star male di sicuro non sei da solo e, anzi, sono la maggior parte delle persone, ed è un fenomeno così diffuso che c'è anche un nome per questa situazione che è la “sindrome di burnout” o, in italiano, stress lavoro-correlato.
E, essendo un fenomeno così diffuso, l’OMS ah addirittura classificato il burnout come una “forma di stress lavorativo che non sia in grado di gestire con successo”.
Il brutto e che questo disagio essendo così tanto profondo non si limita solamente alla sfera professionale ma si allarga anche a quella personale, ed ecco che così diventiamo più stressati, irascibili e insoddisfatti al di fuori del nostro lavoro e quindi se il lavoro ci fa star male non stiamo male solo 8 ore al giorno e solo in ufficio ma stiamo male ventiquattr'ore su 24 anche a casa e fuori dal lavoro.
Stare male per il lavoro è una sensazione che non è limitata solamente ad alcuni lavori o lavoratori ma è un sintomo che attraversa tutte le età e tutti i lavori.
Certo, poi, in un mercato lavorativo come il nostro in cui è richiesta una formazione di livello altissimo, spesso i lavori che si finiscono a fare non sono assolutamente in linea con ciò per cui abbiamo studiato. Le scuole, ad esempio, sono piene di personale scolastico di qualunque tipo che, in realtà, aveva studiato per fare tutt'altro.
Ed è anche questa disparità tra i nostri talenti, le nostre passioni e le nostre tendenze e il lavoro che facciamo che ci crea disagio e ci fa stare male.
E questo malessere è una cosa così pervasiva che potremmo anche soffrire dei seguenti sintomi (E io ci sono stati i momenti in cui ho avuto tutti questi insieme):
Insonnia, Calo della produttività, Mancanza di concentrazione, depressione, mal di stomaco…
In alcuni casi la soluzione arriva “da fuori” e veniamo licenziati (come era stato il mio caso) , ma non è certo detto che il licenziamento sia sempre la soluzione ai nostri problemi lavorativi.
Ecco quindi quali sono i modi che potremmo utilizzare per “uscire” da una condizione lavorativa...

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