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Per chiamare i peccatori a ravvedimento comunicando loro il Cristo delle Scritture, equipaggiare le 'pietre viventi' predicando loro tutto il consiglio di Dio, edificare il corpo di Cristo, adorando il Dio uno e trino a Lecce.

Lectio Continua Chiesa Presbiteriana Pietra Vivente

    • Religie en spiritualiteit

Per chiamare i peccatori a ravvedimento comunicando loro il Cristo delle Scritture, equipaggiare le 'pietre viventi' predicando loro tutto il consiglio di Dio, edificare il corpo di Cristo, adorando il Dio uno e trino a Lecce.

    Giovanni 13:18-30 | La luce di Cristo e l’oscurità del nostro peccato

    Giovanni 13:18-30 | La luce di Cristo e l’oscurità del nostro peccato

    Il tradimento di Giuda non solo ci dà una comprensione più profonda della gloria di Cristo ma ci porta a vedere meglio le profondità del peccato umano. Quando Giuda lascia la sala e Giovanni afferma (13.30), “ed era notte”, l’evangelista intende molto più del fatto che fuori era buio. È sempre notte quando una persona rifiuta l'amore di Dio e precipita nell'oscurità dell'eternità senza Dio. Ma quella fu la “notte più buia” di sempre perché il “figlio della perdizione” tradì l'immacolato Figlio di Dio consegnandolo nelle mani dei malvagi! Tuttavia, nella sua saggia prescienza, Dio ha preordinato anche quel terribile tradimento, e se vogliamo, il tradimento di Giuda è come il velluto nero che fa risaltare e sopra cui risplende ancora più il prezioso diamante della gloria di Cristo.

    Nello specifico, in questi versi vedremo:

    1.      La radiosa luce della gloria di Cristo
    2. La terribile oscurità del peccato umano

    • 36 min.
    Giovanni 13:1-17 | Amati e purificati per servire

    Giovanni 13:1-17 | Amati e purificati per servire

    Giovanni 13:1 è il verso-cerniera che divide e tiene assieme le 2 parti del 4° evangelo: i primi 12 capitoli in cui abbiamo visto la rivelazione della gloria del Figlio di Dio mediante i segni e discorsi, dagli ultimi 9 capitolo in cui l’apostolo che il Signore amava ci mostrerà la rivelazione della gloria del Figlio mediante la sua morte e la sua risurrezione. Tuttavia, mentre Matteo, Marco e Luca dedicano uno spazio relativamente breve agli eventi e ai discorsi tra Gesù e i discepoli che precedono il tradimento, l’arresto, la morte e la risurrezione, Giovanni riserva ben cinque dei restanti 9 capitoli (dal 13 al 17), 155 versetti, per aprirci una finestra sulle ultime ore del Signore, lasciandoci contemplare l’estensione dell’amore di Cristo per i suoi discepoli.

    Nello specifico, in questi versi vedremo:
    1.      L’amore nutrito da Cristo per i suoi
    2.      La purificazione fatta da Cristo per i suoi
    3.      L’esempio dato da Cristo ai suoi

    • 38 min.
    Giovanni 12:37-50 | Hai un cuore incredulo o credente?

    Giovanni 12:37-50 | Hai un cuore incredulo o credente?

    “Cosa succede all'indigeno innocente di un’isola sperduta che non ha mai ascoltato il Vangelo?” E' una domanda spesso posta a chi difende l'esistenza di Dio. "L'indigeno finirà in paradiso o sarà condannato all'inferno una volta morto?". La giusta risposta dovrebbe suonare in questo modo: "Il nativo innocente sull'isola sperduta non ha bisogno di ascoltare il Vangelo di Gesù Cristo. Quel nativo innocente, quando muore, va dritto in paradiso se è innocente". Dunque, la domanda teologicamente corretta sarebbe: "Cosa succede al colpevole indigeno di un'isola sperduta che non ha mai ascoltato il Vangelo di Cristo?" Il mondo intero ha rifiutato la chiara rivelazione che Dio dà di Sé stesso nella creazione. La luce di Dio si è manifestata in ogni angolo e fessura di questo universo, ma ogni essere umano, nato nella sua condizione decaduta, sopprime quella luce della rivelazione e preferisce l'oscurità della sua incredulità. Questa oscurità pervade il mondo intero.

    Nei versi odierni vedremo infatti:
    1.  L’incredulità è la condizione di schiavitù di ogni peccatore
    2.  L’incredulità è anche un giudizio di Dio sul peccatore
    3.  L’incredulità può essere mascherata da una fede apparente del peccatore
    4.  L’incredulità è cancellata dalla fede concessa al peccatore

    • 38 min.
    Giovanni 12:27-36 | Il Padre glorificato nel Figlio esaltato

    Giovanni 12:27-36 | Il Padre glorificato nel Figlio esaltato

    La croce rappresenta sia l’umiliazione più profonda che l’inizio della pubblica esaltazione di Cristo. La croce di Cristo non è soltanto la nostra salvezza, ma è la glorificazione del Padre. Infatti, cosa risponde il Padre al Figlio alla preghiera “Padre, glorifica il tuo nome!»”? “Allora venne una voce dal cielo: «L’ho glorificato [il mio nome] e lo glorificherò di nuovo!» (v. 28b). Dunque, la croce non fa altro che rivelarci ancor più le supreme perfezioni e le più solenni dignità degli attributi del carattere di Dio, come la Sua santa giustizia, la Sua santa misericordia, la sua santa sapienza e il Suo santo amore. La croce rivela il Suo piano perfetto per riportare noi peccatori a Lui, e ciò aggiunte più gloria alla già manifestata gloria che Dio si è preso attraverso la vita perfetta di Cristo.

    Nei versi odierni vedremo infatti:
    1. Dio si glorifica giudicando il mondo
    2. Dio si glorifica scacciando il dominatore di questo mondo
    3. Dio si glorifica attirando a Cristo tutte le sue pecore
    4. Dio si glorifica risplendendo attraverso i Suoi figli di luce

    • 36 min.
    Giovanni 12:20-26 | Il paradosso della morte di Cristo

    Giovanni 12:20-26 | Il paradosso della morte di Cristo

    Lutero riprese ad insegnare la verità biblica “dell’opposto”, ossia che Dio raggiunge i suoi scopi prefissati facendo l'esatto opposto di ciò che gli umani potrebbero aspettarsi. L'esempio supremo di ciò è la croce stessa: Dio trionfa sul peccato e sul male permettendo al peccato e al male di trionfare (apparentemente) su di Lui. Nella teologia della croce, (a differenza della teologia della gloria) la vera forza di Dio non è dimostrata attraverso la Sua infinita potenza, ma attraverso la Sua apparente debolezza.
    E questo principio dell'opposto lo vediamo bene in questi versi odierni:

    1.    L’ora rivelatrice della morte di Cristo
    2.    La necessità oltraggiosa della morte di Cristo
    3.    La risposta sacrificale alla morte di Cristo

    • 41 min.
    Giovanni 12:12-19 | Oh peccatore, ecco il tuo Re!

    Giovanni 12:12-19 | Oh peccatore, ecco il tuo Re!

    L'ultima settimana del Signore inizia con il Suo ingresso trionfale in Gerusalemme che, come abbiamo recentemente visto in occasione della Domenica delle Palme, coincide proprio col 10° giorno di Nisan (Es 12), il giorno in cui gli Israeliti dovevano scegliersi il loro agnello pasquale senza difetto. E Dio cosa fa? Mantenendo la Sua promessa fatta in Zaccaria 9 presenta in quel giorno a tutta Israele e al 'mondo intero' (Greci preneti inclusi) il Suo Re liberatore, venuto non per vincere i Romani, ma venuto per essere l'Agnello sacrificale che vince e toglie il peccato dal mondo.

    Dunque, da questo testo vediamo assieme:
    1.    L’errato re atteso
    2.    Il vero Re rigettato
    3.    Il glorioso Re che ritorna

    • 39 min.

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