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Conversazioni intorno ai libri, insieme con gli autori.
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    • Kunst

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    Sabina Colloredo "Tenetemi stretta"

    Sabina Colloredo "Tenetemi stretta"

    Sabina Colloredo
    "Tenetemi stretta"
    Disegni di Angelo Monti
    Carthusia Edizioni
    www.carthusiaedizioni.it


    Ecco che arriva. Non vi conoscevate prima: sei confusa, spaesata e inesperta. Non sai cosa pensare, non sai come fare e nemmeno sai con chi parlare. A volte ti senti in un modo, a volte l’opposto. E gli altri? Più fuori strada di te. C’è chi parla quando non deve, chi non parla quando invece dovrebbe, chi parla senza pensare… qualche volta fa male, ma altre fa anche ridere. Quella risata leggera che proprio ti ci voleva.
    È come un giro in otto volante. Non avresti voluto salirci, ma ora che ci sei… ti ci butti, così come sei! E col vestito bello della festa.



    Sabina Colloredo è direttrice creativa in alcune tra le più importanti agenzie di pubblicità milanesi. Con la nascita delle figlie inizia a scrivere libri per l’infanzia che pubblica con Edizioni EL, Emme Edizioni e Einaudi Ragazzi. Sono circa un centinaio tra racconti, romanzi storici e mitologici, biografie femminili e poesie. Suoi temi sono i rapporti con gli adulti e con i coetanei, l'innamoramento, la rabbia, le delusioni, le paure, ma soprattutto la forza di guardare oltre, la volontà di vincere gli ostacoli e di affermare la propria individualità. Ogni anno incontra tantissimi ragazzi che hanno letto i suoi libri e con i quali avvia un percorso di educazione alla lettura.




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    • 18 min.
    Bruno Morchio "Maccaia"

    Bruno Morchio "Maccaia"

    Bruno Morchio, Marco D'Aponte
    "Maccaia"
    Edizioni del Capricorno
    www.edizionidelcapricorno.it


    Maccaia, Bacci Pagano a fumetti. L’amato detective di Bruno Morchio, uno dei personaggi fondamentali del romanzo nero italiano contemporaneo, e la matita graffiante e stilosa di Marco D’Aponte s’incontrano per dare vita a un raffinato capolavoro noir.

    Mentre Genova è assediata dalla maccaia – quell’aria immobile e sospesa, quel tepore umido e salmastro che annuncia l’arrivo della primavera – nel parco del Peralto viene ritrovato il cadavere di un vecchio pensionato, Mino Terenzi.
    Straziato da un lupo. Subito la stampa grida al licantropo. Due anni prima Terenzi, di professione strozzino, aveva stipulato una milionaria assicurazione sulla vita e la giovane moglie sudamericana ne sembra l’unica beneficiaria.
    L’investigatore privato Bacci Pagano viene assunto dalla compagnia assicuratrice per trovare le prove che inchiodino la bellissima vedova e il suo amante come esecutori e mandanti dell’omicidio: un copione già scritto…
    Bacci indaga, ma in breve capisce che le cose non sono andate così; la sua sarà un’inchiesta insolita, tra apparenti evidenze obiettive e menzogne, personaggi che spuntano dal nulla e altri che non sono quello che sembrano, e dovrà anche districarsi tra le donne della sua vita, un’ex moglie ancora rabbiosa e ostile, una fidanzata che appare e scompare e una figlia che non vede da dieci anni…

    Bruno Morchio, genovese, laureato prima in Lettere moderne e poi in Psicologia, psicologo e psicoterapeuta, ha esordito come scrittore all’inizio degli anni Duemila, creando il personaggio dell’investigatore privato Bacci Pagano, ironico e disincantato, pubblicando una serie di romanzi noir ambientati nella sua città, Genova, tra cui: Bacci Pagano. Una storia da carruggi e Maccaia. Una settimana con Bacci Pagano (2004), Con la morte non si tratta (2006), Le cose che non ti ho detto (2007), Colpi di coda (2010), Lo spaventapasseri (2013), Un conto aperto con la morte (2014), Il testamento del Greco (2015), Fragili verità. Il ritorno di Bacci Pagano (finalista al Premio Scerbanenco, 2016), Un piede in due scarpe (2017), Uno sporco lavoro (2018), Le sigarette del manager (2019), Voci nel silenzio (2020), Nel tempo sbagliato (2021), Le ombre della sera e La fine è ignota (vincitore del Premio Scerbanenco, 2023).


    Marco D’Aponte. Dopo un esordio negli anni Ottanta sulla rivista Orient Express diretta da Luigi Bernardi, si dedica più assiduamente al fumetto dal 2000 collaborando con amici scrittori come Gianna Baltaro, Guido Ceronetti, Pit Formento, Dario Lanzardo, Marino Magliani, Rossana Repetto. Ha realizzato numerosi grapich novel da celebri romanzi come Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi e La luna e i falò di Cesare Pavese. Nel biennio 2023-2024 ha pubblicato per Töpffer Codex Rubens, su testi di Michel Hoëllard e Nathalie Neau, e l’adattamento a fumetti di Uova fatali di Michail Bulgakov. Con il Capricorno ha pubblicato Storia di Torino a fumetti, Il Grande Torino a fumetti e Il magnifico 7. Si è diplomato all’Accademia Albertina e dipinge ed espone in gallerie e musei. Vive tra Torino e Sestri Levante e la frequentazione di Genova e della Liguria l’ha portato a conoscere Bruno Morchio e il suo intrigante detective Bacci Pagano.



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    • 17 min.
    Laura Calosso "L'agave della Regina Vittoria"

    Laura Calosso "L'agave della Regina Vittoria"

    Laura Calosso
    "L'agave della Regina Vittoria"
    Aboca Edizioni
    www.abocaedizioni.it


    Nel marzo 1883, muore John Brown, lo scozzese che per più di vent’anni fu al servizio della Regina Vittoria. Alexandrina, una servetta, viene incaricata di cambiare ogni giorno il fiore che la regina fa sistemare nella stanza-mausoleo allestita per lui nel palazzo di Windsor. L’anno prima, la regina e Brown erano andati in vacanza a Mentone, visitando anche i meravigliosi Giardini Hanbury e trascorrendovi giornate entusiasmanti. Anche Alexandrina era con loro e durante quel periodo aveva conosciuto Nicola, un giardiniere esperto che parlandole di alberi e fiori aveva conquistato il suo cuore.
    Nicola le aveva spiegato la differenza tra due piante apparentemente simili, l’aloe e l’agave. A dispetto della somiglianza, appartengono a famiglie diverse. Infatti, mentre l’aloe fiorisce ogni anno, l’agave fiorisce una sola volta ogni 20-30 anni e muore non appena il suo unico fiore appassisce. In particolare, una specie piuttosto rara, l’agave Victoriae Reginae, all’apice della
    sua bellezza genera uno stelo altissimo, in cima al quale sboccia un fiore spettacolare che impiega due mesi per aprirsi completamente. Lo sforzo nel generare una simile bellezza sfianca la pianta, che in questo atto estremo consuma tutte le sue energie e muore.
    Come in un gioco di specchi le vicende di Alexandrina si alternano a quelle di Vittoria. Vivono in mondi paralleli, diversi tra loro, che a un tratto convergono, dimostrandoci che una servetta e un’imperatrice possono somigliarsi, proprio come piante di famiglie differenti, se osservate sotto la lente dei sentimenti e delle emozioni.


    Laura Calosso è nata ad Asti. Giornalista,ha studiato Scienze politiche e Letteratura tedesca. Ha esordito nel 2011 con il romanzo A ogni costo, l’amore (Mondadori). Con SEM ha pubblicato nel 2017 La stoffa delle donne, che Report, la trasmissione d’inchiesta di Rai3, ha utilizzato per il reportage “Pulp Fashion”. Sempre con SEM ha pubblicato Due fiocchi di neve uguali (2019), romanzo sul fenomeno hikikomori, Ma la sabbia non ritorna (2021) e Bordighera Grand Hotel (2023).




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    • 19 min.
    Ben Pastor "La fossa dei lupi"

    Ben Pastor "La fossa dei lupi"

    Ben Pastor
    "La fossa dei lupi"
    o come proseguono i Promessi Sposi
    Mondadori Editore
    www.mondadori.it


    Renzo, Lucia, Don Abbondio, l'Innominato sono i grandi e indimenticabili personaggi de I promessi sposi... Ma cosa succede quando ce li ritroviamo davanti a tre anni di distanza dall'inizio delle loro avventure nel novembre del 1628? Che sorpresa: economicamente sistemati, in attesa di un figlio, mentre Milano si rialza dopo i disastri della peste. Andrebbe tutto bene se il loro persecutore pentito, al secolo Bernardino Visconti, non venisse assassinato nei monti sopra Lecco, in un luogo impervio dove si dà la caccia ai lupi. Perché? Qualcuno forse non gli ha perdonato le antiche malefatte? Tutto si complica nuovamente, e questa volta a causa di un'indagine affidata al giovane luogotenente di giustizia Diego Antonio de Olivares. Il sospetto aleggia dentro e fuori una Milano dai fetidi bassifondi, tra miracoli veri o falsi, attentati e vendette. Ben Pastor ci guida con mano sicura lungo le strade che portano al confine veneto, rispondendo a domande che forse avevamo fin dalla giovinezza: il pavido curato Don Abbondio ha imparato la sua lezione? Renzo è ancora impulsivo? Cosa può la giustizia dello Stato italo-spagnolo contro la violenza di un omicidio eccellente, che qualcuno forse non vuole far risolvere? Ci imbattiamo nei "bravi" restati senza impiego, nel caso criminale della Monaca di Monza, e in una signora elusiva e affascinante come Donna Polissena, in possesso di qualcosa che aiuterà un sempre più ammirato Olivares a sciogliere l'enigma. E a dirimere, per quanto possibile, il conflitto fra carne e spirito che gli fa desiderare l'amore a portata di mano, ma anche vagheggiare una vita religiosa e il martirio in terre lontane. Nella magistrale ricostruzione di Ben Pastor, vivida, potente e ironica, i personaggi manzoniani tornano in vita con una fedeltà che ce li fa riconoscere all'istante. Chiunque abbia letto I promessi sposi e si sia chiesto che cosa sarebbe potuto accadere dopo la conclusione del romanzo, tra queste pagine troverà una risposta.

    Ben Pastor, scrittrice italoamericana, all'anagrafe Maria Verbena Volpi, nata a Roma ma trasferitasi ben presto negli Stati Uniti, ha insegnato Scienze sociali presso le università dell'Ohio, dell'Illinois e del Vermont. Oltre a Lumen, Luna bugiarda, Kaputt Mundi, La canzone del cavaliere, Il morto in piazza, La Venere di Salò,  Il cielo di stagno, - ovvero il ciclo del soldato-detective Martin Bora (pubblicati da Hobby&Work a partire dal 2001 e poi da Sellerio) - è autrice di I misteri di Praga (2002), La camera dello scirocco, omaggi in giallo alla cultura mitteleuropea di Kafka e Roth (Hobby &Work), nonché de Il ladro d'acqua (Frassinelli 2007), La voce del fuoco (Frassinelli 2008), Le vergini di pietra e La traccia del vento (Hobby & Work 2012), una serie di quattro thriller ambientata nel IV secolo dopo Cristo.
    Nel 2006 ha vinto il Premio Internazionale Saturno d'oro come migliore scrittrice di romanzi storici. Le sue opere sono pubblicate negli Stati Uniti e in numerosi Paesi europei.
    Un suo racconto è incluso nell'antologia Un Natale in giallo (Sellerio 2011).
    Nel 2014 esce La strada per Itaca (Sellerio) e nel 2020 Il ladro d'acqua (Mondadori).
    Nel 2023 esce per Sellerio La finestra sui tetti e altri racconti con Martin Bora. 

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    • 22 min.
    Maria Vittoria Vittori "Gli agonizzanti" Regina di Luanto

    Maria Vittoria Vittori "Gli agonizzanti" Regina di Luanto

    Maria Vittoria Vittori
    "Gli agonizzanti"
    Regina di Luanto
    Al tramonto di un'epoca entra in scena la donna nuova
    8tto Edizioni
    www.8ttoedizioni.com

    La fulminante attualità di un romanzo che ha 124 anni portati benissimo. L’ironia che apre al cambiamento di una misteriosa e consapevole Regina.


    Roma, fine Ottocento. Giulio Bessardi è un fervente seguace dell’estetismo puro, in cui non vi è posto per le grevi questioni di ordine quotidiano e la parola “pratico” mai sfiora le curate labbra dell’aspirante asceta estetico. L’ingenua e inesperta Isabella Zerdoni una sola volta ha ceduto al fascino di Giulio, ma tanto è bastato per rimanerne incinta. Proprio questa enorme apparente tragedia dà alla giovane, vissuta sino a quel momento in un mondo ingabbiato, in cui alle signorine di buona famiglia si chiede di obbedire prima al padre e poi al marito scelto per loro, la forza di comprendere che, a dispetto della società e della cultura del tempo, solo lei può e deve decidere per se stessa e per il bambino che forse verrà. E la stessa notizia, ricevuta da Giulio, fa cadere un velo sull’inconsistenza e la vacuità di un mondo che forse non ha mai avuto ragione d’essere, e su coloro i quali ancora si aggrappano a un tempo che fu e che oggi non sono che delle ombre agonizzanti.


    Pubblicato nel 1900 da Roux e Viarengo, di questo romanzo non abbiamo edizioni successive e soprattutto passa quasi inosservato anche allora. La cosa non dovrebbe stupire: quale altra sorte poteva toccare a un libro scritto da una donna che lancia una feroce critica nei confronti di una parte della società? Che denuncia l’inconsistenza e la superficialità dei così detti “superuomini” che per quella stessa società sono sinonimo di grandezza e onnipotenza? E soprattutto che afferma che ormai non vi è più posto per loro, e che è arrivato il momento per la donna, in quanto individuo autonomo pensante, di prendersi la scena e di diventare il vero motore del cambiamento.

    Con un contributo critico di Maria Vittoria Vittori.

    “Regina di Luanto era un’abile narratrice che spesso utilizzava la spazialità come strategia narrativa per rafforzare le sue riflessioni, espressione di una visione positivistica del mondo, mescolata con una profonda fede nella scienza e nell’arte come mezzo per creare un mondo migliore.”
    Ulla Åkerström




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    • 18 min.
    Voice to the Young Voice

    Voice to the Young Voice

    Voice to the Young Voice
    Florent Bernad, Sarah Schiebel
    https://www.lycee-saintexupery-fameck.fr/projet-lv2-lv3-italien/

    Riprende, con un nuovo titolo e nuovi protagonisti, il progetto internazionale dedicato ai rifugiati della poetessa Laura Fusco, di recente reduce dalla pubblicazione di un nuovo testo di ecopoesia in Germania. A fare da capofila la Francia, in particolare gli studenti del Lycée Antoine de Saint-Exupéry di Fameck che, sotto la guida del professor Florent Bernad, creeranno testi, immagini, registrazioni e tracce audio, a partire da e utilizzando uno dei linguaggi più ancestrali, la Poesia, ma anche le applicazioni di Intelligenza Artificiale.

    La scelta del tema è legata alla sua urgenza e importanza, quella di affrontarlo attraverso la Poesia al ruolo che Fusco da sempre le ha dato, cruciale per incidere sulla realtà. L’evento loreno si inserisce nel solco di progetti con focus i rifugiati, che dal 2016 Fusco sta portando per l’Europa e sul Mediterraneo, dall’Italia alla Tunisia, passando per la Francia e il Lussemburgo, che hanno coinvolto poeti siriani, iracheni, UK, raccolto testimonianze letterarie e non di esuli e diretti protagonisti, con uno sguardo privilegiato per le donne e madri, e prodotto un’installazione poetico sonora che raccoglie registrazioni in francese, italiano, inglese, spagnolo e arabo, mixate e sonorizzate, fatte viaggiare su barche sul Mediterraneo o ascoltate su una spiaggia tunisina.

    Protagonisti del nuovo progetto i ragazzi di seconda generazione, figli di rifugiati che hanno raggiunto l’Europa da migranti. Accanto e insieme a loro i ragazzi e studenti dei paesi che li ospitano/in cui sono arrivati o nati e in cui stanno/studiando. Si confrontano, soprattutto riflettono e creano insieme. A fare da capofila gli studenti del Saint-Exupéry in Lorena, ma sono già previste altre tappe e una call to action per partecipare rivolta a altre Scuole, Università e Istituzioni, soprattutto in Francia e Italia, paesi che per la loro situazione geografica e geopolitica stanno confrontandosi quotidianamente con il tema.

    “Si chiede ai ragazzi di ereditare una visione non loro –dice Fusco-, di inventare la propria storia e trovare soluzioni a partire da una situazione che non li rispecchia e che fosse per loro sarebbe già diversa. Uno dei ruoli della Poesia è di denunciare ma anche di riscrivere simboli e senso, rileggere il mondo, rovesciare paradigmi e aprire nuove vie. Quando ho ideato #Voice to the young voice sono partita da questa sfida, ma anche dalla certezza dell’importanza e necessità di prendere le distanze per un momento dai clichet della narrazione del tema dei rifugiati, non per negare la realtà, ma per mostrarla cambiando interpreti e prospettiva e affidandone la narrazione a chi ne è già ma soprattutto ne sarà protagonista”. Poiein significa “fare” ma è anche radice del termine Poesia il cui potere è da sempre rivendicato da Fusco proprio “come strumento concreto per inserirsi nelle maglie del presente e cambiarlo”. 

    E’ in questo segno che, dopo le collaborazioni con Amnesty e Libera, le iniziative internazionali in difesa dei diritti di donne e vittime di conflitti, stavolta affida i suoi versi e passa il testimone ai ragazzi, cui da anni trasmette i valori alle radici della sua poetica e che spesso coinvolge in progetti artistici come protagonisti, utilizzando, accanto alla Poesia e per portarla loro, linguaggi cari alle ultime generazioni (dai video sui temi del femminile e della difesa dell’ambiente e dell’acqua che hanno partecipato o aperto importanti Festival del Cinema alla street art, utilizzata per scrivere una ballata su un muro di periferia contro le mafie, ai reading in Festival prestigiosi con musiche create e suonate dai ragazzi agli eventi di ecopoesia agli Ateliers in Università e Conservatori).


    Voice to the Young Voice si inserisce nel solco dei...

    • 22 min.

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