Dr. Disagio Francesco Arienzo e Marco Renzi

Ogni singola volta che vado in farmacia, il lavoro dei sogni è sotto i miei occhi: il copywriter scarso.
Sì perché esistono quelli bravi a scrivere slogan pubblicitari indimenticabili e poi ci sono i copywriter scarsi: quelli senza inventiva, creatività e spesso senza nemmeno punteggiatura. E quelli sono i peggiori: sono dei pirati della grammatica, dei corsari del gioco di parole facile e scontato, dei filibustieri della “ho messo la prima idea che mi è venuta in mente”.
Ma pure loro, giustamente, devono campare e quando sei un copywriter talmente scarso c'è solo una cosa che puoi fare: inventare i nomi dei medicinali.
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Ho due buone notizie per noi: la prima è che questo vuoto fatto della stessa materia di cui è fatta l’ansia mi sa che ce l'abbiamo un po' in tanti. La seconda è che questo vuoto a volte ti fa sentire solo e triste peggio di Pablo Escobar nei meme però col tempo a questo vuoto ti ci affezioni pure, basta conoscerlo.
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Mi hanno sfidato a parlare di un argomento qualsiasi come... i calzini, senza sapere che sono preparatissimo! Nei calzini ci puoi trovare simbolismi, macro-categorie opposte e insegnamenti di vita... oltre che un paio di piedi, ovviamente.
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Qual è il regalo di Natale perfetto per i miei genitori? E per mia sorella? Natale giù con i miei o su tra di noi? Albero finto o albero vero? Pandoro o panettone? Sono tutte domande lecite che io mi faccio regolarmente, ogni anno, nei giorni tra fine maggio e inizio giugno.
E se qualcuno sta pensando “Addirittura?” Io gli rispondo di sì perché per anni, mi sono lasciato convincere di non pensarci fino a dicembre e puntalmente ogni primo di dicembre venivo aggredito dall’ansia di Natale. Ora invece ho scoperto che l'unico modo per combatterla è pianificare in anticipo.
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Non vorrei esagerare, ma se entri nel tuo bar di fiducia e il barista ti chiede “il solito”, nella vita ce l'hai proprio fatta. Sei arrivato, indossi il vestito del successo con eleganza e disinvoltura.
Sempre che il “solito” non sia un Negroni alle 10 di mattina, si capisce.
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Tutto tende all'entropia, al caos, all'inaspettato, al disordine: tutto ciò che facciamo, che organizziamo ma soprattutto che inventiamo. Dal fuoco alla democrazia, passando dalla rivoluzione industriale, noi essere umani partiamo col piede giusto e poi roviniamo tutto fino a raggiungere quello che sostanzialmente ci riesce meglio: lo stress.
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