221 avsnitt

Quali sono i luoghi che rappresentano i più famosi personaggi di Roma? Dove sono cresciuti e quali sono le loro storie? Loquis presenta Personaggi di Roma, un viaggio tra i volti noti della capitale.

Loquis dà voce ai luoghi più amati in Italia e nel mondo.
- Scarica l'app Loquis per iOS e Android.

Personaggi di Roma Loquis

    • Samhälle och kultur

Quali sono i luoghi che rappresentano i più famosi personaggi di Roma? Dove sono cresciuti e quali sono le loro storie? Loquis presenta Personaggi di Roma, un viaggio tra i volti noti della capitale.

Loquis dà voce ai luoghi più amati in Italia e nel mondo.
- Scarica l'app Loquis per iOS e Android.

    Rino e le coincidenze del 60 notturno

    Rino e le coincidenze del 60 notturno

    Era arrivato a Montesacro da bambino, nel 1967. Qualche anno dopo si trasferì in via Nomentana Nuova, in un palazzone alto e austero con vista sull’Aniene.
    All’epoca il quartiere era abitato soprattutto da militari e impiegati delle ambasciate. Il giovane Rino Gaetano, non ancora celebre cantante, era un gran frequentatore del bar del Barone e di autobus – come il 60 notturno, tanto da citarli spesso nei suoi testi.
    Dal 2011 una targa accanto al civico 53 dove visse lo ricorda concisamente: “Grande autore e interprete della canzone italiana”. Di fronte al portone c’è ancora l’edicolante a cui Rino affidava le chiavi della macchina, tornato a casa. “Rientrava spesso alle cinque del mattino quando io aprivo: mi lasciava le chiavi e gli sistemavo l’auto”.
    Ma il 2 giugno 1981, una di quelle notti passate con gli amici, stava rientrando a casa quando imboccò la tanto cara Nomentana, all’altezza di via Carlo Fea. La macchina sbandò sulla corsia opposta e venne travolta da un camion.
    In quella tragica notte, ben 5 ospedali lo rifiutarono per mancanza di posti, proprio come aveva scritto lui, nella Ballata di Renzo, quando aveva immaginato un ragazzo investito e successivamente morto per mancanza di posti letto.
    Da qualche anno, proprio il 2 giugno, lì tra i suoi portici di piazza Sempione una festa del quartiere in suo onore lo ricorda celebrandolo.

    Una star muta al Grand Hotel

    Una star muta al Grand Hotel

    Risiedeva spesso al Grand Hotel, Francesca Bertini, pseudonimo di Elena Seracini Vitiello, attrice diventata famosa ai tempi del cinema muto, inizio del '900.
    Figlia adottiva del trovarobe napoletano Arturo Vitiello e dell'attrice di prosa fiorentina Adelaide Frataglioni , trascorse l'infanzia a Napoli. Iniziò giovanissima a calcare il palcoscenico interpretando commedie napoletane, e successivamente comparve in un gran numero di film muti recitando parti secondarie.
    La giovane aveva una sgradevole voce gutturale, ma la sua decisione d'arrivare, unita all'insofferenza per la vita grama da commediante, le diede il coraggio di fare il salto nella capitale.
    In soli due anni Francesca Bertini raggiunse la notorietà. Il successo più eclatante arrivò nel 1915 con il ruolo della napoletanissima Assunta Spina.
    La sua notevole bellezza e la capacità di imporre la propria presenza in scena, soprattutto in parti tragiche, fecero di lei il primo esempio di diva cinematografica.
    Un giorno, durante questo periodo, vide in un teatro di posa della Caesar i nuovi metodi di lavorazione venuti da Torino. Decise di essere diretta da un regista torinese per il suo nuovo film.
    La Bertini era ancora all'apice del successo quando l'americana Fox avanzò un'allettante offerta (un contratto di un milione di dollari dell'epoca) per recitare in alcuni film, ma la diva rifiutò: aveva appena conosciuto il banchiere svizzero Alfred Cartier che da lì a poco sarebbe diventato suo marito.

    Prospero Farinacci

    Prospero Farinacci

    È sepolto in questa chiesa di San Silvestro al Quirinale. Giurista della fine del 1500, prese parte come accusa a numerosi processi importanti, nel 1599 assunse la difesa di Beatrice Cenci, accusata con i fratelli dell'omicidio del padre. La fama duratura di questo caso fece sì che anche secoli dopo l'evento il suo nome comparisse nei numerosi manoscritti dedicati al "Caso Cenci" o nei molti romanzi ottocenteschi ad esso dedicati.
    Nel 1595 iniziarono a circolare voci sulla sua omosessualità, finché venne inquisito per sodomìa (all'epoca un reato capitale) su Berardino Rocchi, un giovane servitore del cardinale Marco Sittico Altemps. Farinacci riuscì ad evitare la condanna solo perché papa Clemente Ottavo decise di concedergli la grazia. Fu in questa occasione che, giocando sul suo cognome, il Papa pronunciò su di lui il giudizio, divenuto poi celebre: "La farina è buona, è il sacco che è cattivo".

    Il primo asilo Montessori

    Il primo asilo Montessori

    È qui in Via dei Marsi che per un progetto di un Ingegnere progressista, tale Talamo, direttore dell'Istituto Romano dei Beni Stabili, Maria Montessori viene chiamata a realizzare il primo laboratorio educativo di giustizia sociale, per dare anche a mamme non abbienti, la possibilità di dare un'educazione ai propri figli.
    Maria Montessori è stata un'educatrice, pedagogista, filosofa, medico, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana, internazionalmente nota per il metodo educativo che prende il suo nome, adottato in migliaia di scuole materne, primarie, secondarie e superiori in tutto il mondo; fu tra le prime donne a laurearsi in medicina in Italia.
    Nata a Chiaravalle da famiglia borghese, arriva a Roma all'età di 5 anni.

    Madama Lugrezzia

    Madama Lugrezzia

    Madama Lucrezia (in romanesco Madama Lugrezzia), è una delle sei statue parlanti di Roma, l'unica rappresentante femminile della cosiddetta “Congrega degli Arguti”.
    Si tratta di un colossale busto di epoca romana, alto circa 3 metri, attualmente posto su un basamento all'angolo tra il Palazzo Venezia e la basilica di S. Marco, nell'omonima piazza.
    Come per le altre statue, non si è potuta assegnare una identificazione certa, e le ipotesi sul personaggio raffigurato sono molteplici: la più accreditata sembra essere la dea Iside (o una sua sacerdotessa) perché il nodo della veste sul petto è una caratteristica che ricondurrebbe a quel culto. Il busto sarebbe stato donato a Lucrezia d'Alagno, l'amante di Alfonso Quinto d'Aragona, re di Napoli, la quale, dopo la morte di Alfonso, a causa dell'ostilità del suo successore, si trasferì a Roma, ed abitò nei pressi del luogo dove ora si trova la statua.
    Come le altre cinque è stata la “voce” di diverse pasquinate, le violente e spesso irriverenti satire indirizzate a colpire anche pesantemente e sempre in modo anonimo i personaggi pubblici più in vista nella Roma del quindicesimo secolo.
    Secondo alcune teorie, il famoso Pie' di Marmo sito nella via che da esso prende il nome avrebbe in origine fatto parte della statua la cui parte superiore è appunto Madama Lucrezia.

    Giuseppa Tadolini tra opere, gatti e tavolini

    Giuseppa Tadolini tra opere, gatti e tavolini

    Giuseppa era la figlia di Adamo Tadolini, amico e allievo del Canova. Con lui condivideva l'atelier studio a Via del Babbuino.
    Quando il padre morì, il Pontificio Collegio Greco proprietario dell'immobile, avrebbe voluto affittare lo spazio a un concessionario d'auto ma Giuseppa fece in modo che non accadesse e visse, senza mai sposarsi, tra tarocchi e gatti e, ovviamente opere d'arte. Così fu fino alla sua morte. Poi gli eredi vendettero tutto e oggi l'atelier studio è anche un bar ristorante. Tra busti in gesso e altre sculture si può prendere un caffè e pensare a quella Roma bohemiene che non c'è più

Mest populära poddar inom Samhälle och kultur

GP Dokumentär
Göteborgs-Posten
P3 Dokumentär
Sveriges Radio
Spöktimmen
Ek & Borg Productions
Måndagsvibe med Hanna och Lojsan
Podplay
30s in the City med Hanna och Stella
Podplay | Hanna & Stella
Creepypodden i P3
Sveriges Radio