Una star muta al Grand Hotel Personaggi di Roma

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Risiedeva spesso al Grand Hotel, Francesca Bertini, pseudonimo di Elena Seracini Vitiello, attrice diventata famosa ai tempi del cinema muto, inizio del '900.
Figlia adottiva del trovarobe napoletano Arturo Vitiello e dell'attrice di prosa fiorentina Adelaide Frataglioni , trascorse l'infanzia a Napoli. Iniziò giovanissima a calcare il palcoscenico interpretando commedie napoletane, e successivamente comparve in un gran numero di film muti recitando parti secondarie.
La giovane aveva una sgradevole voce gutturale, ma la sua decisione d'arrivare, unita all'insofferenza per la vita grama da commediante, le diede il coraggio di fare il salto nella capitale.
In soli due anni Francesca Bertini raggiunse la notorietà. Il successo più eclatante arrivò nel 1915 con il ruolo della napoletanissima Assunta Spina.
La sua notevole bellezza e la capacità di imporre la propria presenza in scena, soprattutto in parti tragiche, fecero di lei il primo esempio di diva cinematografica.
Un giorno, durante questo periodo, vide in un teatro di posa della Caesar i nuovi metodi di lavorazione venuti da Torino. Decise di essere diretta da un regista torinese per il suo nuovo film.
La Bertini era ancora all'apice del successo quando l'americana Fox avanzò un'allettante offerta (un contratto di un milione di dollari dell'epoca) per recitare in alcuni film, ma la diva rifiutò: aveva appena conosciuto il banchiere svizzero Alfred Cartier che da lì a poco sarebbe diventato suo marito.

Risiedeva spesso al Grand Hotel, Francesca Bertini, pseudonimo di Elena Seracini Vitiello, attrice diventata famosa ai tempi del cinema muto, inizio del '900.
Figlia adottiva del trovarobe napoletano Arturo Vitiello e dell'attrice di prosa fiorentina Adelaide Frataglioni , trascorse l'infanzia a Napoli. Iniziò giovanissima a calcare il palcoscenico interpretando commedie napoletane, e successivamente comparve in un gran numero di film muti recitando parti secondarie.
La giovane aveva una sgradevole voce gutturale, ma la sua decisione d'arrivare, unita all'insofferenza per la vita grama da commediante, le diede il coraggio di fare il salto nella capitale.
In soli due anni Francesca Bertini raggiunse la notorietà. Il successo più eclatante arrivò nel 1915 con il ruolo della napoletanissima Assunta Spina.
La sua notevole bellezza e la capacità di imporre la propria presenza in scena, soprattutto in parti tragiche, fecero di lei il primo esempio di diva cinematografica.
Un giorno, durante questo periodo, vide in un teatro di posa della Caesar i nuovi metodi di lavorazione venuti da Torino. Decise di essere diretta da un regista torinese per il suo nuovo film.
La Bertini era ancora all'apice del successo quando l'americana Fox avanzò un'allettante offerta (un contratto di un milione di dollari dell'epoca) per recitare in alcuni film, ma la diva rifiutò: aveva appena conosciuto il banchiere svizzero Alfred Cartier che da lì a poco sarebbe diventato suo marito.