Storie con mio figlio Francesco Lovati
-
- Barn och familj
Ascoltaci mentre inventiamo storie sbuggolose, scopri i retroscena educativi e le avventure-passeggiate da fare insieme a noi!
storieconmiofiglio.substack.com
-
La Storia: Perso a Esino
Episodio 36
La storia
Qualche sera fa mio figlio mi ha chiesto una storia e ne ho creata una insieme a lui introducendo la nostra prossima passeggiata (PS vi aspettiamo! Per dettagli controllate l’episodio di settimana scorsa ⛰ 1.1 Avventura: Esino Lario, 21 Ott).
L’audio è stato registrato mentre creavamo la storia insieme. Sopra👆 trovate il player per ascoltarla, la trascrizione la trovate sotto 👇.
Nel prossimo episodio:
Venerdì 13 ottobre
🎭 1.3 Retroscena educativo: Evitare il “solo mio papà sa tutto”
Perché Esino? - Creare una storia con tuo figlio/a - Chi potresti inserire tua nella storia? - Le persone magiche portano con sé significato, comunità e dunque buone storie - Per evitare il “solo mio papà/mia mamma sa tutto”
PERSO A ESINO
Papà: Questa è una storia un po' segreta
C'era una volta un bambino che stava salendo, si trovava in un paese in montagna, questo paese era Esino, ti ricordi quel paese Esino?
si gira dall'altra parte, non c'era più nessuno, subito gli viene dalla pancia come un moto, gli viene quasi quasi da piangere però trattiene comincia a guardarsi ancora in giro, va avanti
Figlio: Un po' di luce
Papà: Si aspetta
Va avanti
e camminando avanti vede un segno di un sentiero, e ancora gli sta venendo da piangere
Respira un po', guarda un po' in giro e dice. sta per andare verso Esino per vedere nel paese se trova i genitori o qualcuno.
Però, a un certo punto, proprio in quel momento, scende dal sentiero una signora abbastanza anziana, non molto anziana, però un po' anziana.
Tipo un po' dell'età di Angelica.
La incontra, dice, oh!
Cosa fai? Cosa fai tutto solo?
Il bambino sta zitto, la guarda con la faccia tutta seria.
“Ma dove sono i tuoi genitori?”
Lui muove la testa così come a dire no.
Non li trovi più.
Fa sì con la testa lui.
Vieni, andiamo a cercarli insieme.
Allora gli dà la manina.
Dice, dove sono andati?
E il bambino non sa perché, ma invece di dire che sono andati verso il paese,
Gli viene da indicare il sentiero, proprio quel sentiero da cui lei era scesa.
Ah, dice, sono andati anche loro a Ortanella.
Sono appena tornata io da Ortanella, sai, dice, è un bel posto.
PICCOLO TAGLIO
A un certo punto, lentamente, il boschetto che li circondava sembra finire e si apre come un prato, un prato bello, verde, abbastanza grande.
e lontano lontano da non si sa dove si sentono arrivare delle voci di bambini che gridano e anche delle voci un po' più scure un po' più da grandi allora la signora anziana dice dai dai che forse qua ci sono i tuoi genitori camminano un po' più veloce anche il bambino comincia a camminare più veloce fino a che cosa succede?
Figlio: Non lo so
Papà: fino a che il bambino riconosce la voce di una sua amica, era una sua amica dell'asilo,
“Oh!”
e gli viene un pochino, pochino, pochino da sorridere quando la riconosce,
Figlio: E la nonna?
Papà: La signora anziana? Eh lei lo seguiva per mano,
perché lei era abituata a camminare quindi anche lei poteva andare veloce
Fino a che arrivano in un punto in cui c'erano, finalmente vede i bambini che corrono e vede proprio la sua amica dell'asilo,
“Oh è arrivato”,
Non so come si chiama il bambino?
Figlio: Ma la mamma?
Papà: La mamma del bambino?
Figlio: I genitori
Papà: I genitori infatti, all'inizio lui vede la bambina e altri bambini,
a lui viene da sorridere e un pochino anche da piangere ancora,
Fino a che ad un certo punto da dietro un albero vede
Il papà
E più in fondo riconosce la mamma con il suo cappello
Allora vuup, si stacca dalla mano della signora anziana e zrr si mette a correre veloce veloce veloce veloce
E taac
Si attacca alle gambe del papà
Poi la mamma appena lo vede
Oh
Corre anche lei lì
Gli fa una carezzina.
“Oh ma dove sei stato, dove sei stato?”
Lui li stringe forte forte
E intanto tutti i suoi amici, che erano due o tre bambini che li conosceva bene, suoi amici, vengono lì e cominciano a tirargli il piede mentre lu -
23-9 gita Monte Isola + storia sul sentiero
Benvenute~i al trentaquattresimo episodio.
Un benvenuto alle nuove iscritte Maria Elena e Nena.
La storia
Dei moscerini ricevono una soffiata: al rifugio Tavecchia, su in Val Biandino, c’è un formaggio con un profumo pazzesco e vogliono andarci per sniffarlo ben benino. Ma una mosca impicciona li ascolta, va dalla sua amica aquila e…attenzione, ci sono anche le formiche velenose.
Il 5 agosto salivamo un sentiero per andare alla festa più sentita d’Introbio, la Madonna della Neve: ogni anno gli introbiesi e i valsassinesi vanno in Val Biandino per ricordare il voto fatto alla Madonna per scampare all’epidemia di colera del 1830.
La salita era abbastanza lunga, mio figlio era stanco e abbiamo iniziato a raccontare una storia.
Con l’audio salirete insieme a noi, circondati dai rumori di sottofondo (jeep che arrivano, elicotteri che portano in alto gli anziani, amici incontrati sul sentiero), la storia poi s’interrompe perché succede qualcosa, è stato gettato un seme per riprenderla un’altra volta.
Per ascoltare l’audio cliccate sul player in alto, buon ascolto.
💡 Suggerimento per le vostre storie
Fare una storia “live”, che accade nei luoghi in cui state passando, è perfetto per mischiare fantasia ( le mosche, i moscerini e l’aquila parlanti) con il luogo dove vi trovate e state andando (nel nostro caso il sentiero e poi la Val Biandino dove si trova il rifugio Tavecchia), giocando attorno all’idea di storia come meta di un viaggio.
Il retroscena educativo
Una domanda che ricevo a volte è quale collegamento ci sia tra l’inventare storie con mio figlio e il proporre passeggiate in natura insieme. Il motivo sta nell’idea che la narrazione buona, che ti segna nel tempo, è quella che ci si scambia e che s’impasta col vissuto, che nasce dal condividere luoghi e relazioni. Oltre alle storie che inventiamo io e mio figlio o tra amici mentre facciamo le passeggiate , ci sono poi quelle che si raccolgono con chi si incontra nel cammino:
da quando abbiamo passato la notte al rifugio Grassi, io e mio figlio siamo tornati più volte sul racconto della volpe che il figlio del rifugista ci ha fatto durante la nostra escursione serale in miniera, e lo abbiamo arricchito con altri nostri personaggi (amici delle passeggiate e non), allargando il luogo di partenza del racconto originario (il rifugio grassi, visto davvero e dove la volpe s’aggira) ad altri luoghi da cui la volpe avrebbe potuto provenire (la Valsassina per esempio, dove già abbiamo il nostro repertorio di storie con le volpi, anche lì in parte vere in parte inventate) . L’ibrido tra esperienza e invenzione è un atto benefico perché ci diverte nel giocare a ipotizzare percorsi alternativi alle storie già sentite e comportamenti alternativi degli amici che conosciamo; inoltre raccontare partendo da esperienze vissute ti fa venir voglia d’immaginare dove vorresti andare, le storie diventano un ponte tra le avventure passate e quelle future.
Passeggiando e raccontando, mentre le amicizie si ritrovano da una gita all’altra e mentre le avventure raccontate s’incatenano a vicenda, i bambini ( e noi adulti) si ritrovano a camminare sopra un filo di senso. Questo filo è importante che non sia tessuto e condiviso solo dal genitore verso il proprio figlio: per questo sto iniziando a fare passeggiate in luoghi proposti e conosciuti dagli amici, per far passare a mio figlio l’idea che le storie dei luoghi sono sempre portate dalle persone e che ogni amico serba un racconto speciale da rivelarci, un’avventura in cui introdurci.
L’avventura
23-9, Monte Isola
Il lago d’Iseo e i monti attorno mi attirano da tempo e il nostro amico Nicola mi ha consigliato di andare ad esplorare Monte Isola, l’isoletta in mezzo al lago. Ecco la proposta: andiamo col traghetto a Carzano, poi andiamo a piedi fino a Siviano (facendo il lungo lago, ci saranno anche 500 metri di carreggiata), da Siviano saliamo se riusciamo fino al Sant -
Gita ad agosto in Val Muggiasca + idee per una vostra storia
Trentatreesimo episodio
Benritrovati e un benvenuto ai nuovi amici. In questo episodio condivido l’audio di una storia creata con mio figlio partendo da un succo di frutta e da un’anguria che stavamo mangiando, sperando vi stimoli a inventare storie animando gli oggetti intorno a voi. Troverete anche un invito alla prossima passeggiata in Val Muggiasca in agosto e la cronaca dell’avventura fatta al rifugio Grassi qualche settimana fa.
Buon ascolto, buona lettura.
La storia
Il succo pretenzioso
un succo di frutta vuole camminare, cerca aiuto, fa un danno irrimediabile ma…
La personificazione degli oggetti permette di costruire storie animando davvero gli oggetti intorno a voi (mi sentirete giocare col succo di frutta reale facendolo camminare, respirare etc.); partire da una situazione assurda - un succo di frutta vivo - vi permetterà anche di svicolare dalla tentazione di rendere morale la storia: la libertà di animare oggetti ci rende più disinibiti nel come proseguire il racconto, o almeno così è stato per me. Nulla di sbagliato che una storia abbia una sua morale ma il problema è che spesso inventando noi adulti tendiamo a cercare una risoluzione morale a tutti i costi e questo imperativo sopprime il piacere del raccontare, l’organicità con cui possiamo far crescere una storia. Nell’episodio 26 “I loro mostri e la nostra paura” avevo già affrontato questo tema delicato, dateci un occhio se l’argomento v’interessa.
Per ascoltare la storia trovate il tasto play in cima all’email. I primi due minuti audio non sono di racconto ma li lascio perché ricordano come le storie nascano dalla quotidianità.
Feedback
Alcuni di voi mi hanno raccontato la loro esperienza d’inventare storie assieme ai propri figli: per esempio un’amica che non si riteneva capace di farlo mi ha raccontato di come da un po’ di tempo sia diventata una cosa abituale, che piace alle sue figlie, che la diverte e che si rivela utile per vivere bene momenti critici, quindi provateci senza timore! Se volete raccontarmi i vostri tentativi potete scrivermi a storieconmiofiglio@gmail.com oppure ne parliamo quando ci vediamo.
La prossima avventura
Val Muggiasca (13 agosto o altri week end di agosto)
Dove la Valsassina sbuca sul lago di Lecco, quella è la Val Muggiasca, con mulattiere, boschi e frazioncine sospese tra lago e monti. La conosciamo anche perché un nostro amico ha un terreno laggiù (vedi l’ep. 30 “Perché è importante un tuo rifugio in natura) e cercando sulle mappe ho scoperto la chiesa di San Grato da cui si ha una vista affascinante del lago, l’idea è quella di lasciare la macchina a Vendrogno, salire a San Grato, da lì possiamo salire a Busè, un micropaesino che pure penso abbia una bella vista, e se abbiamo tempo andare ad un alpeggio-gruppetto di case chiamato Tedoldo, dove tra l’altro il 13 agosto si tiene la festa annuale (vedi foto sopra). Poi si può tornare giù dalla stessa strada o fare un giro ad anello. Se arriviamo fino a Tedoldo credo saranno circa 300 metri di dislivello, 6-7 km, 3-4 ore di camminata. In parte sono mulattiere, in parte sentieri. Faremo un picnic così spendiamo poco e possiamo mangiare quando vogliamo. Farò un sopralluogo questo lunedì per capire il percorso migliore, essendoci varie tappe si può accorciare alla bisogna.
So che in questo periodo ognuno ha i suoi impegni, quindi se volete venire, anche se non potete domenica 13 agosto, scrivetemi un messaggio in questi giorni dicendomi il weekend di agosto in cui potreste (vorrei farla entro il 3 settembre) e cerco di capire il giorno migliore per tutti. Scrivetemi al 3336112174
Cronaca dell’avventura al rifugio Grassi
Ricorderete, qualche giorno fa siamo andati al Rifugio Grassi, sospeso tra la Valsassina e le valli bergamasche; è la prima volta che, grandi e piccini, abbiamo dormito in rifugio. A metà salita abbiamo pranzato in un prato scosceso bucherellato dalle marmotte; la sera abbiamo conosciut -
Leggere senza immagini: intervista a Michela Gelati
Trentaduesimo episodio
Benritrovati.
In questo episodio speciale condivido con voi qualcosa di diverso: una piccola intervista a Michela Gelati, amica dai tempi delle medie, giornalista ed appassionata di letteratura per l’infanzia. Michela nel tempo mi ha passato alcune riflessioni stimolanti sul suo approccio alla lettura con i suoi figli, di 4/5 anni e di 10 anni. L’estate è un tempo di lettura, questa chiacchierata spero vi sia di stimolo sul fronte delle letture da scoprire e delle idee da sperimentare.
In questo podcast ascolterete:
* la lettura senza immagini per i bambini in età prescolare: perché, come, dubbi
* lunghezza delle storie, parole difficili, sviluppo dell’attenzione dei bambini, raccontare ad età differenti in contemporanea, lettura di poesie ai bambini (es. Antonia Pozzi), lettura di storie “per adulti” ai bambini (es. La goccia di Buzzati e Il sergente nella neve di Rigoni Stern), educare alla sopportazione dei momenti di noia.
* l’importanza delle fiabe rispetto ai libri esplicitamente educativi e la nostra paura che le fiabe facciano troppo paura. Questioni di genere nelle fiabe.
* discussione intorno al libro che ci è tanto piaciuto, perfetto per una lettura estiva:
“Di che cosa parlano i libri per bambini: la letteratura per l’infanzia come critica radicale” di Giorgia Grilli (link biblioteche Milano, link Amazon)
* consigli di letture estive da parte di Michela:
* Storie della storia del mondo, Orvieto (link biblioteche Milano, link Amazon)
* Pluk e il grangrattacielo (link biblioteche Milano, link Amazon)
* aggiungo per iscritto una risposta ad una domanda che ho fatto a Michela e a cui nell’audio non dà risposta. Io le ho chiesto se ritiene che nella lettura senza immagini sia importante “l’interpretazione”, stile attore, per mantenere alta l’attenzione dei bambini. Lei mi ha detto che quando legge, legge in maniera non particolarmente interpretata, eccetto per alcuni personaggi particolari, come alcune streghe per esempio, in cui si diverte a fare voci smaccatamente strane e che diventano momenti divertenti. In sintesi la sua risposta è no, non è necessario.
* in conclusione Michela mi ha dato anche un’idea per una passeggiata in luoghi che loro frequentano nella bergamasca, potrebbe essere una nuova avventura da fare insieme a cavallo tra estate e autunno.
Se la chiacchierata vi stimola delle riflessioni, mi fa molto piacere ascoltarle: storieconmiofiglio@gmail.com
Vi ricordo che il 22 luglio andremo a fare una passeggiata con notte al rifugio Grassi, saremo un bel gruppetto, chi volesse aggiungersi all’ultimo trova i dettagli qui.
Il podcast lo ascoltate cliccando sul player in alto.
Buon ascolto.
Se ti piace Storie con mio figlio e vuoi ricompensarmi per il tempo che ci dedico, puoi abbonarti. Se fai l’abbonamento annuale riceverai il libro con la nostra storia “Danny e il fiore della Val d’Intelvi”.
Se vuoi proporre a qualche amico di unirsi alle passeggiate e scoprire Storie con mio figlio, puoi girargli il link qui sotto
A presto,
Francesco.
This is a public episode. If you would like to discuss this with other subscribers or get access to bonus episodes, visit storieconmiofiglio.substack.com -
Danny e il fiore della Val d'Intelvi
Danny vive con sua mamma in una casetta in Val d’Intelvi, tra prati, boschi e montagne. Nel giorno in cui il suo amico V viene a pranzo, la neve comincia a ricoprire tutte le cose. L’arrivo dell’inverno regalerà ai due amici esperienze indimenticabili: l’amicizia con un’anziano fiore di montagna, con un volpino intrappolato nella neve e un’avventura sulle cime degli alberi, in compagnia di un uccellino furbetto. Cosa farà la mamma quando Danny si affezionerà a un orso? Riuscirà V ad aiutare il suo amico nel momento più drammatico? Quando la neve ricomincerà a cadere, i cuori delle persone saranno un po’ cambiati.
This is a public episode. If you would like to discuss this with other subscribers or get access to bonus episodes, visit storieconmiofiglio.substack.com -
Il cuore di mamma dinosauro
Benvenuti al ventitreesimo episodio.
Mio figlio è ritornato al mood dei dinosauri, la mattina a colazione sceglie spesso questi libri, e così anche le nostre storie inventate seguono un po’ l’onda. La storia di questa settimana è nata per accompagnarlo a dormire e sono felice perché mentre mi usciva dalla labbra mi sentivo proprio là, affianco a mamma dinosauro, milioni di anni fa, ai margini di una foresta. Spero che questa piccolo racconto possa accompagnare anche i vostri sonni. Sopra trovate l’audio, in fondo all’email trovate invece il testo, per leggerlo tra voi o ai vostri cucciolini.
Non perderti la newsletter con le proposte di avventure da fare insieme e il testo di oggi da leggere, puoi iscriverti qui: https://storieconmiofiglio.substack.com/
Il tuo abbonamento è fondamentale per permettere a questo progetto di durare nel tempo, considera di abbonarti se questo episodio ti è piaciuto. A presto! Francesco
This is a public episode. If you would like to discuss this with other subscribers or get access to bonus episodes, visit storieconmiofiglio.substack.com