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Il Commento e il Vangelo del giorno

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno Monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

    • Religion & Spirituality

Il Commento e il Vangelo del giorno

    [Gio 20] Commento: "Voi dunque pregate così".

    [Gio 20] Commento: "Voi dunque pregate così".

    Nel Vangelo odierno Gesù ci dice che non c'è bisogno di importunare Dio con lunghe preghiere, "perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate". Ad una preghiera fatta di tante parole, Gesù oppone una preghiera breve, semplice, ricca di familiarità. E' proprio infatti di ogni rapporto familiare esprimere cose profonde, che vanno al cuore di chi viene invocato e di chi per fiducia ha colto nel proprio cuore tale invocazione. E' questo il segreto della brevità e dell'intimità del "Padre Nostro". In esso si sprigionano le grandi richieste, che tengono in sinergia i due contraenti in un amichevole dialogo. Si proclama che venga il suo regno, che sia conosciuto il suo nome, che sia fatta la sua volontà. Si fa poi filiale e doverosa richiesta del pane quotidiano, cioè del sostentamento della vita, della remissione dei propri peccati, con la promessa sincera di condonarli anche agli altri, e di essere liberati dal male. Ci sono ancora due aspetti da considerare nel "Padre nostro". La paternità universale di Dio "agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti, ma è anche al di sopra di tutti". Nessuno può appropriarsi di lui per i propri progetti. Da qui nasce una fondamentale fraternità che è qualcosa di molto di più di una seria amicizia. La preghiera del "Padre nostro" non dovrebbe mai sparire dalle nostre labbra di figli. Oltre tutto ci è stata comandata da Gesù stesso, Figlio unigenito del Padre, consegnata personalmente nel giorno in cui la Chiesa ci generava come figli nel Figlio. Diciamola, anzi, preghiamola oggi con più fervore spirituale.

    • 1 min
    [Gio 20] Vangelo: Sir 48, 1-15; Sal 96; Mt 6, 7-15.

    [Gio 20] Vangelo: Sir 48, 1-15; Sal 96; Mt 6, 7-15.

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
    Voi dunque pregate così:
    Padre nostro che sei nei cieli,
    sia santificato il tuo nome,
    venga il tuo regno,
    sia fatta la tua volontà,
    come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
    e rimetti a noi i nostri debiti
    come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
    e non abbandonarci alla tentazione,
    ma liberaci dal male.
    Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

    • 1 min
    [Mer 19] Commento: "Il Padre che vede nel segreto ti ricompenserà".

    [Mer 19] Commento: "Il Padre che vede nel segreto ti ricompenserà".

    Nel brano del vangelo che la liturgia oggi ci propone, Gesù stabilisce un criterio di comportamento con tre applicazioni concrete - elemosina, preghiera e digiuno - che non sono esaurienti in un cammino religioso, ma qualificano la nostra relazione con Dio, con gli altri e con noi stessi. Si badi alla sottolineatura che ne fa Gesù: "Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete la ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli". Questo principio di carattere generale deve essere alla base della nostra coscienza, perché "non si può avere riconoscenza presso il Padre, che è nei cieli, se si agisce per essere ammirati dagli uomini". L'esperienza poi ci insegna, che nessuna lode degli altri, ha il potere di riempire il nostro cuore. Come sempre si tratta, leggendo il Vangelo, di una storia d'amore, che il Signore ci insegna a vivere attraverso queste tre pratiche, molto radicate nella pietà popolare. L'elemosina è più di una moneta fatta scivolare nella mano dell'indigente. Gesù ne indica la via giusta: quel che fai deve restare nel segreto, come il seme gettato nelle viscere della terra. La preghiera è l'espressione dell'orientamento dell'uomo verso il suo Signore. Un orientamento che non può non restare tale, e ha bisogno di non essere frastornato. "Entra nella tua camera", entra nella sua presenza. Davanti a lui esprimerai ciò che sei. Il digiuno, con un colore di festa, è necessario per raggiungere quell'equilibrio per cui ci si può mantenere nel retto uso delle cose. Nessuno cercò con maggior passione di Gesù il compimento della volontà di Dio. E "chiunque fa la volontà del Padre mio, questi è per me fratello, sorella e madre".

    • 2 min
    [Mer 19] Vangelo: 2 Re 2, 1. 6-14; Sal 30; Mt 6, 1-6. 16-18.

    [Mer 19] Vangelo: 2 Re 2, 1. 6-14; Sal 30; Mt 6, 1-6. 16-18.

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
    Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
    E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
    E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

    • 1 min
    [Mar 18] Commento: "Amate i vostri nemici".

    [Mar 18] Commento: "Amate i vostri nemici".

    Gandhi sosteneva che "se non abbiamo imparato da Gesù a modellare le nostre vite sulla legge dell'amore, egli è venuto ed è morto invano". E' quanto ci viene proposto oggi. "Avete inteso che fu detto: amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori". Gesù dichiara fallita la nostra divisione delle persone in amici e nemici; per chi ama, come Cristo, non ci sono che fratelli, tutti figli dello stesso Padre. Così riassume Cristo la nuova giustizia del Regno, altrimenti "cosa fate di più, se amate soltanto quelli che vi amano?". Il brano del Vangelo termina con un altissimo richiamo: "Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste". C'è una logica profonda in questo ammonimento: se Dio è nostro Padre non converrà forse che gli assomigliamo. Il problema non è se sia possibile o impossibile, poiché Dio stesso ci garantisce il suo aiuto. Il problema è se noi accettiamo realmente il superamento del nostro io, perché il nostro orgoglio non ci fa amare purtroppo coloro che non ci amano. Gesù non ci comanda quello che non possiamo fare. Però ci propone il suo esempio. Egli morì perdonando i suoi nemici e pregando per loro il Padre. Quante anime sante hanno seguito tale esempio? Quello che Gesù ci comanda non è tanto l'amore affettivo, piuttosto quello effettivo, cioè fare del bene al nemico, pregare per lui, rispettarlo sempre come persona; anche lui è figlio di Dio. Così, pure noi, saremo figli di Dio, "che fa sorgere il sole sopra i malvagi e sopra i buoni".

    • 1 min
    [Mar 18] Vangelo: 1 Re 21, 17-29; Sal 50; Mt 5, 43-48.

    [Mar 18] Vangelo: 1 Re 21, 17-29; Sal 50; Mt 5, 43-48.

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Avete inteso che fu detto: "Amerai il tuo prossimo" e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
    Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
    Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

    • 53 sec

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