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La benedizione dei trattori Cristianesimo - BastaBugie.it

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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6728

LA BENEDIZIONE DEI TRATTORI del Card. Joseph Ratzinger

La benedizione dei trattori è una bella tradizione di questo Paese. Però uno potrebbe obiettare: che cosa vuol dire la benedizione di una macchina? Per il funzionamento di una macchina non serve una benedizione; il trattore è un prodotto tecnico, le condizioni del suo funzionamento sono le regole della costruzione tecnica, niente altro. Chi parla così ha ragione ma solo in parte. Naturalmente una benedizione non sostituisce una costruzione tecnica (...) corretta e neppure un'applicazione sicura della macchina.
Ma la macchina non è un mondo chiuso in sé stesso; la macchina ha la sua origine in un' idea e in una volontà umana e serve a uno scopo determinato; il trattore per esempio, serve per il lavoro del contadino, serve per il suo impegno della dominazione della terra secondo la parola del Creatore: "Soggiogatela e dominate [...] su ogni essere vivente (Gen 1,28). La macchina fa parte del lavoro umano, è uno strumento del nostro lavoro. Benedire la macchina significa quindi: benedire il nostro lavoro, mettere nelle mani di Dio il nostro lavoro.
La macchina rappresenta il vostro lavoro e la benedizione è una preghiera, nel nome e nella forza della Chiesa, che Dio sia con voi giorno per giorno nel vostro impegno per il nostro pane quotidiano, per il frutto della terra che è sempre dono della bontà di Dio e prodotto della nostra fatica.

LA MACCHINA DIPENDE DALL'UOMO, MA L'UOMO DIPENDE DA DIO
Così possiamo dire: la macchina dipende dall'uomo e dal suo ingegno ma l'uomo dipende da Dio. Le macchine, tutte le invenzioni tecniche, possono essere o benedizione o maledizione per l'umanità e oggi vediamo sempre più quest'ambiguità della tecnologia moderna. La tecnica è, così, buona o cattiva come è buono o cattivo l'uomo stesso. Dove l'uomo perde sé stesso, la dominazione della terra diventa distruzione della terra. Dove l'uomo perde sé stesso, la sua capacità tecnica diventa una minaccia diretta contro la sopravvivenza del genere umano. L'uomo perde sé stesso quando dimentica il suo Creatore, Dio. Dimenticando Dio non sa più decifrare il messaggio della sua natura, dimentica la sua misura e diventa per sé stesso un enigma senza risposta.
Quando dimentichiamo Dio le cose diventano mute, sono solo materiale per fare qualcosa ma senza un perché, vuote di ogni significato più profondo. Se ritorniamo a Dio le cose cominciano a parlare. La Scrittura ci da due immagini di una vera dominazione della terra: il giardino e la città santa. Il giardino esprime un'amicizia reciproca tra terra e uomo, l'armonia della creatura. Dove l'uomo è retto, la terra da il suo frutto, la terra diventa giardino e patria.
La benedizioni dei trattori è una preghiera perché il nostro lavoro stia nelle mani di Dio, nella misura di Dio e nella sua bontà; una preghiera affinché, tramite il nostro lavoro, la terra diventi sempre più giardino e patria; una preghiera affinché il nostro lavoro e il nostro uso delle macchine non diventi distruzione ma costruzione della terra, costruzione di un mondo umano e preparazione della città futura, del giardino futuro, del Regno di Dio.
La benedizione dei trattori è inoltre un riconoscimento del fatto che anche oggi la vita dell'uomo non dipende ultimamente dalle macchine, ma dalla bontà di Dio. Il frutto della terra viene anche oggi da Lui; noi stessi dipendiamo da Lui e dove Lui non è, il nostro potere diventa maledizione; dove Dio non è, niente rimane buono. Così la benedizione diventa anche un esame di coscienza, un'ammonizione a vivere in armonia con Dio, a lavorare in unione con la sua volontà.

IL LAVORO PER IL PANE NATURALE PREPARA ANCHE IL PANE SOPRANNATURALE
Il nostro lavoro umano, rappresentato in queste macchine, serve innanzitutto per la...

TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6728

LA BENEDIZIONE DEI TRATTORI del Card. Joseph Ratzinger

La benedizione dei trattori è una bella tradizione di questo Paese. Però uno potrebbe obiettare: che cosa vuol dire la benedizione di una macchina? Per il funzionamento di una macchina non serve una benedizione; il trattore è un prodotto tecnico, le condizioni del suo funzionamento sono le regole della costruzione tecnica, niente altro. Chi parla così ha ragione ma solo in parte. Naturalmente una benedizione non sostituisce una costruzione tecnica (...) corretta e neppure un'applicazione sicura della macchina.
Ma la macchina non è un mondo chiuso in sé stesso; la macchina ha la sua origine in un' idea e in una volontà umana e serve a uno scopo determinato; il trattore per esempio, serve per il lavoro del contadino, serve per il suo impegno della dominazione della terra secondo la parola del Creatore: "Soggiogatela e dominate [...] su ogni essere vivente (Gen 1,28). La macchina fa parte del lavoro umano, è uno strumento del nostro lavoro. Benedire la macchina significa quindi: benedire il nostro lavoro, mettere nelle mani di Dio il nostro lavoro.
La macchina rappresenta il vostro lavoro e la benedizione è una preghiera, nel nome e nella forza della Chiesa, che Dio sia con voi giorno per giorno nel vostro impegno per il nostro pane quotidiano, per il frutto della terra che è sempre dono della bontà di Dio e prodotto della nostra fatica.

LA MACCHINA DIPENDE DALL'UOMO, MA L'UOMO DIPENDE DA DIO
Così possiamo dire: la macchina dipende dall'uomo e dal suo ingegno ma l'uomo dipende da Dio. Le macchine, tutte le invenzioni tecniche, possono essere o benedizione o maledizione per l'umanità e oggi vediamo sempre più quest'ambiguità della tecnologia moderna. La tecnica è, così, buona o cattiva come è buono o cattivo l'uomo stesso. Dove l'uomo perde sé stesso, la dominazione della terra diventa distruzione della terra. Dove l'uomo perde sé stesso, la sua capacità tecnica diventa una minaccia diretta contro la sopravvivenza del genere umano. L'uomo perde sé stesso quando dimentica il suo Creatore, Dio. Dimenticando Dio non sa più decifrare il messaggio della sua natura, dimentica la sua misura e diventa per sé stesso un enigma senza risposta.
Quando dimentichiamo Dio le cose diventano mute, sono solo materiale per fare qualcosa ma senza un perché, vuote di ogni significato più profondo. Se ritorniamo a Dio le cose cominciano a parlare. La Scrittura ci da due immagini di una vera dominazione della terra: il giardino e la città santa. Il giardino esprime un'amicizia reciproca tra terra e uomo, l'armonia della creatura. Dove l'uomo è retto, la terra da il suo frutto, la terra diventa giardino e patria.
La benedizioni dei trattori è una preghiera perché il nostro lavoro stia nelle mani di Dio, nella misura di Dio e nella sua bontà; una preghiera affinché, tramite il nostro lavoro, la terra diventi sempre più giardino e patria; una preghiera affinché il nostro lavoro e il nostro uso delle macchine non diventi distruzione ma costruzione della terra, costruzione di un mondo umano e preparazione della città futura, del giardino futuro, del Regno di Dio.
La benedizione dei trattori è inoltre un riconoscimento del fatto che anche oggi la vita dell'uomo non dipende ultimamente dalle macchine, ma dalla bontà di Dio. Il frutto della terra viene anche oggi da Lui; noi stessi dipendiamo da Lui e dove Lui non è, il nostro potere diventa maledizione; dove Dio non è, niente rimane buono. Così la benedizione diventa anche un esame di coscienza, un'ammonizione a vivere in armonia con Dio, a lavorare in unione con la sua volontà.

IL LAVORO PER IL PANE NATURALE PREPARA ANCHE IL PANE SOPRANNATURALE
Il nostro lavoro umano, rappresentato in queste macchine, serve innanzitutto per la...

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