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Ondate di calore? Si chiama estate (ed è normale‪)‬ Riccardo Cascioli - BastaBugie.it

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VIDEO: Descrizione in minuscolo ➜ https://www.youtube.com/watch?v=d8Ddo92-lBg&list=PLolpIV2TSebWJQIsQlXhK6y3-x-aT9dcc

TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7485

ONDATE DI CALORE? SI CHIAMA ESTATE (ED E' NORMALE) di Riccardo Cascioli
«...La Sicilia, l'ambiente, il clima, il paesaggio. (...) questo clima che infligge sei mesi di febbre a quaranta gradi; li conti Chevalley, li conti: Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre, Ottobre; sei volte trenta giorni di sole a strapiombo sulle teste. (...) Lei non lo sa ancora, ma da noi si può dire che nevica fuoco, come le città maledette della Bibbia...». Queste parole, tratte da Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa descrivono il clima nella Sicilia del 1860 e tornano in mente davanti alle notizie terroristiche sul tempo che riempiono i giornali in queste due ultime settimane.
Dimentichi di un giugno tutto sommato fresco, al primo rialzo di temperature in luglio si è scatenato l'inferno. Non per le temperature elevate ma per il bombardamento di notizie sempre più allarmanti: «il giorno più caldo di sempre», «ondate di calore che si abbattono sull'Italia e su tutta l'Europa meridionale». E poi soprattutto le previsioni: «La settimana prossima temperature record», «Si supereranno i 50 gradi», «arriva Caronte». E giù interviste a professoroni che analizzano questa strana ondata di caldo. Che, fossimo a novembre, si capirebbe pure l'allarme. Ma siamo a luglio e a luglio sarebbe anomalo il fresco. Peraltro le previsioni terrorizzano, ma poi quando arriva il momento si scopre che sì, fa molto caldo, ma non come era stato previsto.
LA PAURA DEL CLIMA È UNA VERA FORMA DI TERRORISMO
Non succede a caso, è proprio una strategia di comunicazione per indurre la paura del clima, una vera forma di terrorismo che si serve di dati fasulli o pompati ad arte. Come spiega il sito di esperti Climate Monitor: «Le temperature "record" vengono prodotte prima dell'evento, e strombazzate a reti unificate come se fossero già state registrate e ufficializzate. Peccato che i modelli meteorologici tendano a sovrastimare regolarmente l'intensità delle ondate di caldo, specialmente a molti giorni di distanza dall'evento, per poi correggere il tiro all'avvicinarsi della previsione». Peraltro, poi, quando arriva il momento e le temperature risultano essere decisamente più basse di quelle previste, nessuno lo comunica perché intanto si sta annunciando le temperature record della prossima settimana, in un crescendo di comunicazioni ansiogene che hanno effetti devastanti sulla psiche delle persone.
La verità è che a luglio in genere ha fatto sempre molto caldo e - se provassimo ad attivare la nostra memoria intorpidita dall'eco-catastrofismo imperante - ci accorgeremmo di aver vissuto molte estati più calde e insopportabili di quella attuale. E ci ricorderemmo anche dei puntuali servizi estivi dei tg che mostravano turisti che si gettavano nelle fontane delle città o fuggivano in montagna, al mare e ai laghi per sfuggire alla calura.
Questo non esclude che nelle prossime settimane si possano verificare davvero picchi di calore mai conosciuti nella storia (per quanto non ci scommetteremmo), ma finora questo non è avvenuto, a dispetto delle prime pagine di giornali e radio-tv.
La differenza con il passato sta solo nella percezione e nel giudizio che diamo. Una volta, vedi il brano citato del Gattopardo, si era consapevoli che così va la natura: l'estate fa caldo, e può essere molto caldo; in inverno fa freddo e può essere molto freddo. Non per niente ci sono anni storici impressi nella memoria collettiva che ricordano questi picchi: l'inverno del 1956 o l'estate del 2003, tanto...

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ONDATE DI CALORE? SI CHIAMA ESTATE (ED E' NORMALE) di Riccardo Cascioli
«...La Sicilia, l'ambiente, il clima, il paesaggio. (...) questo clima che infligge sei mesi di febbre a quaranta gradi; li conti Chevalley, li conti: Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre, Ottobre; sei volte trenta giorni di sole a strapiombo sulle teste. (...) Lei non lo sa ancora, ma da noi si può dire che nevica fuoco, come le città maledette della Bibbia...». Queste parole, tratte da Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa descrivono il clima nella Sicilia del 1860 e tornano in mente davanti alle notizie terroristiche sul tempo che riempiono i giornali in queste due ultime settimane.
Dimentichi di un giugno tutto sommato fresco, al primo rialzo di temperature in luglio si è scatenato l'inferno. Non per le temperature elevate ma per il bombardamento di notizie sempre più allarmanti: «il giorno più caldo di sempre», «ondate di calore che si abbattono sull'Italia e su tutta l'Europa meridionale». E poi soprattutto le previsioni: «La settimana prossima temperature record», «Si supereranno i 50 gradi», «arriva Caronte». E giù interviste a professoroni che analizzano questa strana ondata di caldo. Che, fossimo a novembre, si capirebbe pure l'allarme. Ma siamo a luglio e a luglio sarebbe anomalo il fresco. Peraltro le previsioni terrorizzano, ma poi quando arriva il momento si scopre che sì, fa molto caldo, ma non come era stato previsto.
LA PAURA DEL CLIMA È UNA VERA FORMA DI TERRORISMO
Non succede a caso, è proprio una strategia di comunicazione per indurre la paura del clima, una vera forma di terrorismo che si serve di dati fasulli o pompati ad arte. Come spiega il sito di esperti Climate Monitor: «Le temperature "record" vengono prodotte prima dell'evento, e strombazzate a reti unificate come se fossero già state registrate e ufficializzate. Peccato che i modelli meteorologici tendano a sovrastimare regolarmente l'intensità delle ondate di caldo, specialmente a molti giorni di distanza dall'evento, per poi correggere il tiro all'avvicinarsi della previsione». Peraltro, poi, quando arriva il momento e le temperature risultano essere decisamente più basse di quelle previste, nessuno lo comunica perché intanto si sta annunciando le temperature record della prossima settimana, in un crescendo di comunicazioni ansiogene che hanno effetti devastanti sulla psiche delle persone.
La verità è che a luglio in genere ha fatto sempre molto caldo e - se provassimo ad attivare la nostra memoria intorpidita dall'eco-catastrofismo imperante - ci accorgeremmo di aver vissuto molte estati più calde e insopportabili di quella attuale. E ci ricorderemmo anche dei puntuali servizi estivi dei tg che mostravano turisti che si gettavano nelle fontane delle città o fuggivano in montagna, al mare e ai laghi per sfuggire alla calura.
Questo non esclude che nelle prossime settimane si possano verificare davvero picchi di calore mai conosciuti nella storia (per quanto non ci scommetteremmo), ma finora questo non è avvenuto, a dispetto delle prime pagine di giornali e radio-tv.
La differenza con il passato sta solo nella percezione e nel giudizio che diamo. Una volta, vedi il brano citato del Gattopardo, si era consapevoli che così va la natura: l'estate fa caldo, e può essere molto caldo; in inverno fa freddo e può essere molto freddo. Non per niente ci sono anni storici impressi nella memoria collettiva che ricordano questi picchi: l'inverno del 1956 o l'estate del 2003, tanto...

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