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Storie, aneddoti e curiosità delle Tangenziali milanesi.

Un raccordo autostradale lungo più di 80 km, diviso in Tangenziale Est, Tangenziale Ovest e Tangenziale Nord, percorso ogni giorno da migliaia di persone. Per alcuni è la strada che indica l’inizio (o la fine) delle vacanze o delle gite fuori porta, per altri, la routine del lavoro quotidiano, per tutti, un tesoro nascosto di storie, aneddoti e curiosità da incontrare lungo tutto il percorso, attraverso decine di centri abitati, cascine, parchi, corsi d’acqua, abbazie e luoghi di interesse storico in cui ricordare che ogni località può nascondere una storia affascinante. Ora potrete percorrere le Tangenziali, ascoltando 60 podcast, con fari dell'auto ben accesi e la mente colma di curiosità.
Autore, voce e produzione: Dodo Occhipinti. Da un'idea di Cristiana Rumori
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Su e Giù per le Tangenziali Milano Serravalle

    • Society & Culture

Storie, aneddoti e curiosità delle Tangenziali milanesi.

Un raccordo autostradale lungo più di 80 km, diviso in Tangenziale Est, Tangenziale Ovest e Tangenziale Nord, percorso ogni giorno da migliaia di persone. Per alcuni è la strada che indica l’inizio (o la fine) delle vacanze o delle gite fuori porta, per altri, la routine del lavoro quotidiano, per tutti, un tesoro nascosto di storie, aneddoti e curiosità da incontrare lungo tutto il percorso, attraverso decine di centri abitati, cascine, parchi, corsi d’acqua, abbazie e luoghi di interesse storico in cui ricordare che ogni località può nascondere una storia affascinante. Ora potrete percorrere le Tangenziali, ascoltando 60 podcast, con fari dell'auto ben accesi e la mente colma di curiosità.
Autore, voce e produzione: Dodo Occhipinti. Da un'idea di Cristiana Rumori
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    Il tratto Rho-Monza e la chiusura dell’anello delle Tangenziali

    Il tratto Rho-Monza e la chiusura dell’anello delle Tangenziali

    Il 14 novembre 2022 è stato inaugurato il prolungamento della Tangenziale Nord A52 fino a Novate Milanese,
    attraverso la riqualifica della vecchia Statale 46. Questo tratto ha finalmente chiuso l’anello delle Tangenziali milanesi e offre un percorso alternativo al tratto di autostrada A4 che passa all’interno di Milano.
    L’opera è un vero gioiello in termini di sostenibilità ambientale e innovazione e ha migliorato non solo la viabilità, ma anche la qualità della vita di chi ci vive nei dintorni.
    Lungo l’intero tracciato, infatti, sono state create diverse opere che riducono l’impatto che un'infrastruttura del genere può avere sull’ambiente in cui è inserita: dalle soluzioni, che tengono conto della sostenibilità ambientale, a quelle per la riduzione acustica, come la futuristica Galleria Fonica di Paderno Dugnano, dove si è svolta l’inaugurazione del collegamento.
    Questa Galleria presenta, oltre all’involucro fonoassorbente, per ridurre l’inquinamento acustico, un rivestimento di pannelli fotovoltaici, in grado di soddisfare l’intero fabbisogno energetico dell’opera stessa.
    Nella tratta è presente anche un sistema di raccolta e trattamento dell’acqua che consente di immettere nell’ambiente circostante solo l’acqua in eccedenza e completamente trattata.
    Tra le opere che riducono l’impatto ambientale e migliorano la vita dei cittadini è, inoltre, stata creata un insieme di vie ciclopedonali che si estende nei 4 comuni attraversati dall’opera.

    Papa Francesco, una rockstar al Parco di Monza

    Papa Francesco, una rockstar al Parco di Monza

    Nel 2006 a Rio de Janeiro, i Rolling Stones cantano davanti a un pubblico di un milione di persone. In Italia solo un'altra persona è riuscita a raccogliere un così alto numero di fan e, lasciatemi dire, i testi delle canzoni che ha cantato con loro erano leggermente diversi. 2017… ladies and gentleman… il Papa!Le persone sono arrivate da tutta la Lombardia. Si sono messe in viaggio la mattina presto, perché per arrivare al Parco di Monza all’entrata del Mirabello, c’è da fare un bel pezzo a piedi. Io personalmente sono arrivato in treno fino a Seregno e poi a piedi fino al Parco dell’Autodromo. Ma non per vedere sfrecciare i bolidi di Formula Uno. E’ il 25 marzo 2017 e si va per incontrare il Papa.

    E’ una visita pastorale quella di Papa Bergoglio che inizia in periferia, alle Case Bianche di Via Salomone, nei casermoni popolari dove oggi vivono i migranti, molti dei quali musulmani. E poi in Piazza Duomo, stracolma. A pranzo non c’è un ricevimento con i rappresentanti delle istituzioni, ma c’è quello con i detenuti di San Vittore ed è la prima volta che un Papa entra tra le mura del carcere milanese.
    E poi il bagno di folla al Parco di Monza. Un milione di persone secondo la curia, la questura non si pronuncia. Ed è un boato pari a quello riservato ad una rockstar quello che accoglie la papamobile quando attraversa la folla. In quella bella giornata di sole Papa Francesco saluta tutti, ascolta tutti e si fa sentire anche dai molti non credenti che comunque hanno voluto essere lì quel giorno, per ascoltare parole che trafiggono il cuore.

    E’ il Papa degli ultimi, delle periferie, degli emarginati e dei bisognosi e le sue parole sono chiare per Giuseppina, 91 anni, che è arrivata a piedi all’Autodromo così come per i cresimandi che il Papa incontra a San Siro a fine giornata. E nella Scala del Calcio sono in ottantamila ad attenderlo.
    Una giornata memorabile con le persone che condividono il ritorno a casa, sempre a piedi, per raggiungere l’auto o il treno. Sicuramente più stanchi dell’andata, ma con il cuore pieno di spirito positivo, uniti nelle parole del Papa arrivato dall’altro capo del mondo.
    Alla prossima e…
    Se siete stanchi, fermatevi nelle aree di sosta e di servizio

    La storia di Sante Zennaro e dei bambini di Terrazzano

    La storia di Sante Zennaro e dei bambini di Terrazzano

    Leggo sul sito del Quirinale: Le medaglie al valor civile sono istituite al fine di premiare atti di eccezionale coraggio che manifestano preclara virtù civica e segnalarne gli autori come degni di pubblico onore. Così, percorrendo gli ultimi chilometri della tangenziale Ovest, nei pressi di Terrazzano mi vien voglia di raccontarvi la storia di uno di questi eroi. Sante Zennaro.
    10 ottobre 1956. Sono circa le 11 del mattino quando il tranquillo borgo di Terrazzano, vicino a Rho è sconvolto da un avvenimento che mai era accaduto prima in Italia. Due fratelli, Arturo ed Egidio Santato, originari del Polesine, entrano in una scuola armati di pistole ed esplosivi e sequestrano 94 bambini e tre maestre. Uno dei due minaccia con l’acido muriatico di accecare una delle maestre e quando la situazione è sotto controllo e gli ostaggi sono barricati in un’aula, fanno le loro richieste: vogliono 200 milioni di lire.

    La polizia non interviene e passano sei ore in cui più volte la situazione sembra precipitare.
    Sante Zennaro è un operaio e vuole parlare con i sequestratori, anche lui è originario del Polesine e forse li conosce. Improvvisamente prende una scala di legno, l’appoggia alla finestra della scuola e sale nell’aula da cui si erano affacciati i fratelli Santato, facendosi scudo con un paio di bambini.
    C’è un gran trambusto, Zennaro lotta e alla fine riesce a spostare i banchi che bloccavano la porta dell’aula. Ma quando si affaccia per avvisare la polizia, la situazione va fuori controllo. Partono dei colpi di pistola e alla fine i due sequestratori vengono bloccati e gli ostaggi liberati. Tutti salvi.
    A terra rimane solo un corpo, E’ quello di Sante Zennaro, scambiato per un malvivente e colpito dal fuoco amico della polizia.
    Oggi la scuola elementare di Terrazzano porta il suo nome e tra i banchi di scuola forse si possono incontrare i nipoti di qualcuno dei 94 bambini presi in ostaggio e liberati dal sacrificio di un semplice operaio di 23 anni, emigrato a Milano da Rovigo per lavorare e che salì su una scala gridando: “bisogna salvarli tutti quei bambini!”.
    E così è stato.
    Alla prossima e…
    Nelle tangenziali è vietato trainare un veicolo che non sia un rimorchio.

    La Polstrada, gli angeli custodi degli automobilisti Autore: Salvatore Occhipinti

    La Polstrada, gli angeli custodi degli automobilisti Autore: Salvatore Occhipinti

    Comunque la vogliate chiamare, Polstrada o Stradale, per fare prima, la Polizia Stradale, con le sue pattuglie bianco-azzurre con lo storico stemma del centauro, garantisce giornalmente assistenza, prevenzione e sicurezza sulle strade e autostrade italiane e, in questo caso, sulle Tangenziali milanesi. Ho incontrato il loro Comandate e vi racconto com’è andata.
    Il Comandante Simonetta Lo Brutto dirige il compartimento della Polizia Stradale di Milano. Un’attività complessa che si articola su tutti i giorni dell’anno, senza sosta. Ogni giorno, circa 40 pattuglie su quattro turni percorrono le Tangenziali milanesi con compiti precisi e prestabiliti. Attività di controllo delle infrazioni, ma anche vigilanza e assistenza in caso di incidenti o altre necessità.
    Certo non mancano aneddoti fuori dal comune, che talvolta strappano il sorriso.
    Come quella volta che un automobilista chiamò spaventato il numero di pronto intervento dichiarando di aver visto correre due asini in Tangenziale. In quella occasione gli animali c’erano veramente, ma erano due pony scappati da un campo rom e ci vollero quattro poliziotti per bloccarli e calmarli in attesa del veterinario che li prendesse in carico.
    E poi quella volta nel 2009 quando una delle sempre più rare nevicate invernali ricoprì con un manto bianco le strade di Milano. Un uomo pubblicò sul web un video in cui sciava sulla tangenziale est, vicino al quartiere Santa Giulia.
    Un comportamento sicuramente da non imitare, ma che fece sorridere gli amanti della neve.

    Da automobilista, sicuramente l’auto che spero sempre di incontrare sulle Tangenziali milanesi è quella adibita al trasporto organi, la Lamborghini Huracan.
    Nella sua ultima missione ha raggiunto da Milano in sole due ore un ospedale laziale per consegnare un rene da trapiantare. E anche questa storia ci strappa un sorriso

    Alla prossima e…
    Ricordate che il rispetto del Codice della strada protegge la vostra vita e anche quella degli altri.

    Col trattore in Tangenziale andiamo a protestare

    Col trattore in Tangenziale andiamo a protestare

    Col trattore in Tangenziale… andiamo a comandare.
    Dai! E’ impossibile che a nessuno di voi venga in mente la canzone di Rovazzi ogni volta che vi avventurate in auto sulle tangenziali milanesi.
    Magari siete bloccati nel traffico delle ore di punta e la vostra utilitaria è circondata da Suv e grossi camion e allora vorreste avere un trattore per togliervi dall’impiccio. Eppure, una volta i trattori in Tangenziale ci sono stati veramente, o quasi!
    13 gennaio 2004. Così si legge in un articolo di un quotidiano nazionale: “Circa 200 allevatori provenienti da diverse zone della Lombardia hanno bloccato lo svincolo della strada Rivoltana, vicino all’Aeroporto di Linate. I cobas del latte con le bandiere della mucca Ercolina ed una vacca in carne ed ossa hanno tentato di bloccare il traffico in Tangenziale su entrambi i sensi di marcia. I trattori sono stati bloccati dal Prefetto e sono stati parcheggiati nei prati a bordo strada”
    Era già successo nel 1997, quando scoppiarono le prime proteste per le multe che la Comunità Europea emetteva a chi superava le quote di produzione del latte. Allora, oltre ai trattori, sulle autostrade italiane arrivarono addirittura i cannoni che inondarono di letame le carreggiate. Lo svincolo di Linate della Tangenziale Est rimase bloccato per giorni.
    Il simbolo della protesta era la mucca Ercolina che venne portata anche a Roma quando una delegazione dei Cobas del latte venne ricevuta dal Papa.
    Quella protesta fu eclatante e ricordo che furono in molti a simpatizzare per gli allevatori. Ercolina, la prima mucca ad aver solcato il terreno di un’autostrada, era diventata la mucca disobbediente più amata dagli italiani. Poi venne donata alla Comunità Incontro di Don Gelmini, dove evidentemente l’ultimo dei problemi era quello delle quote latte.
    Nel 2004 i trattori rimasero parcheggiati sui prati e oggi che le quote latte non esistono più, di trattori in Tangenziale si può solo cantare.

    Alla prossima e…
    In caso di neve o ghiaccio, moderate la velocità e prestate la massima attenzione.

    Un campo di tulipani alle porte di Milano. Il progetto Tulipani Italiani

    Un campo di tulipani alle porte di Milano. Il progetto Tulipani Italiani

    Milano è una metropoli ma se la si guarda dall’alto, come se si stesse volando nello spazio, appare circondata da un grande anello verde. E’ quel polmone che garantisce ossigeno alla città, con un susseguirsi continuo di boschi, campi, cascine…
    Ma per due settimane all’anno, nella zona di Arese potreste vedere un riquadro multicolore.
    E più vi avvicinate e più vi sembra di non essere a Milano, ma un po’ più a nord… Diciamo… Amsterdam?
    Edwin Koeman è un olandese doc. La sua famiglia produce e coltiva bulbi di tulipano in Olanda da generazioni ed è normale che anche lui sia cresciuto con questa passione. La fioritura dei tulipani dura al massimo due settimane, tra marzo ed aprile. Quindi se volete programmare una gita in Olanda e vedere lo spettacolo dei campi in fiore dovete azzeccare il periodo giusto. Ma non tutti possono farlo e Edwin Koeman ha avuto un’idea. Se gli italiani non possono andare in Olanda, perché non portare i tulipani a casa loro? Così è nata l’idea degli U-pick field, i campi fai da te in cui puoi raccogliere direttamente con le tue mani i fiori che vuoi acquistare.
    Il terreno della pianura padana è ben drenato ed è ideale per far sì che i bulbi non marciscano e germoglino al momento giusto. Così Koeman nel 2017, con l’aiuto di sua moglie è riuscito a farsi assegnare dal comune di Pregnana Milanese un campo in cui piantare più di 200mila bulbi multicolore che tra la fine di marzo e l’inizio di aprile hanno trasformato un’area incolta in un paradiso multicolore.
    L’evento ha attirato più di ventimila visitatori e così l’anno dopo il progetto Tulipani Italiani ha replicato, cambiando però ubicazione. Da Pregnana Milanese a Cornaredo dove ha avuto luogo anche la manifestazione del 2019.
    Poi è arrivato il Covid che ha bloccato tutto per due anni. Ma nel 2022 ecco che i Tulipani Italiani tornano a fiorire, questa volta vicino ad Arese. I fiori sono diventati 470mila, 450 varietà su un terreno di oltre due ettari coltivati senza l’utilizzo di agenti chimici.
    La gente accorre numerosa e Edwin Koeman li aspetta tra centinaia di tulipani colorati, accogliendo tutti con grandi sorrisi. Un momento di allegria e felicità che dura però solo un paio di settimane. Poi tutto viene rimandato all’anno successivo. Se quest’anno siete arrivati tardi, segnatevelo per l’anno prossimo.
    A questo punto, sarebbe stato bello salutarvi in olandese, ma per me, è troppo difficile.

    Alla prossima e…
    Ricordatevi il cambio stagionale degli pneumatici, secondo quanto prescritto dal codice della strada

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