59 min

Byg Actuel: Archie Shepp - Poem for Malcolm Jazz Anthology

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Il Festival Panafricano di Algeri si aprì il 21 luglio 1969, il giorno in cui il mondo si risvegliò dopo avere visto il primo uomo, Neil Armstrong, mettere piede sulla luna. Ma ad Algeri l'attenzione non è sulla conquista dello spazio, ma sull'emancipazione dell'Africa dal colonialismo e dal neocolonialismo, sui movimenti di liberazione, come quelli vietnamita e palestinese, sulle lotte degli afroamericani. Al festival - il più importante evento culturale dell'Africa dell'era delle indipendenze dopo il Festival Mondiale delle Arti Negre che si era tenuto a Dakar nel '66 - arriva anche una agguerrita pattuglia di esponenti dell'avanguardia jazzistica d'oltre Atlantico, in testa Archie Shepp. Shepp è una figura perfetta per inserirsi nel clima culturalmente e politicamente torrido del Festival Panafricano, dove le istanze rivoluzionarie sono all'ordine del giorno. Alla fine del festival, Shepp, invitato dalla Byg, va a Parigi, carico di quel "ritorno all'Africa" che percorreva il free jazz e che Shepp ha finalmente sperimentato, e della tensione rivoluzionaria che ha vissuto ad Algeri. E' in questa condizione politico-emotiva che il 12 agosto Shepp registra Yasmina, a black woman, poi, il 14, quello che sarà il secondo capitolo della suo trittico parigino del '69, Poem for Malcolm, con cui, a quattro anni di distanza da Malcolm semper Malcolm, brano inciso a caldo pochi giorni dopo l'assassinio di Malcolm X, torna con straordinario pathos sulla figura del grande leader afroamericano.

Il Festival Panafricano di Algeri si aprì il 21 luglio 1969, il giorno in cui il mondo si risvegliò dopo avere visto il primo uomo, Neil Armstrong, mettere piede sulla luna. Ma ad Algeri l'attenzione non è sulla conquista dello spazio, ma sull'emancipazione dell'Africa dal colonialismo e dal neocolonialismo, sui movimenti di liberazione, come quelli vietnamita e palestinese, sulle lotte degli afroamericani. Al festival - il più importante evento culturale dell'Africa dell'era delle indipendenze dopo il Festival Mondiale delle Arti Negre che si era tenuto a Dakar nel '66 - arriva anche una agguerrita pattuglia di esponenti dell'avanguardia jazzistica d'oltre Atlantico, in testa Archie Shepp. Shepp è una figura perfetta per inserirsi nel clima culturalmente e politicamente torrido del Festival Panafricano, dove le istanze rivoluzionarie sono all'ordine del giorno. Alla fine del festival, Shepp, invitato dalla Byg, va a Parigi, carico di quel "ritorno all'Africa" che percorreva il free jazz e che Shepp ha finalmente sperimentato, e della tensione rivoluzionaria che ha vissuto ad Algeri. E' in questa condizione politico-emotiva che il 12 agosto Shepp registra Yasmina, a black woman, poi, il 14, quello che sarà il secondo capitolo della suo trittico parigino del '69, Poem for Malcolm, con cui, a quattro anni di distanza da Malcolm semper Malcolm, brano inciso a caldo pochi giorni dopo l'assassinio di Malcolm X, torna con straordinario pathos sulla figura del grande leader afroamericano.

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