Mamma ho perso l'aereo, il vero film di Natale - ep. 9

A quali umori, odori, rumori o film associate la vostra infanzia? Magari al profumo del ragù della domenica che sfrigola mentre sei ancora a letto, oppure alla voce incazzosa di tua madre che ti chiama perché stai giocando dalle 3 di pomeriggio giù al cortile ed è già ora di cena;

oppure alla saracinesca chiusa del videonoleggio in fondo alla strada. Il mio bravissimo narratore preferito, Neil Gaiman, afferma che nemmeno gli adulti, dentro, hanno l’aspetto degli adulti. E, qualsiasi sia la vostra età, c’è un momento dell’anno dove la nostalgia del passato e dei ricordi è più forte: il Natale.

Ma come si misura un capolavoro? Esiste un’unità di misura dei ricordi stampati su una vhs? Forse sì ed è il lascito di un film per i posteri e gli spettatori. E ciò che “Mamma, ho perso l’aereo” ci lascia, è una vasta gamma di emozioni, ma anche una serie di domande e questioni applicabili a diversi campi.