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  1. 22 FEB

    PODCAST. COVID, NUOVO CORONAVIRUS HKU5-CoV-2, NUOVI FARMACI PER IL TUMORE DEL PANCREAS, BOOM PRODOTTI SKINCARE

    NUOVO CORONAVIRUS HKU5-CoV-2 Un coronavirus di pipistrello, scoperto di recente, utilizza la stessa proteina di superficie cellulare del virus SARS-CoV-2 che causa il COVID, per entrare nelle cellule umane, aumentando la possibilità che un giorno possa diffondersi agli esseri umani, scrivono i ricercatori cinesi nella rivista ‘Cell’. Il virus non entra nelle cellule umane con la stessa facilità del SARS-CoV-2 però gli scienziati hanno affermato che, come il SARS-CoV-2, il virus del pipistrello HKU5-CoV-2 contiene una caratteristica nota come sito di scissione della furina, che gli consente di entrare nelle cellule tramite la proteina recettore ACE2 presente sulla superficie cellulare. I merbecovirus comprendono quattro specie virali con una notevole diversità genetica: coronavirus correlato a MERS , coronavirus del pipistrello Tylonycteris HKU4 , coronavirus del pipistrello Pipistrellus HKU5 e coronavirus 1 di Hedgehog. Negli esperimenti di laboratorio, l'HKU5-CoV-2 ha infettato cellule umane con alti livelli di ACE2 in provetta e in modelli di intestino e di vie respiratorie umane. Rispetto al 2019 la popolazione ha sviluppato una maggiore immunità ai virus SARS simili, il che potrebbe ridurre il rischio di pandemia. Questo studio rivela un lignaggio distinto di HKU5-CoV nei pipistrelli, che utilizzano in modo efficiente l'ACE2 umano e sottolinea il loro potenziale rischio zoonotico. TUMORE DEL PANCREAS: NUOVI FARMACI SPERIMENTALI ALLO IEO  L’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) accende una nuova speranza di cura per il tumore del pancreas grazie a due nuove terapie sperimentali con farmaci innovativi. È infatti il primo centro in Europa ad aver avviato lo studio clinico RASolute 302 con un nuovo farmaco diretto a una specifica alterazione molto frequente nel tumore del pancreas, per la quale finora non c’era alcuna terapia mirata. A giorni in IEO sarà inoltre attivo lo studio il PRISM-1 che valuterà l’efficacia dell’aggiunta di un nuovo farmaco a bersaglio molecolare alla chemioterapia standard. Entrambi gli studi rappresentano prima di tutto importanti opportunità per i pazienti con tumore del pancreas per ampliare le opzioni terapeutiche. Saranno inoltre un contributo importante per la ricerca clinica ed auspicabilmente per introdurre nuove cure mirate per l’adenocarcinoma pancreatico. BOOM SKINCARE, UN ITALIANO SU DUE ACQUISTA PRODOTTI DEDICATI  La skincare ha fatto breccia tra gli italiani, circa uno su due utilizza prodotti per la cura della pelle, di questi il 45% li usa ogni giorno, il 35% più volte al giorno e solo il 7% meno di una volta a settimana. Sono principalmente le donne che ne fanno uso, poco più di 7 su 10, e anche coloro che hanno già effettuato trattamenti di chirurgia estetica, poco più di 7 su 10. E ancora poco meno di 4 italiani su 10 (36%) usano prodotti per il make-up, ancora una volta soprattutto le donne (67%), di giovane età (46%) e che già in passato si sono sottoposte ad interventi di chirurgia estetica (66%). Il 19% delle donne li adopera più volte al giorno, mentre il 52% ne fa un uso giornaliero. Guardando agli uomini il 19% (praticamente uno su 5) utilizza principalmente cosmetici per la cura della pelle e anti-aging: tendenzialmente li adoperano una volta al giorno (36%) o una volta ogni due giorni (30%). È questa una prima fotografia dei dati sul rapporto tra gli italiani, la bellezza e la chirurgia estetica emersi dal rilevamento del monitor continuativo di EngageMinds Hub - Consumer, Food & Health Research Center, Centro di ricerca in psicologia dei consumi e della salute dell'Università Cattolica, campus di Cremona.  Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni

    5 min
  2. 16 FEB

    PODCAST IMMUNOTERAPIA E MELANOMA, TRAPIANTO DI ISOLE PANCREATICHE, MIGRAZIONE SANITARIA

    Oggi si parla di un chip per immunoterapia e melanoma, del trapianto di isole pancreatiche nel diabete e infine dei dati sull’immigrazione sanitaria tra le regioni italiane    IMMUNOTERAPIA CONTRO IL MELANOMA: L’ EFFICACIA SI PREVEDE CON UN CHIP  Un gruppo di ricercatori dell‘Istituto Europeo di Oncologia e del Politecnico di Milano hanno messo a punto un “gut-on-chip” (un modello miniaturizzato dell’intestino umano su un dispositivo delle dimensioni di un chip) in grado di riprodurre le caratteristiche principali dell’infiammazione intestinale e predire la risposta di pazienti con melanoma al trattamento con immunoterapia. I risultati sono stati appena pubblicati su Nature Biomedical Engineering. L’interazione fra microbiota e immunoterapia è nota da tempo ed è il risultato sia di effetti sistemici che di processi locali, soprattutto a livello dell'intestino, dove vivono la maggior parte dei batteri che popolano il nostro organismo. Questi ultimi, tuttavia, si possono studiare solo in modelli animali, con tutte le loro limitazioni; infatti, non ci sono ragioni cliniche per sottoporre a colonscopia e biopsia al colon un paziente che riceve l’immunoterapia per melanoma. Eppure l’infiammazione intestinale è uno degli effetti collaterali principali di questo trattamento, che spesso costringe ad interrompere la terapia. Da qui l’idea dei ricercatori di applicare al colon la tecnologia “organi-su-chip” con dettagli innovativi specificamente studiati per mettere a fuoco il legame fra microbiota intestinale e immunoterapia. Il microbiota dei pazienti con melanoma, che non rispondo all’immunoterapia, ha pronunciate caratteristiche pro-infiammatorie, che danneggiano l’integrità della barriera epiteliale dell’intestino e promuovono la produzione di molecole in grado di regolare il sistema immunitario. L’uso del gut-on-chip potrà evitare a pazienti resistenti alla terapia il rischio di inutili effetti collaterali, dando ai loro oncologi la possibilità di somministrare eventuali terapie che li predispongano ad una migliore risposta. Per far questo basterà prelevare un campione fecale e testarne gli effetti. DIABETE, TRAPIANTO DI ISOLE PANCREATICHE PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA  È stato pubblicato su The Lancet Diabetes & Endocrinology uno studio che analizza i risultati a lungo termine del trapianto di isole pancreatiche in pazienti con diabete di tipo 1 trattati presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele dal 2001 al 2023.  L’analisi ha coinvolto 79 pazienti di età compresa tra i 18 e i 67 anni, rivelando che nei soggetti con diabete di tipo 1 trattati con una dose specifiche di isole pancreatiche si è ottenuto un significativo miglioramento nella sopravvivenza del trapianto e una maggiore indipendenza dall’insulina. In questo gruppo, la sopravvivenza mediana delle isole è stata di 9.7 anni, con il 72.7% dei pazienti che ha mantenuto l’indipendenza dall’insulina per un periodo tra i 6 e i 7 anni. I dati complessivi mostrano una sopravvivenza del trapianto dell’86% a un anno, del 65% a cinque anni e del 40% a vent’anni, a conferma dell’efficacia a lungo termine del trattamento. Tuttavia, lo studio ha evidenziato alcuni effetti collaterali associati alla terapia immunosoppressiva, come infezioni e riduzione della funzionalità renale, che richiedono un attento monitoraggio e interventi mirati per garantire la sicurezza a lungo termine dei pazienti. MIGRAZIONE SANITARIA: SFONDATO TETTO DEI 5 MILIARDI € NEL 2022. SI AGGRAVA LO SQUILIBRIO NORD-SUD Nel 2022, la mobilità sanitaria interregionale ha raggiunto la cifra record di 5.04 miliardi di euro, il livello più alto mai registrato e superiore del 18.6% a quello del 2021. I dati elaborati dalla Fondazione GIMBE confermano anche il peggioramento dello squilibrio tra Nord e Sud, con un flusso enorme di pazienti e di risorse economiche in uscita dal Mezzogiorno verso Lombardia, Emilia-Romagna e...

    7 min
  3. 23/11/2024

    PODCAST CHALLENGE SESSO SUI SOCIAL, SPERMATOZOI A RISCHIO E INFERTILITA’, OBESITA’ IN SVIZZERA

    IST: AUMENTANO I CONTAGI, VADEMECUM SIMAST PER SESSO SICURO. I RISCHI DELLE ‘CHALLENGE’ SUI SOCIAL “Sex roulette", "calippo tour", chemsex: si moltiplicano soprattutto tra i più giovani possibilità di sesso occasiònale, spesso foraggiate anche dalle sfide lanciate da app e social. Questi fenomeni, oltre ad avere numerosi risvolti sociali, possono provocare anche contagi da Infezioni Sessualmente Trasmesse, i cui dati sono in aumento in tutta Europa, con l'Italia che non fa eccezione. A preoccupare è la mancanza di consapevolezza: è maggiore "l'onta" di aver perso una challenge” del rischio di aver contratto una malattia con possibili conseguenze nefaste. Numeri e studi aggiornati su questi temi sono stati al centro del X Congresso Nazionale della Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili (SIMaST) di Roma. Presenti oltre 200 specialisti. In questa occasiòne è stato presentato anche il Vademecum sul sesso sicuro, un opuscolo destinato a tutta la popolazione con particolare attenzione ai più giovani.  "Nel 2022 per la Gonorrea sono stati segnalati al sistema sentinella circa 1200 casi, che rispetto agli 820 del 2021 implicano un aumento del 50%- sottolinea Barbara Suligoi, Direttore COA dell'ISS e Presidente del Congresso SIMaST.- Per la Sifilide, siamo passati da 580 casi del 2021 a 700, con un aumento del 20%. Anche sulla Clamidia il riscontro è analogo: dagli 800 casi del '19, si è giunti nel 2022 a 993, con un aumento del 25%. L'aspetto più rilevante è il coinvolgimento giovanile, in particolare i giovani under 25: la prevalenza della Clamidia tra le ragazze di questa fascia d'età è del 7%, mentre sopra i 40 anni è appena 1%. In 3 casi su 4 l'infezione da clamidia è asintomatica, quindi molte ragazze non se ne accorgono". Un altro dato che colpisce emerge dallo Studio internazionale HBSC: In Italia, tra i giovani sessualmente attivi a 15 anni, il 69,4% dei ragazzi e il 61,6% delle ragazze hanno dichiarato di aver usato il profilattico nell'ultimo rapporto sessuale, ma a 17 anni si registrano percentuali più basse: 65,9% nei maschi e 56,8% nelle femmine. Emerge la diminuzione a partire dal 2014 dell'uso del preservativo tra i quindicenni sessualmente attivi. SPERMATOZOI A RISCHIO: TROVATI BATTERI NEL LIQUIDO SEMINALE L’eccesso di alcuni ceppi di Pseudomonas, Prevotella e Lattobacilli nel liquido seminale sarebbe in grado di alterare la concentrazione degli spermatozoi favorendo un micro-ambiente infiammatorio, nemico della fertilità maschile. A dimostrarlo due review condotte dai ricercatori dell’Università di Napoli “Federico II”, insieme a colleghi brasiliani e danesi, e dagli esperti dell’Università di Padova, pubblicate di recente su Frontiers in Endocrinology e Cells. Dai 2 lavori, che hanno preso in considerazione rispettivamente 37 ricerche e 27 studi, è emerso come un aumento di ceppi di Prevotella e Pseudomonas e l’incremento di Lactobacillus iners, siano fattori di rischio per la concentrazione spermatica nel liquido seminale, causandone una riduzione sotto la soglia minima stabilita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e necessaria per la fertilità maschile. Gli esperti della Società Italiana di Andrologia, in occasiòne del VI Congresso Natura, Ambiente, Uomo (NAU) hanno focalizzato l’attenzione su questo tema di primaria importanza, in quanto si stima che un numero ridotto di spermatozoi sia causa o concausa di almeno il 30% dei casi di infertilità di coppia. Sono infatti numerosi gli studi che hanno rilevato come negli ultimi 50 anni ci sia stato un significativo declino globale della concentrazione e della conta spermatica totale, il cui numero si è dimezzato negli ultimi decenni e il cui ritmo di riduzione è più che raddoppiato dal 2000. 43% DELLA POPOLAZIONE OBESA O IN SOVRAPPESO IN SVIZZERA  Nel 2022 il 31% della popolazione dai 15 anni in su residente in Svizzera era in sovrappeso e il 12% soffriva di...

    7 min
  4. 17/08/2024

    PODCAST SPECIALE VAIOLO DELLE SCIMMIE MPOX. COSA E’, INFEZIONE, CONTAGIO, SINTOMI, DURATA, COMPLICANZE, VACCINO

    Per la seconda volta in due anni il 14 agosto 2024 è stata dichiarata un’"Emergenza di salute pubblica internazionale" (PHEIC) per l’mpox, nuova denominazione del virus del vaiolo delle scimmie.  La causa è da riscontrarsi nell’impennata dei casi registrati nella Repubblica Democratica del Congo quest’anno (oltre 15.600 casi e 537 decessi) e nell’allargamento dell’epidemia a numero crescente di Paesi africani. Intanto un caso è stato scoperto in Svezia: è stata infettata durante un soggiorno nella parte dell'Africa dove c'è un importante focolaio di mpox clade I. In una nuova valutazione del rischio, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha affermato che è altamente probabile che l’Europa registri più casi importati di mpox causati dal virus del clade I attualmente in circolazione in Africa. Tuttavia, la probabilità di una trasmissione sostenuta in Europa è molto bassa, a condizione che i casi importati vengano diagnosticati rapidamente e vengano implementate misure di controllo. Mpox, spiegano gli esperti del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, è una malattia virale causata dal virus del vaiolo delle scimmie (mpxv), un orthopoxvirus della stessa famiglia del vaiolo (poxviridae). Esistono due gruppi geneticamente distinti: il clade I, a sua volta distinguibile nei due sub-clade Ia e Ib, e il clade II, distinguibile nei due sub-clade IIa e IIb. Il virus è presente nella fauna selvatica, in particolare primati e piccoli roditori, in diversi paesi dell’Africa centrale e occidentale. Il nome vaiolo delle scimmie, precedentemente attribuitogli, deriva dalla prima identificazione del virus, scoperto nelle scimmie in un laboratorio danese nel 1958. Il virus è stato rilevato per la prima volta nell’uomo nel 1970, nella Repubblica Democratica del Congo (RDC). Da allora, casi nell’uomo trasmessi prevalentemente attraverso il contatto con animali infetti, sono stati riportati in RDC e altri paesi africani. Nel 2022, la rapida diffusione del mpox clade IIb a livello globale, in paesi in precedenza non affetti, con trasmissione interumana, prevalentemente per via sessuale, fu dichiarata anche in quel caso un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale, poi terminata nel maggio 2023,. Dalla fine del 2023 è in corso nella RDC un’altra importante epidemia di mpox, che recentemente si è allargata ad altri paesi africani. Desta una particolare preoccupazione l’attuale rapida diffusione del mpxv clade I e in particolare, di un nuovo ceppo sub-clade Ib, che sembra si stia diffondendo prevalentemente attraverso contatti sessuali. Il numero di casi riportato quest’anno nella RDC ha già superato il numero totale dello scorso anno, con più di 15600 casi e 537 decessi. L’emergere di un nuovo sottotipo di mpox, la sua rapida diffusione nella parte orientale della RDC e la segnalazione di casi in diversi paesi vicini sono stati valutati come molto preoccupanti, tanto da far ritenere all’Oms necessaria una risposta internazionale coordinata per fermare la diffusione del virus, con conseguente dichiarazione dell’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale. ​Dopo un periodo di incubazione che può variare da 5 a 21 giorni (in genere da 6 a 13 giorni), la malattia è generalmente caratterizzata da una fase prodromica, che dura tra 0 e 5 giorni, con febbre, intensa cefalea (generalizzata o frontale), linfoadenopatia (linfonodi ingrossati), mal di schiena, mialgia e intensa astenia (debolezza). La linfoadenopatia è una caratteristica distintiva del vaiolo delle scimmie rispetto ad altre malattie...

    9 min
  5. 20/07/2024

    PODCAST VACCINO UNIVERSALE PER INFLUENZA, BAMBINI E RISCHIO ANNEGAMENTO, EFFETTI AVVERSI E RADIOTERAPIA

    UN VACCINO UNIVERSALE CONTRO L'INFLUENZA Una nuova ricerca condotta dall'Oregon Health & Science University rivela un approccio promettente per lo sviluppo di un vaccino antinfluenzale universale, un cosiddetto vaccino "one and done", che conferisce immunità a vita contro un virus in evoluzione. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, ha testato una piattaforma vaccinale sviluppata dall'OHSU contro il virus ritenuto più probabile causa della prossima pandemia. I ricercatori hanno riferito che il vaccino ha generato una robusta risposta immunitaria nei primati non umani esposti al virus dell'influenza aviaria H5N1. Ma il vaccino non era basato sul virus H5N1 contemporaneo; invece, i primati sono stati inoculati contro il virus dell'influenza del 1918 che ha ucciso milioni di persone in tutto il mondo. I ricercatori hanno riferito che sei degli 11 primati non umani inoculati contro il virus che circolava un secolo fa, l'influenza del 1918, sono sopravvissuti all'esposizione a uno dei virus più letali al mondo oggi, l'H5N1. Al contrario, un gruppo di controllo di sei primati non vaccinati esposti al virus H5N1 è morto per la malattia. La piattaforma potrebbe essere "assolutamente" utile contro altri virus mutanti, tra cui SARS-CoV-2. BAMBINO GESÙ: 40 MINORI OGNI ANNO MUOIONO PER ANNEGAMENTO IN ITALIA Ogni anno in Italia, circa 400 persone perdono la vita per annegamento. Di queste, circa 40 (il 10%) sono minori. Presso i pronto soccorso del Bambino Gesù negli ultimi 10 anni sono arrivati circa 80 bambini e ragazzi vittime di incidenti di balneazione. In vista della giornata mondiale per la prevenzione dell’annegamento del 25 luglio, istituita dalle Nazioni Unite, gli esperti dell’Ospedale forniscono le indicazioni per ridurre al minimo i rischi legati a questo fenomeno.  Secondo i dati sulle cause di mortalità pubblicati dall’ISTAT, in 10 anni in Italia sono morte 3.760 persone per annegamento. Di questi, 429 erano bambini e ragazzi (43 circa ogni anno). Nel Lazio la media di decessi per annegamento è stata di 16 l’anno. In tutto il centro Italia sono morti 55 minori tra il 2012 e il 2021. Secondo il rapporto pubblicato dall’Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti e incidenti in acque di balneazione dell’Istituto Superiore di Sanità, ogni anno in Italia si registrano 800 ospedalizzazioni per annegamento, circa 60.000 salvataggi (solo sulle spiagge) e più di 600.000 interventi di prevenzione da parte dei bagnini. RADIOTERAPIA, PRECISIONE NEL TRATTAMENTO PUO' INCIDERE SU EFFETTI COLLATERALI Quando si parla di radioterapia è frequente il riferimento alla tossicità e agli effetti collaterali, pur trattandosi di false credenze sulle quali l'Associazione Italiana di radioterapia Italiana (Airo) vuole fare chiarezza. I risultati emersi dall'indagine Airo-Astra Ricerche, mostrano che l'84,3% di chi conosce la radioterapia indica almeno un effetto collaterale: prima fra tutte la stanchezza (indicata dal 63,8%), seguita da reazioni cutanee (arrossamenti, irritazioni) (50,0%), da caduta di capelli, peli nelle zone trattate (37,5%) e da pelle secca (29,5%). Un aspetto relativo alla mitigazione degli effetti collaterali è stato oggetto dello studio premiato nel corso del 34°Congresso Nazionale Airo appena concluso, in cui è stata indagata la correlazione tra la dose di radiazioni e la tossicità cardiaca nei trattamenti di radioterapia per il carcinoma del polmone. Si intende la capacità della radioterapia di essere curativa e di interagire in modo sinergico con le terapie sistemiche nella loro evoluzione e con la chirurgia. “La radioterapia- spiega Pierluigi Bonomo, responsabile Commissione scientifica Airo- costituisce uno dei pilastri fondamentali nella cura del cancro, insieme alla chirurgia, alla chemioterapia e, da alcuni anni, all'immunoterapia. I risultati emersi dallo studio premiato potrebbero rivelarsi...

    6 min
  6. 13/07/2024

    PODCAST MEDICI IN FUGA DALL’ITALIA, EMA RIVALUTA TERAPIA PHARMAMAR, COVID E GRAVITA’ REINFEZIONE

    PERCHE' I MEDICI FUGGONO DALL' ITALIA? RAPPORTO FNOMCEO-CENSIS Otto italiani su dieci ne sono convinti: se in questi anni il Servizio sanitario nazionale ha retto, lo si deve all'impegno straordinario dei medici, che lo hanno puntellato con sforzo individuale, in condizioni difficili e senza un ritorno economico adeguato. A fotografare la situazione, e a proporre soluzioni, è il nuovo Rapporto Fnomceo-Censis 'Il necessario cambio di paradigma nel Servizio sanitario: stop all'aziendalizzazione e ritorno del primato della salute', presentato a Roma. La necessità di intervenire rapidamente attraendo nuovi medici e trattenendo quelli in servizio è resa più stringente dal fatto che negli ultimi 24 mesi, direttamente o tramite familiari il 44,5% degli italiani ha sperimentato situazioni di sovra-affollamento in reparti ospedalieri o strutture sanitarie. Sono esperienze condivise dal 44,7% nel nord-ovest, dal 39% nel nord-est, dal 45,5% nel centro e dal 46,8% al sud-isole. Il moltiplicarsi di aggressioni ai medici non è altro che la trasformazione del medico stesso nel capro espiatorio di contesti difficili, e eventuali prestazioni non in linea con le aspettative. Intanto, le esigenze di personale sono state affrontate ricorrendo a contratti temporanei e addirittura a forme di forniture di servizi. La spesa totale per le retribuzioni dei medici permanenti nella Pubblica amministrazione tra il 2012 e il 2022 è rimasta sostanzialmente invariata. Addirittura, tra il 2015 e il 2022 le retribuzioni dei medici nella Pa sono diminuite, in termini reali, del 6,1%. Questi numeri, uniti alle condizioni di lavoro, sono una conferma ulteriore del mancato investimento sulla risorsa chiave della sanità: i medici. Del resto, posto pari a 100 il valore delle retribuzioni dei medici dipendenti italiani, nei Paesi Bassi è pari a 176, in Germania a 172,3 e Irlanda a 154,8: i medici italiani guadagnano molto meno dei colleghi di altri paesi omologhi. MIELOMA MULTIPLO, EMA RIVALUTERA’ LA TERAPIA DI PHARMAMAR  La Commissione Europea (CE) ha revocato la decisione di bloccare la domanda per l’immissione in commercio di plitidepsina dell’azienda farmaceutica spagnola PharmaMar contro il Mieloma Multiplo, perché ha riconosciuto che nel gruppo scientifico consultivo era presente un esperto, che stava sviluppando un prodotto concorrente. Questa decisione eccezionale conferma ciò che PharmaMar ha sempre sostenuto, ovvero che esisteva un conflitto di interessi tra gli esperti dell'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), che hanno valutato la terapia. Dunque la CE chiede all’EMA di rivalutare la domanda di autorizzazione all'immissione in commercio del farmaco. che nel 2018 un gruppo trasversale di politici spagnoli fece alcune interrogazioni parlamentari alla Commissione Europea, supportato dall’Associazione pazienti ‘Mieloma España”, per avere chiarimenti in merito.  A suo tempo nella relazione preliminare di autorizzazione, affidata a due esperti, c’era stato un giudizio positivo, idem nel riesame successivo. Al momento della decisione finale però è arrivata la bocciatura, partendo proprio dalla metodologia statistica alla base dello studio di fase III (quindi l’ultimo passo prima della messa in commercio del farmaco). Da qui anni di ricorsi anche al Tribunale dell'Unione Europea. Ora però la Commissione Europea fa marcia indietro a conferma che PharmaMar non aveva avuto tutte le garanzie necessarie nel processo di valutazione del farmaco. Di conseguenza, per evitare qualsiasi dubbio sull'imparzialità oggettiva della valutazione della domanda, la Commissione ha deciso di revocare la decisione di rifiutare l'autorizzazione all'immissione in commercio. COVID, LE REINFEZIONI HANNO LA STESSA GRAVITÀ DI QUELLA INIZIALE Utilizzando i dati sanitari di quasi 213.000 americani che hanno subito reinfezioni, i ricercatori hanno scoperto che le infezioni gravi del virus che causa il COVID-19 tendono a prefigurare...

    7 min
  7. 08/07/2024

    PODCAST TEST PER AVIARIA, LA MAPPA CEREBRALE DELLE EMOZIONI, MENO FUMATORI IN SVIZZERA

    AVIARIA, TEST PER BOVINI E LATTE       A seguito della diffusione del virus influenzale H5N1 ad alta patogenicità (HPAI) negli allevamenti degli Stati Uniti, gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali delle Venezie (IZSVe) e della Lombardia ed Emilia-Romagna, in accordo con il Ministero della Salute, si sono resi disponibili ad organizzare test sperimentali su bovini e latte crudo allo scopo di produrre dati scientifici utili ad una valutazione del rischio e per una precisa diagnosi, qualora dovessero presentarsi eventuali riscontri sul territorio nazionale di casi analoghi a quelli statunitensi. Questi studi mirano ad ampliare il quadro delle conoscenze scientifiche attualmente a disposizione e a fornire una risposta efficace e tempestiva in caso di rischio sanitario, attraverso metodi di laboratorio validati. Allo stato attuale non vi è alcuna evidenza di infezione, neanche pregressa, nella popolazione bovina in Europa. La circolazione del virus H5N1 nelle mucche da latte ad oggi è stata segnalata solo negli Stati Uniti. Ad oggi, sono stati esaminati oltre 3.200 bovini delle province di Verona, Vicenza e Padova, tutti con esito negativo. Nelle ultime settimane il Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria dell’IZSVe ha messo a punto test virologici e sierologici per la corretta diagnosi di infezione da virus H5N1 HPAI nei bovini. LA NATURA “CORPOREA” DELLE EMOZIONI, MILANO-BICOCCA MAPPA LE AREE DEL CERVELLO  Una ricerca dell’Università di Milano-Bicocca ha dimostrato che nel cervello le aree corticali somatosensoriali e motorie (ovvero quelle aree della corteccia cerebrale che vengono tipicamente attivate dalla sensazione tattile o dal movimento di una parte del corpo) vengono attivate anche da emozioni soggettive. La natura delle emozioni si può quindi considerare fortemente “corporea”. Lo studio è sulla rivista iScience. «In passato diversi progetti di ricerca avevano dimostrato a livello comportamentale che le emozioni sono associate a specifiche parti del corpo. Tuttavia, rimaneva da capire quanto specifiche aree cerebrali, tipicamente coinvolte nell’elaborazione di sensazioni tattili e motorie partecipassero alla generazione di specifiche emozioni, quali la tristezza, la felicità, la paura. Noi lo abbiamo dimostrato per la prima volta a livello neurofisiologico», spiega Elena Nava, professoressa del dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca. Con la risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno registrato quale area del cervello venisse attivata da ogni stimolazione, motoria, tattile o emotiva, ricavando due mappe. Sovrapponendo la mappa delle aree corticali attivate durante la rievocazione delle emozioni alla mappa delle aree corticali attivate durante le stimolazioni tattili e motorie, i ricercatori di Milano-Bicocca hanno scoperto che alcune aree si attivano con entrambe le due tipologie di stimolazione. DIMINUISCE IL NUMERO DI FUMATORI IN SVIZZERA  Nel 2022 il 24% della popolazione dai 15 anni in su fumava in Svizzera. Ciò significa che dall'ultimo sondaggio del 2017 la percentuale delle persone che fumano è diminuita di 3 punti percentuali, dopo essere rimasta stabile per molto tempo. Il calo più netto della quota di persone che fumano è stato osservato tra quelle con una formazione terziaria. Negli ultimi 30 anni la quota di fumatori accaniti (da 20 sigarette al giorno) si è più che dimezzata. I prodotti del tabacco di nuova generazione o le sigarette elettroniche sono diffusi soprattutto tra le persone giovani. Nel 2022 li hanno consumati il 17% di quelle dai 15 ai 24 anni. Questi sono alcuni dei risultati della recente pubblicazione dell'Ufficio federale di statistica in merito al consumo di tabacco. Il fumo è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di numerose malattie. I risultati dell'indagine sulla salute in Svizzera fungono da base per esaminare come si è sviluppato il consumo di...

    6 min
  8. 09/06/2024

    PODCAST 1 ITALIANO SU 4 CON ECCESSO DI PESO, ALLEANZA GITMO AIL, VINCITORI PREMIO INTERNAZIONALE FAIR PLAY MENARINI

    UN ITALIANO SU QUATTRO IN ECCESSO DI PESO. UNO SU DIECI OBESO Quattro italiani su 10 sono in eccesso ponderale, uno su dieci obeso.  E non decolla il consumo delle cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura raccomandate dalle linee guida per una corretta alimentazione. Se è vero infatti che pochi italiani adulti nella fascia 19-69 anni, il 3%, dichiarano di non inserirle nei propri pasti, meno di una persona su 2, il 45%, ne consuma almeno 3 porzioni al giorno. Tra coloro che le mangiano, il 7% ne consuma la quantità di raccomandata dalle linee guida per una corretta alimentazione, cioè almeno 5 porzioni. Il 52% si ferma 1° 2 al giorno, il 38% a 3 o 4. L’abitudine al consumo dei cosiddetti ‘five a day’ è più comune nelle donne, nelle persone con minori problemi economici  e cresce con l’avanzare dell’età per arrestarsi negli over 65, dove la quota di persone che mangiano almeno 3 porzioni al giorno o aderiscono al five a day ha raggiunto nel 2023 il valore più basso dal 2016. A fare il punto sono i dati della sorveglianza Passi e Passi d’Argento dell’Istituto Superiore di Sanità pubblicati sul sito Epicentro e che fanno riferimento al biennio 2022-2023, che coinvolge almeno l’80% delle Asl con un campione pari a 275 persone per ciascuna.   GITMO E AIL INSIEME PER ISTITUIRE LA GIORNATA NAZIONALE DEL PAZIENTE TRAPIANTATO  L’alleanza virtuosa tra il GITMO – Gruppo Italiano per il Trapianto di Midollo Osseo, cellule staminali emopoietiche e terapia cellulare e l’AIL – Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma a sostegno dei pazienti ematologici e della ricerca scientifica si rinnova e rinforza trovando nuove aree di interesse comune. Da qui l’intenzione di istituire una Giornata Nazionale interamente dedicata al paziente trapiantato di cellule staminali emopoietiche a partire dal 2025; l’annuncio è stato dato durante l’incontro con la stampa, organizzato nell’ambito dell’annuale Riunione Nazionale GITMO di Napoli. GITMO è l’unica Società Scientifica che rappresenta il trapianto in Italia e fornisce i dati dell’attività trapiantologica all’autorità nazionale competente, il Centro Nazionale Trapianti. Ad oggi, 90 Centri trapianto sono accreditati GITMO e di questi, 60 fanno attività allogenica. Inoltre, circa un quarto dell’attività trapiantologica viene eseguita sui bambini presso i Centri pediatrici. Pochi giorni fa a Reggio Calabria si è celebrata la Prima Giornata GITMO-AIL dedicata al paziente che ha subito un trapianto di cellule staminali emopoietiche o terapie cellulari CAR-T; per l’occasione è stato organizzato dal Centro trapianti del Grande Ospedale Metropolitano Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria un incontro dal titolo “Oltre ogni sfida”, rivolto a pazienti ed ex pazienti, che hanno effettuato un trapianto autologo o allogenico o la terapia cellulare con CAR-T, e alle loro famiglie.   PREMIO INTERNAZIONALE FAIR PLAY MENARINI: I VINCITORI DELLA 28° EDIZIONE   Nuove stelle dello sport brillano nel firmamento del Premio Internazionale Fair Play Menarini. La manifestazione che ogni anno promuove i valori di etica, lealtà e rispetto si è aperta ufficialmente nel Salone d’Onore del CONI con la conferenza stampa di presentazione della 28° edizione, in programma il 3 e 4 luglio a Firenze e Fiesole. La Fondazione Fair Play Menarini ha annunciato i nomi dei premiati che la notte del 4 luglio riceveranno il prestigioso riconoscimento sul palco del Teatro Romano di Fiesole.  Anche quest’anno l’Albo d’Oro della kermesse si arricchisce di campioni e campionesse di livello internazionale che, nel corso della loro carriera, hanno dimostrato di incarnare lo spirito del gioco corretto. Per il mondo del calcio ci sarà il capitano della Nazionale campione del mondo del 2006 e Pallone d'Oro Fabio Cannavaro insieme ad Alessandro Costacurta, Ciro Ferrara,...

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