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Canale Podcast del Centro AUREAMED di Roma.

  1. Distorsione della caviglia: dott.ssa Michela Favaretti

    14 APR

    Distorsione della caviglia: dott.ssa Michela Favaretti

    La distorsione della caviglia è uno degli infortuni muscolo-scheletrici più comuni, sia negli sportivi che nella popolazione generale. Può verificarsi a seguito di un movimento brusco o innaturale del piede, come una torsione durante una corsa o una semplice camminata su terreno irregolare. In genere, coinvolge i legamenti che collegano le ossa della caviglia, causando stiramenti, lesioni o rotture più o meno gravi. Ma cosa succede realmente quando si verifica una distorsione? E soprattutto, quali sono le terapie più efficaci per recuperare al meglio? Fase acuta: il ghiaccio e il riposo Subito dopo il trauma, la priorità è ridurre dolore e gonfiore. In questa fase, si segue il protocollo R.I.C.E. (Rest, Ice, Compression, Elevation), ovvero: Riposo: evitare di appoggiare il peso sulla caviglia.Ghiaccio: applicare impacchi freddi per 15-20 minuti ogni 2-3 ore nelle prime 48 ore.Compressione: usare bendaggi elastici per contenere il gonfiore.Elevazione: tenere la gamba sollevata per favorire il ritorno venoso.Il ghiaccio è particolarmente importante nei primi giorni per controllare l’infiammazione e limitare il danno ai tessuti circostanti. Fisioterapia: il cuore della riabilitazione Una volta superata la fase acuta, entra in gioco la fisioterapia, fondamentale per recuperare la piena funzionalità dell’articolazione. Le sedute fisioterapiche includono esercizi specifici per: Recuperare la mobilità articolareRinforzare la muscolatura perimaleolare (attorno alla caviglia)Lavorare sulla propriocezione, cioè la capacità di percepire la posizione del proprio corpo nello spazio, spesso compromessa dopo una distorsionePrevenire recidive, che sono piuttosto frequenti se non si fa una buona riabilitazioneTerapie fisiche: tecarterapia e ultrasuoni Per supportare e accelerare il processo di guarigione, si ricorre anche a terapie strumentali. Tecarterapia (TECAR): utilizza correnti ad alta frequenza per stimolare i processi naturali di rigenerazione dei tessuti, riducendo dolore e infiammazione. È molto usata nelle prime fasi della riabilitazione per accelerare il recupero e migliorare la circolazione locale.Ultrasuoni terapeutici: sfruttano vibrazioni sonore ad alta frequenza per agire in profondità, con effetti analgesici e antinfiammatori. Sono particolarmente utili in presenza di edemi o rigidità localizzate.Riabilitazione in acqua: la piscina come alleato Una volta che il dolore si riduce e il carico sulla caviglia diventa tollerabile, la piscina riabilitativa diventa un eccellente strumento. L'acqua, infatti, permette di svolgere esercizi con un carico ridotto sulle articolazioni, facilitando il movimento e migliorando la forza e la mobilità in modo sicuro. In acqua si possono eseguire: Camminate e corse leggereEsercizi di equilibrioLavori specifici su muscoli e articolazioni, grazie alla resistenza dell’acquaLa riabilitazione da una distorsione della caviglia non può essere lasciata al caso. Un recupero efficace passa attraverso un approccio multidisciplinare e personalizzato, che combina riposo iniziale, terapie fisiche, esercizi funzionali, e attività riabilitative in piscina. Ignorare la distorsione o limitarsi solo al riposo può portare a cronicizzazioni, instabilità articolare e recidive. Affidarsi a fisioterapisti esperti e seguire un programma completo significa invece tornare alle proprie attività, sportive e quotidiane, in sicurezza e con piena efficienza. 📞 Prenota la tua valutazione: il primo passo verso il recupero comincia da qui. Centro Aureamed🔹health🔹sport🔹rehabilitationContattaci per qualsiasi richiesta o informazione al:☎️ 06 3242121🌍https://www.aureamed.it📌Via Degli Scipioni, 252/254/256 - 00192 Roma (RM)

    10 min
  2. Malattia Venosa Cronica: Dott. Stefano Sanguigni

    8 APR

    Malattia Venosa Cronica: Dott. Stefano Sanguigni

    Malattia Venosa Cronica nelle Donne: Cause, Soluzioni e Ruolo dei Flebotonici La malattia venosa cronica (CVD) rappresenta una condizione diffusa, con una prevalenza maggiore nelle donne, influenzata da fattori ormonali, gravidanze e predisposizione genetica. Caratterizzata da un malfunzionamento delle valvole venose, porta a ristagno ematico, edema, dolore e complicanze come ulcere cutanee. Questo articolo esplora le cause, le strategie di gestione e l’efficacia dei flebotonici, sia naturali che sintetici, nel trattamento della CVD. Eziologia e Fattori di Rischio La CVD insorge quando le vene degli arti inferiori non riescono a garantire un ritorno ematico efficiente al cuore. I principali fattori di rischio includono: Sesso femminile: Le donne hanno un rischio doppio rispetto agli uomini, legato agli estrogeni, alla gravidanza (aumento del volume ematico e pressione venosa) e all’uso di contraccettivi orali.Età avanzata: La perdita di elasticità vascolare e l’indebolimento valvolare peggiorano con l’invecchiamento.Obesità e sedentarietà: Il peso eccessivo e la prolungata stazione eretta/seduta aumentano la pressione venosa.Storia di trombosi venosa profonda (TVP): I danni valvolari post-trombotici sono una causa comune di insufficienza venosa cronica.Uno studio su 902 donne di 45-54 anni ha evidenziato una forte associazione tra sintomi di CVD (crampi, edema) e fattori di rischio cardiovascolari, come ipertrigliceridemia, basso HDL e aumento della proteina C-reattiva. Ciò suggerisce un legame tra CVD e aterosclerosi, sottolineando l’importanza di un approccio preventivo olistico. Strategie di Gestione: Stile di Vita e Terapia Modifiche Comportamentali Esercizio fisico: Attività a basso impatto (camminare, nuoto) migliorano il tono muscolare e la circolazione, riducendo il ristagno venoso.Controllo del peso: Ridurre il BMI diminuisce la pressione sulle vene.Elevazione delle gambe: Alzare gli arti inferiori per 15-30 minuti più volte al giorno favorisce il drenaggio.Calze compressive: Forniscono pressione graduata, supportando il ritorno venoso.Flebotonici Naturali Centella asiatica: Migliora l’integrità del collagene vascolare e riduce l’edema. Uno studio del 2016 ne conferma l’efficacia nel alleviare i sintomi.Ippocastano (Aesculus hippocastanum): L’escina contenuta nei semi aumenta il tono venoso e riduce l’infiammazione. Una meta-analisi ne attesta la sicurezza e l’efficacia a breve termine.Diosmina e Pycnogenolo: Flavonoidi che stabilizzano la permeabilità capillare e riducono l’edema. La diosmina, in particolare, mostra effetti significativi sul gonfiore e sul dolore.Flebotonici Sintetici (flavonoidi) Calcium dobesilate: Riduce la permeabilità capillare e migliora la microcircolazione, utile in pazienti con ulcere venose.Pentossifillina: Agisce sulla viscosità ematica, favorendo il flusso sanguigno. La gestione della CVD nelle donne richiede un approccio integrato. Le modifiche dello stile di vita rimangono fondamentali, mentre i flebotonici—sia naturali che sintetici—offrono un valido supporto nel controllo dei sintomi. Studi recenti sottolineano l’importanza di intervenire anche sui fattori di rischio cardiovascolari, data la correlazione tra CVD e aterosclerosi. Ulteriori ricerche sono necessarie per ottimizzare protocolli terapeutici personalizzati, soprattutto in gruppi ad alto rischio come le donne in peri-menopausa o con storia di TVP. Centro AureamedhealthsportrehabilitationContattaci per qualsiasi richiesta o informazione al: 06 3242121 https://www.aureamed.it Aureamed MalattiaVenosaCronica #SaluteDelleGambe #Benessere #CentellaAsiatica #Ippocastano #FlebotoniciNaturali #CircolazioneSanguigna #SaluteDonna #Prevenzione

    11 min
  3. i benefici del cioccolato: dott.ssa Arianna Parisio

    27 MAR

    i benefici del cioccolato: dott.ssa Arianna Parisio

    Il Cioccolato Fondente: Un Amico per la Tua Salute! Sapevi che il cioccolato fondente, oltre a essere una delizia per il palato, può anche fare bene al corpo? Ricco di flavonoidi e polifenoli, il cioccolato fondente agisce come potente antiossidante, proteggendo le nostre cellule dallo stress ossidativo. Aiuta a migliorare la circolazione sanguigna e a ridurre la pressione arteriosa, mentre il consumo regolare può aumentare il colesterolo "buono" (HDL) e ridurre quello "cattivo" (LDL). Ma non è tutto! 🍃 Il cioccolato fondente stimola anche il cervello, grazie alla teobromina e alla caffeina, migliorando l’umore e la concentrazione. Alcuni studi suggeriscono che possa anche proteggere il nostro cervello e ridurre il rischio di malattie neurodegenerative. E per i più golosi, il cioccolato fondente può contribuire a migliorare il metabolismo e la sensibilità all'insulina, rendendolo un alleato anche nel controllo della glicemia. Come godertelo al meglio? Scegli un cioccolato con almeno il 70% di cacao e limita gli zuccheri aggiunti. Una porzione di 20-30 g al giorno è l’ideale per ottenere i benefici senza esagerare. Puoi mangiarlo da solo o abbinarlo a frutta secca per un'ulteriore spinta nutrizionale! Il cioccolato fondente non è solo un piacere per il palato, ma un vero e proprio alleato della salute! Centro Aureamed🔹health🔹sport🔹rehabilitationContattaci per qualsiasi richiesta o informazione al: ☎️ 06 3242121🌍https://www.aureamed.it📌Via Degli Scipioni, 252/254/256 - 00192 Roma (RM)#CioccolatoFondente #Benessere #Salute #CiboSano #Cacao #Benefici #Cioccolato #Antiossidanti #VitaSana

    11 min
  4. Sindrome di Raynaud: Dott. Stefano Sanguigni

    24 MAR

    Sindrome di Raynaud: Dott. Stefano Sanguigni

    La sindrome di Raynaud è una condizione caratterizzata da episodi di vasospasmo delle arterie periferiche, che provocano una riduzione temporanea del flusso sanguigno alle estremità, in particolare alle dita delle mani e dei piedi. Questi episodi si manifestano tipicamente con cambiamenti di colore della pelle in risposta al freddo o allo stress emotivo, passando dal pallore (fase ischemica) alla cianosi (fase cianotica) e infine all'eritema (fase di recupero). La sindrome può essere classificata in due forme principali: primaria e secondaria. Sindrome di Raynaud Primaria La forma primaria, nota anche come fenomeno di Raynaud idiopatico, si verifica in assenza di patologie sottostanti e rappresenta la forma più comune. È spesso meno grave e colpisce prevalentemente giovani donne tra i 14 e i 20 anni. I sintomi sono generalmente lievi e non associati a danni tissutali permanenti. Sindrome di Raynaud Secondaria La forma secondaria è associata a patologie sottostanti, in particolare malattie autoimmuni come sclerodermia, lupus eritematoso sistemico, sindrome di Sjögren e artrite reumatoide. Questa variante tende a essere più grave e può portare a complicanze come ulcerazioni cutanee e necrosi tissutale. Esami Diagnostici La diagnosi della sindrome di Raynaud si basa su una combinazione di anamnesi, esame obiettivo ed esami strumentali e di laboratorio: Capillaroscopia Periungueale: Questo esame non invasivo consente di valutare la morfologia dei capillari nel letto ungueale. Nella forma primaria, la capillaroscopia mostra un quadro normale o con alterazioni aspecifiche, mentre nella forma secondaria si possono osservare anomalie specifiche come megacapillari e aree avascolari, indicative di malattie autoimmuni sottostanti.Esami del Sangue: La ricerca di autoanticorpi è fondamentale per identificare eventuali patologie autoimmuni associate. In particolare, la presenza di anticorpi antinucleo (ANA) è comune nelle malattie del tessuto connettivo. Altri autoanticorpi specifici, come gli anti-Scl-70, anti-centromero e anti-RNA polimerasi III, possono indicare una sclerosi sistemica, mentre gli anticorpi anti-dsDNA e anti-Smith sono associati al lupus eritematoso sistemico. Test di Provocazione al Freddo: L'immersione delle mani in acqua fredda può scatenare una crisi vasospastica, utile per la diagnosi differenziale.Terapie Il trattamento della sindrome di Raynaud varia in base alla gravità dei sintomi e alla presenza di patologie sottostanti: Misure Comportamentali: Per entrambe le forme, è fondamentale evitare l'esposizione al freddo, proteggere le estremità con abbigliamento adeguato e ridurre lo stress emotivo. Inoltre, è consigliata la cessazione del fumo, poiché la nicotina può aggravare il vasospasmo. Per le forme più gravi (Raynaud secondaria) è fondamentale un consulto con un angiologo La sindrome di Raynaud richiede una diagnosi accurata per distinguere tra forma primaria e secondaria, poiché quest'ultima può essere il primo segno di una malattia autoimmune sistemica. Un approccio diagnostico completo, che includa capillaroscopia e test sierologici, è essenziale per una gestione terapeutica appropriata. Le opzioni di trattamento variano dalle misure conservative ai farmaci vasodilatatori, fino a interventi chirurgici nei casi più gravi. La collaborazione multidisciplinare tra reumatologi, dermatologi e altri specialisti è fondamentale per garantire una gestione ottimale dei pazienti affetti da questa sindrome

    11 min
  5. Obesità infantile: dott.ssa Arianna Parisio

    17 MAR

    Obesità infantile: dott.ssa Arianna Parisio

    Intervista dott.ssa Arianna Parisio, biologa-nutrizionista, ospite della trasmissione "Sport e Medicina TV". condotta dal dott. Alessandro Falcioni.Tema della puntata: L'obesità infantileL'obesità infantile rappresenta una delle sfide più urgenti nel campo della salute pubblica, con implicazioni significative sia a breve che a lungo termine. Le cause di questo fenomeno sono multifattoriali, ma tra le principali emergono stili di vita sedentari, alimentazione scorretta e influenze ambientali.Cause principali dell'obesità infantile 1 Stili di vita sedentari: L'aumento del tempo trascorso davanti a schermi, come televisione, computer e dispositivi mobili, riduce significativamente l'attività fisica nei bambini. Questo comportamento è associato a un incremento del rischio di obesità. 2 Alimentazione scorretta: Il consumo frequente di cibi ad alta densità energetica, come snack dolci o salati, bibite zuccherate e fast food, contribuisce all'eccesso calorico e all'aumento di peso nei bambini. 3 Ambiente obesogenico: Un ambiente che promuove l'accesso a cibi poco salutari e scoraggia l'attività fisica favorisce l'aumento di peso e l'obesità tra la popolazione. Conseguenze dell'obesità infantileL'obesità in età pediatrica è associata a numerose complicanze fisiche e psicosociali, tra cui: • Complicanze metaboliche: I bambini obesi presentano un rischio elevato di sviluppare prediabete e diabete mellito di tipo 2, dislipidemia e ipertensione arteriosa. • Complicanze cardiovascolari: L'eccesso di grasso corporeo, soprattutto a livello addominale, è responsabile della produzione di sostanze pro-infiammatorie che aumentano il rischio di patologie cardiache. • Complicanze epatiche: Una percentuale significativa di bambini obesi sviluppa steatosi epatica non alcolica, una condizione caratterizzata dall'accumulo di grasso nel fegato. • Complicanze psicologiche: Il pregiudizio e lo stigma sperimentati dai giovani affetti da sovrappeso e obesità possono danneggiare la loro salute mentale e autostima.Transizione all'età adultaÈ stato osservato che l'obesità infantile tende a persistere nell'età adulta, aumentando il rischio di sviluppare malattie croniche come il diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro.Strategie di prevenzione e interventoPer contrastare l'obesità infantile, è fondamentale adottare un approccio integrato che coinvolga: • Promozione di stili di vita attivi: Incoraggiare l'attività fisica quotidiana nei bambini, limitando il tempo trascorso in attività sedentarie come l'uso di dispositivi elettronici. • Educazione alimentare: Favorire una dieta equilibrata ricca di frutta, verdura e cereali integrali, riducendo il consumo di alimenti ad alta densità energetica e bibite zuccherate. • Coinvolgimento della famiglia: I genitori dovrebbero dare il buon esempio adottando abitudini alimentari sane e partecipando ad attività fisiche insieme ai propri figli.Affrontare l'obesità infantile richiede un impegno congiunto da parte di famiglie, scuole e istituzioni sanitarie per promuovere ambienti salutari e supportare scelte di vita sane fin dalla giovane età.Centro Aureamed🔹health🔹sport🔹rehabilitationContattaci per qualsiasi richiesta o informazione al: ☎️ 06 3242121🌍https://www.aureamed.it📌Via Degli Scipioni, 252/254/256 - 00192 Roma (RM)

    11 min
  6. il Pacemaker: dott. Augusto Mazzetti

    12 MAR

    il Pacemaker: dott. Augusto Mazzetti

    Intervista al dott. Augusto Mazzetti, cardiologo, ospite della trasmissione "Sport e Medicina TV". condotta dal dott. Alessandro Falcioni. Tema della puntata: il Pacemaker Il pacemaker è un dispositivo medico impiantabile utilizzato per regolare il ritmo cardiaco in pazienti con disturbi della conduzione elettrica del cuore. Il suo funzionamento si basa sull’emissione di impulsi elettrici che stimolano il miocardio, garantendo una frequenza cardiaca adeguata quando il sistema di conduzione naturale del cuore è compromesso. Indicazioni per l’Impianto del Pacemaker L’uso del pacemaker è indicato in una serie di patologie caratterizzate da anomalie della conduzione cardiaca, tra cui il blocco atrioventricolare di grado avanzato, la bradicardia sinusale severa e alcune forme di disfunzione del nodo senoatriale. In queste condizioni, il cuore può battere troppo lentamente o con pause prolungate, causando sintomi quali vertigini, sincope, affaticamento e ridotta capacità di esercizio.  Il pacemaker consente di ristabilire un ritmo cardiaco adeguato, migliorando la qualità della vita e prevenendo episodi potenzialmente pericolosi. Differenze tra Pacemaker Monocamerale VVI e Bicamerale Esistono diverse tipologie di pacemaker, tra cui i dispositivi monocamerali e bicamerali, scelti in base alle specifiche esigenze del paziente e alla natura della disfunzione cardiaca. Il pacemaker monocamerale VVI stimola un’unica camera cardiaca, solitamente il ventricolo destro. Questo tipo di dispositivo è indicato principalmente nei pazienti con fibrillazione atriale cronica associata a bradicardia, in quanto regola la frequenza ventricolare senza necessità di sincronizzazione con l’attività atriale. Tuttavia, nei pazienti con un ritmo sinusale preservato, l’assenza di sincronizzazione atrioventricolare può comportare una minore efficienza emodinamica rispetto ad altre soluzioni. Il pacemaker bicamerale, invece, è dotato di due elettrocateteri, uno posizionato nell’atrio destro e l’altro nel ventricolo destro. Questo permette una stimolazione sincronizzata delle due camere cardiache, mantenendo la fisiologia naturale del cuore. Tale configurazione è particolarmente indicata nei pazienti con blocco atrioventricolare avanzato e ritmo sinusale integro, poiché garantisce una migliore coordinazione della contrazione cardiaca e una maggiore efficienza emodinamica rispetto al monocamerale. L’Importanza di una Valutazione Specialistica La scelta del tipo di pacemaker più adeguato richiede un’attenta valutazione clinica e strumentale da parte di specialisti in cardiologia. Presso il Centro Cardiometabolico di Aureamed, offriamo un approccio personalizzato per la diagnosi e il trattamento delle patologie del ritmo cardiaco, utilizzando tecnologie avanzate e protocolli basati sulle più recenti evidenze scientifiche. Se si sospetta la presenza di un disturbo della conduzione cardiaca o si necessita di un consulto specialistico, è consigliabile prenotare una visita per una valutazione approfondita e un eventuale piano terapeutico mirato. Centro Aureamed 🔹health🔹sport🔹rehabilitation Contattaci per qualsiasi richiesta o informazione al: ☎️ 06 3242121 🌍https://www.aureamed.it 📌Via Degli Scipioni, 252/254/256 - 00192 Roma (RM)

    11 min
  7. Infarto e Covid: prof. Valerio Sanguigni

    6 MAR

    Infarto e Covid: prof. Valerio Sanguigni

    Intervista al Prof. Valerio Sanguigni, illustre cardiologo e medico di fiducia di Fiorello e di tantissimi personaggi dello spettacolo, ospite della trasmissione "Sport e Medicina TV" condotta dal dott. Alessandro Falcioni. Tema della puntata: iInfarto e CovidNegli ultimi anni, numerosi studi hanno evidenziato il legame tra l'infezione da COVID-19 e un aumento del rischio di patologie cardiovascolari, con particolare riferimento agli infarti del miocardio e ad altre complicanze cardiache. Il professor Valerio Sanguigni, cardiologo, sottolinea come ricerche recenti – tra cui uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Medicine – abbiano evidenziato un incremento significativo di eventi cardiovascolari nei pazienti che hanno contratto il COVID-19, soprattutto tra coloro che soffrono di Long COVID. Secondo i dati riportati, il rischio di attacchi ischemici nei pazienti post-COVID aumenta del 63%, gli attacchi di cuore del 69%, le aritmie del 52% e l’ictus del 72%. Ancora più allarmante è il dato relativo all’insufficienza cardiaca, con un incremento del 300%, e alla formazione di coaguli nei polmoni, che rappresentano una delle complicanze più pericolose dell’infezione.Un ulteriore studio condotto dall’Università di Roma La Sapienza in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli ha confermato questa tendenza, analizzando un database di pazienti con patologie post-COVID. I risultati mostrano un raddoppio dei casi di infarto del miocardio, rafforzando l’ipotesi che il virus possa avere un impatto diretto e duraturo sul sistema cardiovascolare.La Necessità di un Approccio Terapeutico Mirato Secondo il professor Sanguigni, alla luce di questi dati, è fondamentale che i medici adottino strategie di prevenzione mirate, specialmente per i soggetti fragili o già affetti da patologie cardiovascolari. In particolare, sottolinea l’importanza della prescrizione degli antivirali durante la fase acuta dell’infezione: se somministrati tempestivamente, questi farmaci possono bloccare la progressione della malattia e ridurre il rischio di complicanze a lungo termine. Questa prospettiva è in linea con le più recenti indicazioni scientifiche, che suggeriscono un approccio multidisciplinare nella gestione del COVID-19 e delle sue conseguenze. Oltre all’utilizzo degli antivirali, è essenziale monitorare i pazienti post-COVID con esami cardiologici approfonditi, valutando la funzione endoteliale, il rischio trombotico e l’eventuale presenza di infiammazione persistente. Le evidenze raccolte fino ad oggi confermano che il COVID-19 non è solo una malattia respiratoria, ma può avere effetti sistemici che coinvolgono l’apparato cardiovascolare anche a distanza di mesi dall’infezione. L’infiammazione sistemica e l’aumento della coagulabilità del sangue rappresentano fattori chiave nel determinare il rischio cardiovascolare post-COVID. Per questo motivo, la comunità scientifica è chiamata a proseguire le ricerche per comprendere a fondo i meccanismi attraverso cui il virus SARS-CoV-2 influenza il sistema cardiocircolatorio e per sviluppare strategie terapeutiche efficaci nella prevenzione e gestione delle complicanze. Nel frattempo, è cruciale che i medici adottino un approccio proattivo, identificando tempestivamente i pazienti a rischio e garantendo loro un adeguato follow-up cardiologico. Centro Aureamed 🔹health🔹sport🔹rehabilitation Contattaci per qualsiasi richiesta o informazione al: ☎️ 06 3242121 🌍https://www.aureamed.it 📌Via Degli Scipioni, 252/254/256 - 00192 Roma (RM) #Covid19 #Cuore #Infarto #Prevenzione #Cardiologia #Aureamed

    10 min

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