Le nostre vite sono cambiate, e allo stesso modo è cambiato anche il linguaggio che usiamo. Siamo stati travolti dalle metafore belliche (la guerra dei medici-eroi contro il virus, nemico invisibile. Sono emerse nuove parole ("covidiota", per esempio), altre sono riemerse da dizionari burocratici e démodé (è il caso di "congiunti"), altre ancora (come come migranti o braccianti) ci hanno fatto riflettere sull'uso di un linguaggio tutt'altro che inclusivo. La lingua, del resto, riflette i cambiamenti sociali ed è a sua volta in grado di influenzare il nostro modo di percepire la realtà. In che modo è accaduto durante la pandemia, e con quali conseguenze, a medio e lungo termine? Lo abbiamo chiesto a Federico Faloppa, che insegna Storia della lingua italiana e Sociolinguistica nel Dipartimento di Lingue moderne dell’Università di Reading, in Gran Bretagna, ed è uno dei maggiori esperti di linguaggio di odio.
«Per affrontare il domani avremo bisogno di riappropriarci del nostro tempo», dice il professor Faloppa, «che non è soltanto il tempo dettato dal consumo e dalla velocità. E dovremo avere una certa dolcezza nell'affrontare i problemi e una profondità nell'analizzarne le conseguenze.
"Domani" è prodotto con il sostegno di Zacapa Rum (https://www.zacaparum.com/).
Illustrazione di Andrea De Santis.
Tema musicale di Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore (Minus&Plus).
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Informazioni
- Podcast
- Canale
- FrequenzaOgni settimana
- Uscita7 agosto 2020 04:00 UTC
- Durata30 min
- ClassificazioneContenuti adatti a tutti