STORIE E MISTERI SICILIANI SCRITTI DAL DESTINO Fabio Fabiano
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STORIE E MISTERI SICILIANI SCRITTI DAL DESTINO
Mi chiamo Fabio Fabiano e sono un giallista siciliano. Ho scritto diversi libri, raccontato tante storie frutto di fantasia, ma guardando la realtà siciliana mi sono accorto che il destino ha dato vita a degli eventi che farebbero impallidire i migliori scrittori e drammaturghi del mondo. Dopo aver studiato i documenti del passato ho raccolto queste storie vere avvolte dal mistero per raccontarvele
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INTRODUZIONE
STORIE E MISTERI SICILIANI SCRITTI DAL DESTINO
Mi chiamo Fabio Fabiano e sono un giallista siciliano. Ho scritto diversi libri, raccontato tante storie frutto di fantasia, ma guardando la realtà siciliana mi sono accorto che il destino ha dato vita a degli eventi che farebbero impallidire i migliori scrittori e drammaturghi del mondo. Dopo aver studiato i documenti del passato ho raccolto queste storie vere avvolte dal mistero per raccontarvele -
LA SVENTURA DI CHIAMARSI FILIPPO
In questo podcast ci occupiamo del destino che gioca tragicamente con i nomi ed i cognomi. Il contorno della storia è quello tipico di una faida in una cittadina della Sicilia negli anni ottanta. Da una parte i componenti della cosca locale di "cosa nostra" e dall'altra quelli del clan mafioso che fa riferimento agli "stiddari". I due clun mafiosi si scontrano e lascianoa a terra vittime e sangue ma il 21 settembre del 1986 a Porto Empedocle in Via Roma, avviene una delle più senguinose stragi mafiose. Tra le vittime vi è una giovane vittima innoccente il cui nome è Filippo Gebbia. E' proprio l'ivocazione del nome del giovane da parte della sua fidanzata, anche lei presente ai fatti, che ne determina la tragica sorte. Il destino beffardo e crudele come sa essere più di ogni altro autore e drammaturgo, il 21 settembre del 1986 ha portato in scena una delle più tremende tragedie ad otto unico "La sventura di chiamarsi Filippo."
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IL GENIO E L'IMBROGLIONE, LA STORIA DEL CONTE CAGLIOSTRO 1° PARTE
Questa volta il destino ci ha regalata una di quelle storie nelle quali è facile comprendere cosa può accadere a un uomo che lo sfida e cerca di beffarlo. Il Conte di Cagliostro nella sua vita lo sfido spesso e chi sfida il destino ripetutamente pensando di poterlo addomesticare o gestirlo, finisce sempre per soccombere per sua mano. In questo podcast ci occuperemo del Conte di Cagliostro e delle sue straordinarie avventure e della Setta dei Liberi Muratori.
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IL GENIO E L'IMBROGLIONE, LA STORIA DEL CONTE CAGLIOSTRO 2° PARTE
Questa volta il destino ci ha regalata una di quelle storie nelle quali è facile comprendere cosa può accadere a un uomo che lo sfida e cerca di beffarlo. Il Conte di Cagliostro nella sua vita lo sfido spesso e chi sfida il destino ripetutamente pensando di poterlo addomesticare o gestirlo, finisce sempre per soccombere per sua mano. In questo podcast ci occuperemo del Conte di Cagliostro e delle sue straordinarie avventure e della Setta dei Liberi Muratori.
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VARSALONA BANDITO E SEDUTTORE
Prima della creazione del celebre Arsène Lupin, personaggio immaginario ideato da Maurice Leblanc nel 1905, che ruba per sé ma anche per i più bisognosi e sempre e solo ai più facoltosi, amante delle donne e del lusso, il destino aveva già creato un personaggio simile. Come spesso avviene il destino crea questi personaggi nella sua fucina preferita ovvero la Sicilia. Il personaggio storico in questione si chiama Francesco Paolo Varsalona, inteso Ciccu Paulu. Anche lui come Lupin è forte e di bell'aspetto, ama la bella vita e le belle donne, ma non è certo un filantropo come il personaggio letterario francese che è si ladro ma gentiluomo . Il bandito Barsalona grazie alla sue imprese criminali viene ben presto proiettarono nella leggenda e nel mito. E come accadde ad altri banditi anche la sua scomparsa viene tata da una coltre
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Mistero siciliano, la morte del bandito Giuliano (1/5 parte)
Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em. Con intervista a Lino Buscemi e Giuseppe Casarrubea. Qualcuno nel 1950 aveva pensato di raggirare il destino. Di creare una scena come quella di un film e spacciarla come vera. Questo qualcuno era un ufficiale dell’arma dei carabinieri ovvero il colonnello Ugo Luca, numero uno del Comando Forze Repressione Banditismo in Sicilia. Alle 6 del 5 luglio 1950 fece trasmettere un dispaccio al ministro dell’interno Mario Scelba e al comando generale dell’Arma a Roma: «Da Castelvetrano Colonnello Luca segnala che ore 3,30 oggi dopo inseguimento centro abitato et conflitto a fuoco sostenuto da squadriglie del Comando Forze Repressione Banditismo rimaneva ucciso il bandito Giuliano. Nessuna perdita parte nostra. Cadavere piantonato disposizione autorità giudiziaria…».