50 episodes

Un programma che approfondisce temi d’attualità nel mondo dell’arte, con uno sguardo trasversale e multidisciplinare che dà la parola a storici dell’arte, artisti e conservatori, scrittori e critici, per parlare di artisti, opere d’arte, musei e nuovi linguaggi artistici. Ogni settimana l’inserto dedicato a una mostra scelta dalla redazione e raccontata dai curatori. E una selezione di notizie e segnalazioni di inaugurazioni da non perdere.

Voci dipinte RSI - Radiotelevisione svizzera

    • Arte
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Un programma che approfondisce temi d’attualità nel mondo dell’arte, con uno sguardo trasversale e multidisciplinare che dà la parola a storici dell’arte, artisti e conservatori, scrittori e critici, per parlare di artisti, opere d’arte, musei e nuovi linguaggi artistici. Ogni settimana l’inserto dedicato a una mostra scelta dalla redazione e raccontata dai curatori. E una selezione di notizie e segnalazioni di inaugurazioni da non perdere.

    Strani, estranei e stranieri ovunque

    Strani, estranei e stranieri ovunque

    Il titolo scelto dal curatore brasiliano Adriano Pedrosa per la 60. Biennale d’arte di Venezia, è quello di un’opera del collettivo italo britannico Claire Fontaine: una scritta fluorescente al neon “Foreigners Everywhere”, che si trasforma in una sorta di ready made per diventare l’emblema di una mostra dedicata ad artisti queer, outsider e indigeni.
    Una mostra e un emblema a cui il Padiglione svizzero si accorda perfettamente con le due opere realizzate dall’artista svizzero brasiliano Guerreiro do Divino Amor – che infatti ha dichiarato di riconoscersi appieno nella condizione evocata dal titolo. Due opere in cui ironia, cultura pop, riflessioni sulle identità, vere o rappresentate si intrecciano e si contaminano, scardinando forse per il visitatore qualche convinzione.
    In una puntata realizzata da Venezia, Voci dipinte ne parla con il curatore del padiglione svizzero Andrea Bellini, direttore del Centre d’art contemporain di Ginevra e con Carole Haensler direttrice del Museo Villa dei cedri di Bellinzona e presidente dell’associazione dei musei svizzeri.

    • 56 min
    Dipingere l’aria

    Dipingere l’aria

    Il 15 aprile 1874 a Parigi si apriva la prima esposizione degli Impressionisti: riuniva oltre 160 opere di 31 artisti, fra questi alcuni dei nomi che sarebbero diventati noti in tutto il mondo: Monet, Renoir, Degas, Pissarro, Sisley, Cézanne e Morisot. È l’inizio di un’avventura che riunisce un gruppo di pittori decisi a liberarsi dal sistema dei salons ufficiali e dai legami con la tradizione. Le mostre di questi “indipendenti” susciteranno scandalo, tra la critica e il pubblico, ma segneranno una vera e propria rivoluzione artistica che avrà un’influenza decisiva anche sulle avanguardie di primo Novecento. Ne parleremo a “Voci dipinte” con lo storico dell’arte Stefano Zuffi, co-curatore della grande mostra Cézanne-Renoir in corso a Palazzo Reale a Milano.
    L’avventura “impressionista” attraverso le otto mostre, le recensioni della critica e la voce dei suoi protagonisti sarà raccontata in una miniserie di dieci puntate curata dalla storica dell’arte Susanna Gualazzini intitolata “Due chili di blu”.  
    Dalla luce degli impressionisti alla luce-colore di Augusto Giacometti, un pittore che è stato un vero innovatore: una grande mostra al Kunsthaus di Aarau propone una rilettura dell’opera dell’artista svizzero, che oscilla tra figurazione e astrazione.

    • 1 hr
    Il museo necessario

    Il museo necessario

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    La pandemia, i cambiamenti climatici e le emergenze ambientali, i movimenti sociali come Black Live Matter e MeToo, il dibattito sulla decolonizzazione, la crisi economica, i conflitti e le disuguaglianze sociali; i grandi problemi che attraversano la società contemporanea richiedono anche ai musei di ripensare la propria identità e funzione. Sempre meno spazi neutrali, le istituzioni museali sono sempre più luoghi dove si ascolta e si agisce. La transizione a museo “utile” e attivista presuppone un cambiamento radicale che include nuovi modelli di gestione e nuove pratiche, fondate sul coinvolgimento e sulla responsabilizzazione dei cittadini. Altrimenti il rischio è quello di cadere nella retorica della bellezza terapeutica e nel paternalismo. Perché è urgente cambiare rotta e ridefinire la legittimità dei musei? Quali sono i valori che il museo “necessario” dovrebbe promuovere per diventare strumento di cambiamento sociale? Quali gli ostacoli a questa radicale trasformazione dei musei?
    Per parlarne Voci dipinte ospita le museologhe Simona Bodo e Anna Chiara Cimoli.  
    Per la mostra della settimana saremo al Masi di Lugano, dove è in corso un’esposizione dedicata al grande fotografo svizzero Ernst Scheidegger – che raccoglie oltre un centinaio di immagini, divise in due nuclei: gli scatti giovanili inediti e una selezione dei suoi celebri ritratti d’artista. Vi proporremo l’intervista alla curatrice Taisse Grandi Venturi.

    • 58 min
    Enrico Castellani

    Enrico Castellani

    “Quando una superficie, una tela, viene suddivisa anche da una sola linea, si creano dei rapporti conflittuali, si dà sempre adito a una interpretazione.” scrive Enrico Castellani “Ecco io volevo che ciò che facevo fosse indiscutibile, non interpretabile, qualcosa che c’è e basta.”
    La ricerca di questo grande artista italiano è volta principalmente alla sua idea di rappresentazione dello spazio sulla tela. Architetto di formazione e pittore per vocazione, Enrico Castellani occupa una posizione incontestabile nella storia dell’arte del Secondo Novecento. Tuttavia, a questo artista sono state dedicate pochissime mostre personali fuori dall’Italia. In Svizzera, sino ad oggi, addirittura nessuna. Questo fatto ha spinto Barbara Paltenghi Malacrida, direttrice del Museo d’Arte di Mendrisio, a presentare la prima grande retrospettiva di Castellani in territorio elvetico. La mostra inaugurata sabato 23 marzo 2024 è al centro della puntata di Voci Dipinte. Gli ospiti della puntata sono: Barbara Paltenghi Malacrida, direttrice del Museo d’Arte di Mendrisio; Federico Sardella, direttore della Fondazione Enrico Castellani e la rinomata storica dell’arte Ester Coen.
    L’inserto della settimana ci porta a visitare la mostra dell’artista canadese Jeff Wall, considerato uno dei fondatori della stage photography, alla Fondazione Beyeler di Basilea. L’esposizione, aperta fino al 21 aprile, presenta 55 opere provenienti da vari musei internazionali e dall’archivio privato dell’artista. Ne parla il curatore Martin Schwander.

    • 57 min
    Vetrina

    Vetrina

    La vetrina come simbolo e archetipo del museo e dell’esposizione: è il punto di partenza della mostra Exposure in corso al Mudec di Milano che interroga il pubblico sulle diverse funzioni e tipologie della vetrina, dentro e fuori il museo. Elemento che comunica attraverso la sua trasparenza, la vetrina separa l’oggetto dal pubblico, protegge e isola i reperti e le opere d’arte. Nei musei etnografici in particolare le vetrine privano del loro contesto oggetti che provengono da contesti culturali diversi, rivestendoli di nuovi significati. Esporre significa quindi raccontare, proponendo una propria visione del sapere e della storia. Che cosa rappresenta la vetrina per una collezione di un museo delle culture? Che cos’era la vetrina prima del museo e che cosa rappresenta dentro e fuori gli spazi museali? A Voci dipinte ne parlano Sara Rizzo, conservatrice al Mudec di Milano, e l’architetto Guido Morpurgo.
    A proposito di nuovi racconti e nuove narrazioni andremo a Basilea a scoprire la mostra di Carrie Mae Weems, la prima artista afroamericana a cui è stata dedicata una retrospettiva al Guggenheim Museum di New York nel 2014.

    • 1 hr
    Ironia

    Ironia

    “L’ironia è una cosa seria”: questo il titolo dell’ultimo saggio del critico e storico dell’arte Francesco Poli che si interroga sulle molteplici forme dell’ironia, come strategia nelle opere d’arte visiva dall’Impressionismo fino al Postmoderno. L’ironia non assume soltanto le forme dichiarate della provocazione o della satira, componenti fondamentale nelle opere dei dadaisti, di Cattelan o Koons, ma può anche esprimersi in forme più sottili e concettuali come nel caso di Giacometti, Manzoni, Boetti e Nauman: l’autore, che fornisce chiavi inedite per rileggere opere iconiche nel segno dell’ironia, sarà ospite di Voci dipinte.
    Guardare con uno sguardo attuale e da nuove prospettive l’opera di Ferdinand Hodler, uno dei pittori che più ha plasmato l’identità nazionale, è l’obiettivo della grande mostra appena inaugurata al Kunsthaus di Zurigo che abbiamo scelto di raccontarvi insieme alla co-curatrice Sandra Gianfreda.

    • 53 min

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