에피소드 27개

Appunti è un podcast long-form di Stefano Feltri. Ogni puntata un ospite, una conversazione approfondita per farsi un'idea del mondo, tra politica, economia, tecnologia e cultura. Per capire davvero quello che ci succede intorno. Appunti è anche una newsletter e un sito: appunti.substack.com

Appunti - di Stefano Feltri Stefano Feltri

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Appunti è un podcast long-form di Stefano Feltri. Ogni puntata un ospite, una conversazione approfondita per farsi un'idea del mondo, tra politica, economia, tecnologia e cultura. Per capire davvero quello che ci succede intorno. Appunti è anche una newsletter e un sito: appunti.substack.com

    La Confessione - Episodio 0: Così la Chiesa italiana insabbia gli abusi

    La Confessione - Episodio 0: Così la Chiesa italiana insabbia gli abusi

    l 5 marzo 2024 don Giuseppe Rugolo è stato condannato a 4 anni e 6 mesi in primo grado, dal tribunale di Enna. Da quasi due anni, con i miei colleghi Giorgio Meletti e Federica Tourn, seguiamo questa storia solo all’apprenza periferica.
    La consideriamo così importante da averci dedicato un podcast in sette puntate, La Confessione, di cui qui potete sentire un teaser, che inquadra la vicenda e presenta i fatti.
    Perché quella singola vicenda è come un frattale, replica in piccolo tutto il sistema di coperture e insabbiamenti che ha finora impedito che in Italia scoppiasse lo scandalo degli abusi nella Chiesa.
    Perché soltanto in Italia non è ancora scoppiato il caso degli abusi nella Chiesa cattolica? Perché il sistema di copertura degli abusatori è ancora in piedi ed efficace, coinvolge decine e decine di preti e vescovi ed è tacitamente approvato da papa Francesco.
    Il podcast La Confessione ricostruisce come la Chiesa italiana silenzia le denunce delle vittime, copre i preti sotto accusa e nasconde lo scandalo. E sono loro, i preti, a raccontarlo.
    “Ho insabbiato questa storia”, dice il vescovo di Piazza Armerina Rosario Gisana, intercettato al telefono mentre parla con don Giuseppe Rugolo, condannato a 4 anni e 6 mesi per violenza sessuale in primo grado a Enna martedì 5 marzo.
    Per la prima volta possiamo ascoltare direttamente i protagonisti di una vicenda di abusi spiegare come funziona il sistema per insabbiare e depistare, come si usano le risorse della Chiesa per tacitare le vittime e lasciare gli abusatori impuniti. Secondo Gisana, le accuse di violenza sessuale per Rugolo sono un dono di Dio, “per diventare santo”.
    Antonio Messina è un ragazzo di Enna che per anni è stato abusato da don Rugolo, fin da quando era minorenne. Nel 2014 inizia a chiedere giustizia alle strutture ecclesiastiche, dieci anni dopo arriva la sentenza della magistratura ordinaria.
    Grazie alla sua denuncia, sono emersi i documenti audio su cui si basa questo podcast: intercettazioni telefoniche e dialoghi registrati dai protagonisti all’insaputa l’uno dell’altro.
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    Per sostenere il progetto della Confessione, seguite il podcast e cliccate sulla campanella, per essere informati sui prossimi episodi.
    La Confessione
    è un podcast di giornalismo investigativo in 7 puntate disponibile su Spotify e tutte le principali piattaforme
    Autori:
    Stefano Feltri
    Giorgio Meletti
    Federica Tourn
    Con la collaborazione di  Carmelo Rosa
    Consulenza musicale e sonora: Stefano Tumiati
    Produzione:
    Il podcast La Confessione è possibile grazie al sostegno degli abbonati alla newsletter Appunti
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    • 35분
    Appunti di Geopolitica: Dopo l'egemonia americana

    Appunti di Geopolitica: Dopo l'egemonia americana

    In questo quarto episodio degli Appunti di Geopolitica con Manlio Graziano arriviamo all’attualità, dopo essere partiti da lontano, dalla pace di Vestfalia nel 1648. Abbiamo raccontato come si muova il pendolo dall’ordine al disordine mondiale, come lo sviluppo ineguale dei paesi e delle aree generi tensioni che mettono in discussione le egemonie consolidate. Mentre qualcuno declina, qualcun’altro ascende e ambisce a prenderne il posto. E questo succede sempre, non c’è alcun momento che possiamo classificare come stasi. E quindi è ora di discutere della crisi dell’egemonia americana, di come questo percorso sia avviato su una traiettoria ben riconoscibile e senza ritorno, ma non lineare. Se la crisi in Medio Oriente rende evidente il caos seguito al progressivo ritiro di Washington dall’area, la guerra in Ucraina ha dato l’illusione che i pilastri dell’ordine mondiale americano fossero ancora in piedi - la garanzia di sicurezza all’Europa, la contrapposizione con la Russia - ma gli Stati Uniti non riescono più a reggere il loro ruolo. E dopo la fine dell’egemonia Usa, che cosa ci aspetta? Per saperne di più c'è la newsletter Appunti e il libro di Manlio Graziano Disordine mondiale (Mondadori)
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    • 30분
    Appunti di Geopolitica: Come spartirsi il mondo

    Appunti di Geopolitica: Come spartirsi il mondo

    L’ordine di Yalta è la sanzione della vittoria assoluta degli Stati Uniti sui suoi competitori. È un passaggio storico fondamentale.La Seconda guerra mondiale per gli Stati Uniti è stata in realtà composta da due guerre mondiali, con alleati diversi.C’è una guerra in Europa in cui l’Unione sovietica è alleata e cobelligerante, e c’è una guerra in Asia in cui l’Unione Sovietica non è cobelligerante.Quello che è successo nella Seconda guerra mondiale è un inedito assoluto nel corso della storia: si è affermato un paese in grado di sconfiggere tutti i suoi competitori, e quando dico tutti i suoi competitori non mi riferisco soltanto alla Germania e al Giappone, ma anche alla Gran Bretagna, che era il competitore principale.Nel terzo episodio di questo ciclo di Appunti di geopolitica, con Manlio Graziano approfondiamo l'interpretazione degli eventi seguiti alla Seconda guerra mondiale. La spartizione del mondo tra Stati Uniti e Russia e la costruzione dell'ideologia della Guerra fredda. Per saperne di più c'è la newsletter Appunti e il libro di Manlio Graziano Disordine mondiale (Mondadori)
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    • 34분
    Appunti di Geopolitica: La guerra è inevitabile?

    Appunti di Geopolitica: La guerra è inevitabile?

    Tutta la politica internazionale si può leggere come una competizione per l’egemonia: la potenza in ascesa contende la posizione di primazia all’egemone, che prova a difendersi. Chi è al vertice è destinato a cadere, e di solito il passaggio da un egemone all’altro passa attraverso guerre sanguinose. L’ordine mondiale è dunque un’illusione, è soltanto la parentesi in attesa della prossima guerra? La guerra è inevitabile? Questo è l’argomento del secondo episodio di Appunti di Geopolitica, il podcast con Manlio Graziano. E’ una serie di quattro episodi, se volete che continui, potete suggerire argomenti o modifiche a appunti@substack.com Manlio Graziano vive a Parigi, dove insegna Geopolitica e Geopolitica delle religioni alla Paris School of International Affairs di SciencesPo e alla Sorbona. Dirige il Nicholas Spykman International Center for Geopolitical Analysis, scrive su «Limes», «Gnosis» e il «Corriere della Sera» e collabora regolarmente con «International Affairs Forum». Il suo ultimo libro è Disordine mondiale (Mondadori) che è diventato lo spunto per la serie di podcast Appunti di Geopolitica.
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    • 26분
    Appunti di Geopolitica: Dall’ordine al disordine

    Appunti di Geopolitica: Dall’ordine al disordine

    Inizia con questo primo episodio un ciclo di quattro puntate di Appunti di Geopolitica: con Manlio Graziano seguiamo il filo del ragionamento sviluppato nel nuovo libro di Manlio Disordine mondiale, in uscita il 23 gennaio per Mondadori. Partiamo dalla pace di Vestfalia del 1648 con la nascita dell’idea di Stato moderno, per esplorare la grande tensione al centro delle relazioni internazionali e, più in generale, della politica: ogni Stato che è in condizione di farlo, cerca di conquistare il ruolo di potenza egemonica, ma quando ci riesce mette le basi per la propria caduta, cioè per essere sostituito da un nuovo egemone che a sua volta seguirà la stessa traiettoria.La geopolitica è la disciplina analitica che permette di seguire questo pendolo tra ordine e disordine, capire in quale momento della sua oscillazione ci troviamo e adottare così i comportamenti coerenti con la minimizzazione del danno. Senza essere velleitari, senza condannarsi alla sconfitta.In queste puntate non troverete il commento all’attualità, a volte vi sembrerà che prenderemo la discussione un po’ alla lontana, ma se seguite il ragionamento vi accorgerete che bisogna per capire le tensioni tra Cina e Taiwan, la guerra di Gaza, le mosse di Vladimir Putin sull’Ucraina bisogna infilare gli occhiali giusti, quelli che consentono di vedere le trame profonde, le leggi quasi universali che incrociano la storia con la filosofia e con la strategia. Ogni puntata del podcast è accompagnata da un numero della newsletter Appunti che contiene una versione condensata ed editata della conversazione tra Manlio Graziano e me, per consentire anche a chi non ha tempo di ascoltare il podcast di farsi un’idea, e permettere a chi ha ascoltato di ritrovare e fissare meglio i concetti fondamentali. Manlio Graziano vive a Parigi, dove insegna Geopolitica e Geopolitica delle religioni alla Paris School of International Affairs di SciencesPo e alla Sorbona. Dirige il Nicholas Spykman International Center for Geopolitical Analysis, scrive su «Limes», «Gnosis» e il «Corriere della Sera» e collabora regolarmente con «International Affairs Forum». Il suo ultimo libro è Disordine mondiale (Mondadori) che è diventato lo spunto per la serie di podcast Appunti di Geopolitica.
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    • 27분
    COP28 - L'inizio della fine per le fonti fossili e il futuro del clima - con Cinzia Bianco

    COP28 - L'inizio della fine per le fonti fossili e il futuro del clima - con Cinzia Bianco

    Tutto faceva pensare che la Cop28 negli Emirati arabi sarebbe stata un disastro, anche perché era presieduta da un petroliere, Sultan Al-Jaber. E invece il risultato finale è stato accolto un po' da tutti come una sorpresa soprattutto perché per la prima volta nel testo dell'accordo finale si parla dell'abbandono delle fonti fossili.Le questioni climatiche sono facili in via di principio, ma sono difficilissime da interpretare quando si scende poi nel dettaglio negoziale.Però per fortuna possiamo contare sull'analisi di Cinzia Bianco, di rientro da Dubai. Cinzia Bianco è un’analista dello European Council on Foreign Relations, è un'esperta dei Paesi del Golfo e in quanto esperta dei Paesi del Golfo è diventata anche un'esperta di negoziati climatici dai quali il futuro dei Paesi del Golfo dipende e in questi giorni ha seguito la COP28 a Dubai."La soluzione che si è trovata è ovviamente un compromesso che lascia una sorta di flessibilità, perché lascia la libertà di adattare ad ogni singolo paese i criteri ed i contesti ma la percezione prevalente ora è che è iniziata la fine dell'era fossile, ed è questo che conta veramente perché questa percezione ha un impatto diretto su dove i grandi investitori per mettono i loro capitali"Per leggere analisi e commenti, potete iscrivervi alla newsletter Appunti
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    • 32분

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