Question from the Club

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🔥 Cosa puó nascere da una semplice domanda? Quali mondi si possono aprire? Cosa si puó conoscere e imparare? Scopriamolo insieme ogni giovedì alle 11 per un quarto d’ora😎

  1. La formazione professionale e le nuove competenze al centro del business del futuro

    7월 30일

    La formazione professionale e le nuove competenze al centro del business del futuro

    In un mondo del lavoro nel quale l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando dinamiche e processi, a tal punto che, secondo una recente ricerca Ipsos, l’87% dei professionisti italiani ritiene che l’IA trasformerà significativamente il modo in cui funziona l’azienda in cui opera e il 43% si dice disposto a seguire un corso di aggiornamento per acquisire nuove e necessarie competenze digitali, risulta chiaro come il comparto della formazione diventi sempre più strategico e sia anche chiamato a trasformare la logica lavorativa da "workfare" a "learnfare". Un’evoluzione che, in Italia, non è ancora a pieno regime, ma che offre già spunti di miglioramento con una quota di imprese con almeno 6 addetti che ha investito nel 2021 nell’aggiornamento e nello sviluppo delle conoscenze del proprio personale che è stata pari al 60,3% - come indicato dalla IV edizione dell’Indagine INDACO-Imprese (rilevazione campionaria svolta da INAPP che ha coinvolto oltre 20mila aziende) che conferma come la propensione a realizzare interventi formativi cresca all’aumentare della dimensione aziendale e sia tendenzialmente più ridotta nelle regioni meridionali e insulari. Il tasso di incidenza delle imprese formatrici (sul totale delle imprese italiane) è infatti pari al 50,2% fra le microimprese e sale al 66% fra le piccole imprese, all’83,4% fra le medie fino al 92,8% fra le grandi imprese. Il divario territoriale Nord-Sud rimane però importante con circa 10 punti percentuali. Una tendenza che evidenzia anche un miglioramento notevole del posizionamento dell’Italia nella formazione continua delle imprese. Il quale, pur rimanendo a livello intermedio e non arrivando alle eccellenze dei paesi scandinavi, in Europa occupava nel 2020 la quindicesima posizione per la percentuale di imprese con 10 addetti e oltre che forniscono formazione ai propri dipendenti, con un valore del 68,9% (in un range che va dal 17,5% della Romania al 96,8% della Lettonia) e con un guadagno di ben sette posizioni rispetto a cinque anni prima: nel ranking UE28 l’Italia occupava, infatti, la ventiduesima posizione nel 2015 (60,2%).   Qual è però oggi il reale stato dell’arte di questo mercato e come si stanno muovendo enti formatori, istituzioni, università e imprese per guardare davvero in maniera propositiva a quel presente esteso che chiamiamo futuro? Ne abbiamo parlato approfonditamente, nel corso di questa puntata, insieme a numerosi esperti, come Kevin Giorgis e Stefano Marchese di EFI - Ecosistema Formazione Italia, Roberto Angotti di INAPP, Nicola Neri di Ipsos Italia, Damiano Previtali del Ministero dell’Istruzione e del Merito, i professori Claudio Rorato e Luca Gastaldi del Politecnico di Milano, Mauro Meda di ASFOR, Egidio Sangue di Fonditalia, Nicola Minelli di Confimprese e Servizi, Italo Piroddi di Aruba e Guido Stratta dell’Accademia della Gentilezza, che abbiamo avuto l’opportunità di incontrare nel corso della prima edizione dell’Innovation Training Summit, organizzato a Roma da EFI – Ecosistema Formazione Italia.

    3시간 3분
  2. Sostenibilità: dove stanno andando e quali sono i prossimi passi per le aziende italiane?

    7월 9일

    Sostenibilità: dove stanno andando e quali sono i prossimi passi per le aziende italiane?

    Mentre il Green Deal europeo sta lentamente prendendo forma, affrontando numerosi ostacoli politici e anche rischi imprevisti, soprattutto sotto un profilo economico e degli investimenti, secondo i dati della ricerca “Sostenibilità e innovazione: dalla visione all’azione”, realizzata da Impronta Etica con il contributo di Sustainability Makers, in Italia la sostenibilità è sempre più centrale per il mondo del business. Il 79,3% delle aziende nella nostra penisola ha intrapreso percorsi di innovazione e cambiamento, focalizzandosi sul miglioramento dell’impatto sociale e ambientale delle proprie attività. Il 51,1% ha al suo interno gruppi di lavoro impegnati nell’innovazione sostenibile. Mentre, il 53,3% ha destinato un budget specifico ad attività sostenibili. Dati questi che fanno ben sperare, anche se, come sottolinea l’ultima analisi proposta da Cerved sul tema, l’Italia ha ancora molta strada da fare in questo senso, posizionandosi, rispetto alle altre nazioni del Vecchio Continente, come ultima sotto il profilo dello sviluppo economico legato alla sostenibilità, 15esima nella classifica generale e 9* sotto il profilo della sicurezza ambientale.   Qual è allora il vero stato dell’arte della sostenibilità italiana? Ne abbiamo parlato in questo speciale dedicato al tema insieme al Ministro dell’ambiente e sicurezza, Gilberto Pichetto Fratin, Monica Mantovani, Client Officer di Ipsos e Alessandro Foti di AIAS – Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza, che abbiamo avuto modo di incontrare nel corso dell’ultima edizione dell’Innovation Training Summit di Roma, organizzato da EFI – Ecosistema Formazione Italia.

    29분
  3. Speciale sostenibilità

    2월 6일

    Speciale sostenibilità

    Gli ultimi dati del Circularity Gap Report 2024 hanno evidenziato un deciso cambio di passo nell’awareness relativa all’importanza di sostenibilità ed economia circolare per il comparto industriale globale. Secondo l’analisi, infatti, ormai questi temi sono diventati veri e propri megatrend con un aumento dei dibattiti online e offline e degli articoli dedicati a questi argomenti pari al 300% negli ultimi 5 anni. Nonostante questo, però, la circolarità dei materiali utilizzati per la realizzazione di prodotti a livello globale è diminuita del 21% nello stesso periodo preso in considerazione, passando da un consumo di materie secondarie del 9.2% nel 2018 al 7.2% nel 2023. Mentre, il consumo generale di materie aumenta a dismisura. Basti pensare che solo negli ultimi 5 anni la popolazione mondiale ha utilizzato oltre 500 gigatoni di materie, pari al 28% di tutto il consumo prodotto dall’umanità dall’inizio del ‘900. Se, però, l’aumento di consapevolezza, conversazioni e contenuti a favore della sostenibilità non basta a invertire la rotta culturale dell’economia moderna, di cosa c’è bisogno oggi concretamente per gestire la situazione nel migliore dei modi? In questo nuovo episodio di #QuestionfromtheClub, abbiamo cercato di rispondere a questa domanda insieme a Marco Taisch, Presidente MICS e Professore al Politecnico di Milano, Bianca Maria Colosimo, Presidente Comitato Tecnico Scientifico di MICS, Daria Battini, Professoressa dell'Università di Padova e Leader dello Spoke 8 di MICS, Fabrizio Cobis, Dirigente Ministero dell’Università e della Ricerca (MiUR), Domenico Ricchiuti, COO di Natuzzi. Tutti esperti del MICS - Made in Italy Circolare e Sostenibile, il primo Partenariato Esteso, supportato dai fondi del PNRR, che promuovono lo sviluppo di nuove sinergie tra Governo, università, istituti di ricerca e aziende, al fine di generare progetti di valore sostenibile, utili a tutto il sistema Paese.

    52분

소개

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