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Quanto condiziona le nostre scelte l'economia nascosta dietro le piccole cose? Si moltiplicano gli aeroporti e voliamo low cost. A teatro spopolano i monologhi perché sono una moda, ma anche perché un attore cosa meno di una compagnia. Anche nell'aumento o nella diminuzione delle nascite o dei matrimoni ci sono dinamiche economiche. Come per la tv che guardiamo o i libri che compriamo, indirizzati dagli algoritmi del web. Con ironia e semplicità partendo da storie e casi concreti vogliamo raccontare quali meccanismi economici giocano nella nostra vita per capire quanto siamo liberi di scegliere.

L'Economia delle Piccole Cose Radio24

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Quanto condiziona le nostre scelte l'economia nascosta dietro le piccole cose? Si moltiplicano gli aeroporti e voliamo low cost. A teatro spopolano i monologhi perché sono una moda, ma anche perché un attore cosa meno di una compagnia. Anche nell'aumento o nella diminuzione delle nascite o dei matrimoni ci sono dinamiche economiche. Come per la tv che guardiamo o i libri che compriamo, indirizzati dagli algoritmi del web. Con ironia e semplicità partendo da storie e casi concreti vogliamo raccontare quali meccanismi economici giocano nella nostra vita per capire quanto siamo liberi di scegliere.

    Il lavoro che cambia

    Il lavoro che cambia

    Niente benefit o aumenti di stipendio, ma tutti a casa per un mese di ferie come premio per i risultati ottenuti. E' la scelta, in tempo di flessibilità e life-balance, di Edileco, cooperativa nata in Valle d'Aosta nel 2005, che oggi dà lavoro ad oltre 200 persone. Per brindare al risultato, anziché' arricchire la busta paga hanno scelto di regalarsi del tempo libero. C'è chi ha viaggiato, chi ha risposto: cosa me ne faccio? Tra digitale, green, e nuovi tempi di vita il lavoro è davanti ad una rivoluzione come non accadeva da tempo. Noi Facciamo i conti...

    Turismo da selfie, Venezia prova il ticket e il Pantheon si rifà il look

    Turismo da selfie, Venezia prova il ticket e il Pantheon si rifà il look

    Lo chiamano turismo da selfie. Secondo l'Organizzazione mondiale del turismo nel 2030, a varcare le frontiere del proprio paese per turismo saranno più di due miliardi di persone l'anno. Per andare dove? Aprite Instagram o TikTok: dove sono le immagini più belle e cliccate, lì si va. A fare cosa? rifare le stesse immagini. E l'effetto è ormai molto più dell'overturism. Così dalle spiagge della Grecia alle città della Spagna, dal monte Fuji in Giappone all'acropoli di Atene, si corre ai ripari. Venezia ci prova e in questo ponte del 25 Aprile per la prima volta sperimenta il contributo d'ingresso: 5 euro e prenotazione per chi arriva in giornata. Soluzione o problema? La storia della laguna e com'è andata a finire un'altra storia, il ticket delle polemiche del Pantheon a Roma: in dieci mesi sono stati raccolti quasi 9 milioni di euro andati in restauri e contributi di solidarietà all'Emilia Romagna.

    Quando l'economia è in prestito, il ceto medio al banco di pegno

    Quando l'economia è in prestito, il ceto medio al banco di pegno

    Orologi di valore a Milano e Napoli, diamanti a Venezia e Firenze, oro a Napoli e Torino. È quel che gli italiani portano in pegno per chiedere prestiti. Somme medie che volano anche oltre i 1000euro per finanziare viaggi, pc, smartphone o biciclette. Ma anche cure mediche: solo nel 2023 chiedere un finanziamento per sostenere le spese sanitarie è aumentato del 6,6% rispetto al 2022. Aggiungiamo che oltre 4 milioni di famiglie hanno limitato le spese per la salute, in particolare al Sud. E quasi 2 milioni di persone hanno rinunciato a prestazioni sanitarie per ragioni economiche, secondo la  Fondazione Gimbe. Tornano i banchi del pegno? Certo, un fenomeno che sta crescendo, un po' perché in molti casi è sempre più difficile far tornare i conti a fine mese, un po' perché il rapporto coi soldi digitali non è lo stesso che con la banconota che esce dalla tasca, un po' perché avere credito è da una parte più difficile - e paradossalmente soprattutto per le piccole cifre -, dall'altra a portata di mano. Si chiama pegno, ma anche carta di credito o pagamento digitale: la moneta che non si vede mette a rischio anche la classe media. Noi Facciamo i conti...

    Il giro del mondo in teu, 9 su 10 degli oggetti che usiamo ha viaggiato in mare

    Il giro del mondo in teu, 9 su 10 degli oggetti che usiamo ha viaggiato in mare

    Guardatevi intorno: 9 su 10 degli oggetti che vedete ha viaggiato via nave. Cibo, mobili, cellulari, la sveglia che suona, la sedia su cui vi sedete o l'auto su cui state viaggiando. Loro, o le materie prime per assemblarli, hanno visto il mondo. Il trasporto via mare è così conveniente da permettere che una merce prodotta dall'altra parte del mondo risulti comunque meno costosa di una prodotta vicino a noi. Etico? Giusto? Nei fatti è così... Ecco perché i grandi al G7 trasporti questa settimana hanno discusso, e tanto, di mare. Dalla situazione nel canale di Suez, al controllo dei porti. Tra i primi dieci porti mondiali sette sono cinesi, e sulle coste del Mediterraneo tornano a crescere gli approdi africani. L'Italia? Sta a guardare mentre  Piccole cose crescono...

    Smart working, addio? vale più dello stipendio per attrarre i talenti

    Smart working, addio? vale più dello stipendio per attrarre i talenti

    Tiriamo indietro le lancette dell'orologio. Non per il cambio dell'ora, ma per tornare al 2019. Per lo smart working si torna alle vecchie regole, ma il mondo non si è fermato. E, come è sempre accaduto, è proprio nel mondo del lavoro che le pandemie lasciano i segni maggiori. Quel che mancano sono i talenti e un cervello (o delle mani abili) in fuga chiedono flessibilità.  Ecco perché tra i benefit più ambiti per attrarre e trattenere talenti ora le aziende mettono in campo proprio questo: lavoro agile, ferie più lunghe, bonus genitori... Insomma, tutto ciò che fa rima con flessibilità. Risultato? Nel 2023 i lavoratori da remoto nel nostro Paese sono stati 3milioni 585mila, ben il 540% in più rispetto al pre-Covid. Nel 2024 si stima saranno 3milioni 650mila, in crescita nonostante le regole che invece riportano la lancetta indietro nel tempo. E noi Facciamo i conti...

    Cacao amaro, crisi climatica e terre strappate al narcotraffico la storia dietro le uova di Pasqua

    Cacao amaro, crisi climatica e terre strappate al narcotraffico la storia dietro le uova di Pasqua

    Cosa c'è dietro l'uovo di Pasqua? Uno dei più grandi mercati al mondo. Quello del cacao è il terzo mercato dopo petrolio e caffè, vale 160 mld euro, di cui solo 20 vanno ai paesi produttori di fave di cacao. L'Europa è il più grande mercato mondiale del cacao, per consumo e utilizzo; l'Italia la terza economia mondiale per trasformazione. Si fa presto a parlare di caro-uovo. Il prezzo del cacao macina sui mercati mondiali record su record: in pochi mesi è schizzato da 2 dollari e mezzo a 7. Il motivo? La Costa d'Avorio da sola produce il 45% del cacao mondiale, ma a causa dei cambiamenti climatici mancano all'appello 350mila tonnellate. In Colombia si coltiva cacao nelle aree sottratte al narcotraffico, ma l'instabilità geopolitica resta dietro l'angolo. Tutto questo arriva fino alle nostre tavole: dall'uovo di Pasqua con QCode di Loretta Fanella alla tracciabilità dei prodotti la storia dietro il cioccolato ne l'economia delle piccole cose nel carrello della spesa.

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