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Gli approfondimenti Focus Pictet sono una rapida guida delle nozioni di base utili per approcciarsi consapevolmente agli investimenti.

  1. Biocarburati: pro e contro dei combustibili fossili green

    5 NOV

    Biocarburati: pro e contro dei combustibili fossili green

    A livello globale, il 2024 verrà ricordato come l’anno elettorale: 40 paesi alle elezioni, il 20% del mondo, 3,2 miliardi di popolazione, per un PIL di oltre 44 mila miliardi di dollari, pari al 42% del totale. Ad attirare il grosso dell’attenzione saranno però le Elezioni Presidenziali americane, il cui esito, da sempre, influenza l’andamento dei mercati. In generale, questi tendono a rimanere volatili prima dell’evento, per poi normalizzarsi una volta che il risultato è ufficializzato. L'esito delle elezioni può portare benefici ad alcuni settori piuttosto che ad altri e, storicamente, i mercati hanno sempre salutato con un rally una vittoria repubblicana. Se analizziamo i dati e prendiamo le performance azionarie degli ultimi 90 anni, il listino statunitense tende a mettere a segno guadagni più corposi negli anni elettorali rispetto agli anni senza voto, mentre sembra fare poca differenza che a essere eletto sia un repubblicano piuttosto che un democratico. Allo stesso tempo, non c’è alcuna evidenza di un’influenza significativa a lungo termine dei risultati elettorali sul potenziale di guadagno del mercato azionario in generale. Anzi, i dati dal 1928 a oggi ci dicono che, ad eccezione del 2008, anno della grande crisi economica, l’azionario USA è sempre salito alla fine di un mandato presidenziale rispetto al punto in cui si trovava al momento dell’elezione. Per quanto le elezioni presidenziali americane possano essere l’evento dell’anno, nessuna elezione politica è però in grado di arrestare i Megatrend secolari che stanno modificando il mondo: l’avanzamento della digitalizzazione e dell’Intelligenza Artificiale, l’evoluzione demografica e la transizione verso la neutralità climatica, insomma, non hanno colore politico. Scopri di più nell'approfondimento "Focus Pictet".

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  2. Gli effetti sociali ed economici della perdita di biodiversità

    22 OCT

    Gli effetti sociali ed economici della perdita di biodiversità

    La vita esiste sulla Terra da miliardi di anni, ma negli ultimi decenni ha subito un rapido impoverimento, dovuto alla scomparsa delle specie. In poco meno di cinquant’anni il mondo ha perso oltre due terzi del numero di vertebrati selvatici a causa dell'estrazione di materie prime e della lavorazione delle risorse naturali, attività che modificano il bioequilibrio naturale, portando a conseguenze drastiche per fauna e flora. Le cause principali della perdita di biodiversità a livello globale sono lo sfruttamento intensivo del territorio e del mare, l’esaurimento delle risorse naturali, il cambiamento climatico e l’innalzamento dei livelli di inquinamento. La perdita di biodiversità minaccia le economie globali e le loro popolazioni, in quanto oltre il 50% del PIL mondiale dipende dalla natura e dai servizi a essa correlati. Secondo le Nazioni Unite, nonostante sia trascorso un trentennio dalla Convenzione sulla Diversità Biologica, firmata a Rio de Janeiro nel 1992, gli obiettivi non sono stati centrati e per questo motivo, la stessa ONU ha inserito la protezione della biodiversità tra i suoi “obiettivi sostenibili”, da raggiungere entro il 2030. La continua riduzione delle aree selvatiche comporta anche il sovraffollamento di specie diverse in spazi sempre più ridotti con importanti effetti sulla salute degli animali e dell’uomo, poiché favorisce i processi di zoonosi, ossia la propagazione delle malattie da animale a essere umano. In un’ottica di tutela  della biodiversità, la finanza può diventare un motore importante del cambiamento, andando a premiare quelle aziende che si contraddistinguono per l’attenzione alla dimensione ambientale e che includono tra i propri obiettivi quelli di salvaguardia della natura e delle specie. Scopri di più nell'approfondimento "Focus Pictet".

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  3. Alla scoperta delle nuove tendenze di consumo

    8 OCT

    Alla scoperta delle nuove tendenze di consumo

    Negli ultimi anni abbiamo assistito a un’evoluzione delle tendenze di consumo, che hanno impattato il modo di fare business delle aziende. A monte di questo cambiamento troviamo fattori demografici e sociali, l’enorme sviluppo tecnologico che stiamo attraversando e, infine, un tema molto importante legato al concetto di Experience Economy. Quest’ultimo, particolarmente sentito nel mondo del lusso, ha spinto le aziende a cercare il modo per agganciare i clienti puntando sugli aspetti immateriali che coinvolgono la sfera dell’emotività. Infine, si è notato che sempre più persone prestano attenzione all'impatto dei prodotti che acquistano e alla qualità delle aziende che li producono, ma non solo: a crescere è anche l’attenzione verso l’attività relativa alla sfera del well-being, vale a dire salute personale, stile di vita attivo, abitudini alimentari più sane, ma anche un migliore equilibrio dal punto di vista psicologico. Per rispondere al cambio dei bisogni delle persone, è opportuno sviluppare nuove soluzioni. Investire in beni e servizi che si adattano al cambiamento delle abitudini di consumo è fondamentale per soddisfare le esigenze individuali. Le aziende che vogliono rimanere competitive devono fare propri questi cambiamenti e sviluppare strategie che tengano conto delle esigenze e dei desideri dei nuovi consumatori, investendo in sviluppo tecnologico, personalizzazione, esperienze, sostenibilità e comunicazione. Scopri di più nell'approfondimento "Focus Pictet".

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  4. Cosa sono le energie pulite

    4 JUN

    Cosa sono le energie pulite

    L'emergenza climatica ha sollevato la necessità di ridurre le emissioni di gas serra e di adottare fonti energetiche sostenibili per mitigare gli impatti del cambiamento climatico. Fondamentali in questo scenario sono le energie pulite, o rinnovabili, che si articolano in diverse forme, ognuna delle quali si avvale delle risorse naturali in modo innovativo ed efficiente. La più nota e diffusa è l'energia solare, seguita da quelle eolica, idroelettrica, dalla biomassa, ovvero l'utilizzo di materiali organici, come legno, residui agricoli e rifiuti organici, per produrre calore, elettricità o biocarburanti e dall’energia geotermica. La transizione verso un sistema energetico completamente sostenibile presenta però alcune sfide. In primo luogo, la complessità di sviluppare tecnologie più efficienti e di ridurre i costi di produzione, la necessità di mobilitare nuovi investimenti in ricerca e sviluppo per migliorare l'efficienza e l’accessibilità a livello globale, la gestione delle risorse naturali, che devono essere impiegate in modo sostenibile per evitare impatti negativi sulla biodiversità e sulla sicurezza alimentare, tenendo sempre a mente l’importanza dell'integrazione armoniosa delle tecnologie nelle comunità e la gestione degli impatti paesaggistici. Il cambiamento di paradigma richiesto nel settore energetico comporta anche sfide di natura politica e normativa, come la necessità di adottare politiche energetiche incentrate sulla riduzione delle emissioni e di creare un quadro normativo favorevole. Scopri di più nell'approfondimento "Focus Pictet".

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