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Podcast "Il Mondo a pezzi", Lunedì alle ore 10.00. Radio Radicale - Claudio Landi

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Podcast "Il Mondo a pezzi", Lunedì alle ore 10.00. Radio Radicale - Claudio Landi

    Il Mondo a pezzi - Conversazione con Paolo Guerrieri - Puntata del 11/06/2024

    Il Mondo a pezzi - Conversazione con Paolo Guerrieri - Puntata del 11/06/2024

    L'avanzata delle destre in Europa in una consultazione che si è incentrata soprattutto su temi nazionali in ognuno dei 27 Paesi Ue: un voto di protesta contro i governi in carica. La paura un fattore comune, in un'Europa la cui economia stenta a ripartire. I fattori alle origini di questi risultati elettorali favorevoli a forze orientate a destra o anti-europee la crescita media dell'1 per cento non ha coinvolto gli strati sociali più deboli; malgrado la discesa, l'inflazione ha continuato a pesare sui prezzi dei beni; le guerre e il tema immigrazione; la contestazione delle politiche Ue mirate al risanamento ambientale. Il Ppe resiste, ma si sono indebolite le forze liberali. Cosa farà Ursula Von Der Leyen? Si rivolgerà a forze come l'Ecr di Giorgia Meloni? Chiederà il sostegno dei Verdi per proseguire il percorso avviato con il Green Deal tanto contestato dai 'negazionisti' emergenti? E' urgente riprendere il cammino della transizione ecologica, spurgato di eccessi ideologici che lo hanno esposto a contestazioni. Sarà il Consiglio dell'Ue, dove sono i governi a decidere, a dare l'indirizzo su questo versante. La ridefinizione della strada della transizione ambientale va ridefinita, accompaganata in modo che ne vengano sostenuti i costi e richiede investimenti comuni, in modo che non siano i singoli Paesi a subirne l'impatto. Ma forze diffidenti verso le politiche comuni Ue come quelle che sono emerse vincitrici dalle elezioni europee, saranno disposte a condividere risorse a questo fine?

    • 20 min
    Il Mondo a pezzi - Intervista a Paolo Guerrieri - Puntata del 3/06/2024

    Il Mondo a pezzi - Intervista a Paolo Guerrieri - Puntata del 3/06/2024

    La prima relazione del neo Governatore di Banca d'Italia Fabio Panetta pone l'accento sulla necessità di una maggiore integrazione europea, unico rimedio all'irrilevanza dei singoli Paesi. Solo così si possono raggiungere gli obiettivi della transizione ecologica e digitale, che esigono investimenti e risorse comuni. Il governatore richiama l'urgenza di completare l'unione del mercato dei capitali. Un passo indispensabile anche per evitare che i risparmi europei continuino ad indirizzarsi verso gli Stati Uniti. L'Italia ha tutto da gauadagnare da una maggiore integrazione. La nostra economia non cresce a sufficienza, l'Italia è il Paese europeo in cui meno è cresciuto il reddito pro capite negli ultimi 25 anni. Giusti i richiami di Panetta alla necessità di un piano credibile per la riduzione del debito e volto a stimolare crescita e produttività. Anche Fmi e Bce hanno invitato l'Italia ad avviare al più presto una politica di risanamento del bilancio e di rilancio della crescita. I danni dei bonus sulla spesa pubblica. Il nodo del declino demografico, l'urgenza di far entrare nel mercato del lavoro giovani e donne.

    • 20 min
    Il Mondo a pezzi - Intervista al Professor Paolo Guerrieri Paleotti - Puntata del 28/05/2024

    Il Mondo a pezzi - Intervista al Professor Paolo Guerrieri Paleotti - Puntata del 28/05/2024

    Il vertice a Stresa dei Ministri delle Finanze e delle banche centrali del G7 raggiunge un accordo di massima sull'utilizzo dei proventi dei beni della Banca centrale russa congelati. Scartata l'ipotesi di un sequestro degli asset, si fa strada l'ipotesi di un prestito all'Ucraina, che deve far fronte anche ad ingenti spese in termini di soccorso sociale ed umanitario. I dettagli del piano del G7 potrebbero veder a luce al prossimo vertice di giugno. A Stresa affrontato anche il tema della sovraccapacità cinese: un eccesso di produzione che si riversa sui mercati europei, duramente ed esplicitamente condannato dal vertice nel comunicato finale. L'Ue rischia di rimanere schiacciata tra Cina e Usa: se Pechino sussidia le sue aziende e inonda il mercato europeo di beni strategici necessari alla transizione ecologica, gli Usa non hanno lesinato aiuti al proprio settore industriale con l'Inflation Reducation Act ed hanno varato dazi elevatissimi su auto elettriche cinesi, alluminio, pannelli solari. Ci si interroga quindi sulla possibilità di varare dazi analoghi in Ue. La Presidente della Commissione Ue Von Der Leyen all momento non spinge per questa soluzione. I rischi di una nuova guerra commerciale. Intanto la Cina vara accordi di libero scambio con Giappone e Corea. Cosa farà la nuova Commissione? Come si rapporterà con le politiche commerciali Usa? Serve coordinamento tra Usa e Ue sui rapporti con la Cina

    • 21 min

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