FastForward: Internet...una Settimana Prima!

Giorgio Taverniti

Le notizie con un altro punto di vista: le migliori, che impattano davvero, con una visione tecnica e strategica. E con la voglia di fare di Internet un posto Migliore.

  1. La Cazzata della GEO

    1 GIỜ TRƯỚC

    La Cazzata della GEO

    FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 56 - 18 Settembre 2025Di cosa parliamo* Sociologia della Ricerca su Internet* La complessità di oggi* La SEO* La cazzata della GEO* Ha senso ottimizzare per l’AI?* Il rischio di Google con l’AI Mode* Piccola Conclusione* I nostri eventi sull’AI* SalutiPremessa: non so come affrontare questo argomento, forse il miglior modo è dire le cose dritte al punto senza giri di parole. Quando abbiamo iniziato a parlare di Digital Transformation c’era un mondo nuovo che spiegava al mondo vecchio come doveva cambiare tutto.Ora che stiamo parlando di AI Transformation, vedo molte persone di quello che un tempo era il mondo nuovo non riuscire ad avere la stessa freschezza di un tempo.Vedo un mondo lento o lo vedo al rallentatore.Di solito, a portare avanti l’innovazione sono le persone nuove. Per questo nel forum gt incoraggiavamo le domande che venivano denigrate da altre parti, quelle dell’ultimo arrivato. Perché hanno un punto di vista che ti sposta dal tuo.E ci siamo ritrovati al punto in cui l’innovazione viene portata avanti da:* l’ultima persona arrivata* la persona che è portata di natura verso l’innovazione, che ha una visione molto ampia, elastica. Aldilà della sua età, aldilà di quanto è stanca.È molto probabile però, che il mondo del Digital, a furia di seguire le innovazioni si sia stancato prima.Perché sinceramente non mi spiego la fatica al cambiamento che vedo nel settore. Mi spiego un po’ di più il livello culturale molto basso nel funzionamento base di Internet e del Marketing su Internet. Ma vi giuro che la fatica al cambiamento di tutti i soggetti coinvolti in questa AI Transformation non l’ho mai percepita prima.Mi permetto di darvi un consiglio: non siamo nemmeno sulla punta dell’hype dell’AI. A breve, il numero di richieste di attività e servizi in questo ambito da parte delle aziende salirà vertiginosamente.Circondatevi di persone che vogliono cambiare ed evolvere. Ma che lo desiderano davvero, non perché lo scrivono su LinkedIn.SOCIOLOGIA DELLA RICERCA SU INTERNETNegli ultimi 5-6 anni vi ho raccontato due mondi che stavano cambiando radicalmente:* il mondo della Ricerca (Google in particolare)* il mondo dei Social (YouTube e TikTok in particolare)Nel mio penultimo libro “Google Liquido” ho chiuso con l’oramai conosciuto capitolo dal titolo "l’Internet Liquida".Metto in fila alcune tesi che ho spinto più di altre per unire i puntini e dirvi cosa ne penso dell’AI nella Ricerca:* Google come ecosistema verso il suo interno, non più statico, ma liquido, con molte proprietà da più di 1 miliardo di utenti al mese* Google come ecosistema verso l’esterno, verso altri ecosistemi e il mondo social* Internet più aperta tramite API e interoperatività degli ecosistemi* Le nuove generazioni sui social più liquide, non statiche come le generazioni precedenti abituate a stare solo in un ambiente. Per loro l’ambiente è quasi indifferente* Le nuove generazioni che cercano nuovi stimoli creativi* Il frutto del Web 2.0 non è l’interattività, ma i Creator e la Creator Economy* Gli algoritmi dei Social non sono Topic Based, ma Audience Based e le Audience sono create in base alle azioni delle persone. Audience Liquide.La parola Liquido torna spesso in questo, non a caso Zygmunt Bauman ha teorizzato, parlato, scritto e via dicendo sulla Società Liquida e Modernità Liquida.Nel mio framework della Ricerca Umana unisco la Search e i Social in un unico mondo, la Ricerca intesa a livello più alto e non tramite una query.E quando arrivo alla parte AI parlo di un Intento Risolutivo.Quello che sta avvenendo in questi mesi è l’enorme unione di tutto questo. È come se tutti i mondi precedenti si stessero condensando verso uno nuovo. È l’esplosione di una supernova. L’AI non è una cosa nuova che si appiccica SOLO all’esistente. Lo crea.Così come spiegavo che non è più possibile distinguere cosa è social e cosa non lo è, non sarà più possibile distinguere cosa è una ricerca con l’AI e cosa no. Stiamo andando verso l’uso dell’AI in ogni cosa.Ma non solo. Le nuove generazioni, e piano piano anche tutte le altre precedenti, stanno modificando pesantemente lo scenario. Le nuove generazioni che saltano da un social all’altro senza sentirsi appartenere a uno o all’altro, saltano da un sistema di ricerca a un altro. Saltano da Google a ChatGPT a TikTok.Perché prima di tutto non c’è la tecnologia, c’è l’essere umano.Le vecchie generazioni si stanno abituando, perché altrimenti si sentono fuori da questo mondo innovativo che loro stesse hanno creato o frequentato dal principio.È l’Internet Liquida nella tecnologia e nel modo di viverla dell’essere umano. La tecnologia asseconda questa tensione umana.Vi ricordate quando nel framework della ricerca umana vi dicevo che all’inizio c’erano le Directory, poi i Motori di Ricerca, poi Social Network, Social Media e infine mondo AI?Ecco dicevo che più ci spostavamo verso il mondo di destra, verso l’AI, verso il futuro, più aziende erano in competizione per la fetta di torta. La frammentazione della leadership nella ricerca non è più solo riguardante le aziende.Riguarda noi. Riguarda tutto quello che usiamo.Mi sta venendo in mente, mentre sto effettuando il processo di revisione di questa edizione della FastLetter, che forse è il caso di realizzare dei video che spiegano i termini più imporanti, come un glossario ma più pratico. Potrei aprire la rubrica “Parole da portare con sé nel Futuro”. Su YouTube.LA COMPLESSITÀ DI OGGIIn molte parti del nostro mondo fisico esistono luoghi assaltati dai turisti che votano i cibi locali. Così, in alto in classifica ti ritrovi i peggiori ristoranti del posto. Gente non competente che pensa di esserlo. Ecco, questo è LinkedIn.La complessità di oggi non può essere risolta facilmente. In una edizione precedente spiegavo quanto si andrà anche verso la frammentazione della consulenza.Tutti questi post su cosa fare e come agire sono assurdi per il semplice fatto che non sono applicabili se non al cliente di chi lo sta raccontando (che già va bene se è vero). Certo, è sempre avvenuto così. Dicevamo di non poter applicare le strategie SEO usate negli USA portandole in Italia: si tratta di un mercato diverso. Ecco quello che era vero a livello di nazione ora è vero non solo nei settori, ma nella natura dei progetti stessi.Mi piacerebbe prendere i post di Linkedin dei vari personaggi in voga e smontali pezzo per pezzo, ma ho di meglio da fare.Quelle elucubrazioni indossano un vestito nuovo. Sotto, però, la sostanza è sempre la stessa: trita e ritrita. La maggior parte dei post che sembrano innovativi, in realtà nascondono una mentalità lenta e di vecchio stampo. Non hanno sostanza, se non in piccolissimi casi.Quello non è cambiare davvero. Quello è tentare di sopravvivere a un cambiamento, non cavalcarlo. Perché il cambiamento vero sta avvenendo a livello di processo, non di piccola cosa tecnica che si è scoperta. Se prendiamo il mondo e-commerce e leggiamo alcuni dei consigli che appaiono innovativi, è molto probabile che risultino essere esercizi di stile proposti dall’ennessimo post ego-riferito, inapplicabili in molti casi e con uno spostamento del fatturato inesistente.Applicare l’AI ad una piccola parte di un qualcosa non è il punto di arrivo. Bisogna riuscire a stravolgere completamente il processo dell’elaborazione delle informazioni in nostro possesso per scalare velocemente. Non solo per generare i tag title!E poi alla fine scopri che il sito converte poco, ci si concentra solo sull’acquisizione nuovi clienti, non c’è un piano per il carrello abbandonato e via dicendo.Internet è frammentata. La ricerca è frammentata. La consulenza è frammentata.Ed è tutto così.Un freelance SEO ha strategie diverse un’Agenzia. E problemi diversi.Un e-commerce multibrand ha problemi differenti da uno monobrand.Questa cosa, già in essere negli anni passati, sta esplodendo con l’AI. Perché?Perché l’AI sta smontando i processi. Signore e Signori, l’AI ci porta in una direzione in cui le cose vanno fatte maledettamente bene, maledettamente personalizzate sui progetti. E rese scalabili su tutto l’ecosistema dei clienti. Avete presente il Time To Market?La locuzione inglese time to market (o TTM) indica il periodo di tempo che intercorre tra l'ideazione di un prodotto e la sua effettiva commercializzazione. Da WikipediaNel mondo e-commerce applicare l’AI alla SEO e al’ADV offre una serie di vantaggi molto concreti:* azzerare il Time to Market del prodotto da quando finisce nel catalogo a quando è disponibile con tutte le ottimizzazioni in tutte le lingue* scalare notevolmentePensate a un e-commerce di moda. Prima, per lanciare una nuova scarpa in 6 paesi, il processo (traduzioni, SEO, campagne ADV) richiedeva molti giorni. Oggi, con un processo ridisegnato tramite AI, lo stesso risultato si ottiene in poche ore, con un controllo umano finale. Questo non è un piccolo miglioramento, è un cambio di paradigma che libera risorse per un valore incalcolabile.Per farlo, però, devi cambiare i processi e le persone: non ti basta "usare l’AI"! E questa cosa è in grado di spostare totalmente i budget e la strategia digitale.I processi cambiano da realtà a realtà, da infrastruttura tecnologica a infrastruttura tecnologica. Una soluzione che va bene per un progetto, non va bene per l’altro.E soprattutto: non è una cosa da poco. E come sempre: ha a che fare con gli esseri umani.Oggi è tutto molto più complesso, ci sono davvero troppi canali, troppe azioni che si possono fare. Leggo i vari post in giro e mi chiedo: ma questa cosa quanto sposta di fatturato?Zero.Quanto sposta di fatturato cambiare completamente il processo di produzione delle informazioni una volta che lo hai oliato bene? Molto.LA SEOLa SEO è sempre stata una

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  2. E se la SEO morisse davvero?

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    E se la SEO morisse davvero?

    Edizione speciale della FastLetter.Oggi tento di rispondere alla domanda più frequente del nostro settore e che, forse per la prima volta, davvero mi viene posta da molte persone anche in privato.Lo faccio con meno parole possibile, dividendo il discorso in quattro parti.* Cosa bisogna fare oggi* Il mercato* La professione* Le personeCOSA BISOGNA FARE OGGIParliamo di 3 step:* le cose sicure* le sperimentazioni* il futuro1. Le cose sicureLa prima cosa che dobbiamo dirci è che bisogna continuare a fare quello che sta funzionando e che ha funzionato fino ad ora. Non c’è alcun dubbio. Il problema sono le cose che non stanno funzionando, ma non bisogna andare in panico su cosa funziona invece.Una cosa sono i post egoriferiti su LinkedIn, un’altra è la realtà.Una cosa è il chiacchiericcio catastrofista che sta generando immobilità nel mercato, un’altra è la realtà.L’AI ha impattato da subito. Alcuni settori sono stati impattati direttamente senza nemmeno vedere il calo dai motori di ricerca.Altri settori sono impattati da qualche mese con l’inserimento di AI Overviews e AI Mode portando CTR più bassi e cali di oltre il 30% del traffico.Ma bisogna rimanere saldi e lucidi e capire cosa sta funzionando e cosa no.Rimane fondamentale avere saldi i KPI legati agli investimenti che si effettuano nelle attività di Digital Marketing. È sicuro che per molte materie le metriche cambieranno, ovviamente non è possibile inseguire un KPI con le stesse performance di prima se in tutte le vostre query, ad esempio, è attiva AI Overviews.Per aziende e brand dove si sta venendo impattati non bisogna fare l’errore di andare a rincorrere quei numeri sullo stesso campo di battaglia di dove si sono persi. Lì bisogna tentare di ottimizzare il massimo senza dubbio. Effettuare una strategia di risposta a quello che sta avvenendo non è una cosa per tutti. Non tutti possono permetterselo. È quasi come un investimento in borsa. Ovviamente per chi investe bene il vantaggio competitivo è nella visibilità. Ma chi lo fa è consapevole che se Google o altri soggetti cambiano il campo di battaglia all’improvviso quell’investimento va calibrato subito.Questo avviene quando si gioca su un campo altrui.Noi, in Consulting (la BU di Search On dedicata alle Consulenze), stiamo portando avanti molte proposte di intervento sempre con i piedi di piombo. Con calma. Quelle in essere stanno funzionando, l’integrazione con l’AI funziona e porta i suoi risultati.Il problema è che siamo finiti nell’era dove la responsabilità di un non impatto dipende troppo dal campo in cui giochi. E non basta più giocare bene.La questione predominante però, ad oggi, è che bisogna far funzionare bene i progetti. Non si può affrontare il presente e il futuro di Internet, che è basato su AI, senza una macchina che funzioni bene.* È importante che il sito sia ottimizzato bene?* È importante che sia veloce?* È importante lavorare sulla centralizzazione dei dati e informazioni?* È importante la comunicazione?* Sono importanti i contenuti?* E il brand?Tutte oggi più di ieri. Sono tutte più importanti.Potrei continuare con le tante cose che ci siamo detti in questi anni, la sostanza non cambia: bisogna investire nel portare il progetto a regime.Questi cambiamenti non si affrontano senza dati e contenuti. E senza un progetto che funzioni.La presenza dentro AI Overviews e AI Mode, la presenza nei sistemi ibridi come ChatGPT, Perplexity, Gemini, non viene calata dal cielo. Avviene per la Pertinenza e l’Autorevolezza. E indovinate chi se ne occupa? Chi fa SEO. Ma se non c’è una strategia digitale dietro che tenga conto di tutto l’enorme ecosistema di Internet diventa complesso continuare ad essere visibili.Se il progetto scricchiola, è un bel problema. Perché non si riesce a capire nemmeno l’impatto positivo delle azioni che vengono effettuate.2. Le sperimentazioniSperimentare è alla base di Internet. Pensavamo tutti che le cose si fossero un po’ sistemate negli anni scorsi, l’AI ha reso evidente solo ciò che prima lo era nel sottosopra. Un caos ci stava aspettando, con tutti gli ecosistemi che stavano iniziando a interagire fra di loro e dove non si capiva più dove iniziava e finiva una conversione.In molti hanno fatto finta di non vedere il mondo dei social perché stava complicando tutto, poi quando Google ha iniziato a spingere seriamente su YouTube, Discover, Maps e inglobare anche tutti gli altri social si è iniziato a vedere.Ora con l’AI è un casino. Il più grande sconvolgimento di Internet.E questo sconvolgimento poteva non essere all’altezza dell’essenza stessa della Rete? Sperimentare.Oggi in tutti i progetti ci vorrebbe una quota di Ricerca e Sviluppo.Solo le aziende più coraggiose stanno investendo in questo e sapete cosa? Saranno loro a essere le prime a capire e agire. Perché sperimentano.3. Il futuroLa paura più grande riguarda il futuro. Abbiamo così tanta paura di qualsiasi cosa oggi, in qualsiasi materia, che anche ciò che funziona oggi lo guardiamo con diffidenza. Quindi la paura del futuro è diventata la paura del presente.Facciamo attenzione.Nessuno di noi sa come sarà il futuro. Io non ne ho idea.Quel dipende, che da anni ha contraddistinto Internet tutta, diventa non lo so.Attenzione però: non lo so, non significa ho paura. Non significa non ho più la terra sotto i piedi. Quella c’è ed è ben salda.Significa che le variabili in gioco sono diventate troppe e la velocità con le quali cambiano è troppo rapida.Nessuno è strutturato per riuscire a reagire a livello strategico ai cambiamenti che sono avvenuti ultimamente. Se mettete in fila le novità degli ultimi 12 mesi è veramente molto facile capire che ciò che strategicamente potevi fare 12 mesi fa è già vecchio oggi.Di sicuro le aziende Italiane non sono pronte, ma nemmeno tutto il mondo della consulenza. Ovviamente ci sono le eccezioni in tutto questo e riguardano casi singoli. Il singolo brand con la singola agenzia o freelance, dove il rapporto è forte da anni e ci si affianca a vicenda.Ma in linea generale, essere pronti a cambiare strategia così frequentemente non è qualcosa di immaginato prima, perché non c’era necessità. E inoltre, non è detto che sia la mossa vincente.Per questo motivo bisogna continuare a fare ciò che funziona, sistemare tutto, sperimentare.E poi investire nell’AI.In molti pensano che non c’è bisogno di fare troppi sforzi perché più gli LLMs evolveranno più sarà facile usare l’AI e ottenere quello che si vuole.Il problema è che se il nostro cervello non evolve alla stessa velocità dell’evoluzione degli LLMs non ce ne faremo niente in azienda.Negli ultimi 6 mesi i nostri servizi AI sono cambiati. Gli output di un qualsiasi servizio AI che abbiamo non è più lo stesso. I servizi di AI che offriamo sono aumentati in numero, ma sono tutti anche migliorati. E non solo perché cambiano LLMs, ma perché cambiano gli approcci, le possibilità, la profondità di ciò che vediamo.La notte che è uscito ChatGPT ho scritto una serie di tool che ancora oggi non esistono. E man mano che andiamo avanti ci sono miliardi di cose che vorrei fare e che non vedo in giro.Ve lo dico: nel futuro, la differenza, la farà la creatività. E il coraggio di fare ciò che nessuno fa.IL MERCATOQuindi rispondo alla domanda: E se la SEO morisse davvero?A volte non ci rendiamo conto davvero di dove siamo.Se la SEO dovesse realmente cadere, lo farà per ultima. Ci saranno migliaia di lampi prima. Il tuono sarà la pietra tombale su molte altre cose.Dovrebbero preoccuparsi molti altri settori.Io non vorrei essere in Booking. Faccio o non faccio un accordo con Google e con OpenAI? O forse nell’era agentica non è più necessario? La questione è che poi, come già successo, i grandi iniziano a prodursi le cose e ti tagliano fuori. Lo ha fatto Google con qualsiasi pagine gialle del mondo, lo ha fatto Amazon copiando i prodotti di consumo che funzionano di più.Ma anche questo sarà un mondo che se cadrà, cadrà dopo.Io lo sostengo dall’inizio: l’uso dell’AI farà perdere posti di lavoro. Lo so che lo storytelling è un altro, che non è l’AI che ti ruba il lavoro, ma una persona con l’AI e bla bla bla. Io lo dico da un po’: è una cazzata questa frase.Ci sono siti dove non si entrerà più in futuro perché non ha senso.Ci sono servizi che saranno fatti interamente dell’AI, come il 99% delle traduzioni, il 95% del copy e via dicendo. Non lo dico perché mi fa piacere, non lo dico perché sarà migliore l’AI, ma perché alzare la qualità di un qualcosa sarà richiesto solo in modo specifico.Se hai un sito prettamente informativo e non sei riuscito ad abbracciare il mondo ispirazionale (tipo Discover o mondo Video), probabilmente senza nessun cambio, il sito chiuderà. Specialmente se il tuo modello di business non si è evoluto ed è rimasto quello di 10 anni fa.Lì la SEO morirà. Ma perché non ha senso fare SEO su un progetto morto. Non ha senso il modo di produrre informazioni e di monetizzarle. È stato commesso un errore strategico. Ha poco a che fare con la SEO che molto probabilmente avrà già consigliato di fare video o passare ad un altro modello di business.Quindi il mercato in cui ci troviamo è un mercato in movimento.Ma di tutti quei RIP PowerPoint avete mai visto PowerPoint morire?Di tutti QUESTA COSA HA APPENA RIVOLUZIONATO INTERNET, avete mai visto la rivoluzione?No.Perché ci sono cose veloci e cose lente. E ci sono cose che si integrano.L’AI è come una nuova aria. Finirà ovunque, dobbiamo imparare a respirarla bene e a non farci intossicare.E la SEO è qui per traghettare i progetti nel nuovo mondo.Se c’è una figura che può capire quello che sta succedendo e fornire insight strategici è proprio chi fa SEO.Ma ovviamente anche chi fa SEO deve evolvere ed abbracciare Internet tutta. LA PROFESSIONESEO, GEO, AIO. Boh..lasciate perdere.L’evoluzione non la vedrem

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Giới Thiệu

Le notizie con un altro punto di vista: le migliori, che impattano davvero, con una visione tecnica e strategica. E con la voglia di fare di Internet un posto Migliore.

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