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La filiera agroalimentare è la prima ricchezza del paese e l'agricoltura è il suo fondamentale anello produttivo. Un grande settore in continua evoluzione, tra zappa, droni e scienza dei dati. Una nuova e antica epopea che raccontiamo ogni settimana a partire dalle sfide epocali poste dal cambiamento climatico. Ascolteremo scienziati ed esperti e dalle campagne italiane gli agricoltori parleranno di innovazione e best practice della sostenibilità. Dai raccolti in campo ai mercati globali, entreremo nel mondo che “fabbrica” - a cielo aperto e non solo - il nostro cibo.

Madre Terra - L'agricoltura in podcast Radio24 Podcast Originali

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La filiera agroalimentare è la prima ricchezza del paese e l'agricoltura è il suo fondamentale anello produttivo. Un grande settore in continua evoluzione, tra zappa, droni e scienza dei dati. Una nuova e antica epopea che raccontiamo ogni settimana a partire dalle sfide epocali poste dal cambiamento climatico. Ascolteremo scienziati ed esperti e dalle campagne italiane gli agricoltori parleranno di innovazione e best practice della sostenibilità. Dai raccolti in campo ai mercati globali, entreremo nel mondo che “fabbrica” - a cielo aperto e non solo - il nostro cibo.

    Città sott’acqua, la cura è nel suolo

    Città sott’acqua, la cura è nel suolo

    Troppe città, con i loro hinterland iper-urbanizzati, sono dei veri acceleratori di alluvioni e l’ultima acqua alta milanese ce lo ha puntualmente ricordato. Le responsabilità sono anche e soprattutto nel passato. Ma ora come si torna indietro, rimediando agli errori fatti? Una delle risposte è la cosiddetta “città spugna” con la depavimentazione, ovvero la liberazione del suolo dall’asfalto e dal cemento. Via tutto. La terra torna a respirare e ad assorbire l’acqua. Si possono così riforestare ampie aree urbane e coltivarle con orti o giardini fioriti, per combattere le isole di calore, aumentare la biodiversità e ridurre gli allagamenti. Ma non è tutto così semplice. Marco Callerio, responsabile dei servizi di ingegneria di Cap e progettista di Spugna città metropolitana di Milano, ci racconta come procedono i lavori finanziati dal Pnrr. Quali sono le giuste coordinate di questa rigenerazione - possibile e verde - delle città? Lo racconta Giuseppe Corti, direttore Crea Agricoltura e ambiente.

    La malagricoltura

    La malagricoltura

    L’arrivo dei rinforzi per salvare l’agricoltura dai tentacoli delle agromafie con l’impiego di cinquemila carabinieri è davvero un segnale positivo per un settore in cui le frodi sui fondi Ue sottratti illegalmente sono di fatto strutturali da anni e con i tassi di recupero più bassi, come certifica l’ultimo rapporto della Corte dei Conti Ue. La criminalità inquina la filiera agroalimentare nei diversi anelli e la rende permeabile a caporalato, reati ambientali, contraffazione, estorsione, accaparramento di suoli agricoli e pratiche sleali. Perché l’Italia è così esposta e quali sono le conseguenze per i consumatori, i mercati e gli agricoltori? Ne parliamo con Fabio Monteduro, professore associato di economia aziendale e docente di gestione del rischio all’Università di Roma Tor Vergata. L’agromafia è certamente un mutante, che si trasforma, si evolve e deforma tutto ciò che tocca. Quali sono i suoi nuovi volti? Lo spiega Fabiola Massa, docente di diritto dei mercati e protezione dell’innovazione all’università di Tor Vergata. Non tutto è perduto. Le azioni di contrasto possono funzionare e su terreni confiscati alle mafie rinascono attività economiche prospere e pulite. È il caso della cooperativa sociale Verbumcaudo, dove giovani agricoltori nel palermitano hanno trasformato un bene confiscato alla criminalità organizzata in un centro di produzione tutta biologica. A raccontarlo è l’agricoltore Luca Li Vecchi.

    Energia pulita a caccia di ettari

    Energia pulita a caccia di ettari

    La corsa alla transizione energetica e gli obiettivi europei di decarbonizzazione, in un quadro normativo ancora lacunoso, hanno scatenato una caccia alle superfici più adatte per installare nuovi impianti che il settore agricolo percepisce come un vero e proprio assalto. Una colonizzazione silenziosa, tra affitti, vendite e in qualche caso espropri di terreni agricoli che ha trovato le imprese fragili ed esposte a forme di accaparramento dei suoli, soprattutto nelle aree più marginali. Il Governo ha provato a mettere una toppa vietando l’installazione di pannelli fotovoltaici a terra sui suoli produttivi, fatto salvo l’agrivoltaico che concilia energia e produzioni agricole. Ma il danno agricolo arriva anche dall’impatto sul paesaggio. Ne parliamo con Stefano Masini, responsabile Ambiente di Coldiretti. Come è potuto succedere che pannelli solari e pale eoliche si siano trasformati da importante opportunità a minaccia? A raccontarlo dalla Sicilia è Josè Rallo, amministratore delegato dell’azienda vitivinicola Donnafugata. Per lo sviluppo di entrambi i settori serve chiarezza sulle aree idonee all’installazione degli impianti e una regia razionale del processo di transizione energetica. Come spiega Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare.

    L’agricoltura dolce…e un po’ salata

    L’agricoltura dolce…e un po’ salata

    “E poi c’è anche la barbabietola da zucchero…”. Questa frase ha salvato diverse interrogazioni di geografia alle elementari, quando c’era un vuoto di memoria sulle coltivazioni di una regione… perché nel recente passato la bieticoltura in Italia superava abbondantemente i 200mila ettari e c’erano una ventina di zuccherifici. Poi una serie di riforme europee ha portato a una drastica razionalizzazione. E oggi la barbabietola – una coltura decisamente brillante dal punto di vista ambientale - si coltiva su 30 mila ettari in sette regioni, con un unico player nazionale e due zuccherifici. La novità è che quest’anno c’è stato un boom delle semine del 30%, complici le ottime quotazioni, ed entro il 2025 lo zucchero made in Italy sarà tutto certificato biologico o da agricoltura integrata. Ne parliamo con Claudio Gallerani presidente di Coprob-Italia Zuccheri. Dallo zucchero al sale. Un po’ per contrasto, ma anche perché la salicoltura, la coltivazione del sale marino ha diverse caratteristiche che la avvicinano all’agricoltura. Tanto che dal 2019 la Francia ha inserito la saliculture nelle attività agricole nazionali. Una linea già seguita dalla Sicilia e che potrebbe essere adottata anche dall’Italia. A spiegarlo Vincenzo Lenucci responsabile economico di Confagricoltura.

    Algoritmo agricolo

    Algoritmo agricolo

    L’agricoltore servirà ancora fra dieci anni? O un androide dotato di intelligenza artificiale e cappello di paglia gestirà un esercito di robot in campi, serre verticali e allevamenti completamente digitalizzati?  Le sfide della sostenibilità, ma anche la necessità di produrre di più con meno risorse in un clima che cambia velocemente, comportano decisioni e processi sempre più complessi e con molte variabili. Il tutto potrebbe sfuggire - e già sfugge - al controllo dei produttori, specie se questi hanno mediamente più di 50 anni e non hanno una formazione, diciamo, al passo con i tempi.  L’intelligenza artificiale, sulla quale il mondo si interroga, anche in agricoltura può essere un aiuto potente. È una via obbligata? Come e con quali limiti? Ne parliamo con Gianluca Brunori, economista agrario dell’Università di Pisa e responsabile della digitalizzazione in agricoltura per l’Accademia dei Georgofili e con Renzo Cotarella, amministratore delegato ed enologo di Marchesi Antinori.

    Pasta e petali

    Pasta e petali

    Regalare un bouquet di fiori sarà sempre un gesto gentile, ma da qualche anno i fiori sempre più spesso…si mangiano. Freschi in insalate, cucinati in piatti prelibati o trasformati in bevande, salse e marmellate. Si chiamano fiori eduli e non sono una moda passeggera. Non tutti i fiori però sono eduli. Per fare la lista dei buoni si è mossa la ricerca, con l’Italia in prima fila per la sua vocazione floricola. Un nutrito manipolo di produttori si è prestato alla svolta e la nicchia si rafforza. Con i consumatori sempre più curiosi e attratti da un prodotto storicamente ornamentale, già bellissimo, che ora aggiunge al suo fascino un'altra sfera sensoriale, quella del gusto, che in Italia ha sempre un grande potere. Naturalmente protagonista del nuovo trend anche un esercito di chef praticamente scatenati. Con ricette floreali come il cappuccino di zucca ai fiori di escolzia, il burro ai fiori di begonia, il pesto di viola, la crema di lavanda in vasetto di cioccolato. Ne parliamo con Barbara Ruffoni, coordinatrice del Progetto italo-francese Antea sui fiori edibili e responsabile della sede di Sanremo del CREA Orticoltura e Florovivaismo, con Silvia Parodi, dell’azienda agricola biologica RaveraBio e Tastee.it di Albenga, e con Nada Forbici, Presidente di Assofloro e Coordinatrice della Consulta Nazionale Florovivaismo Coldiretti.

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